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Autore: thestoryreader    26/11/2016    1 recensioni
La storia si basa sull'esperienza vissuta da Sara, sorella di Merle e Daryl che si ritrova a dover lottare per la sua vita e per ritrovare i suoi fratelli. La storia di the walking dead vista da un punto di vista diverso.
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Mentre Daryl e il suo gruppo erano diretti verso la tangenziale, le due ragazze si stavano dirigendo verso il bosco. Il bosco era composto principalmente da alberi di nocciole e si sentiva in lontananza un fiumiciattolo che scorreva. Ne approfittarono per raccogliere della frutta secca. Ormai era mezzogiorno e il sole batteva perpendicolare al suolo, ma tra gli alberi si stava bene. “qua sembra quasi che tutto sia normale… come se non fosse successo niente…”
“già” disse la sorella di Daryl. A guardarla meglio ora, tra i raggi del sole si vedevano i riflessi rossi sulla sua chioma e le lentiggini sul naso. Due occhi nocciola spiccavano sul suo viso che era di una carnagione olivastra. Caroline era esattamente l’opposto. Bionda, occhi azzurri e carnagione pallida.

Un rumore le svegliò dalla magia di quel bosco. Imbracciarono entrambe il fucile e aspettarono l’arrivo del responsabile. Videro un ragazzo, capelli biondi, occhi nocciola e con una felpa color borgogna. Appena vide i due fucili puntati addosso, esplose in un urletto di sorpresa e cadde a terra di schiena. Poi alzò la mano in direzione delle due ragazze cercando di parlare più velocemente possibile… “ehy ehy ehy...non penserete davvero di spararmi… io sono umano..vedete?? parlo”.
Sara lo guardava con un sopracciglio alzato. Poi abbassò il fucile “come ti chiami, da dove vieni e dove stai andando?”
Il ragazzo la guardò con sorpresa e poi parlò “mi chiamo Ryan e… e sto cercando un posto sicuro dove stare ma dubito che ce ne siano nella foresta quindi sto andando ad Atlanta”
“no no no...aspetta non ti conviene andare in città.. lì è pieno di zombie”
Il ragazzo guardò le due ragazze e poi disse “e ora dove diavolo posso andare?”
“ti converrebbe seguire il fiumiciattolo e trovare una capanna in giro per il bosco” azzardò Sara “sei da solo?” chiese poi.
“si sono da solo… fino a poco tempo fa ero insieme ai miei genitori e mio fratello ma sono morti… li hanno...mangiati”
“mi dispiace…” rispose. Poi Caroline guardò Sara e la rossa capì che le doveva parlare urgentemente “ci puoi scusare solo qualche minuto?”
“ok” disse il ragazzo
quando furono abbastanza lontane Caroline iniziò a parlare “che ne dici?”
“che ne dici riguardo a cosa?” chiese Sara con un grosso punto interrogativo sulla faccia,
“ohhh avanti hai capito...che ne dici se gli chiediamo se vuole venire con noi…”
“COSA? non lo conosciamo nemmeno… potrebbe rubarci il cibo e le armi… io… non sono sicura Caroline”
“avanti...non possiamo sapere se è un bravo ragazzo se non gli diamo una possibilità. Magari ci potrebbe aiutare.”
Sara guardò l’amica, poi guardò Ryan e poi di nuovo l’amica “se viene con noi non gli staccherò mai gli occhi di dosso. Sarò come un pitbull che sta puntando il suo gatto preferito per mordergli la coda”
Caroline alzò gli occhi al cielo “va bene segugio ma se alla fine si rivela un ottimo compagno di viaggio ti dovrai scusare e io potrò dirti ‘te lo avevo detto’”.
Sara si rivolse al ragazzo.
“allora, ti va di venire con noi?” gli urlò Sara
Il ragazzo fece spallucce: per lui era uguale.

Ryan iniziò con la sua storia. “eravamo in macchina quando abbiamo deciso di andare verso la tangenziale e lasciare la città… pensavamo di uscire dallo stato addirittura...magari a sud avremmo avuto più fortuna. Lì è arrivato un branco intero di quei mangia budella e...io sono l’unico che è riuscito a scappare” Sara era attentissima a ogni movimento che in ragazzo faceva mentre Caroline ascoltava con rispetto e attenzione la storia.
“quindi non dovremmo neanche avvicinarci alla tangenziale?” chiese Sara.
“non saprei… il branco era di passaggio quindi potrebbero non essercene. Però sicuramente possiamo trovare buone provviste nelle macchine”.
Quando Ryan finì di parlare, uno zombie entrò nel sentiero e si diresse verso Caroline. Non fece in tempo a togliere la spranga dalla cintura che le era già addosso. Cadde di schiena e iniziò a lottare con tutte le sue forze. Sara stava prendendo il fucile ma Ryan fu molto più rapido e piantò una lama nella testa del vagante mandando schizzi di sangue ovunque. Uno spruzzo gli era finito in faccia e i suoi occhi nocciola erano dilatati per l’adrenalina. Aiutò Caroline ad alzarsi “stai bene?” le chiese. Caroline era sotto shock e continuava a scuotere le mani come per liberarsi di un formicolio ”si credo...mi ha colta alla sprovvista e non è stato per niente piacevole…”
Ryan si pulì il volto e poi ripresero a camminare.
Caroline adesso camminava con il fucile in mano pronta a reagire per ogni movimento sospetto. “quanto dista la tangenziale?” chiese a un certo punto. “circa un giorno di cammino..sono 50 km dal punto da cui sono uscito io.. sarebbero facili da percorrere se fossimo in pianura ma qui sono tutte salite e discese e si scivola troppo su queste foglie...a proposito..voi..che cosa ci fate nel bosco da sole e dove state andando”
Le ragazze si guardarono come a volersi mettere d’accordo su quanto volessero svelare poi Sara parlò “stiamo cercando i miei fratelli. due uomini armati fino ai denti e con giubbotti di pelle”
“e come diavolo sai che sono armati e con un giubbotto di pelle?” chiese ridendo Caroline.
“perchè Daryl e Merle andavano in giro così anche quando non c’era l’apocalisse”. Risero tutti e tre. Ormai c’era in crepuscolo e le ombre si allungavano sul sentiero.

“fermiamoci qui” disse a un certo punto Ryan. Le ragazze annuirono.
Si accamparono e accesero un fuoco. Sistemarono su consiglio del ragazzo delle lattine vuote sospese intorno al campo tramite dei lacci in modo tale da essere preparati e svegliati in caso di attacco. Dormirono di profondamente tutta notte e al risveglio, dopo un breve assaggio delle ciliegie sciroppate di Ryan si rimisero un cammino. Il cielo era coperto ma il tempo non minacciava pioggia.

Erano tutti e tre in fila. Ryan stimò che dovevano essere ormai vicini alla tangenziale quando videro una bambina. Era lontana ma la vedevano chiaramente correre negli alberi. La guardarono inciampare e poi cadere. Aveva i capelli corti a caschetto e sentivano il suo pianto disperato. Iniziarono a correre anche i tre ragazzi. Correvano verso la ragazzina che si rialzava e iniziava a correre di nuovo. Sapevano perfettamente da cosa scappava.
C’erano circa 700 metri tra di loro ma quando arrivarono non c’era nessuno. “l’avete vista anche voi vero?” disse Ryan guardandosi attorno con il fiatone “certo ma...è sparita. non c’è più” confermò Sara. Ognuno guardava in una direzione diversa e cercavano di scrutare tra gli alberi ma non videro niente. “è impossibile che una ragazzina sia sopravvissuta per tre giorni da sola. Deve esserci per forza qualcun altro..magari i suoi genitori o magari un gruppo intero di persone” ipotizzò Caroline.
“proviamo ad andare nella sua stessa direzione...magari la ritroviamo” propose Ryan.
Tutti e tre si trovarono d’accordo quindi proseguirono sul sentiero preso dalla bambina e si incamminarono.

I tre ragazzi stavano camminando a zonzo nel bosco. C’erano parecchi zombie e li uccisero quasi tutti.
Poi videro la strada, la tangenziale. Era completamente affollata di vaganti e si arrestarono. Bisbigliando tra loro decisero di salire su un albero di nocciole sul bordo della strada per non farsi vedere e aspettare che la mandria passasse senza destare attenzione. Al minimo movimento avrebbero attirato gli zombie e da quel momento in poi non si sarebbero più potuti salvare. Andò tutto bene. Quando scesero decisero di proseguire dalla parte opposta rispetto alla mandria e setacciare qualche auto. Della bambina neanche l’ombra. Camminarono per circa 10 km setacciando qualche auto. Trovarono dei medicinali e delle caramelle alla frutta che si mangiarono seduta stante “queste caramelle mi faranno venire le car..” disse Sara. Poi si alzò in punta di piedi per guardare bene oltre le spalle di Ryan. Vedeva qualcosa in lontananza. Una scritta forse ma non riusciva a leggere.
“che succede?” chiese il ragazzo. Sara senza parlare si diresse verso la macchina e lesse le parole bianche sul parabrezza dell’auto: SOPHIA STAI QUI. VENIAMO TUTTI I GIORNI. Sul cofano c’erano delle scatolette di cibo e dell’acqua.
“sai cosa penso?” disse Caroline sopraggiungendo da dietro “che la bambina si chiama Sophia e che le persone che stanno con lei verranno qui tutti i giorni per ritrovarla”
“il guaio è che la bambina l’ultima volta che l’abbiamo vista era nel bosco ed erano parecchi km fa: dubito che spevantata com’era riuscirà a ritornare alla strada.”
Restarono in silenzio tutti e tre pensando a quanto fosse grave la situazione, pensando a una bambina che si era appena persa nel bosco e che probabilmente era già morta. Poi sentirono un colpo di pistola.
   
 
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