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Autore: PrincessintheNorth    24/11/2016    1 recensioni
Sono passati tre anni dalla caduta di Galbatorix.
Murtagh é andato via, a Nord, dove ha messo su famiglia.
Ma una chiamata da Eragon, suo fratello, lo farà tornare indietro ...
"Eragon?" fissai il volto di mio fratello nello specchio incantato. Era contratto dall'ansia e dal dubbio.
"Ciao" mormoro'.
"Che succede?" chiesi insospettito. Sentii Belle piangere, ma ci stava già pensando Katie.
"é ... ti riguarda molto. Molto. Devi tornare immediatamente."
Se vi ho incuriositi, passate a leggere!
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morzan, Murtagh, Nuovo Personaggio, Selena, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ti va di andare a caccia? – propose a un certo punto, dopo quasi un’ora di silenzio, interrotto solo dalle risatine di Belle e dalle chiacchiere dei soldati.
- A caccia?
- Si. – inarcò un sopracciglio. – Che c’è, non sei piu in grado di abbattere uno scoiattolo? Tanto in questi boschi gli scoiattoli sono l’unica cosa vivente.
- Sono perfettamente in grado di abbattere uno scoiattolo. – replicai fingendomi stizzita.
Fece un sorriso. – Allora non avrai nessun problema a venire a caccia.
- E Belle?
- Belle è con tua madre, e non sembrano in vena di volersi separare. E poi, è ora di fermarsi per la notte.
- Sono le cinque del pomeriggio!
- Si, ma tra il montare le tende e tutto viene buio presto.
Sospirai e accettai. – Benissimo. Andiamo a procacciare del cibo.
Scese dal cavallo e, prima che potessi rendermene conto, mi aveva presa tra le sue braccia per farmi scendere.
- Guarda che so scendere da cavallo! – protestai ridendo.
Ridacchiò e mi mise giu, tenendomi un braccio intorno alla vita.
- Quindi non posso nemmeno piu farti un favore, o una coccola?
- Certo che puoi, scemo … ma di fronte a tutti?!
Fece un sorrisetto pericoloso. – Sei mia moglie.
- E quindi?
- Quindi tutti sanno che ti amo. Non è come quando non eravamo ancora sposati e guai se ti baciavo in pubblico. O se passavamo piu di mezz’ora in camera, da soli, senza sorveglianza.

Mi venne da ridere, ricordando quelle situazioni accadute non piu di un annetto fa.
Quando eravamo da soli in camera mia, e mi aveva baciata, e Sheryl era entrata senza bussare, arrossendo fino alle punte dei capelli, convinta che stessimo facendo chissà che cosa.
Quando era solo un semplice bacio.
- Kevan. – lo avvisò. – Noi andiamo a caccia. Saremo di ritorno tra due ore, e si spera con la cena.
- Si, Cavaliere. Principessa, volete un arco?
- Ma si, dai. Grazie. – gli dissi quando mi passò il mio arco elfico, bianco, leggero e decorato, e la faretra.
Quando fummo nel fitto del bosco, commentò. – Per te ci vorrebbe un arco dei nani, non certo degli elfi.
- Scusa?!
- Data la tua statura …
- Che problemi hai con la mia statura media?
- Beh, forse che non è media, ma da incrocio tra un nano e un umano. Ammettilo,nella tua famiglia c’è qualche …
Non poté continuare, perché gli tirai un leggero schiaffo sulla testa.
- E allora tu ammetti che nella tua famiglia c’era qualche deficiente, dal quale hai ereditato tutto.
- Non lo metto in dubbio. – rise e mi mise un braccio intorno alle spalle, dandomi un bacio sulla tempia.
- Comunque non sono cosi bassa … - brontolai, anche se gli arrivavo alla spalla.
Okay, forse un po’ meno.
Fece per commentare, ma lo precedetti. – Sei tu che sei troppo alto. Probabilmente nella tua famiglia c’è stato qualche gigante. - lo presi in giro.
- Va bene. Lo ammetto. La mia prozia era talmente grassa da definirsi gigantessa. E ha sposato un deficiente.
- Sicuro di essere loro nipote e non loro figlio?
- In tal caso sarei anche grasso. E non lo sono.
- Okay, questo te lo concedo …
- Zitta! – sussurrò tappandomi la bocca.
Feci per liberarmi, ma mi indicò un punto tra la fitta vegetazione, e allora lo vidi.
Un enorme cervo maschio, con delle corna che non avrebbero risparmiato nessuno.
È enorme …
Dici?, commentò divertito.
Lo prendiamo?
Certo, amore. E se vuoi ti faccio anche dare il primo colpo.
Sorrisi e silenziosamente incoccai la freccia piumata sull’arco, tendendo la corda fino a sentire che la mia mano sfiorava la guancia.
Presi bene la mira e feci un profondo respiro, poi cambiai obiettivo, dal cuore all’occhio …
- PRINCIPESSAAAAAA!!! CAVALIEREEEE!!!
Il cervo si spaventò e scappò, e trattenere un’imprecazione fu un’impresa che non mi riuscì.
- KEVAN! – sbottai. – Che diavolo c’è?!
- Le tende sono pronte, Principessa.
- Bene! Adesso … va a fare qualcos’altro!
Iniziammo ad inseguire le tracce lasciate dall’animale, che ormai era scomparso, finché anche un cacciatore esperto come Murtagh si dichiarò incapace di ritrovarlo.
Sospirò e facemmo per tornare all’accampamento, ma trovammo un impedimento.
Una quindicina di uomini, con i volti coperti, ci tendeva contro ogni genere possibile di arma.
- Katherine, sta dietro. – mormorò Murtagh, stringendomi il braccio e spingendomi dietro di sé, ma rifiutai di obbedirgli.Ero in grado di difendermi, potevo dargli una mano.
- Cosa volete? – chiese, con un tono distaccato e diplomatico.
- Soldi. Gioielli. Merce di valore. – disse quello che sembrava essere il capo.
- Non abbiamo niente di tutto ciò. – ringhiai.
- Ci accontentiamo anche di te, tesoro. – ridacchiò quello, e Murtagh mise mano alla spada, estraendone dal fodero quanto bastava per tenersi pronto.
- Prova a parlare di nuovo alla Principessa del Nord cosi e ti ritroverai senza qualcosa a cui tieni parecchio. – gli sibilò contro.
- Principessa del Nord … Katherine, quindi. Circolano voci sulla tua bellezza … eterea e guerriera, dicono. La perfezione divina. – disse quello.
- Vattene e richiama i tuoi uomini, se non desideri incontrare subito i tuoi dei. – lo minacciò Murtagh, e questa volta estrasse del tutto la spada.  Nel vedere la lama rosso sangue, molti di quegli uomini indietreggiarono.
- È lui …
- È il Cavaliere Rosso!
- Il figlio di Morzan …
All’improvviso, una voce musicale e tuttavia sorprendentemente autoritaria disse.
- Banditi, arrendetevi. Siete circondati da settanta elfi: deponete le armi, o morirete.I malviventi si guardarono qualche secondo tra di loro, poi abbassarono le armi e scapparono via, per fortuna nella direzione opposta a quella del nostro accampamento.
Dalla foresta, comparve la figura di una donna, un’elfa bellissima, dai lunghi capelli neri, sui quali c’era un diadema a forma di goccia, e gli occhi verdi come gli aghi di pino, vestita con un paio di pantaloni di pelle e una maglia verde.
Murtagh, di fianco a me, fece un sorriso, come se la conoscesse.
- È un piacere rivederti, Arya Drottningu.
L’elfa sorrise.
- Anche per me, Murtagh Morzansson. 


............................................................

E oggi é entrata in scena anche la nostra reginetta degli Elfi Arya! 

Se il capitolo vi é piaciuto, ditemelo giu nelle recensioni! 

Al prossimo! 
   
 
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