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Autore: Eivor17    25/11/2016    1 recensioni
[Rumbelle] post episodio 6x08.
Dal testo: "Accadde tutto in un istante: lei lo guardò​​, sorrise distogliendo gli occhi dai suoi e un secondo dopo le loro labbra si toccavano, smaniose di riprovare quelle sensazioni che tanto mancavano loro."
Si tratta di una teoria su Rumplestiltskin che mi ha interessata molto, così ho deciso di scrivere una fic. L'inizio della storia si colloca immediatamente dopo la scena in cui Emma e Regina escono dallo specchio grazie a Henry. Ma saranno davvero le sole a uscirvi...?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Belle impugnò il Cristallo dell'Olimpo, puntandolo a turno su entrambi. 

Regina si affacciò all'interno del negozio, avvertendola: «Belle, fai presto! La Regina sta venendo qui!». 

Fu un attimo. La ragazza osservò le reazioni dei due, strinse il Cristallo e scatenò il suo potere contro il Rumplestiltskin più vicino a lei. Vide lo sgomento nei suoi occhi per un attimo, poi l'uomo si accasciò sul pavimento, privo di sensi. 

L'altro le si avvicinò, titubante. «Come... come facevi a sapere che non ero io?» 

Fino a che non le fu posta la domanda, Belle non lo sapeva, ma scoprì di avere la risposta pronta. 

«Tu non hai provato a toccarmi, non hai neanche parlato. Forse non te ne rendi conto, ma ti si legge negli occhi la fiducia che hai verso di me.» 

Rumple inclinò appena la testa di lato, aspettando un attimo prima di dire: «Sbrighiamoci a trovare il cuore. Dev'essere qui da qualche parte.» 

Si misero a setacciare il negozio centimetro per centimetro. Gold controllò anche la cassaforte nella parete dietro al bancone, ben nascosta da un quadro. 

Nulla. Dove poteva essere? 

«Belle, qui non c'è.» 

La ragazza lo guardò storto. «Non possiamo esserne sicuri.» 

Lui le spiegò, paziente: «Mi conosco. Sapeva che volevo prendere il suo cuore, sarebbe stato stupido tenerlo nel negozio.» 

«E allora cos'hai intenzione di fare?» 

Rumple non le rispose; si avvicinò alla sua metà distesa sul pavimento e scostò la giacca, rivelando la presenza di una chiave e una mappa. Prendendole, fece attenzione a non fare movimenti bruschi. 

Le esaminò​ qualche attimo, poi agitò la mano libera, in cui un attimo dopo comparvero una chiave e una mappa esattamente uguali a quelle che aveva preso dal corpo immobile davanti a lui. Le sostituì​ a quelle originali nella tasca della giacca, mentre tenne per sé quelle vere. 

«Abbiamo quello che ci serve, andiamo!» disse a Belle e Regina, che lo sentì da fuori ed entrò. 

«Non sei neanche sicuro che la chiave ci serva! E se la mappa fosse per qualcos'altro?» si oppose Belle. 

«Dearie, non c'è tempo! La Regina!» disse, indicando un punto oltre la finestra. 

Rimise a posto il negozio come poteva usando la magia, poi gridò: «Via!», teletrasportandosi con Belle e Regina a casa di Emma, al sicuro. 

 

Si misero a sedere al tavolo da pranzo, Gold tirò fuori la mappa e la dispiegò, rivelando un complicato intreccio di segni e parole. 

«Ci serviranno settimane per interpretare questo papiro...» sussurrò sconfortata Regina. 

«Non abbiamo settimane. Ma abbiamo un pirata esperto di mappe.» rispose Gold, sicuro di sé. 

«Prendi il telefono e chiama Emma e Killian, loro potranno aiutarci.» la esortò Belle, gesticolando per enfatizzare le sue parole. 

Regina telefonò a entrambi, poi tornò a rivolgersi agli altri due: «Arrivano subito.» 

Regina non parla per metafore, pensò​ Rumplestiltskin, quando neanche cinque minuti dopo la Salvatrice e il pirata fecero il loro ingresso in casa. 

«Allora? Avete il cuore?» chiese speranzosa Emma. 

Gold scosse la testa, raccontandole tutto. 

«E quindi... questa mappa... Killian, puoi decifrarla?» domandò​ Emma dopo aver ascoltato attentamente Gold, che guardò il pirata con un'intensità tale da far impallidire anche il Principe Azzurro; tuttavia, l'altro non batté​​ ciglio mentre esaminava la mappa con la fronte corrugata. 

«Credo di sì​, ma avrò​ bisogno di qualche ora. Da solo.» sottolineò​, guardando soprattutto Emma. 

L'altra sbuffò​ e gli scoccò​ un'occhiata fulminante, addolcita però​ subito dopo da un bacio sulla guancia. 

«Avanti gente, tutti fuori!» disse Regina, avviandosi alla porta. 

Uscirono uno per volta salutando Killian e augurandogli buona fortuna, raccomandandosi di mettercela tutta; una volta fuori, Emma salutò​ gli altri e tornò​ a svolgere le sue mansioni di sceriffo. 

Regina guardò​ l'orologio e disse: «Direi che abbiamo un paio d'ore. Cosa dovremmo fare 

«Controllare che l'altro te non abbia scoperto che hai sostituito la mappa e la chiave?» propose Belle, guardando Gold in attesa di un parere. 

«Non ce n'è bisogno, dearie 

Le altre due lo scrutarono interrogative. 

«Se ne è già​ accorto. Vedete, quelle copie false erano per la Regina. Probabilmente lui le aveva detto dell'esistenza di quegli oggetti. Lei, non vedendole, si sarebbe potuta insospettire. Invece, per quanto riguarda l'altro...» sorrise leggermente: «se ne è accorto appena si è svegliato. La magia lascia sempre tracce.» 

«E quindi?» chiese Regina. 

«Quindi rilassiamoci, stiamo lontano dai guai e aspettiamo che il pirata abbia finito.» rispose lui semplicemente. 

Se questo sembrasse assurdo a Belle e Regina, non lo diedero a vedere; si salutarono e ognuno andò​ per la sua strada, nonostante Gold, solo per un momento, avesse pensato di chiedere a Belle di fare una passeggiata con lui. 

Tuttavia, realizzando che la ragazza se ne stava andando e non aveva nessuna intenzione di passare del tempo con lui, decise di lasciar stare. Avrebbe sistemato le cose con Belle quando anche tutte le altre crisi sarebbero state risolte. 

Si mise le mani in tasca e sospirò​. Nonostante sentisse di essere vicino a risolvere il problema, sentiva una gran fatica anche per fare le cose più​ semplici. Quando era nella Foresta Incantata, raccontava a se stesso un sacco di scuse e bugie per giustificare quel senso di vuoto: lo stai facendo per Baelfire, il potere è più​ importante, quella ragazza vuole solo rovinarti... 

Ma, adesso come allora, dentro di sé sapeva cosa non andava: il vuoto nel suo cuore era dovuto alla mancanza di Belle. 

Tutti i suoi istinti gli imponevano di smetterla di pensare e inseguirla, chiederle di uscire; ma lui, separandosi dal suo lato oscuro, aveva preso una decisione: avrebbe provato ad essere l'uomo migliore che potesse diventare, solo per lei e per suo figlio. 

Si avviò​ lungo la strada stranamente semideserta, incontrò sporadicamente soltanto qualche abitante di Storybrooke che si affrettava a tornare a casa, nonostante il sole non fosse ancora calato del tutto. Non si rese neanche conto di dove stesse andando, di quale strada stesse seguendo. 

Quando tornò​ presente a se stesso, si ritrovò​ nell'ultimo luogo in cui pensava di capitare. 

Il Pozzo dei Desideri. 

Dove Belle ha deciso di sposarmi, gli ricordò fastidiosamente una voce dentro di lui. 

Si appoggiò​ automaticamente alla fredda pietra del pozzo, con le braccia incrociate davanti a sé. 

Perse la cognizione del tempo; non si mosse neanche quando si alzò​ una brezza leggera che gli scompigliò​ i capelli. 

Si accorse a malapena del fruscio delle foglie che preannunciavano dei passi in avvicinamento. Sollevò​ lo sguardo, sorpreso, scorgendo un'ombra fra i rami. Appena si avvicinò​ un po' di più​, riuscì​ a riconoscere la figura di Belle. Rimase in silenzio, guardandola avvicinarsi. Sembrava che non lo avesse neanche notato. 

Soltanto quando fu a qualche metro da lei si accorse che la ragazza era in lacrime. Non si trattenne più​ e la chiamò​: «Belle!» 

Lei si guardò​ intorno un attimo, poi lo individuò​, ancora appoggiato al pozzo. 

Mormorò​ il suo nome fra le lacrime e si portò​ una mano al viso per asciugarsi agli occhi. 

Lui le si avvicinò​ e appoggiò​ una mano sulla sua, stringendola e guardando la ragazza dritta negli occhi. 

«Che cosa c'è?» le sussurrò​ dolcemente. 

L'altra sembrò​ sul punto di rispondere qualcosa, poi scosse la testa e seppellì​ il viso nell'incavo tra la spalla e il collo di Gold. 

Lui le circondò​ la vita con un braccio, mentre con l'altro tentava di tranquillizzarla accarezzandole i capelli. Piano piano i singhiozzi si affievolirono fin quasi a sparire completamente. 

Dopo quelle che parvero ore, Belle si decise a confidarsi con Rumplestiltskin: «Vedi, è che ogni volta che ti guardo rivedo ancora l'uomo che mi ha provocato tanto dolore... non riesco a vederti come l'uomo che sei diventato e mi dispiace, mi dispiace tanto.» 

Pronunciò​ queste parole con le labbra premute ancora sulla spalla di Gold, che stava per risponderle, ma fu interrotto da Belle, che continuò​: «Ma non è finita qui. Nonostante questo, io non riesco a starti lontana. È come se il mio corpo mi guidasse verso di te, proprio come è appena successo. Non avevo nessuna intenzione di venire qui, eppure... eppure è proprio qui che mi trovo. Nel luogo dove sei anche tu.» 

Rumple la guardò​ quasi con le lacrime agli occhi. Desiderava da settimane sentire quelle cose da lei. Però​, aveva anche promesso a se stesso che avrebbe fatto le cose con calma. Non aveva considerato che sarebbe stata Belle a dire di stare male senza di lui. Cosa avrebbe dovuto fare? 

Si scostò​ leggermente dal suo volto, continuando a abbracciarla, e sussurrò​ a pochi centimetri dalle sue labbra: «Cosa vuoi che faccia, Belle?». 

«Baciami.» 

Non si rese neanche conto della risposta, troppo impegnato a gettarsi famelico sulla bocca dell'altra. Si baciarono selvaggiamente fino a quando esaurirono il fiato; fu allora che si separarono giusto in tempo per vedere l'ultimo raggio di sole sparire all'orizzonte. 

«Dimmi che è tutto finito.» mormorò​ Belle, guardando Rumplestiltskin negli occhi. 

«È tutto finito.» le assicurò​ lui. «Basta stare lontani, soffrire, litigare, odiarsi.» 

«Promesso, Rumple?» 

«Promesso, amore mio.» 

Passarono qualche minuto in silenzio, beandosi l'uno della presenza dell'altra. La pace della sera venne improvvisamente turbata da una luce rossastra proveniente dal pozzo a qualche metro da loro. 

Uno circospetto, l'altra incuriosita, si avvicinarono e ad ogni passo sentivano sempre più​ distintamente il pulsare ritmico di un cuore, posto in una rientranza nascosta all'interno del pozzo stesso. 

Si guardarono, increduli: possibile che fosse quello il cuore che cercavano...? 

Rumple tese una mano e lo prese cercando di essere delicato il più​ possibile. 

«Portiamolo a casa di Emma e vediamo se Killian ha finito. Potremmo aver trovato il cuore da soli...» propose, ancora un po' scossa, Belle. 

«A giudicare dal colore, sembrerebbe proprio di sì​...» convenne Gold, notando quanto fosse nero da sembrare quasi carbonizzato. 

 

Si tennero per mano per tutta la strada e non si lasciarono neanche quando suonarono il campanello e attesero davanti a casa di Emma. Belle si vide riflessa in una delle finestre chiuse del pianterreno e cacciò​ un gridolino che suscitò​ un ghigno divertito in Rumplestiltskin, mentre la ragazza tentava disperatamente di risistemarsi i capelli. 

«Perché non mi hai detto nulla?!» sibilò​ agitata. 

«Perché sei bellissima.» rispose lui con forza, proprio quando Emma aprì​ la porta. 

Entrarono, salutando Emma e Mary Margaret. Chiesero poi a Killian novità​ sulla mappa. 

Lui cominciò​: «Credo di averla decifrata, ma mi sembra un po' troppo banale. Dalle informazioni che ho per ora, sembra che si trovi proprio...» 

«…al Pozzo dei Desideri?» lo interruppero, in coro. 

Killian li guardò​ con tanto d'occhi, proprio come Emma e Mary Margaret. A quest'ultima, però​, non sfuggirono le loro dita intrecciate, le loro espressioni stanche ma finalmente felici. 

«E voi? Voglio dire...» accennò​ alle loro mani intrecciate. 

Dal rossore improvviso diffusosi sulle guance di Belle e dall'insolito sorrisetto felice di Mr. Gold, Mary Margaret intuì la risposta e non disse altro. 

Emma sbloccò la situazione, tornando al tono pratico di sempre: «Quindi... l'avete trovato?» 

Rumplestiltskin si schiarì la voce e estrasse il cuore da sotto la giacca, dove lo aveva riposto per evitare che altri lo notassero. 

Mary Margaret trattenne rumorosamente il fiato, mentre Emma e Killian si scambiavano uno sguardo e poi chiedevano, di comune accordo: «E ora che si fa?». 

Gold aveva la risposta pronta: «Adesso torniamo nel covo del nemico.» 

 

 

Buonasera everyone! XD 

Ecco qui anche il capitolo 6. Ho poco da dire: siamo quasi alla fine della storia e le cose si complicano un po': come faranno a sbarazzarsi di "Gold Oscuro" e della Regina Cattiva, liberando David e Mary Margaret dalla Maledizione? Eheh, tutto da scoprire... :') 

Ringrazio co_gold che ha inserito la storia tra le seguite e mi eclisso! XD 

Buona serata a tutti e non dimenticate di recensire! :D
   
 
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