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Autore: Fajander    27/11/2016    1 recensioni
Dragon Ball Vengeance è un universo alternativo all'originale dove Gohan, per una serie di motivi, rimane l'ultimo discendente della stirpe Saiyan in vita. Furioso e guidato dalla sete di vendetta, si ritroverà ad affrontare in una lotta perpetua l'essere che gli ha portato via tutto ciò a cui teneva, cambiando radicalmente la sua personalità. Nel corso della storia egli troverà però dei fidati alleati, con i suoi stessi interessi, che lo aiuteranno in quella che si trasformerà pian piano in una battaglia per la sopravvivenza dell'intero universo.
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Gohan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Luogo: Trazlaac, Edificio Centrale
Epoca: 34 giorni dopo

In seguito agli avvenimenti accaduti durante la fase finale del Massacro le guardie scelte, capitanate dalle due guardie di èlite rimaste, vivevano nel corpo centrale della prigione.
L'anello esterno era stato sganciato dal resto della struttura poichè superfluo, il numero di soldati rimasti non era sufficiente a sorvegliare l'intera zona.
I detenuti ancora in vita vennero tutti trasferiti nell'anello più interno. In questo lasso di tempo ne erano arrivati di nuovi, circa una ventina.
Gohan, intanto, era convalescente. Aveva riacquistato piena lucidità ed era cosciente di tutto ciò che stava accadendo, ma non poteva ancora muoversi.
Le guardie si facevano vedere sempre più di rado, solo per tenerlo in vita per quel poco che bastava.
Il motivo per cui non lo lasciassero semplicemente morire gli era sconosciuto. Gli iniettavano una sorta di flebo endovena, mentre il solito siero inibitore non gli veniva somministrato più. D'altro canto, cosa avrebbe potuto fare in quelle condizioni?
«Vedi di riprenderti, moccioso. O ti lasceremo morire qui.» gli aveva detto una volta una guardia.
Quindi se ne stavano andando? Questo era un bel problema, sicuramente non avrebbero lasciato neanche un'astronave.
Quando il giovane saiyan pensava che le cose non potessero andare peggio di così, accadde l'improbabile.
La giornata era iniziata in modo normale, quando il figlio di Son Goku percepì una scossa all'intera Trazlaac.
"Un terremoto? Impossibile, siamo su una stazione spaziale. Forse ci ha colpiti un asteroide?" pensava questi.
Un suono di allarme risuonava in tutta la prigione, mentre una seconda, una terza e poi una quarta scossa scuoteva le pareti.
«Che diavolo sta succedendo?!» urlava una delle guardie scelte a un suo sottoposto.
«Qualcosa ci ha colpiti, ma i monitor sono disturbati, non capisco cosa! Siamo stati spinti verso il pianeta, potremmo schiantarci tra pochi minuti se non riesco a stabilizzare questo affare!» spiegava nervosamente uno dei soldati semplici.
«Signore, abbiamo perso i ponti A, D, e C! Inoltre anche i droni sono stati distrutti, ma uno di essi ha inviato dei dati prima di essere disintegrato.
Un'astronave si sta avvicinando, siamo sotto attacco!» intervenne un'altra guardia con un tablet in mano.
«Cosa?! E perchè i droni non l'hanno eliminata? Hanno trovato un modo per disattivarli...».
La situazione non era delle migliori, molte aree erano state danneggiate e l'atmosfera artificiale fuoriusciva velocemente verso l'esterno.
La gravità subì dei cambiamenti drastici e molte guardie furono risucchiate dallo spazio vuoto. L'astronave misteriosa approdò sul tetto dell'Edificio Centrale.
Da essa uscirono diversi uomini e una donna.
Uno di questi aveva la pelle verde e delle antenne sulla fronte, un altro dei capelli neri a punta.
La zona di atterraggio, sebbene si trovasse fuori da Trazlaac, era protetta da un campo magnetico che permetteva ai nuovi arrivati di poter respirare tranquillamente.
La donna dai capelli argentei fu la prima a scendere.
«Bel lavoro con quei droni, Meyra! Rispedirgli il loro stesso attacco con i tuoi poteri è stata una bella trovata, ci avrebbero disintegrato altrimenti!» disse l'uomo dietro di lei, trionfante.
«Piantala dai, così mi fai arrossire!» rispose scherzosamente lei, ammiccando.
«Voi due non avete niente da dire? Siete stati silenziosi per tutto il viaggio!» continuò Cream, riferendosi al resto della squadra. L'uomo dalla pelle verde lo guardò minaccioso, l'altro lo ignorò.
«Siamo qui per salvare Gohan mi sembra, non per fare amicizia.» rispose infine il primo.
«Aaaah, certo!».
Fatta una breccia nell'edificio, i quattro si catapultarono all'interno di esso e sconfissero con estrema facilità tutte le guardie di èlite e scelte che incontrarono.
«Percepisco una fievole aura non molto lontano da qui, sono abbastanza sicuro si tratti di Gohan.» disse l'alieno verde.
«Ah, bene. Andiamo allora, questi smidollati non ci fermeranno.» commentò spavaldo Cream.
«Voi non andrete da nessuna parte. Non solo osate entrare nella mia dimora, ma volete portarvi anche il moccioso? La vostra gitarella termina qui.» sentenziò l'uomo dai capelli bianchi, appena apparso all'interno della sala. Indossava una tuta nera simile a quella degli astronauti e un casco.
«Ci penso io.» finalmente l'uomo dai capelli a punti disse qualcosa. Si mise in posizione di combattimento e con un ghigno beffardo si scagliò sul nemico, mettendolo fuori gioco con pochissimi colpi ben assestati. «Ecco fatto, eliminato anche questo. Però, che potenza questi saiyan!» si complimentò Meyra.
L'uomo non rispose. I quattro si voltarono e proseguirono per le scale, quando si fermarono di botto all'udire di uno strano rumore. «Ho detto...che...non andrete da nessuna...parte!» ansimava il capo delle guardie, ferito, che nel frattempo aveva caricato un'enorme massa di energia che teneva puntata verso il pavimento. «Sotto di me si trova il reattore che alimenta questa stazione spaziale. Se la distruggo, muoriamo tutti. Allora, non fate più i gradassi?» spiegava trionfante questi, mostrando un sorriso reso non più tanto candido ma rossastro, a causa del sangue che fuoriusciva dal labbro spaccato.
Prima che Meyra o Cream potessero fare qualunque cosa, l'alieno verde colpì con due raggi energetici uscitigli dagli occhi la testa dell'avversario, mentre il suo compagno aveva tempestivamente deviato altrove la sfera.
I due amanti rimasero sbalorditi da quella straordinaria coordinazione. Il corpo del proprietario di Trazlaac cadde a terra con un tonfo con uno sguardo vacuo, morendo definitivamente. Il suo sogno di costruire un proprio regno e diventare il sovrano di un intero pianeta era appena morto con lui.
La squadra si mosse veloce come il vento, fino a giungere alla cella in cui era rinchiuso il figlio di Goku.
«Eccolo! In che condizioni è?» chiese Meyra. Il suo compagno verde aveva sfondato le grate e si apprestava a poggiare le sue dita sul collo per percepire il battito cardiaco.
Sorrise.
«È vivo, ma le sue condizioni sono estremamente gravi. Dobbiamo muoverlo il meno possibile, ha diverse ossa rotte.» spiegava.
«Niente di più facile.» si intromise la donna. Agitando le mani verso l'alto il corpo del giovane prese soavemente a levitare, come smosso da mani invisibili.
Quest'ultimo aprì leggermente gli occhi con le ultime forze rimaste nella speranza di capire cosa stesse succedendo. Si sentiva trasportare dal vento, fra gli echi degli allarmi e le grida delle guardie che perivano per mano dei suoi soccorritori.
La sua vista sfuocata gli permise di riconoscere i tratti di alcuni volti familiari. Non poteva curvare la testa, ma capì che si trattava di quella donna che aveva già affrontato una volta e... no, non poteva essere.
Eppure gli somigliava tanto, l'inconfondibile mantello bianco, il turbante, la pelle verde. Ma era morto, non poteva essere proprio lì, accanto a lui.
Doveva trattarsi di un sogno, uno stupido scherzo della sua mente che si divertiva a farlo soffrire più di quanto non stesse già facendo.
O forse era nell'aldilà? Questo avrebbe avuto senso, lì lo avrebbe potuto sicuramente incontrare, ma allora perchè era ancora in quella prigione?
Tutto a un tratto i cinque guerrieri si fermarono.
«Fermi! Non lasciateci qui, moriremo!» gridava qualcuno, Gohan non capì chi.
«Chi ci pensa a toglierli di mezzo? Il bambino non resisterà a lungo, potrebbe lasciarci le penne se indugiamo.» puntualizzò Cream.
Ancora una volta il combattente silenzioso si offrì volontariamente di fronteggiare quelli che erano almeno diverse centinaia di soldati, facendo un passo avanti.
Con un lampo di luce dorata che abbagliò la vista di tutti egli generò un'onda energetica talmente potente che spazzò via tutti gli avversari posti davanti a loro, dopodichè i suoi capelli, divenuti biondi grazie a quella angelica trasformazione, tornarono istantaneamente neri. Ancora più esterrefatti per ciò di cui erano appena stati testimoni, Meyra e il suo amante preparavano la propria astronave per lasciare quel posto.
Entrambi avevano percepito l'energia spaventosa che aveva emanato il guerriero per quel breve lasso di tempo.
Forse avevano davvero una possibilità di sconfiggere Cooler, se solo avessero convinto quel vecchio scienziato a stare dalla loro parte.
Gohan, dal canto suo, aveva ancora più interrogativi di prima.
Aveva chiaramente percepito l'aura di un Super Saiyan, ma era diversa da quella tipica di suo padre. Ce n'erano altri, dunque? Il suo corpo era stato adagiato su un lettino, e mentre si apprestava a perdere i sensi, l'uomo verde gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla.
Quel tocco parve risvegliarlo per il tempo necessario a dire un'ultima cosa.
«Signor... Piccolo...» riuscì a farfugliare.
L'altro gli sorrise.
«So che sei pieno di domande, ma ora dobbiamo inserirti nella vasca di rigenerazione, Gohan. Quando arriveremo a destinazione ti spiegheremo tutto.».

   
 
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