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Autore: italiangirl1970    25/11/2016    7 recensioni
" La odiava. Odiava il modo gentile con cui gli parlava,la schiettezza delle sue parole,la gentilezza dei suoi gesti. Ancora di più odiava il suo corpo,il fatto che ne fosse dipendente come l'acqua per un assetato , che la sognasse ogni notte e che avesse bisogno di lei per recuperare le proprie forze.
E sopra ogni cosa odiava che altri uomini posassero i loro occhi su di lei. "
Cosa sarebbe successo se dopo l'invasione di New York Loki non fosse stato rimandato ad Asgard? E se a vegliare su di lui fosse un moderno avatar mutante ?
Un mix, spero per voi piacevole, di Thor , Avengers , X - Men , i guardiani della Galassia
PS se riuscite a passare i primi quattro capitoli forse ( e dico forse ) potrebbe piacervi
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Allora. Come tutte sapete la fretta è una cattiva consigliera e questo è il motivo per cui il capitolo precedente è stato un flop ( anche per me stessa : se siete interessate l'ho modificato ) e quello attuale arriva con ritardo rispetto alle mie abitudini. Spero di incontrare la vostra approvazione e di continuare a tenere acceso il vostro interesse. Non prevedo molti capitoli prima della fine e devo ammettere che per me è un sollievo ( immagino anche per alcune di voi :) )perché comincio a faticare a tenere il passo.
Leggete e godete
Attendo feedback






Tutto andò come previsto, salvo che non tutto fu previsto

Morgane corse via dallo studio, perché non aveva neanche lontanamente previsto che la serata avrebbe assunto quella piega; e Loki aveva previsto che sarebbe rimasto a contemplare lo spazio vuoto davanti a sé, la porta spalancata ed il quadro astratto e senza dubbio di valore, appeso nel corridoio appena fuori dalla stanza.
Esattamente come aveva previsto, che la prima mossa di Thor sarebbe stata quella di gettarsi su di lui per abbracciarlo, e lo aveva bloccato tenendolo a debita distanza con un braccio allungato e ben teso...un po' come si fa per evitare che un cane ti salti addosso facendoti le feste.
Se avesse avuto anche un pugnale in mano, avrebbe reso meglio l'idea, ma a quanto pareva il fratello non era poi così stupido

Le due ore trascorse alla chiassosa festa di Stark furono le più lunghe e peggior spese della sua vita

I ballerini non si erano più esibiti per il piacere di dare uno spettacolo, ma avevano lavorato fra le file degli invitati con lo scopo di coinvolgerli nelle sempre nuove e ritmiche danze. Si erano susseguiti balli country, ciascun invitato con un cappello da cow boy in testa, scandalosi balli latino-americani, travolgenti valzer
Persino le vecchie vi avevano aderito, e in alcuni casi l'effetto era stato a dir poco esilarante se non estremamente penoso.
Mortali.
Forse l'avere la morte dietro l'angolo toglieva loro ogni inibizione.


Quando una ragazza ebbe l'ardire di presentarsi a lui per invitarlo a danzare, fu lieto di esibire tutta la sua naturale dialettica

« Solo le donne grette e prive di prospettive si abbassano ad invitare gli uomini » le disse con arroganza « Sai,quelle che non hanno idea di come farsi notare senza mettere in mostra tutta la propria... merce, e che temono che mai nessun uomo farà la prima mossa » la ragazza arrossì furiosamente iniziando quasi a balbettare. «Comunque. No. Grazie. Nemmeno se fossi l'unica donna sulla faccia di questo misero pianeta, mi abbasserei a ballare con te» Loki sorrise vittorioso. Se credevano di poterlo annoverare fra le loro patetiche amicizie era certo che questo avesse messo le cose in chiaro.

Inoltre, non aveva fatto un giuramento di buona educazione


La ragazza si allontanò trattenendo a stento le lacrime, ma riuscì comunque a sputargli un sonoro “ Stronzo! ” .
Si era avvicinata a lui con lo scopo di ringraziarlo per averla portata a destinazione sana e salva, ma adesso che ci aveva parlato insieme, si augurò di non averci più nulla a che fare per tutto il resto della sua vita.

Se la libera uscita di Loki fosse durata un po' meno a lungo, avrebbe evitato di incappare nei due uomini più irritanti del pianeta, dopo Tony Stark ( che difficilmente vantava rivali ) : un molto invecchiato Charles Xavier, con le sue stramaledette perle di saggezza, ed un super fastidioso e sempre incazzato Wolverine, che aveva pensato bene di fronteggiarlo in mezzo alla sala, in una vana pretesa di intimidirlo. Se non fosse stato per i suoi carcerieri, la festa di Stark si sarebbe conclusa con un morto...quasi morto...Logan era impossibile da ammazzare. Ma non era comunque un deterrente per non provarci.

Due fatti in particolare colpirono Loki in maniera del tutto inaspettata, ed entrambi videro come protagonista la figlia di Morgane, unico altro modo che conoscesse per chiamarla.

Non era passato inosservato che la bambina nutrisse un affetto esagerato per l'immortale: lo sguardo di adorazione che aveva per lui era al di là del fastidioso, specie se si considerava a chi fosse diretto.
Quello che non si aspettava, fu che dopo essersi allontanata da Logan, la bambina si dirigesse a passo sicuro e volto sorridente verso di lui, fermandosi a fissarlo a pochi passi di distanza.

« Che diavolo hai da guardare? » chiese, infastidito dalla sua insistenza

Alzò le spalle sfacciatamente allegra « Sei bellissimo, vestito così, anche se per Tony sembri un becchino »

« Credo di non voler sapere altro» rispose Loki ostinandosi a guardare davanti a sé senza abbassare lo sguardo su Destiny

Se lo avesse fatto, avrebbe potuto evitare quanto accadde dopo: in una frazione di secondo, la bambina era scomparsa per apparire all'altezza del suo viso, si era appesa al collo, lo aveva stretto dolcemente, ma con fermezza, e lo aveva baciato sulla guancia « Ora, mio caro principe, quello che hai fatto è abbastanza» gli sussurrò all'orecchio, allontanandosi da lui in un flash.

Questo, Loki non lo aveva previsto


____ ◊ ____


Destiny torse nervosamente l'orlo del vestito.

Il problema era che aveva appena baciato Loki ed era stata sopraffatta da una elettricità che, lo poteva giurare, si sentiva fin sulla punta dei capelli.
Poi era venuta un'onda, che l'aveva fatta sentire arrabbiata, triste, euforica ed impaurita tutta in una volta, e le ci volle un po', per capire che quell'onda portava con sé le emozioni provenienti da Loki...erano così forti, che senza pensare si era teletrasportata sotto ad uno dei tavoli imbanditi, boccheggiante.
Le era capitato una sola volta di cadere in un tale stato, a causa di un contatto “ accidentale ” con la mente di uno dei suoi insegnanti.
Una grande mente, per la verità.
Ed era stato davvero un incidente... Non aveva voluto passare il confine, ma era stato come se il semplice contatto fisico avesse aperto una breccia invisibile nella mente del professore, dalla quale si erano travasate immagini, suoni, pensieri in una accozzaglia confusa ed estremamente rumorosa.
In preda al panico, aveva chiesto di poter andare in bagno,ma era talmente frastornata che si era persa lungo i corridoi, sopraffatta da tutto quel rumore e da quelle immagini che aveva rubato al suo insegnante...Se non fosse stato per Xavier, avrebbe speso mezza giornata per liberarsi da quelle sensazioni...

Ora...non si sarebbe mai aspettata di avere la stessa reazione con Loki, ritenendolo al di sopra di chiunque altro sulla faccia della terra, talmente accorto da rendere impossibile un'interazione, con chiunque, che non fosse... voluta.
Forse era accaduto a causa del non controllo dei suoi poteri...forse gli era accaduto qualcosa che lo aveva reso distratto...o forse, fra di loro, esisteva una chimica che era la causa diretta di quel flusso di energia.
Secondo Xavier, questo tipo di contatto era raro che accadesse, ma da quanto aveva capito, agiva un po' come la convergenza , una serie di coincidenze e fattori favorenti che, uniti ai suoi poteri telepatici e alle energie dell'interlocutore, aprivano delle brecce inosservate nella mente di chi lei toccava.

La reazione che ottenne dal contatto con Loki fu...piena

Dalla breccia non erano usciti suoni o immagini, ma i sentimenti che la permearono erano conditi da un'energia che aveva già sentito da qualche altra parte...una sensazione familiare che in quel momento le era difficile da collocare, appena al di là dall'essere afferrata eppure apparentemente irraggiungibile... Come quando ti sfugge un nome che conosci, e ti senti sulla punta della lingua, che non riesci a vocalizzare...
Destiny inspirò ed espirò ripetute volte per cercare di riprendere il controllo, grata che nessuno si fosse accorto dove si era nascosta, infastidita, dal vellichio sotto la pelle, che la faceva sentire tutta strana dentro ...

Si specchiò su un cucchiaio per accertarsi di non avere i capelli ritti in testa: non è che ci tenesse a passare come uno spaventapasseri, era già imbarazzante così, senza dover aggiungere altro…

Aveva lavorato con Pepe ad un progetto che si sarebbe concretizzato di lì a poco, e sperava di riuscire a portarlo a termine, senza strafalcioni ed inceppi. Non le piaceva mettersi in mostra davanti a tutti quegli sconosciuti, e l'idea di farlo ora, era quasi fuori discussione.
Quasi.
Lei non era una che si tirava indietro .
Scivolò fuori dal nascondiglio, ancora un po' incerta e con il cuore che batteva all'impazzata, raggiungendo la nonna ai piedi dell'orchestra. Era indaffarata a chiacchierare con chiunque, ad una velocità allarmante, senza lasciargli lo spazio per ribattere ... Destiny sorrise: sua nonna sapeva sempre metterla di buon umore, tranne quando diventava logorroica, e dalle facce delle persone accanto a lei, immaginò che avesse superato il limite

... non capiva come Tony insistesse a dire che loro due si somigliassero... Bha!

Di tutt'altra pasta era invece suo nonno: silenzioso, riflessivo e calcolatore, sapeva essere rassicurante anche senza parlare. Insomma, si compensavano a vicenda

« Che fine avevi fatto?» la accolse nonna Audry« Stai male? » aggiunse subito, notando lo sguardo un po' smarrito della nipote

« Sono solo un po' nervosa, niente di grave » la rassicurò Destiny

«Meno male che ho pensato io a tutto...Prendi qui,svelta» le lanciò un microfono senza nemmeno lasciarle il tempo di ribattere.

Quello sguardo la portò indietro nel tempo e le ricordò tanto Morgane quando aveva per la testa qualcosa che la tormentava.
Inoltre l'aveva vista interagire con quello, il giovanotto che aveva sedotto e abbandonato la sua bambina e che si guardava intorno come se fosse stato il padrone del mondo. Morgane l'aveva pregata di tenersi alla larga, ma quando aveva visto la sua nipotina abbracciarlo, l'istinto di prenderlo per la collottola e parlargli in separata sede fu quasi insostenibile.
Non che lei e suo marito non l'avrebbero fatto, prima o poi...Se avevano intenzione di lasciarlo sulla terra ancora a lungo, immaginò che un'occasione sarebbe saltata fuori

...è che aveva urgenza di farlo ora.

Audry si morse l'interno della guancia con forza, guardò Destiny parlare con la cantante e fece un giro di ricognizione della sala, capitando casualmente molto vicino a Loki

La folla smise di colpo di ciarlare quando, davanti all'orchestra, la bambina salutò nervosamente i presenti. Tremava un po' tenendo il microfono in mano

« Ehi! Tony!» quasi gridò facendo scattare sull'attenti il miliardario « Zia Pepe ti dedica questa canzone »

Fece un respiro profondo, chiuse gli occhi e si concentrò sulla musica che lentamente riempì la sala. Non era una cantante, ma pareva che dalla nonna avesse ereditato una voce limpida che ben si adattava al canto. Pepe l'aveva costretta a frequentare di nascosto lezioni , per affinare questa sua piccola dote: era ben lungi dall'essere perfetta e c'erano ragazzine di gran lunga più dotate di lei, ma doveva arrivare a questa serata nel miglior modo possibile.

Sbagliò ad iniziare un paio di volte, perché con gli occhi chiusi non poteva vedere la cantante che le dava il cenno di via, e fu costretta a ricominciare, vergognandosi a morte: si sentiva vampate di calore attraversarle il corpo e si immaginò rossa come un peperone, in netto contrasto con la sua carnagione pallida.
Alla terza volta finalmente attaccò.

Loki finì il bicchiere in un unico sorso, mentre ascoltava Destiny cantare. Era l'inconfondibile voce di una bambina, ma era intonata, limpida e forte, e interpretava le parole come una piccola attrice, accompagnandole da gesti ed espressioni del volto. Si sentiva la guancia quasi in fiamme, là dove era stato baciato da lei ed era certo che qualcosa di lui si fosse agganciato alla bambina. In cambio aveva ricevuto un calore strano, che sentiva nella gola, simile al gusto caldo della cioccolata con la menta

Cercò di scacciare la sensazione, concentrandosi sulle parole della canzone, quando una donna sfilò davanti a lui regalandogli uno sguardo di puro odio e pronunciando una parola che non udì ma che dal labiale identificò come “ bastardo ”.

« Credo tu abbia fatto la conoscenza della madre di Morgane » gli sussurrò Thor da dietro le spalle

« Bene, sono felice di averla colpita positivamente»

« Sono sicuro che andrebbe meglio se le facessi sapere il tuo nuovo ruolo»

Idiota

Loki cercò di scongiurare un mal di testa imminente: se Thor ancora non aveva capito chi lui fosse, non avrebbe sprecato il suo tempo a cercare di spiegarglielo, ma almeno avrebbe potuto fingere di non averlo sentito. Provò di nuovo a far attenzione alla musica, ma quando le parole cantate da Destiny, gli entrarono nel cervello, scoprì che lo infastidivano molto di più di quanto avesse fatto Thor poco prima...
Cantava dell'amore incondizionato di una donna per il proprio uomo; non diceva grandi cose, ma rispecchiava senz'altro lo spirito della signora Potts che nonostante tutti i difetti di Stark non lo aveva abbandonato mai, continuando ad amarlo...
Se fosse stato romantico, e lo era stato molti secoli prima, avrebbe pensato a tutte le volte in cui Morgane era venuta per lui...e si era battuta per lui...riconoscendo come le stesse parole si adattassero perfettamente a loro.

Credere che lei lo amasse era impensabile, ma che lo amasse ancora, dopo l' aggressione subita, era folle.

Gli venne da reprimere una risata.
Era al di là di ogni buon senso, ormai, e anche l'immaginarsi un futuro con lei era a dir poco ridicolo. Lui era un dio e Morgane una mortale ...che diavolo anche avrebbe mai potuto fare per vivere? Mettersi in affari come Stark? E si sarebbe visto a tornare a casa dopo una giornata di lavoro abbracciando moglie e figlia?

« Vi voglio bene, ragazzi» disse la bambina, strappandolo dalle sue elucubrazioni. Aveva smesso di cantare, intavolando un piccolo discorso che Loki perse per metà « Vi chiamo zii, ma siete, per me, come dei genitori. Grazie mamma Pepe, grazie papà Tony» concluse, consegnando il microfono alla cantante e correndo ad abbracciarli

...Questo non lo aveva previsto
 
____ ◊ ____


La luna piena illuminava il paesaggio facendolo apparire come una fotografia in bianco e nero.

Loki e Maria erano usciti dalla villa come due amanti, le scarpe ordinatamente riposte sotto il portico e gli abiti arrotolati per non riempirli di sabbia. Lo aveva prelevato subito dopo l'esibizione di Destiny, ma invece di portarlo nelle sue stanze, aveva deviato verso l' uscita.
Avrebbe dovuto esserci lei al posto di Maria, solo che non era stata sufficientemente veloce a decidersi e alla fine era stato troppo tardi.
Non volendo apparire come ansiosa o, peggio ancora, gelosa, scelse di non rincorrerli, ma di attendere che tornassero dalla passeggiata...Era strana questa affinità di Loki per la donna...

Sperò che non servisse tutta la notte

Morgane sedeva sulla spiaggia, il vento nei capelli, l'aria salmastra a riempirle i polmoni, l'acqua gelida a lambirle le gambe. Toccò la superficie dell' Oceano e come se non fosse trascorso nemmeno un minuto dall'ultima volta che aveva usato i suoi poteri, il liquido si increspò, malleabile come una cosa viva, serpeggiando nell'aria e creando volute e spirali che si gettavano le une nelle altre.
Sospirò, assente, non rendendosi conto di come il gioco si fosse fatto via via più intenso, coinvolgendo masse sempre più grandi di acqua

Loki era riuscito a rovinarle la festa anche facendo una cosa apparentemente carica di romanticismo.
Stronzo.
In un modo o nell'altro doveva sempre fare da protagonista.


« Vedo che anche tu preferisci la pace alla folla chiassosa!»

Persa nei suoi pensieri, Morgane non si era accorta che i due erano tornati sui loro passi « Ciao Maria...Loki » lasciò dolcemente che l'acqua si depositasse e si portò in piedi. Aveva le gambe bagnate e la sabbia le si era attaccata addosso, infarinandola come una bistecca « Sì...ho accompagnato i miei genitori e Destiny alla macchina e mi sono fermata a...godere di questa meraviglia» aggiunse, spaziando con la mano il panorama circostante

Bugiarda.
Sentiva ancora l'odore delle bugie


« Ho pensato che a Loki facesse piacere una passeggiata che non fosse obbligata da una qualche missione » le fece sapere la Hill «...ma ora è giunto il momento di...tornare» guardò a Loki in cerca di approvazione o, forse, per scusarsi della breve libera uscita..

Morgane si chiese per l'ennesima volta se fra i due ci fosse qualcosa, oltre all'essere “ colleghi ”...Lui non la evitava, parlavano con grande civiltà, a volte come se fossero compagni d'armi, e in più di una occasione si erano scambiati delle battute. Loki fece un cenno del capo a Maria, e prima di perdere lo sguardo all'orizzonte, lo incrociò brevemente con quello di Morgane.

All'improvviso non le parve più una buona idea...aspettarlo, parlarci assieme, cercare di capire...forse non c'era niente da capire, forse stava ancora perdendo la ragione...

I due ripresero a camminare « Aspetta!» parlò contro ogni buon senso « Ti dispiace se accompagno io Loki?»

« No, certo» le fece sapere Maria « Ci vediamo dopo, allora» non parve turbata dalla richiesta, salutò entrambi sorridendo e per quanto cercasse, Morgane non riuscì a cogliere occhiate sfuggenti, che le facessero pensare ad un coinvolgimento amoroso...

Ma che diavolo andava pensando?

Attese che la donna fosse abbastanza lontana prima di avere il coraggio di guardare al dio accanto a sé: aveva la camicia bianca ( bianca?) fuori dai pantaloni, le maniche arrotolate, la cravatta allentata ed i pantaloni girati all'insù fino a metà gamba.

« Ehi...come mai neanche un tono di verde? » chiese per rompere il ghiaccio

Loki sghignazzò « Stark pensa che io non abbia diritto di scelta quando è lui a pagare... Ma immagino » sbuffò « che tu non mi abbia fermato qui per parlare di moda, giusto?»

« Dritti al sodo,eh?...» chiese Morgane sulla difensiva

« Vuoi che parliamo d'altro? ..D'accordo...Ho conosciuto tua madre»

« Cosa? »

« Tranquilla, non ufficialmente! Ha pensato di girarmi intorno e di apostrofarmi come un bastardo...» rise

« Beh! Mi dispiace » ma non era affatto dispiaciuta « E' il suo modo di essere protettiva nei miei riguardi»

« Ne sono convinto!» incrociò le braccia al petto « Allora che ne dici se parliamo del dito medio che mi ha mostrato Stark, mentre abbracciava quella che non è sua figlia e che lo ha chiamato padre?» aveva odiato ogni singolo attimo di quel momento, faticando a gestire le emozioni che lo avevano colpito allo stomaco, forti come il martello di Thor. Contorse il viso in una smorfia al ricordo di uno Stark fortemente commosso tenere stretta la bambina come una cosa preziosa, affondare il naso nei suoi capelli per nascondere i singhiozzi e con fare del tutto naturale, protendere la mano nella sua direzione e mostrargli il dito medio

Morgane fece un passo indietro per guardare meglio al dio davanti a sé. La luna non lo illuminava così perfettamente da cogliere le sfumature delle espressioni, ma dalla postura e dalla mascella stretta si capiva che era tanto arrabbiato

« Sei arrabbiato per il dito medio...» chiese con calma « o perché lo ha chiamato papà?»

Sciolse subito le braccia, correggendo una postura sbagliata che non aveva avuto intenzione di assumere « Questa è una sciocchezza»

« Sì...» concordò Morgane « Sì, è molto più complicato di così...Tu... sei arrabbiato perché ti da fastidio che ti abbia infastidito»

« Smettila subito di dire stupidaggini !» ringhiò

« Oppure? » Morgane alzò le mani al cielo « Mi minacci ancora? Ma non hai appena fatto un giuramento? O erano tutte...bugie? E' la tua specialità, o sbaglio?»

« Nessuna bugia » rispose con una smorfia

« Così? Tutto ad un tratto sono diventata importante, a tal punto da diventare il mio...cavalier servente? Cosa nasconde questa bella trovata? »

« Quello che ho detto...» alzò le spalle con nonchalance « Il giuramento è vincolante e mi obbliga a proteggerti fino alla fine della tua esistenza» Morgane si chiese dove avesse lasciato l'aggettivo miserabile « Non è poi che la tua vita durerà come la mia...Si sarà conclusa in un lasso di tempo che per me è un battito di ciglia, e io avrò estinto il mio debito...Che tu lo creda o no, mi è rimasto ancora un briciolo di onore ed intendo usarlo per sanare quel...» esitò «...atto meschino »

« C' è dell'altro...»

Si alzò il vento, le onde si fecero più grandi e burrascose e infrangendosi a riva investirono Loki e Morgane di spruzzi ghiacciati.
Nessuno di loro parve accorgersene

« Forse » ammise

« Continua...»

« Il giuramento impedisce interferenze sui sigilli che mia madre mi ha gentilmente ed efficacemente imposto, e se tutto andrà come previsto, alla fine non ci sarà più nessuno in grado di imbrigliare i miei poteri e di trarre vantaggio dalla mia...menomazione. Sarò libero. Sul serio. Senza possibilità di revoca della libertà e di imposizione di nuovi sigilli da parte di chichessia » Morgane ascoltò incredula. Ovvio che alla fine il reale beneficiario fosse lui! « So che lo SHIELD sta già studiando per impormene di propri, ma in questo modo niente è più modificabile, né ora né dopo !» rise allegro, infilandosi le mani in tasca « Non sono un idiota, come vedi...»

« Quindi hai pensato proprio a tutto...» Morgane iniziò a giocherellare con i piedi nella sabbia, disegnando cerchi e sprofondando un po' ogni volta che l'acqua le lambiva i piedi. « E' divertente...»Loki alzò un sopracciglio in confusione « Perché non ti ho mai detto che mi hai fatto un altro grande regalo...oltre a Destiny»

« Davvero? Illuminami !»

« A quanto pare il mio sangue avatar mutante, ha subito un'ulteriore mutazione quando il tuo seme ha attecchito in me...donandomi un... elisir di lunga vita...» Loki rimase in silenzio, ma il pallore che assunse fu quasi spettrale « Quindi...ti sei un po' fregato con le tue mani. Probabilmente vivrò quanto te, o forse appena un po' di meno, ma abbastanza a lungo da renderti la vita un inferno...Non che ti farei mai dei soprusi, ci pensi già da solo a renderti la vita difficile, ma basterà la mia sola presenza per ricordarti l'immane cazzata che hai fatto e per spingerti ad odiarmi per l'eternità...o quasi» avrebbe voluto sorridergli vittoriosa, ma la sola idea, le aveva accartocciato il viso in una smorfia di puro dolore. Non ce l'avrebbe fatta a sopportarlo per sempre. Si prese il viso fra le mani « Dio Loki! Che cosa hai fatto!? Mi starai accanto odiando ogni singolo istante con me » singhiozzò « non potrai farmi del male, ma farai di tutto per farmi soffrire! » ora Morgane singhiozzava apertamente

Nemmeno questo aveva previsto.
Rimase a sentirla tirare su col naso per un tempo indefinito, incapace di accettare di aver sbagliato a fare i calcoli. Non avrebbe dovuto andare in questo modo e aveva ragione lei: aveva già iniziato a farla soffrire

« E' l'unica cosa che so fare » la frase era studiata per essere beffarda, ma uscì con un tono di rammarico e di sconfitta, del tutto fuori dal suo controllo

« Forse...» rispose Morgane fra le lacrime « Ma forse no» non aveva nemmeno un fazzoletto e le braccia non erano il massimo per asciugarsi le lacrime,il trucco stava colando e probabilmente assomigliava ad una tragica maschera. Loki le porse il suo fazzoletto « Vedi? Quando vuoi sai essere gentile...»

« Non doveva andare così...» le parole si persero nel rumore delle onde infrante. Non aveva previsto un sacco di cose e si sentiva bombardato in tanti fronti. Aveva dato per scontato la mortalità di Morgane, ma invece di essere arrabbiato per la non perfetta riuscita del suo piano, si sentiva sollevato. Non l'avrebbe persa. Non avrebbe assistito impotente al suo fisiologico deterioramento, non l'avrebbe accompagnata alla morte, almeno non a quella naturale...« Comunque...» si riscosse « il danno è fatto e non è possibile rimediarvi...Se può sollevarti un po'» esitò prima di proseguire « mi piace...venire a salvarti»

« Oh...davvero?» sussurrò quasi speranzosa

« ...mi piace sempre far vedere la mia superiorità, dovresti saperlo, ormai» la derise, ma il sorriso che Loki le regalò non fu il solito ghigno cattivo. Era giocoso e allegro e bastò per far sentire Morgane più leggera.

...solo di un po'
  
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