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Autore: julisciu    23/11/2016    1 recensioni
L’amore per la famiglia era un valore inflazionato e a dir poco sopravvalutato.
Oh sì, questo Severus aveva dovuto impararlo molto presto e nel corso dei suoi 31 anni di vita non aveva neanche mai avuto modo di ricredersi.
La conversazione appena conclusa, poi, era stata la coronazione di quel pensiero che gli era sempre aleggiato per la testa da quando per la prima volta aveva puntato i suoi occhi stretti e neri in quelli di suo padre e si era accorto di disprezzarlo.
E sicuramente esistevano abbastanza persone nel mondo che non erano a conoscenza di determinati episodi della sua vita o che semplicemente si rifiutavano o non erano in grado di comprendere la sua visione delle cose, ma se c’era anche solo un mago che invece scrutava e conosceva la sua anima più di quanto egli stesso ne fosse in grado, quello era di certo Albus Silente. O almeno, così credeva fino a qualche ora prima.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Durante l'infanzia di Harry
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Prologo.



 
L’amore per la famiglia era un valore inflazionato e a dir poco sopravvalutato.
Oh sì, questo Severus aveva dovuto impararlo molto presto e nel corso dei suoi 31 anni di vita non aveva neanche mai avuto modo di ricredersi.
La conversazione appena conclusa, poi, era stata la coronazione di quel pensiero che gli era sempre aleggiato per la testa da quando per la prima volta aveva puntato i suoi occhi stretti e neri in quelli di suo padre e si era accorto di disprezzarlo.
E sicuramente esistevano abbastanza persone nel mondo che non erano a conoscenza di determinati episodi della sua vita o che semplicemente si rifiutavano o non erano in grado di comprendere la sua visione delle cose, ma se c’era anche solo un mago che invece scrutava e conosceva la sua anima più di quanto egli stesso ne fosse in grado, quello era di certo Albus Silente. O almeno, così credeva fino a qualche ora prima.
 
Senza nemmeno accorgersene, Severus era già arrivato ai propri appartamenti, si era versato velocemente del Whiskey Incendiario in un bicchiere di vetro ghiacciato e ancora prima di lasciarsi cadere sulla poltrona di velluto nero davanti al camino aveva già svuotato a metà il bicchiere con un sorso disperato. La sua gola bruciò piacevolmente per qualche breve attimo, il suo ordinato soggiorno immerso nel silenzio. Pace.
Quelle stanze fredde erano l’unico luogo in cui si fosse mai sentito al sicuro. Non a casa, questo mai, ma al sicuro. Erano muri freddi, erano colori scuri, erano silenzio infinito, ma in quelle stanze lui aveva ripreso in mano la sua vita iniziando la sua redenzione e dando un senso a quella che prima era solo una serie di giorni spogli e vuoti. Aveva iniziato a costruire, mattone dopo mattone, un muro che separasse il mondo dal suo dolore, ma che gli permettesse al contempo di vivere, almeno all’apparenza, una vita degna di essere chiamata tale. Non avrebbe permesso a nessuno di rovinare il suo equilibrio, nemmeno ad Albus.
 
Un leggero bussare lo distolse dai suoi pensieri. Si alzò furente e dirigendosi alla porta pensò soltanto che se fosse stato quel folle barbuto non avrebbe potuto rispondere delle sue azioni per molto. La persona che si trovò davanti, però, non aveva la barba. Tuttavia, se pensava di convincerlo a cambiare idea, era folle tanto quanto il vecchio preside.
“Buonasera, Minerva” mormorò Severus. La voce oleosa che trasudava disappunto ad ogni lettera. “Accomodati. In cosa posso esserti d’aiuto?”
“Buonasera, Severus” rispose la donna con una nota di tensione mal celata “Ovviamente se lasciassimo i convenevoli e giungessimo subito al punto, credo sarebbe meglio per entrambi. Sai perché sono qui”
“Certo che lo so, Minerva. Proprio per questo chiedevo se ci fosse qualcos’altro che posso fare per te, dato che la questione di cui intendi parlare è per me chiusa dal momento che ho lasciato l’ufficio del preside”. Severus non alzava spesso la voce. I suoi studenti avevano semplicemente imparato a distinguere tra le sfumature della sua monotonia vocale il momento in cui le cose iniziavano a mettersi male. Ecco, Minerva sembrava non cogliere o non voler cogliere quelle più che evidenti sfumature.
“Severus ti supplico di darmi ascolto” continuò la maga ostinata “per la barba di Merlino stiamo parlando di un bambino! Non capisci?”
“Oh io capisco molto bene la delicatezza della situazione. Quello che non capisco è perché questo debba riguardare proprio me”
“Albus si fida di te e pensa che tu sia la persona più adatta. E poi se non ricordo male tu e Lily eravate molto amici ad Hogwarts, potresti almeno provarci, in memoria di quell’amicizia”
Severus rimase impassibile, ma la sua anima strappata fu pervasa da un brivido glaciale. Minerva probabilmente stava continuando a farfugliare qualche altra motivazione disconnessa, ma Severus aveva smesso di ascoltare.
Per un attimo gli parve di sentire la pelle di Lily ancora tiepida sotto le sue dita. Gli parve di non guardare negli occhi ambrati della sua collega, bensì in quelli sbarrati di Lily, distesa a terra con quello sguardo terrorizzato per sempre impresso nel suo bel viso. Gli parve di stringerla come quell’ultima volta a Godric’s Hollow, di sentire il suo corpo senza vita perdersi in un abbraccio che era arrivato troppo tardi, di accarezzare i suoi capelli rossi che non si sarebbero mai più agitati nel vento autunnale.
“Se non hai nient’altro da aggiungere, Minerva, ti pregherei ora di lasciarmi solo” disse con un tono che non lasciava spazio a repliche. Questa volta lei sembrò capire, perché seppure con uno sguardo sconsolato, si diresse verso la porta senza dire più nulla se non un “Buonanotte” appena borbottato.
 
Non appena la porta si chiuse dietro alla sagoma della professoressa di Trasfigurazione, Severus risprofondò nella sua poltrona.
Le fiamme del camino disegnavano sagome astratte davanti a lui.
Era forse questo il suo destino? Un’eterna redenzione, un’eterna sofferenza? Possibile che fosse questo il prezzo da pagare per gli errori commessi in passato? Costretto ad assecondare il volere di un vecchio folle anche quando ciò che pretendeva da lui andava oltre ogni rispetto?
La danza dei suoi pensieri lo condusse lentamente in un sonno tormentato. Tutto ciò che fu capace di sognare furono due occhi verdi e grandi, che per lui erano sempre stati inconfondibili.
Ora però, nel suo sogno, non era più sicuro di sapere a chi appartenessero.
 
Ha gli occhi di Lily

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Hello! Questa non è la mia prima storia nel settore dedicato ad Harry Potter, ma dato che ormai non scrivevo più da cinque lunghissimi anni, diciamo che si può considerare come un nuovo inizio, che spero mi porti a riscoprire la bellezza di questa mia grande passione :)
Ovviamente in questo prologo non è successo granché, ma spero che siate un po’ incuriosite di scoprire cosa succederà nei prossimi capitoli! Io quasi tutta la storia ben delineata nella mia testa, ma come capirete, non anticipo niente :D
Se voleste lasciare qualche commento, chiaramente mi fareste molto felice e soprattutto mi dareste la motivazione per proseguire con questa storia che spero possa appassionarvi!
 
julisciu

 
   
 
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