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Autore: shurei    17/05/2009    5 recensioni
Sono giorni, ormai, che non faccio altro che sognare una donna aggraziata e posata dai lunghi capelli mori.
Indossa un kimono azzurro con un motivo a fiocchi di neve, una veste di raso bianco ghiaccio e un velo d'organza del medesimo colore, che le copre il volto fino all'altezza degli occhi.
Quest'ultimi, però, mi guardano sempre con uno sguardo triste e malinconico.
[...]
-Neji, qualcosa non va?- mi domanda Hinata, dopo avermi visto agitato nel sonno.
-Non è nulla.-
-Ancora quel sogno?-
-Sì... e non riesco a capire chi sia quella donna.-
[NejiHina]
-Prima classificata al contest la festa della donna indetto da bravesoul-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sentieri




Sono giorni, ormai, che non faccio altro che sognare una donna aggraziata e posata dai lunghi capelli mori.
Indossa un kimono azzurro con un motivo a fiocchi di neve, una veste di raso bianco ghiaccio e un velo d'organza del medesimo colore, che le copre il volto fino all'altezza degli occhi. Quest'ultimi, però, mi guardano sempre con uno sguardo triste e malinconico.
Quando provo a parlarle, sembra che i suoi occhi siano velati dalle lacrime e non ne comprendo il motivo. Mi osserva sempre in silenzio, tendendo la mano verso il mio volto, sfiorandolo appena e, quando prova a parlare, la sua voce sembra il sibilo del vento o la cantilena di un ricordo lontano e confuso.

E, come sempre, mi sveglio.

-Neji, qualcosa non va?- mi domanda Hinata, dopo avermi visto agitato nel sonno.
-Non è nulla.-
-Ancora quel sogno?-
-Sì... e non riesco a capire chi sia quella donna.-

Hinata.
Lei è mia cugina, ma per me è qualcosa di più, almeno così credo.
È sempre dolce e gentile con tutti, ma io non merito le sue attenzioni perché, a causa di vecchie convinzioni radicate, che poi si sono rivelate completamente fasulle, io... mi sono comportato male con lei. Anche se, a dir la verità, all'inizio ho sempre desiderato stare al suo fianco.
Però, nonostante il mio pessimo comportamento,
lei mi è stata sempre vicina in questo periodo. Purtroppo stare in ospedale, è davvero difficile.

-Ti stai riprendendo bene, nii-san.- mi dice con un timido sorrido.
-Mi sento ancora un po' frastornato.-
-Il Quinto Hokage ha detto che il riposo è necessario, per rimetterti in forze.-
-Già.-

Non ricordo perfettamente come sia successo, perché è successo tutto con una tale rapidità: so solo che stavo portando via dei bambini da un luogo pericoloso e, anche con l'ausilio del Byakugan, non sono riuscito ad evitare che un kunai mi ferisse l'occhio destro.
Con l'occhio sinistro, vedo la sua mano sfiorarmi la benda sulla fronte con sguardo triste, e subito, appare nella mia mente, la figura di quella donna, perché?
Per un gesto gentile... mi viene in mente quella donna? Perché? Perché?

-Ora devo andare, Neji nii-san. Torno più tardi.- m'informa Hinata.
-Fai come vuoi.-

La tratto con indifferenza, perché non voglio che si affezioni ad uno come me: in primo luogo perché io non merito la sua gentilezza e in secondo perché la farei solo soffrire.
Anche se la sua presenza, in questo periodo di convalescenza mi ha fatto in qualche modo bene.

Purtroppo, a causa dei farmaci, non posso fare a meno di dormire.

Mi sento leggero, molto leggero.
Non appena apro gli occhi, mi ritrovo sdraiato nel nulla, con la testa appoggiata sulle ginocchia di quella donna. Mi accarezza dolcemente il volto, poi passa le sue dita sottili ed affusolate tra i miei capelli, mentre, l'altra mano tiene una delle mie.
Avverto una strana sensazione, di protezione e calore, che ricordo di aver provato in un tempo passato.
-Hai un desiderio vero?- mi domanda flebile.
-Ti sbagli.-
-Stai mentendo... c'è una ragazza nel tuo cuore, che tormenta il tuo animo.-
-Stai zitta.-
-No, perché qui provi dolore.-

Sento la sua mano lasciare la mia, per portarsi sul mio petto, in prossimità del cuore. Quel punto preciso lo accarezza con tenerezza, lo massaggia con dolcezza, come se lo facesse qualcuno che mi ama. Come una medicina che dà sollievo alle ferite che m'infliggo da solo.
Infondo ha ragione.
Ogni volta che penso a lei, provo una fitta al cuore, oltre ad un dolore straziante, infatti, il solo sapere che ora non è con me, mi fa star male.
-Lo vedi che ho ragione... qualcosa ti tormenta.- mi fa notare.
-Non è vero...-
-Io so, quello che tu non sai.-
-Che vorresti dire?-
-Quello che ho detto. Io so, quello che tu non sai.-
-Spiegati...-
-Vorresti che una certa persona fosse con te in questo momento. Però, sai benissimo che lei è innamorata di un altro e questo ti fa male, ma anche sapere che agli altri ragazzi lei piace, ti fa male. Provi un dolore inimmaginabile e lancinante al cuore e non riesci a comprendere il motivo. Come non riesci a spiegarti il fatto che la vorresti al tuo fianco. Vorresti stringerla a te, abbracciarla, sentire il calore del suo corpo, sfiorare la sua pelle delicata, accarezzarle i capelli...-
-Smettila!-
-Sentire il contatto con le sue labbra, perderti nei suoi occhi...-
-Smettila!-
-Potrei continuare all'infinito, dato che conosco ogni tuo pensiero.-

Già... sono tutti i miei pensieri.
Mi sento uno stupido.
-In questo istante ti stai dando dello stupido.- m'informa la donna misteriosa.
-Ma chi sei? Che cosa vuoi da me?-
-Io sono qui per indicarti la via. Quella stessa via che stai rinnegando da tanto tempo.-

La via?
Che cosa vuol dire?
Io non ne ho affatto bisogno.
Scosto le sue mani dal mio petto e mi metto a sedere esattamente di fronte a lei, incrociando il suo sguardo di ghiaccio. La guardo attentamente, molto attentamente, in modo da poter individuare degli indizi che mi permettano di capire chi sia questa donna e perché lei riesca a leggermi nella mente, come fossi un libro aperto.
Di che via starà mai parlando, proprio non riesco a capire.
-Non ti è venuto in mente proprio niente?- m'interroga, quella voce femminile.
-No.-
-Certo che per voi uomini... è difficile da trovare questa via. Siete sempre così titubanti, impauriti, che per sapere dov'è avete sempre bisogno di una mano.-

Mi sorride, ma allo stesso tempo, sembra che mi prenda in giro.
Ma la cosa che mi stupisce nel guardarla è che ha uno sguardo sincero, ma pieno di tristezza.
-Senti, si può sapere chi sei?- le domando in preda alla curiosità.
-Per il momento è meglio che tu non lo sappia.- mi risponde cortesemente alzandosi, per poi continuare -Avanti è meglio andare.-

Tende la mano verso di me, proprio come se fossi un bambino appena caduto, bisognoso dell'aiuto. Dopo un po' d'indugio e vergogna, l'afferro. Mano nella mano, come madre e figlio ci avviamo non so dove, nei meandri della mia mente? Forse...
Nei meandri del mio cuore? Forse...
Non lo so.
Quello che posso dire è che questa strada è piena di luci e ombre, memorie del passato, ma anche ricordi recenti. È un posto intriso di pensieri e di sensazioni profonde, che al solo rimembrarle tutto diventa chiaro e limpido come le acque di un fiume.
-Ora riesci a capire ciò che ti tormenta?- mi chiede, voltandosi verso di me.
-Direi di sì.-
-Quindi di cosa si tratta?-
-Di affetto.-
-Risposta sbagliata.-
-Allora di che si tratta?-
-Di amore.-
-Di amore?-
-Esatto. L'amore è un sentimento strano, indiscreto che non chiede permesso e viene a farti visita quando meno te lo aspetti, che si prova per le persone, a cui vogliamo bene in modo particolare. Ci fa desiderare delle cose che mai avremmo immaginato, che mai avremmo sognato, che mai avremmo pensato.-
-Perché amo Hinata?-

Mi guarda accennando un sorriso, e accarezzandomi il volto, dalla parte dell'occhio ferito dice:
-Fate tutti la stessa domanda e dire che è semplice la risposta! Perché ritieni che lei potrà regalarti l'amore, che ti è stato negato in tutti questi anni.-
-Come posso esserne certo?-
-Quello che hai visto, sentito e ricordato non ti è bastato? Non è stato sufficiente vedere, quanto ti si stringesse il cuore, quando la vedevi intenta ad osservare Naruto o quando sorrideva ai membri della sua squadra? Oppure quanto ci stai male quando lei se ne va e ti lascia solo? Questi... Sono tutti classici sintomi, di una malattia chiamata amore.-
-Sì...-
-Ora, quando quella ragazza tornerà, dovrai parlarle. Sicuramente non avrà una bella reazione, se conti il fatto che lei è innamorata di Naruto, quindi non devi pretendere una risposta subito, ma devi dalle tempo.-
-Ho capito.-
-Allora, vai...-

A quelle parole, mi ritrovo in un baratro nero, nero come la solitudine che ho attraversato per molti anni della mia vita.
-Hi... Hinata ti amo...- mormoro nel sonno.

Svegliandomi, vedo mia cugina con gli occhi sbarrati, sorpresi, come se avesse sentito qualcosa di strano o, addirittura, visto un fantasma. Ho quasi paura a chiederle quello che le è successo.
-Hinata, che cosa ti è succe...-

Non ho il tempo di completare la frase, che lei, timidamente, mi abbraccia quasi con un velo di timore. Vedo perfettamente il suo volto imbarazzato, avverto chiaramente il calore del suo corpo, il dolce profumo di pesco dei suoi capelli, l'inebriante profumo di rosa che l'avvolge, mi sento così felice e sereno.
-A... an... anche io ti... ti amo, Neji nii-san- mormora timidamente al mio orecchio.

Ora sono io quello che sbarra gli occhi.
Mi aspettavo una simile reazione da parte sua. Quello a cui ero pronto, era una sua titubanza, visto il suo debole per Naruto, non un chiaro “Anch'io ti amo...”. Il labirinto dell'animo umano è davvero un mistero, che nessuno può spiegare razionalmente, tanto meno io.
Non riesco a sottrami a quell'abbraccio così dolce e tenero che resto fermo ed immobile, guardando un punto vuoto della stanza.
Ai miei occhi appare la figura di quella donna, che ha un'aria compiaciuta e serena, non più triste e malinconica come la prima volta che l'ho vista.
-Visto?! I desideri si avverano.- mi dice soddisfatta.
-Già. Ma tu chi sei veramente?-
-Ancora non l'hai capito?-
-No.-
-Hai ragione, sono trascorsi così tanti anni da allora...-

Si toglie il velo d'organza, che le copriva il volto: è un viso estremamente familiare, somiglia ad una vecchia foto, che ho visto nella residenza del padre di Hinata e la sua voce l'ho già sentita da qualche parte, e ora ne ne sono certo: una ninnananna di un tempo lontano, lo stesso tocco gentile... possibile che sia...
-Madre...-
-Sì, figliolo.- mi conferma, per poi continuare – Ti ho osservato per tutti questi anni, senza poter far nulla per te. E quando ho visto il tuo indugio nei confronti di Hinata, la tua sofferenza, la tua solitudine, ho deciso di mostrarti la via, perché tu sia felice.-
-Mamma...-
-Oh, non c'è bisogno di ringraziare! Le mamme devono aiutare i proprio figli a trovare la felicità. E ricorda... tuo padre e io siamo sempre insieme a te.-


Com'è apparsa in quel giorno lontano, scompare, lasciando sul mio volto una calda lacrima.
-Ti... ti ho fatto male, Neji nii-san?- mi chiede timorosa Hinata.
-No, non è colpa tua. Nella mia mente è solo affiorato un ricordo lontano.-
-Capisco. Se.. senti Neji nii-san...-
-Dimmi.-
-Ecco... io... mi chiedevo... se... se posso...
-Se puoi amarmi?-

Annuisce con un cenno del capo ed il volto rosso come una ciliegia.
-Certo, credevo che tu... non avresti accettato questo mio sentimento.-
-T.. ti sbagliavi. Col tempo, ho capito che Naruto è irraggiungibile per me, visto che io non potrò mai essere come Sakura. Inizialmente sono ho provato ad andare avanti nella mia impresa, ma visto che proprio non riuscivo, mi sono rassegnata e ho iniziato a guardare qualcun altro. Non ti sei mai accorto guardavo te... nii-san?-

-No, o meglio sì... ma temevo fossero solo sogni.-
-Non lo erano e non lo saranno.-

Accarezzo il suo volto con un gesto debole e, lentamente, avvicino le mie labbra alle sue, per catturare e far miei quei petali di rosa che sono le sue labbra e abbandonarmi a quella strana malattia chiamata amore.


Grazie mamma, grazie di tutto.
Senza di te,
non ce l'avrei mai fatta.








 

Note dell'autore
Allora, dato che la maggior parte delle informazioni sui personaggi Kishimoto ce le fornisce a singhiozzi, ho sempre pensato che la madre di Neji fosse morta quando lui era ancora molto piccolo e che di lei avesse pochissimi ricordi.

Proprio per questo ho usato la sua figura per questa ff: non solo per farla apparire, ma per indicare al figlio la via da percorrere per comprendere i suoi sentimenti verso la cugina.
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Salve, gente rieccomi^^
Con mia grande sorpresa, questa fic si è classificata 1 al contest sulla festa della donna.
spero vi piaccia^^

Vi riporto il giudizio della giudice,
buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate^^
kiss, alla prossima
Shurei

1° classificata: Shurei con Sentieri
originalità:9.5
grammatica e lessico:9.5
stile:10
trattazione psicologica:9
attinenza al tema :10
gradimento personale:5
totale: 53/55
Cosa dire: appena l' ho letta sono rimasta stupita. Una ff molto commuovente e il fatto che tu sia riuscita a farmi piacere una ff con Hinata vuol dire molto, anzi moltissimo. Commuovente la fine, anche il fatto che la madre intervenga per renderlo felice. Ottima la trattazione psicologica dei personaggi ( non mi ammazzare per il punticino, ma io sono pignola XD). La grammatca quasi perfetta tranne qualche svista sulla punteggiatura di qua e di la.
Dunque un meritatissimo primo posto, non c'è che dire!!



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