Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Effecrivain    22/11/2016    3 recensioni
Eleonora 24 anni
Marco 34 anni
Lei insicura fin dalla nascita ma con una lingua lunga, lui stronzo di natura ma fastidiosamente affascinante.
Due persone completamente diverse destinate sicuramente a scontrarsi. La domanda è se questi due riusciranno ad amarsi nonostante tutto, nonostante tutti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo essere andata al supemercato Nicole si fermò ad un bar per prendere un caffè con Tommaso, i due non si erano potuti vedere la sera prima e ora sentivano la necessità di stare un po’ insieme anche se per poco tempo.
Si era seduta ad un tavolino e mentre pensava ad una soluzione per far si che la sua amica si riprendesse due mani le coprirono gli occhi, non aveva bisogno di domandare chi fosse.
-Tommi!-
-ciao principessa-
La ragazza si alzò e lasciò un breve bacio sulla bocca di lui, ordinarono un caffè e  prima di affrontare l’argomento che più li premeva si presero un momento per loro, per scoprirsi e per continuare quella magnifica danza dei sentimenti.
-mi sei mancata stanotte-
-anche tu ma non potevo lasciarla sola-
-capisco e sai che mi fa impazzire questo tuo lato premuroso, ma resta il fatto che stanotte ti avrei volute nel mio letto-
-rimedieremo presto, te lo prometto-
-quindi mi vuoi dire che anche stanotte dovrò fare a meno di te?-
-mi sa proprio di si, però mi farò perdonare-
-sei fortunata perchè ho il turno di notte, altrimenti mia cara non te l’avrei data vinta tanto facilmente-
Nicole rise, rise tanto in quei pochi minuti con Tommaso. Parlarono ancora del più e del meno, degli ultimi avvenimenti in ospedale e poi passarono alla nota dolente.
-Allora? L’hai sentito il tuo amico?-
-sta rientrando a Firenze-
-perchè? Alla sposina si è rotta un’unghia?-
-Nicole! Probabilmente Marco ha sbagliato ma è il mio migliore amico-
-leva il probabilmente e comunque Eleonora è la mia famiglia, non posso più vederla soffrire, non posso permettere ancora una volta che un uomo le tolga il sorriso anche se per poco. Quindi mi dispiace ma per me lui è un coglione-
-lo so quanto tieni a lei e parlerò con lui per capire cosa è successo e come sistemare le cose-
Nicole lo conosceva da poco ma sapeva che si poteva fidare, aveva visto in Tommaso qualcosa che non vedeva in uomo da tanto, tantissimo tempo.
Non si sapeva spiegare cosa fosse ma lei sapeva che di lui si poteva fidare che quella parte cinica che aveva tirato fuori negli anni per difendersi con lui poteva metterla via.
Lui le prese la mano e se la portò vicina alle labbra, iniziò a lasciarle delicati baci prima sul dorso e poi sul palmo, poi si alzò per pagare i caffè e tornò da lei, l’ accompagnò fuori la strinse forte e la baciò.
Doversi staccare da lui fu una vera tortura per Nicole.
-Ci sentiamo dopo principessa, ti chiamo prima di entrare in ospedale-
-va bene, a dopo!-
Gli lasciò un altro bacio a fior di labbra e poi si voltò per tornare all’ appartamento di Eleonora, se fosse rimasta ancora li sicuramente non avrebbe portato la cena alla sua amica e non avrebbe fatto andare lui a lavoro.
-Ele ci sei? ho la tua panna spry-
Si guardò in torno e non la trovò, uscì dal salotto dove l’aveva lasciata per andare in camera da letto ma non era nemmeno li, poi arrivò in cucina e la scena che si trovò davanti le fece di colpo bagnare gli occhi, quello che vide fu peggio di un cazzotto nello stomaco.
Eleonora, la sua amica, quella con il sorriso stampato anche durante le giornate di pioggia era seduta in terra, il volto bagnato dalle lacrime e frammenti di piatti e bicchieri sparsi intorno a lei.
Su quel pavimento c’erano i resti di una vera e propria guerra che Eleonora aveva avuto con se stessa, c’ erano tutti i resti  della sconfitta, del dolore e del suo cuore.
Eleonora aveva portato nella realtà quello che stava succedendo dentro di sè.
Tra le mani teneva ancora il suo telefono rotto e nell’ altra una foto che Nicole conosceva bene, quella foto, una polaroid consumata dal tempo e dalle sue lacrime era l’ancora di Eleonora.
Tutte le volte che l’amica stava male, tutte le volte che si doveva riprendere da un fallimento, una giornata storta o un brutto periodo la tirava fuori come se fosse l’antidoto a tutti i mali, la sua cura personale.
Un'immagine che racchiudeva il vero amore, quello unico con la A maiuscola, quello che solo un genitore può provare per un figlio. Quell’amore che non ti giudica, che non ti tradisce, quello che non ti fa soffrire ma che ti insegna, che ti accoglie, che nonostante le sconfitte, i difetti, gli sbagli tira fuori il meglio di te ma soprattutto quell’amore che non ti lascia mai.
Nicole si accasciò vicino all’amica e la strinse forte, cercando con quell’abbraccio di rimettere insieme i pezzi che si stavano staccando.
Il rifiuto di Marco aveva riaperto la porta al dolore.
-sai questa volta pensavo fosse quella giusta, pensavo che fosse la mia occasione per essere felice. Ci sono proprio cascata eh! Io non sono pazza Niki, io ho visto come mi guarda, come mi parla, come cerca il mio contatto anche per le cose più stupide. Se non avessi visto il suo cercarmi o volermi pensi che avrei montato su questo casino?-
-no, non lo penso-
-bene. Ah gli ho detto chi mi sono innamorata di lui-
-Cosa? Ma quando e perchè Ele?-
-Ho trovato le sue chiamate e così l’ho richiamato. Semplice perchè è vero e perchè l’amore è una cosa bella, nessuno si dovrebbe vergognare dei sentimenti che prova.
Niki l’amore è la vera forza e se io so di provarlo so anche di essere la più forte. Forse non gli piacerò e sicuramente non mi ama ma questo non vuol dire che io mi debba vergognare di ciò che sento. Non vinco se faccio l’orgogliosa e non voglio vincere contro di lui, io voglio vincere con me stessa e finchè rispetterò quello che provo, io vincerò sempre-
Nicole non riuscì a rispondere a quello che aveva detto Eleonora ma non perchè non aveva niente da dire semplicemente perchè aveva detto tutto lei.
-Hai la foto in mano-
-si, dopo che sei andata via e ho sentito Marco ho spaccato il telefono nel muro e l’ho trovato liberatorio, per una volta non erano i miei pezzi ad andare in frantumi, così ho aperto la piattaia e mi sono sfogata sulle stoviglie. Ma è un bene non mi piacevano tanto questi piatti, poi però mi sono sentita vuota e debole allora ho preso questa e bè sai che effetto mi fa-
Nicole le strinse la mano e si asciugò le lacrime
-non ti vorrebbe vedere così-
-no e nemmeno io mi voglio vedere così quindi vestiti bene che stasera ti porto a folleggiare in città-
-Ele sei sicura? Sicura di stare bene?-
-Non sto bene Nicole, ma non sarà di certo un uomo a mandarmi al tappeto-
Nicole la guardò con l’orgoglio negli occhi, eccola li, la sua amica quella che sapeva combattere era tornata.
-Allora cosa vuoi fare di preciso?-
-ballare, stasera voglio solo ballare-
-e così sarà allora, ma dobbiamo anche mangiare, ordino le pizze?-
-va bene! Io vado in doccia-
E mentre cercava il numero della pizzeria il suo telefono prese a suonare.
-Ehi, sei già in ospedale?-
-no tesoro, cambio di programma per stasera, un collega mi doveva un favore e stasera mi da il cambio-
-ah e cosa farai?-
-visto che non posso stare con la mia dottoressa preferita esco con Marco e altri amici voi invece state a casa?-
-usciamo anche noi, Ele sembra stare meglio e andiamo a folleggiare-
-folleggiare? E dove andreste di preciso a fare follie?-
-hanno aperto un nuovo locale di musica jazz in centro e ci prendiamo qualcosa da bere li-
-ne ho sentito parlare, qualcuno ci voleva passare stasera-
-non è il caso, lo sai-
-ma io ti voglio vedere e non mi va che tu folleggi quando non ci sono io-
- e perchè? quando il gatto non c’è i topi ballano-
-Nicole, non farmi incazzare che già non ti posso vedere-
Suscitare la gelosia in Tommaso la rendeva stranamente felice.
- sai che devi stare tranquillo-
-lo spero bene! Comunque noi stasera dopo cena volevamo andare li-
-non è il caso che Eleonora veda Marco-
-lo so, lo so! Comunque ci sentiamo dopo piccola stiamo entrando nel ristorante-
-certo, io finisco di prepararmi. A dopo-
 
E dopo qualche ora due amiche, due donne, nei loro bellissimi vestiti tra risate e consapevolezze raggiungevano il locale.
- Tieni ho preso questi-
-buono, cos’è?-
-non lo so, ho chiesto che fossero forti però-
E mentre Eleonora rideva Nicole si sentiva addosso una strana sensazione.
-Allora mi vuoi dire qualcosa di questo dottore? Prima vi ho sentiti-
-ci hai…tu hai…-
-si Niki ho sentito che parlavi con lui come una liceale al primo amore, mi vuoi dire qualcosa o devo scoprirla da sola?-
-ecco, lui, lui mi fa impazzire letteralmente e giuro Ele era da tanto che non mi sentivo così…-
E mentre cercava la parola giusta per spiegare all’amica quello che le stava accadendo lo vide, bellissimo nella sua camicia bianca e con quel modo sicuro di fare che la mandava letteralmente in tilt.
Ma non era solo…
-cazzo-
-bè mi aspettavo qualcosa di più romantico ma per il momento me la faccio bastare-
-no ele, guarda li-
E quando si voltò lo vide, non credeva che potesse succedere ma appena posò gli occhi su di lui il suo cuore riprese a danzare quel ritmo che ormai da due giorni aveva abbandonato.
-Marco è qui-
E fu un attimo anche gli occhi di lui si posarono in quelli di lei e in un attimo fu al suo tavolo seguito da Tommaso.
-Ti avevo detto che non era il caso, andate via!-
-Nicole credimi! io ci ho provato-
-Ele andiamocene-
E mentre l’amica cercava di portare via Eleonora, Marco la prese per un braccio facendola alzare.
-Tommi per favore resta un attimo con la tua ragazza che io devo parlare con lei-
-tu non parli con nessuno, tu devi andartene a fare in…-
Prima che potesse terminare la frase Eleonora si avvicinò all’orecchio di Nicole
-lo posso sopportare, tranquilla-
E lasciando una Nicole furiosa seguì Marco fuori dal locale.
-Vuoi la mia giacca?qui fa freddo-
-non mi serve, dimmi cosa vuoi-
-stai tremando-
Non riuscì a dire a Marco che non tremava per il freddo ma per lui.
-Se mi vuoi chiedere scusa per come ti sei comportato sappi che non me ne frega nulla, quindi se è per questo possiamo risparmiarci questo momento e tornare dentro, devo ancora finire di bere il mio drink-
-e’ importante che io ti chieda scusa perchè ho
Non lo fece nemmeno finire, si voltò per rientrare ma lui fu più veloce di lei, la prese per il polso facendola voltare nuovamente verso di lui.
-fammi finire, dicevo ho sbagliato e ti meriti le mie scuse. Ma non ho solo sbagliato per quello che ti ho detto in albergo-
-arriva al punto-
-non posso qui, non ce la faccio a parlare davanti alla porta di un locale mentre tu cerchi tutti i pretesti per fuggire da me. Andiamo via-
-io con te non vengo da nessuna parte-
-ci vieni con le tu gambe o ti devo prendere di peso?-
-senti, sono con Nicole non posso
-Avviso io Tommaso. Allora vieni?-
Voleva dire di no e scappare ma quando capì che lui non stava mentendo decise di seguirlo con le proprie gambe.
-dove vorresti andare?-
-in un posto tranquillo, ho bisogno di stare da solo con te-
 
**Note dell’autore**
In questo capitolo c’è qualcosa di mio e per questo ho deciso di non commentare troppo ma lascio parlare quello che ho scritto.
A voi che ci siete con una frase, un consiglio o un semplice apprezzamento dico Grazie! Non sapete quanto mi rende felice sapere che questa storia vi piace davvero.
Ci vediamo alla prossima, un abbraccio grande!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Effecrivain