Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
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Autore: Cioccolasha    24/11/2016    2 recensioni
"Zen non sei lucido! Dimmi che è successo."
"E' tutto finito Mitsuhide."
"Che cosa intendi?"
"Che non c'è più speranza. Lei ha deciso di andarsene."
-
Fanfiction a quattro mani scritta con Hope4thefuture
||Shirazen|| - ||Mitsukiki||
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo sedici
Sì, lo voglio


I loro volti erano sempre più vicini, le labbra sul punto di sfiorarsi quando all'improvviso tutto prese a vorticare. L'immagine di loro due cominciò a deformarsi e i colori si sovrapposero e mescolarono tra di loro, in un vortice di linee e colori che sembrava non avere fine...
E il principe Zen si svegliò di soprassalto nel suo letto.
Madido di sudore, il respiro affannoso, ci mise un po' a rendersi conto di dove si trovasse e cosa fosse successo: il viaggio a Tanbarun,l'incontro con il principe Raji, lei e Obi così vicini... era stato tutto un sogno. Anzi, un orribile incubo.
Strinse forte i pugni, serrandoli sopra le morbide lenzuola di seta sgualcendole, pieno di rabbia, mentre il suo respira tornava lentamente a regolarizzarsi; le immagini di Obi e Shirayuki così vicini lo fecero fremere, non poteva permettere che la SUA Shirayuki si allontanasse da lui ancora di più, non lo poteva tollerare. Era giunto il momento di riprendersela, questa volta per sempre, e niente e nessuno l'avrebbe fermato.
'E devo anche fare un discorsetto a Obi' pensò, gettandosi il mantello sulle spalle e uscendo velocemente dalla stanza per dirigersi nel suo studio, mentre i primi raggi di una nuova alba illuminavo gioiosi un nuovo giorno.

“Dove stiamo andando Obi?” chiese Shirayuki voltandosi verso l'amico che però si limitò a rivolgerle un sorriso, ammiccando leggermente ma senza rispondere alla domanda, il che fece sbuffare la ragazza dai capelli rossi, facendola voltare nuovamente verso la strada. Quella mattina, mentre era intenta a ultimare i bagagli, Obi l'aveva letteralmente rapita dalla stanza con la scusa di fare un'ultima passeggiata: ora entrambi montavano uno splendido destriero bianco e si stavano dirigendo verso nord, al confine con il regno di Tanbarun.
Shirayuki aveva provato più volte a scoprire la loro destinazione, ma Obi era stato irremovibile ed era sempre riuscito a eludere le sue domande, irritandola non poco, tanto che più volte il suo viso era diventato adorabilmente rosso, quasi come i suoi capelli. 'È davvero buffa' pensò Obi mentre la osservava tenere il broncio come una bambina; le voleva davvero molto bene, era diventata molto importante per lui, e non voleva che partisse. Ma se il principe Zen avesse giocato bene le sue carte, forse Shirayuki sarebbe rimasta con loro ancora per molto tempo.
Era rimasto molto sorpreso quando il capo lo aveva mandato a chiamare quella mattina, era ancora molto presto, e si era ritrovato assieme a Kiki e Mitshuide nel suo studio: il principe aveva esposto loro il nuovo piano per riconquistare Shirayuki e tutti si erano mostrati entusiasti, offrendo il ,oro aiuto e sostegno. Quando poi si erano congedati, il principe lo aveva trattenuto per qualche minuto e gli aveva fatto un discorso su Shirayuki, di quanto lei fosse importante per lui e che, soprattutto, era solo Sua (aveva ripetuto più volte quella parola, e con molta enfasi) e che non avrebbe mai permesso che 'qualcun altro' gliela portasse via, e dicendo queste parole gli aveva praticamente stritolato un braccio, osservandolo con occhi di fuoco.
'Chissà perché sembrava così arrabbiato' si chiese distrattamente quando la voce di Shirayuki lo riportò al presente: “Lì c'è una casa” disse, indicando una graziosa abitazione in pietra costeggiata da un muro anch'esso di pietra alto almeno tre metri e immersa nella tranquillità dei boschi.
Si fermarono nei pressi della casa e Obi smontò da cavallo, autando Shirayuki a fare lo stesso; quest'ultima si diresse a piccoli passi verso la casa, fermandosi a pochi passi da essa e voltandosi verso Obi: “Che ci facciamo qui Obi” chiese confusa “Qui è dove tutto ha avuto inizio, ojou-san. Dopo essere venuta a conoscenza del piano del principe Raji siete fuggita, e vi siete rifugiata qui” “Sul serio?!” chiese sbalordita facendo correre lo sguardo tutto intorno a lei mentre una strana sensazione si faceva spazio dentro di lei, quel luogo era così familiare...
Non fece in tempo a pensare ad altro che un'ombra passò velocemente sopra di lei: si voltò verso il muro di pietra e quello che vide la lasciò senza fiato. Il principe Zen, agile e scattante, aveva appena scavalcato il muro poggiandosi su di esso con una mano, una luce viva che brillava negli occhi cobalto. Mentre lo guardava meravigliata, Shirayuki sentiva come se i meccanismi nella sua mente, prima inceppati, avessero ricominciato a muoversi, mentre avvenimenti e fatti della sua vita passata lentamente riaffioravano dal pozzo oscuro della sua memoria.
'È fatta' pensò Zen soddisfatto, osservando compiaciuto l'espressione di sorpresa sul volto di Shirayuki, ma facendo ciò si distrasse per un secondo e il suo piede destro sbattè contro il muro, facendogli perdere l'equilibrio.
Senza alcun appiglio a cui reggersi Zen precipitò rovinosamente a terra, allungando una mano davanti a se per attutire la caduta.
Si sentì un rumore terribile quando tutto il peso del corpo del ragazzo venne scaricato su un polso, che si slogò irrimediabilmente.
Tutti i presenti trattennero il fiato e le ragazze portarono d'istinto le mani davanti alla bocca, mentre il giovane principe rimaneva immobile sdraiato sull'erba.
"Zen!"
Fu Mitsuhide a riscuotersi per primo, precipitandosi verso di lui e afferrandolo per le spalle nel tentativo di aiutarlo a mettersi seduto.
Il viso di Zen era deformato da una smorfia di dolore mentre si reggeva il polso dolorante intanto che, aiutato dalla sua guardia, appoggiava la schiena contro lo scomodo muro di mattoni.
"Zen come stai? Fa vedere!" urlava Mitsuhide in preda all'ansia.
Ma Zen non rispose, teneva lo sguardo basso e la bocca serrata, mentre i suoi occhi si velavano di piccole lacrime di rabbia e frustazione.
Non riusciva a capacitarsi della figura da perfetto idiota che aveva fatto davanti a tutti, soprattutto davanti a lei.
Lo avrebbe giudicato uno stupido, un'esibizionista e gli avrebbe riso in faccia e non gli avrebbe mai più dato una possibilità.
Non sarebbe riuscito a sopportare un altro rifiuto.
Dal canto suo Shirayuki aveva osservato immobile tutta la scena con gli occhi sbarrati, mentre miriadi di immagini si affollavano nella sua mente ed ogni pezzo del puzzle dei suoi ricordi tornava lentamente al suo posto.
Quella casa, quel posto e quelle persone ... tutto le sembrava di nuovo così familiare. Quella scena lei sapeva di averla già vissuta.
Si sentiva come se si fosse risvegliata da un incubo orribile, un pozzo scuro in cui era precipitata e dal quale non era più riuscita ad uscire.
Quante cose che aveva fatto e detto nei confronti di Zen, che per tutto il tempo le era rimasto accanto, dimostrandole in ogni istante passato assieme il suo amore incondizionato.
"Oh Zen!" esclamò sull'orlo delle lacrime, precipitandosi verso il giovane e gettandogli le braccia al collo sotto lo sguardo basito di tutti i presenti.
Zen si ritrovò improvvisamente avvolto in quell'abbraccio, la fronte di Shirayuki poggiata sulla sua spalla mentre la sua pelle candida veniva bagnata dalle lacrime della ragazza.
"Zen, Zen ..." ripeteva come una preghiera fra un singhiozzo e l'altro.
Il principe le accarezzò dolcemente i capelli con la mano sana. "Non piangere Shirayuki, sto bene. Vedrai guarirà presto."
"Non è questo" rispose lei sciogliendo l'abbraccio per guardarlo negli occhi.
"E allora cosa?" chiese lui asciugandole  le lacrime che le rigavano le guance col pollice.
"Io mi ... mi ricordo tutto."
Quattro semplici parole in fondo, eppure nel pronunciarle sembrò che il tempo si fosse fermato.
Perfino il vento smise di soffiare fra le fronde e gli uccelli interruppero il loro canto per non rovinare quel momento.
L'unico suono udibile era il battito frenetico del cuore di Zen, che fissava l'amata con occhi sbarrati, non del tutto certo di aver sentito bene.
Si schiarì piano la voce. Se quello era di nuovo un sogno, allora questa volta avrebbe voluto continuare a dormire per sempre. "Quindi tu -"
"Io ti amo" sussurrò lei con la voce incrinata dall'emozione.
Ed era valsa la pena aspettarla, ne era valsa la pena perchè in fondo al cuore lui sapeva che avrebbe trovato il modo di tornare da lui. Nemmeno il destino può separare due persone che sono destinate a stare insieme. Nonostante le lacrime che bruciavano per uscire Zen ritrovò la maniera di ricacciarle indietro mentre gli altri si affollavano attorno a loro per rallegrarsi.
E dopo uno scambio frenetico di baci e abbracci e di "ci sei mancata" ripetuti all'infinito Zen si ritrovò di nuovo in ginocchio davanti all'unica persona che sapeva avrebbe voluto accanto per tutta la vita.
"Da quando me lo hai restituito l'ho sempre tenuto con me, aspettando questo momento" diceva mentre estraeva dalla tasca del mantello il piccolo anello e lo rimetteva al posto che gli spettava. "Perciò te lo chiedo di nuovo, Shirayuki mi vuoi sposare?"
Le lacrime ed il sorriso sul volto di lei erano già una risposta più che sufficiente, ma lei era sempre stata una persona a cui gli equivoci non andavano a genio.
"Sì lo voglio."

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Angolo delle autrici:
FINALMENTEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!
Eh no cari ladies and gentlemen, questa volta niente scherzi, equivoci o strani sogni. Dopo quanti? Tredici capitoli di agonia la nostra Shirayuki è tornata fra noi.
Per tutto questo tempo sarebbe bastato solo mostrarle appunto "come tutto ebbe inizio", averlo saputo prima eh Zen?
Bene ragazzi, siamo giunti alla fine della nostra storia ed è arrivato il momento di salutarci.
Ma ... un momento. Qualcuno ha per caso visto la parola "completa" nella descrizione in cima ? Nessuno nessuno?
Certo che no perchè non c'è ancora! Non possiamo certo lasciarvi così, staremo insieme ancora per un paio di capitoli.
E questa volta solo cose belle lo promettiamo, parola di scout!
H: "ma noi non siamo scout!"
C: "shhhh, questo è un dettaglio insignificante."
A presto allora.
Cioccolasha e Hope

P.S: ci scusiamo per il leggero ritardo ma qualcuno *cof, cof!* ha mandato letteralmente in fumo il lavoro di una settimana. Ma noi le vogliamo bene lo stesso! ;-*

P.P.S: tutte le Shiraobi shipper (sappiamo che ce ne sono parecchie) possono considerare il capitolo precedente come un finale a se.
   
 
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