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Autore: Florestan    25/11/2016    1 recensioni
Rieccomi, come promesso, con una nuova storia con gli eroi “storici” della serie del ’78 insieme a nuovi personaggi che ho già introdotto nei miei due racconti precedenti. Questa lunga storia è infatti il seguito delle due precedenti “L’inverno della Regina” e “Intermezzo Tripartito”. Questa volta il nostro capitano si troverà ad affrontare una nuova (ma proveniente dal passato…) e terribile minaccia in grado di mutare drammaticamente le sorti dell’intero universo! Ma gli eventi legati a quest’oscuro ed incombente pericolo lo coinvolgeranno in prima persona in modo molto stringente, come potrete presto scoprire…e poi si spiegherà finalmente perché Esmeralda abbandonò sua figlia, la piccola Mayu, lasciandola sola con Harlock…
Genere: Azione, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Mayu, Nuovo personaggio, Raflesia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                  11. Il baluardo millenario

 

 

 

 

Raflesia stava tornando verso Baltha dopo aver portato soccorso ai suoi sudditi sulle colonie di Aldebaran. Dopo lo scontro con i Meccanoidi e il proclama di Mayu era finalmente potuta scendere sulle colonie per verificare di persona l’entità delle perdite e dei danni. La situazione era veramente drammatica. Alle migliaia di morti e di feriti si aggiungeva una quasi totale devastazione generale: coltivazioni, industrie, attività di ogni tipo erano state distrutte. Due anni di intenso lavoro erano stati cancellati in un sol colpo.

 –Ci vorrà molto tempo per rimediare a tutti questi danni, ma le ferite più grandi saranno difficili da rimarginare...tutti quei morti...ed io non ho potuto fare nulla per evitarlo...

-Maestà, voi non avete nessuna colpa, non potevate certo prevedere una cosa simile...tentò di consolarla Virna.

-Può darsi, ma mi sento comunque responsabile...e poi Mayu...è una cosa incredibile e nello stesso tempo terrificante... la mia figlia trasformata in una marionetta al servizio dei Metanoidi, quell’antico e maledetto popolo, devo trovare delle risposte, e presto! Devo consultare i sacri libri della biblioteca regale! –La biblioteca regale? Chiese Ariel. –Sì, è la biblioteca dove sono conservati i documenti segreti che narranano la storia, le origini del nostro popolo e ogni cosa che riguardi tutte le regine che mi hano preceduto...si parla anche dei Metanoidi e dei loro rapporti con l’impero di Mazone. Se non ricordo male già diverse migliaia di anni fa quegli esseri avevano tentato di invadere il nostro universo attraverso una falla dimensionale che si era aperta in seguito al collasso di un enorme buco nero. La regina dell’epoca, di nome Astaria, era riuscita a contrastarne l’invasione grazie all’aiuto delle Sentinelle. –Le Sentinelle? Chiesero in coro gli ufficiali. –Sì, Le Sentinelle Spaziali sono dei mitici guardiani galattici lasciati dagli Eterni come baluardo di difesa contro ogni possibile violazione del nostro universo da parte dei Metanoidi.

-Ma queste sono solo delle leggende! Disse Ariel con un tono che tradiva la sua incredulità.

-No, mia cara, sapessi quante di quelle che per il nostro popolo sono leggende, in realtà sono verità storiche di cui io ho potuto personalmente verificare l’autenticità...e per quanto riguarda i Metanoidi, ebbene, avete visto anche voi con i vostri occhi di che cosa sono capaci, quel cavaliere, Helmatia è ben reale e molto pericoloso...

 

                                                                        **

L’Arcadia era giunta in prossimità del planetoide ma, come era già successo alla Queen Emeraldas, si era dovuta fermare per via delle mine antigravitazionali. Harlock, Maetel ed Esmeralda stavano riflettendo insieme su cosa poter fare per superare quella barriera e, insieme a Tochiro stavano elaborando un piano che potesse funzionare, ma proprio mentre si accingevano ad entrare in azione, improvvisamente il planetoide in un lampo scomparve dalla loro vista.

-Ha compiuto un salto iperspaziale! E’ dotato di motori a curvatura! Commentò Yattaran dopo aver analizzato le scie lasciate da quell’oggetto dopo il salto.

-Ora basta! Basta arrivare sempre tardi! In questo gioco dobbiamo cambiare tattica! D’ora in poi dobbiamo poter anticipare le mosse del nemico! Esclamò rabbioso il capitano.

-Ragioniamo, cosa manca ad Helmatia per completare il suo diabolico piano? –Cosa intendi Harlock? Chiese Maetel.

 –I varchi dimensionali! I Metanoidi non hanno mai posseduto la tecnologia per effettuarli, ma nel nostro universo qualcuno a suo tempo c’è riuscito ed Helmatia lo sa...adesso sarà alla ricerca di quelle macchine o di chi le ha create, perciò dobbiamo anticiparla e trovarle prima di lei! Ed io so chi era riuscito a realizzare quei congegni.  

Come avete visto uscendo dalla nube di Magellano le Galaxy Railways collegano ogni angolo dell’universo e i loro treni galattici sono mezzi incredibili gestiti dalla più sofisticata tecnologia esistente. Il loro centro operativo è situato sul pianeta Destiny, un pianeta simile alla Terra ma situato al centro esatto dell’universo. A guardia di questo complesso e vastissimo intrico di linee ferroviarie è stata istituita la SDF, ovvero la Space Difense Force. Essa è composta da un centinaio di treni speciali dotati di sistemi di difesa e di sicurezza avanzatissimi, ma soprattutto questi convogli sono pilotati da equipaggi straordinari. Impavidi agenti spaziali che uniscono al coraggio ed alla lealtà un incrollabile senso del dovere. La loro vita è votata al servizio ed al bene dei passeggeri delle linee galattiche e di tutti gli abitanti dei pianeti raggiunti da tali linee. Molti di loro si sono sacrificati, dando la loro vita per la salvezza di questo mondo.Uno di questi valorosi equipaggi è quello del treno soprannominato “Big One”, tra di loro vi è il Giovane Yuuki Manabu di cui parlava la nostra Yuki, figlio del mitico Capitano Manabu, uno dei primi ufficiali della SDF a sacrificarsi per impedire l’ingresso degli invasori extradimensionali. Quando Yuuki era ancora bambino, il padre non esitò a gettarsi con la motrice dell’allora “Big One” all’interno di un varco dimensionale al fine di sigillarlo ed impedire la fuoriuscita delle navi aliene. E fu proprio la stessa SDF, ad opera di un altro membro del team del Big One, il giovanissimo e geniale Killian, a scoprire che ai vertici della stessa direzione delle Galaxy Railways c’era del marcio. Alcuni elementi del consiglio direttivo avevano segretamente tramato un piano di espansione attraverso l’universo parallelo che avevano appena scoperto. Per far ciò avevano incaricato i loro migliori scienziati di realizzare una macchina in grado di creare artificialmente dei varchi dimensionali che potessero rimanere stabili e consentire il passagio di navi e di treni. Tutto ciò senza curarsi dei rischi a cui esponevano il nostro universo a seguito di una così avventata operazione. Questa macchina fu realmente realizzata e adoperata proprio per salvare il Big One che era caduto in un varco dimensionale e si era disperso in quello sconosciuto universo parallelo. Fu la più grande opera di salvataggio galattico che la storia ricordi e alla quale parteciparono tutti i cento treni della SDF!

-Questa SDF pare eccezionale, sentendotene parlare in questi toni, Harlock! Commentò Tadashi.

 –Strano che sulla Terra non ne abbiamo mai sentito parlare…-E’ normale, risprese il capitano, -La Terra non ha mai curato particolari rapporti con le Galaxy Railways ed ha sempre preferito una sorta di isolamento dal resto delle altre galassie, ne è un esempio evidente la politica stessa con cui all’epoca affrontò la minaccia mazoniana…L’unico treno che collegava e credo che colleghi tuttora il nostro pianeta è il mitico 999…

 

 

-Posso confermarlo! Intervenne Maetel, -Quel treno è la mia casa da lunghissimo tempo, mi ci rifugiai al tempo della mia fuga da Lamethal e da allora ho continuato ad abitarvici.

-Comunque, tornando alla macchina dimensionale, seguitò Harlock, i membri del Big One, ovvero il Sirius Platoon sono depositari del luogo segreto dove fu nascosta dopo il loro salvataggio! Dobbiamo raggiungere Destiny nel più breve tempo possibile e parlare con loro. Io ho a suo tempo conosciuto tutti i membri del Sirius Platoon, e vi assicuro che sono persone eccezionali, in particolare Manabu è un ragazzo molto in gamba…

-Io ebbi modo di vedere delle foto di suo padre, intervenne Yuki, lo sai che un po’ ti assomigliava, Harlock? –Allora tutto si spiega! Scherzò Yattaran. Il capitano arrossì lievemente: -Forza ragazzi, non c’è tempo da perdere! Rotta verso Destiny alla massima curvatura!

-Agli ordini! Esclamarono tutti in coro. Detto ciò, prima di raggiungere la sua postazione, Harlock si fermò un attimo da Maetel ed Esmeralda: -C’è anche un’altra persona su Destiny che può aiutarci, e tu se non sbaglio la conosci bene, vero Maetel?

 –Si Harlock, è vero, e mi farà piacere rivederla dopo tanto tempo…

 

 

 

                                                                         **

 

 

Raflesia era giunta da poco su Baltha e si era fatta subito accompagnare al palazzo reale. In quel luogo ormai raramente soggiornava, in parte per via dei suoi prolungati periodi di permanenza sulla Terra, ma soprattutto perché ormai preferiva dimore meno sfarzose. Il palazzo era stato ricostruito come copia perfetta dell’originale su Mazone. Ogni stanza o camera era stata riprodotta fedelmente nell’antico stile architettonico dell’impero. A lei però in quel momento interessava un solo particolare ambiente: la biblioteca segreta delle regine. Giunta ai suoi appartamenti, si diresse verso un salottino che fungeva anche da disimpegno per la regale camera da letto. Aprì un cassetto da uno scrittoio di legno di antica fattura e ne estrasse una piccola chiave d’oro. A quel punto incominciò a perlustrare la parete dietro lo scrittoio lungo uno strano motivo che in quel punto decorava la tappezzeria. Le sue dita scivolarono lentamente lungo il disegno fino alla fine di un ghirigoro che terminava in un piccolo occhiello. Ovviamente quell’occhiello era una serratura dove potè facilmente inserire la piccola chiave. Una volta attivata, la serratura comandò l’apertura di una porta segreta celata lungo la parete. Dietro quella porta si apriva una stretta e lunga scala che portava in un luogo sotterraneo. Questo luogo era appunto la biblioteca segreta reale dove erano custoditi tutti gli antichi testi sacri che raccontavano la storia di Mazone sin dalla sua nascita. Per poter finalmente accedere alla biblioteca la regina dovette superare un ultimo dispositivo di sicurezza, questa volta ben più moderno: poggiò il palmo della mano destra su di una piastra semitrasparente che si trovava al centro di una porta chiusa apparentemente senza alcun tipo di serratura. Un piccolo ronzio e la porta si spalancò lentamente. Nel vastissimo ambiente che le si apriva di fronte decine di scaffali disposti quasi a formare una sorta di labirinto erano ricolmi di volumi, libri antici, rotoli di papiro e di pergamene di ogni epoca e fattura. Per lo più scritti in Mazoniano ma anche in altre lingue antiche ed antichissime, alcune ormai morte da millenni. Vi erano persino testi nell’antico Sanscrito terrestre.

La regina si diresse verso una vetrina dove erano cutoditi i documenti sicuramente più antichi e preziosi: delle tavolette di argilla su cui, incisi in strani caratteri, era riportata la storia degli Eterni e dei Metanoidi. Nella vetrina, accanto alle tavolette c’era un più moderno volume dove era riportata la traduzione di quanto era scritto su quegli antichissimi manufatti. Prese il volume e si mise a consultarlo seduta ad un ampio tavolo da lettura su cui campeggiavano dei grossi leggii. Rimase a leggere per più di due ore e finalmente arrivò al punto che le interessava, quello dove si parlava delle Sentinelle: Dopo aver esiliato i Metanoidi nell’universo parallelo gli Eterni misero a guardia del nostro mondo cinque sentinelle spaziali, esseri dai poteri sconfinati in grado di proteggere quei cinque settori del cosmo a cui erano state assegnate. Più di diecimila anni fa, però, per qualche misteriosa ragione, le sentinelle erano state ritirate ed al loro posto erano stati lasciati dei santuari molto particolari. In effetti in ognuno di questi santuari era stata affidata la custodia di qualcosa, non si capiva bene se un’arma o qualcos’altro, che avrebbe permesso, a chiunque se ne fosse impossessato, di fronteggiare la minaccia metanoide. Il documento terminava a quel punto, ma venivano prima rivelate le coordinate relative ad uno dei santuari, quello più vicino all’antica Mazone. –Questo è molto interessante…si disse la regina chiudendo il volume. Quelle coordinate facevano riferimento ad un pianeta che conosceva bene: Drellius IV, un pianeta dove aveva combattuto da giovane.

Risalì rapidamente le scale e, una volta tornata agli appartamenti reali, attraverso un interfono comunicò col comando centrale dell’esercito: -Vorrei che mi metteste in comunicazione con il Maggiore Ariel delle forze speciali di difesa! Poco dopo la voce di Ariel risuonò all’apparecchio:

-Mia regina come posso esserti d’aiuto? –Dobbiamo subito organizzare una spedizione di ricerca su Drellius IV, rispose Raflesia -Vorrei che tu fossi a capo della squadra, verrò anch’io ma c’è bisogno di personale qualificato, mi affido a te per il contingente militare, so che saprai ben scegliere. –Agli ordini! Rispose Ariel, -Mi attivo immediatamente! –Bene, concluse la regina, -Attendo presto tue notizie!

A quel punto non restava che reclutare qualcuno che avesse esperienza di antiche civiltà e di siti archeologici…non poteva che esserci una sola persona a cui rivolgersi…

Raflesia uscì di corsa dalla reggia senza curarsi di alcun protocollo e senza aspettare la scorta di prammatica. Del resto l’università era vicinissima e le andava di fare due passi da sola riflettendo sulle sue ultime scoperte. Seminando un po’ di sconcerto tra la gente che incontrava per strada finalmente imboccò il grande ingresso della città universitaria e si diresse rapidamente verso la facoltà di Archeobiologia. Raggiunto l’austero palazzo, salì il il largo scalone che portava al piano superiore e puntò agli uffici del rettorato...-Maestà, quale onore! A cosa dobbiamo questa vostra inaspettata visita? Le chiesero i vari addetti che incontrava sul suo cammino. La regina si limitava a sorridere e a dire che doveva incontrare urgentemente il rettore. –Non c’è bisogno che mi annunciate, gli farò una sorpresa! Disse mentre si accingeva a bussare alla sua porta.

 –Avanti! Entrate e accomodatevi pure e scusatemi un attimo, sarò subito da voi! Rispose una gradevole voce femminile. La regina entrò nella stanza e si sedette su di una comoda poltroncina di fronte ad una grande scrivania completamente ricoperta di libri, carte ed antichi manoscritti. Lungo la parete di destra spiccava un enorme libreria ugualmente ricolma di volumi e di incartamenti di ogni genere, ed in cima a quella libreria, pericolosamente in bilico sull’ultimo gradino di una precaria scaletta stava inerpicata una figura femminile che tentava di recuperare un rotolo di pergamena che spuntava da dietro una montagna di libri sull’ultimo ripiano.

-Così finirai con l’ammazzarti! Ed ora mi servi in buona salute! Esclamò la regina.

La giovane donna si voltò di scatto e per la sorpresa rischiò veramente di perdere l’equilibrio e ruzzolare per terra, tanto che Raflesia con un balzo le si parò sotto per poterla recuperare al volo.

Fortunatamente la donna riuscì a riagguantare in extremis la scaletta e a porre un piede in salvo riuscendo così a scendere senza danni.

-Rafli! Urlò con gioia –Che sorpresa!

-Galia, amica mia, come stai? Fece la regina mentre si abbracciavano calorosamente. (*)

 

(*) Il personaggio di Galia è ampiamente descritto nel mio primo racconto “L’Inverno della regina”.

 

   
 
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