ps se non vi piace ho p difficile fatemelo sapere che torno alla narrazzione originale!=)
TUTTO CAMBIA;
Era sera e dopo quella giornata pesante avevo bisogno di rillassarmi... mi diressi alla spiaggia... quasi deserta...e osservai la torretta del bagnino...sopra un ragazzo...poco visibile non c'era abbastanza luce....Yani guarda il mare...Yani assomiglia molto al mare... è calmo ma anceh molto agitato in alcuni momenti...è cristallino...e sembra tutto uguale e banale ma al suo interno ci sono grandi tesori....basta pensare ai fondali...io continuavo a guardare il mare..poi con la coda dell'occhio vidi il bagnino avvicinarsi a me....perche? cominciai ad agitarmi....girai subito il capo verso il mare di nuovo e attesi...dovevo farmi desiderare..avevo tanta volgia di giocare...pareva carino...quando il ragazzo fu vicino a me mi disse -hey sei tu? bella serata vero?cmq il mio nome è cheis-sentii le parole del ragazzo e nn lo guardai...mi parlava senza
neanceh guardarmi..con aria scazzata..ma comiciai a provarci spudoratemente....un errore?no è e era nel mio stile...provarci mentre lo ignoravo...-stasera ci sono cose molto piu belle della serata...-lo guardai dall'alto al basso con aria maliziosa...facendogli un sorrisetto quasi sadico...dio quanto mi divertivo!
Un sorrisetto sghembo arricciò le morbide labbra del Diciottenne(cheis) e i dolci e giovani lineamenti sono erano ordinati in un’espressione cordiale. Gli occhi del colore dell’ambra, curiosi,osservavano me. O, meglio, almeno per il momento, osservano il mio profilo.La scena era ancora immobile. Lo sguardo dell’Universitario(cheis) è ancora fisso sul mio profilo. Non è male. ecco la risposta arrivare. Solamente alla fine delle frase Cheis si rivela. - Hai perfettamente ragione... - Il sorriso persiste sul volto. Si direbbe quasi che sta al mio gioco. Forse, ha qualche scheletro nell’armadio il New Yorkese. Ma tanto, solo vivendo lo scopriremo.
gli sorrisi in modo mooolto snob porgendogli la mano come una checca isterica...-non dovevo mettere questa tracolla rosa... stona in maniera mostruosa... ma cosa avevo per la testa?mah...-ragionavo ad alta voce... con quella vocina sottile...dolce...odiosa!...-ti piacciono i gatti? io ne uno miaoh...-continuavo a cambiare discorso come un bambino piccolo in cerca di attenzioni... mentre imitvo il verso dell'animale,cambiai completamente espressione pero,gli occhi si socchiusero producendo uno sguardo assai seducente... ma cosa stavo facendo? chissa che strani messaggi subliminali stavano arrivando a Cheis...non cercavo mica la scopata giornaliera..no no...pero mi divertivo e questo mi bastava....mi divertivo tanto...giocherellavo con i miei sottili capelli...sottili...se ne staccarono due e li la trsitezza interiore mi invase...mi cadrvano i
capelli...sintomo dell'anoressia....cerca di non pensarci...
Forse Cheis non stava al gioco..Effettivamente, è anche possibile che non abbia capito. E’ possibile che abbia frainteso il suo tono. Stentavo a credere che il Cheis all'eta di diciotto anni non si conosca..che abbia qualche segreto. Però dal tono che aveva usato poco fa, sembrava proprio che avesse intenzione di giocare con me. Era un tono troppo allusivo per far intendere un’eventuale incomprensione.L’Oceano, nero come la pece, era stranamente calmo e fermo. Sulla superficie piatta si rifletteva la miriade di stelle e il piccolo spicchio di luna crescente. Però, sono certo che il Diciottenne non alludeva a questo.avevo visto piu volte Cheis fuori da scuola con delle ragazze.... che fosse bissessulae?probabile... In ogni caso, la scena procedeva.... Una mano si materializza tra i due. Probailmente lui non aveva piu dubbi sull mio intento, ormai. Senza pensarci su, mi strinse la mano con un accenno di virilità. forse si...era bisessuale, però non lo dimostrava nemmeno troppo negli atteggiamenti. – Effettivamente... -(si riferiva alla tracolla) - Però c’è gente a cui sta bene tutto. - Mi sorrise alla sua stessa allusione. Ovviamente, anche il tono di voce era molto allusivo. - Dipende dalla razza. -(qui si riferisce ai gatti) Gli viene da sorridere alla scenetta che stavo improvvisando... Simpatico il tipo. Ovviamente, non sapendo nulla,lui nemmeno si accorse della mia reazione alla caduta dei capelli. - Mi piacciono i tuoi capelli. – Il suo tono era diventato improvvisamente serio. probabilmente è un grandissimo buffone in fin dei cont Cheisi. - Ti vieto di strapparteli. - Ovviamente, il sorriso, comparve spontaneo sul suo volto.
vidi che il ragazzo continua a stare al gioco e questo mi divertiva da morire... ma tornai immediatamente serio all'ultima battuta del ragazzo... io vole dirgliene dietro di tutti i colori volevo inoltre dirgli che ero sulla via dellì anoressia..ma nn ne avevo le palle quindi mi alzai in piedie mi accarezzai la pancia e tirai vie le piaghe dalla maglietta-trovi bella questa maglietta?-speravo tanto che Cheis notasse la mgrezza estrema... ma io non vuolevo ceh l'atmosfera diventasse troppo seria io volevo giocare con il bel ragazzo davanti a me...-allora ti piace la mia maglietta...e mi rakkomando lamaglietta non guardare altro intesi?hihi-ridacchiavo...in realtà a me avrebbe fatto solo piacere se Cheis avesse guardato altro... osservai il sedere del bel ragazzo....era messo davvero bene...
Gli occhi del colore dell’ambra di Cheis erano rimasti fissi su di me, cercando di essere il più espressivi possibili. Comunque, ora, mentre ancora lui aspettava una mia reazione, estrasse dalla tasca un pacchetto di sigarette. Sulla parte più grande si vede la scritta “Marlboro Gold”. Il pacchetto, ovviamente, è seguito anche da un accendino. Anche se era minorenne probabilmente non gli avevano fatto storie i Tabaccai. Con gesti fluidi e rapidi si accende una sigaretta e poi ripone tutto l’armamentario. Fece un tiro e sputò il fumo voltando la testa verso sinistra. evitando cosi di sputarlo in faccia a me. Essendo stato impegnato in altro, non si era accorto che io avevo evitato la sua domanda. - Molto bella. – Sembrava uno studioso guardando l’espressione che aveva assunto. Uno studioso che stava studiando un’opera d’arte. - Inutile e di impiccio, ma bella. – Ed ecco un’altra allusione. Ora toccava a lui ad alzarsi. - E della mia che ne pensi?! - Girava anche sul posto, mostrando la polo verde che gli calzava a pennello. Non èra né troppo stretta né troppo larga...
all'ultima allusione diCheis io gli sorrisi....lo guardai... strane immagini passavano per la mia mente... no non èra da me... poi vidi il ragazzo alzarsi in piedi e porgermi la stessa domanda...-solitamente apprezzo di piu quello che sta sotto le magliette...-io risposi...mi avvicinai a lui man mano rallentando... fisandolo negli occhi... lo continuavo a fissare mentre feci scivolare la mia piccola mano esile e fredda sotto la polo del ragazzo accerrezzandogli il petto....poi lo gurdai leccandomii le labbra per poi ridacchiare...gli sfilai la maglietta e la buttai a terra...-facciamo un bagno?-
Mentre Cheis fa la bella statuina e si concedeva ai mie sguardi, continuava a fumare tranquillo. La sigaretta, che èra stretta tra il suo indice e il medio della mano destra, raggiunse nuovamente le labbra. per un attimo rimase sospesa tra le due morbide e rosse labbra, per poi ritornare lungo il fianco. Il fumo lo sputava sempre di lato. Sorrise alle mie parole.....Bene, la penssiamo allo stesso modo.. Stava anche per rispondere quando rimase pietrificato. Una mano fredda si posava contro il suo addome. Gli addominali ben strutturati, sollecitati dal freddo, si contraggevano. Ancora qualche istante e l’aria fresca della sera accarezzava il busto di Cheis. Era pietrificato. Pensava che stessero giocando. Non se lo sarebbe mai aspettato. Era talmente scioccato che la mano si rilassò e la sigaretta cascò sullo scoglio. Però, èra piacevolmente scioccato...si vedeva bene.. Infatti, ben presto, un sorriso malizioso si allargò sul suo volto. - Chi arriva per ultimo fa penitenza! – Il lato ragazzino esce fuori. Rapidamente la mano scense ai pantaloni. Per un istante le dita lavoravano con la cintura. Velocemente la slacciò e poi passò al bottone dei pantaloncini corti. Qualche secondo e fu in Boxer neri. Il fisico era asciutto è anche leggermente tonico. Alla luce della luna si vedeva il profilo di qualche muscolo. L’addome èra piatto e i pettorali appena accennati. Anche le gambe erano gradevoli allo sguardo. iniziò a correre verso il mare. forse voleva arrivare per primo. Doveva.forse aveva già una penitenza in mente.
io lo guardai sorridendo...-penintenza
eh?-appoggiai la tracolla allo scoglio e mi tolsi lentamente la
cintura borchiata... mi sfilai la maglietta... la luna illuminava con
il
suo chiarore quelle ossicine flebili..le ossa sulle spalle sporgenti
e le gambe sottili lui..la fame spesso si
faceva sentire... e i brividi di freddo pure...la mano destra
èra ancora
calda dal calore trasmesso dal corpo di Cheis.
...mi ritrovai in boxer
neri e mi dirissi verso il mare...a passi lenti entrai
nell'acqua...mentra guardavo la luna e quindi il ragazzo....piu mi
immmergevo e piu i miei Occhi brillavano al luccicchio della luna
sull'oceano...mi immersi completamente e raggiunsiil ragazzo
completamente in immersione per poi sbucargli a 2 centimetri dal
volto...
Cheis assunse una posizione stabile e si
girò verso la spiaggia.
Sorrise compiaciuto. probabilmente perceh ero ancora lontano. aveva
vinto lui e, quindi,
avrebbe avuto..
la sua penitenza. Le palpebre cadevano sugli occhi d’ambra e
probabilmente con l’immaginazione, inizia a pregustarsi la
sua vittoria. Quando
riaprì gli occhi il suo sguardo non mi ritrovò
piu. Nel frattempo,
per evitare di affondare, le gambe continuavano a muoversi. Si guardava
intorno alla ricerca di un segno. Niente. Probabilmente pensava che me
ne fossi andato. Proprio quando stava per perdere ogni speranza, un
volto
compare a pochissimi centimetri dal suo.si ero io.. Le goccioline
d’acqua
sulla mia pelle bianca davano un senso di leggerezza al mi volto. La
luna illuminava la cena con la sua luce romantica. - Ho vinto io,
allora... Eccola – Cheis, dopo un primo attimo di imbarazzo,
pronunciò parola con sicurezza ed improvvisa malizia. Le
orecchie più
allenate, nella frase, avrebbero potuto sentire anche una nota di
dolcezza. Senza
pensarci troppo, comunque, si sporse in avanti. Il volto si
piegò sul mio
verso destra e gli occhi si chiusero. Le sue morbide labbra, per un
istante solo, si posarono sulle mie. Un attimo e poi si
staccò.
Se ne volevo di più probabilmente dovevo prendermelo...