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Autore: Lo Otta    27/11/2016    4 recensioni
Il nostro unico, fantastico presentatore più sadico del Nord America si ripresenta in TV con un nuovo reality.
Tra boschi canadesi, Grandi Laghi, creature leggendarie e classici campeggi, una nuova generazione di adolescenti proverà a vincere UN. MILIONE. DI DOLLARI.
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[Storia ad OC|Iscrizioni chiuse]
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nuovi capitoli di domenica, cadenza settimanale/bisettimanale
Sospesa
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Chef Hatchet, Chris McLean, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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5.1 Fratelli coltelli

  -Piloti, siete arrivati per la prima volta qui, alla cerimonia di eliminazione. Ho con me sette marshmallow, che consegnerò ad altrettanti sette di voi. Chi non lo riceverà abbandonerà il campo, dicendo addio ad un milione di dollari. Quindi, ora votate.

CFFZZZ
  Il Dylan dagli occhi diversi, Dylan Mylkins, tiene in mano la foto di Selene -Non vorrei eliminarla, ma è quella che ci ha fatto perdere.
CFFZZZ
  Nevil fissa la foto di Cleo -Se lo merita. Così impara a fissarsi su uno strano che ci urla contro.
CFFZZZ
  Cleo gioca con la foto del russo Dylan Stroganoff -Cleo sa che è strano, e a Cleo non piace la gente strana.
CFFZZZ

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  -I voti sono decisi. Chi chiamerò sarà salvo. Charlotte.- la ragazza prese il dolcetto, tirando un sospiro di sollievo -Nevil, Maël, Mary.- i due ragazzi e la ragazza ottennero il marshmallow e l’immunità.
  -Dylan… Mylkins. Restano soltanto due marshmallow, e voi siete tre. Cleo, Selene, Dylan. Ognuno di voi ha un motivo per non essere ben visto dalla squadra. Dylan, tu hai minacciato tutti il primo giorno. Cleo, tu giri con una pistola addosso, e per quanto la cosa possa far alzare gli ascolti, non a tutti piace. Selene, tu invece hai fatto perdere la possibilità di superare i Tendisti nella sfida scorsa, e pertanto arrivare secondi, e non ultimi. Ma ora vediamo i voti. Questo marshmallow andrà a… Cleo, sei salva per ancora una settimana.- la ragazza con la treccia colorata ricevette la sua caramella gommosa, e Nevil ne fu sollevato, forse temeva che il suo voto fatto “per protesta” avrebbe portato a delle conseguenze terribili, come l’eliminazione di lei.
  -Restate voi due. Dylan, Selene, Dylan, Selene. La votazione è stata ardua, ma è chiaro chi andrà via oggi. Forse dovrei dirvelo, ma teniamo questa tensione. Non disturbiamola. La sentite? È la suspense per scoprire chi andrà fuori.
  -E dillo è basta.- urlò il Dylan salvo.
  -Vuoi che ti tolgo il marshmallow e lo dia all’eliminato? Se vuoi tornare a casa fai pure.- Silenzio -Bene. L’eliminato di questa settimana è…
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  Selene. Ragazza, te ne torni a casa.
  -Cosa, io? Come avete potuto eliminarmi. Perdete un valido elemento, mentre continuate a tenervi in squadra pesi morti.
  -Chef, portala via.- il grosso cuoco di colore prese la ragazza, e la portò fino alla macchina.
  Chris si rivolse agli altri sette, i salvati -Voi volete venire?- fecero cenno di sì, e seguirono Chris fino all’Uscita della Vergogna.
  Lì c’era Selene, ed era anche arrivato Jimmy -Mi dispiace che ti hanno eliminato, Selene. Ma se tra noi c’è stato qualcosa, bhe…
  -Qualcosa, qualcosa dici? Tra noi non c’è mai stato niente, neanche un bacio. È stata solo per l’emozione del momento che le nostre labbra si sono quasi incontrate. Torna dalla tua sciacquetta, spero ti faccia soffrire, perché lei ti sta solo usando.- Jimmy restò in silenzio, ferito dalle parole. Nessun altro disse niente, anche se avevano sentito tutto.
  Poi Selene salì sulla scassata Jeep, e Chris disse -Ultime parole?
  -Fot***i, Chris.- Allora la macchina partì in un turbinio di colori e fiammelle, insieme all’urlo della ragazza.
  -Era più simpatica la stagista.- concluse Chris, e poi mandò tutti nelle proprie casette.

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  Il mattino dopo, ai primi raggi del tiepido sole autunnale, nella foresta il giovane Wren con il suo sempre presente cappello di stagnola si allenava in delle specie di arti marziali.
  Aveva già iniziato da un pezzo, quando arrivò nella sua stessa radura Rebecca, la sportiva ragazza dei Camperisti -Oh, sei tu, Wren.
  Il ragazzo rimase sorpreso da quell’arrivo -Ciao, Rebecca. Pensavo… Pensavo che oggi Sophie vi avesse concesso un giorno senza allenamenti di squadra.
  -Sì, ma se non faccio una corsetta ogni mattina non mi sento carica per la giornata.- solo allora si accorse dell’innaturalezza del luogo dove si trovava Wren -Ma tu cosa fai qua? Ti stai allenando anche tu? In cosa?
  -Diciamo che mi sto allenando. Stavo provando un po’ di arti marziali.
  -Arti marziali? Che bello. Avrei sempre volute provarle, ma poi ho iniziato con il basket e non ho più avuto tempo per fare altro. Perché hai deciso di praticare questa disciplina?
  -Per difendermi dagli alieni.- Wren sussurrò soltanto.
  -Cosa hai detto? Scusa, non ti ho sentito.
  -Non ho detto niente. Mi… Mi sono sempre piaciute. Poi è, è utile sapersi difendere, giusto?
  -Hai proprio ragione. Non bisogna farsi sottomettere dai bulli. Ehi, ma visto che siamo qui, che ne dici di insegnarmi qualcosa? Qualche mossa semplice, magari, o qualcos’altro.
  Wren non seppe cosa rispondere. Lui era coraggioso, ma non era molto abituato a lavorare con gli altri, e gli allenamenti erano sempre stati una cosa personale, che non aveva mai condiviso con nessuno. Ma lei lo guardava speranzosa, e lui non aveva il coraggio di dire “No” a quei profondi occhi neri. -Va bene.- accettò alla fine.
  Rebecca era felice di poter conoscere di più quello strano ragazzo. Non era quello che si poteva chiamare “Nerd”, un genere di persone che proprio non riusciva a capire. Come potevano preferire restare chiusi in casa piuttosto che correre all’aperto? Ma lui non era come quei ragazzi. Sebbene fosse strano, con quel suo cappellino artigianale, sembrava dotato di grandi capacità.
  Wren invece stava iniziando a tremare e sudare freddo. Voleva che quella ragazza lo conoscesse, capisse e si appassionasse al suo “fondato” interesse per gli alieni, ma non voleva che gli si avvicinasse troppo, non avrebbe voluto soffrire per lei o farla soffrire.
  Quell’allenamento non diminuì il suo disagio. Rebecca era brava e dotata, ma spesso sbagliava l’impostazione. Allora Wren doveva correggergliela, passando le mani su fianchi, gambe e bacino. Rebecca non sembrava infastidita, finché quei tocchi si limitavano a correzioni, ma Wren era teso ogni volta che trovava un errore. E non poteva ignorarlo, perché glielo impediva il suo orgoglio. Si diceva “Se devo fare una cosa: o la faccio bene o non la faccio”.
  Fu per Wren quella l’ora più lunga e difficile di cui aveva memoria. Finito l’allenamento, ne uscì sudato come se avesse corso per chilometri e chilometri. Rebecca invece era sempre allegra, ma tutti quegli esercizi le avevano messo addosso un po’ di fame.
  -Che languorino. Peccato che per avere qualcosa da mangiare, dovrei tornare fino al campo, e solo per il cibo di Chef. Uffi.
  -Se vuoi ho qualcosa da mangiare con me.
  -Ti sei portato il cibo della mensa dietro? Cos’è, avevi finito la tua scorta di armi chimiche?
  -Ah Ah. Proprio comica.- rispose Wren -Ma no, non è il cibo di quel pazzo cuoco. Ho preparato qualcosa io prima di venire qui.
  -E Chef ti ha lasciato usare la sua cucina?
  -Diciamo che l’ho usata senza dirglielo. Ma lui non c’era. Occhio non vede, Chef non s’arrabbia.
  -Allora proviamo queste delizie per cui hai rischiato la vita.
  Wren tirò fuori dallo zaino un contenitore pieno di succulente crespelle dolci, ripiene di crema spalmabile di nocciole®. Rebecca ne addentò una, e scoprì che oltre che belle fuori erano anche buone.
  -Dove hai imparato a cucinare così bene?
  Wren non si aspettava la domanda, ma questo non era nella zona del passato che aveva definito “OFF LIMITS” -Lavoravo in una pasticceria prima di partecipare al reality.- rispose, conciso.
  -Woha. Non sono molti i ragazzi che sanno cucinare così bene e sono sportivi. Non sono molti neanche i cuochi magri.
  -In realtà chi lavora in cucina non è molto grasso. Limiterebbe i movimenti, e poi in cucina non si mangia molto di ciò che si prepara.
  -Forse hai ragione. Io sono una schiappa ai fornelli. Non riesco nemmeno a cuocere della pasta. Ahahah.- Wren non rise però alla battuta, e tra i due calò un pesante silenzio.

CFFZZZ
  -Wren sembra un bravo ragazzo. È sportivo, sa cucinare, e simpatico. Solo che non sembra molto espansivo. E quella storia degli alieni. Se voleva fare lo stravagante ci è riuscito, ha fatto colpo sul pubblico, ma non deve continuare a portare quel coso di alluminio. Lo indossa da quando abbiamo iniziato. Ogni volta. Probabilmente ci dorme con quella roba.
CFFZZZ

  -Allora io vado, Wren. Oramai Sophie si sarà svegliata, e se non ci pensò io a tenerla a bada, le sue urla arrivano fino a qui. Ciao.- Mentre Rebecca si allontanava, Wren sentì crescere in se un desiderio di gridarle dietro di restare, di non andarsene. Ma tutto ciò che uscì fu un debole rantolo. Finì che rimase a fissare la sua tonica figura allontanarsi, e quando la vide sparire si sentì come se avesse sprecato una splendida occasione, che forse non si sarebbe ripetuta mai più.

CFFZZZ
  Wren si tormentava le braccia e le mani nella latrina/confessionale -Sono qui per il milione, solo per il milione. Non sono qui per una ragazza bella, alta, mora e formosa, che non mi considererà mai. NO. Sono qui per il milione, per il MILIONE.
CFFZZZ

~

  Quella sera, nella casetta dei Piloti i sette restanti si riunirono nella zona comune.
  -Non siamo andati molto bene nell’ultima sfida. Abbiamo perso un compagno, e questo non va bene.- iniziò il discorso il Dylan dagli occhi diversi.
  -Non abbiamo fatto abbastanza lavoro di squadra, ma questa riunione ci aiuterà a trovare i problemi interni e risolverli. Da noi chiamano questo modo “Prendere il toro per le corna”.- sancì seria Mary, la texana.
  -Da quand’è che sei così seria, cowgirl?- la schernì il Dylan che aveva preso la parola.
  -Quando ho sonno straparlo- emise un lungo sbadiglio -Dovevamo farla ad un ora così tarda la riunione?
  -Certo. Era fondamentale ai fini del discorso. Analizzare i nostri sbagli dopo aver lasciato passare molto tempo non serve a niente. “Batti il ferro finché è caldo”.- Ma il discorso di Dylan venne bellamente ignorato, perché Mary stava già ronfando stravaccata sulle gambe di un incerto Maël, provocando la rabbia della sua vicina Charlotte.
  -Sì, certo, e “Non c’è due senza tre”. Quindi i prossimi eliminati saranno i Camperisti? La smettiamo di tirare fuori proverbi a caso e pensiamo seriamente a questa riunione? Ho meglio da fare che stare qui ad ascoltare inutili ciance.- l’altro Dylan pronunciò tutto ciò con un accento russo.
  -Non è da escludere. Ma ciò a cui volevo arrivare era il fatto che se d’ora in poi non lavoriamo come una vera squadra, toccherà di nuovo ad uno di noi uscire. Non so voi, ma io non ho ancora voglia di rinunciare ad al milione.- fu il discorso di Dylan Mylkins.
  -Sono d’accordo con l’idea del compagno Mylkins. Dobbiamo mettere da parte i nostri desideri personali per il bene della squadra.- dicendo ciò Nevil guardò Cleo, che rideva vicino a Charlotte, mentre questa cercava di togliere l’addormentata Mary dalla parte inferiore di  Maël.
  -Quindi anche tu la pensi come lui? Anche tu? Pensavo fossi una persona razionale. Voi pensate che possiamo giocare come compagni, davvero? Quello che dite non ha senso!- Dylan Stroganoff si lasciò andare ad uno sbuffo di esasperazione dopo le sue urla.
  -Credo che qui abbiamo finito. Possiamo anche tornare a dormire. L’unico contrario è Stroganoff, ma credo che si comporti così perché alle eliminazioni…- ma Mylkins non finì la frase che un coltello gli sfiorò la testa, andandosi a conficcare nel muro.
  Tutti gli sguardi attoniti erano puntati su un unica persona, e anche Mary si era svegliata, e guardava confusa la scena.
  Charlotte era sconvolta, il viso tramutato in un pessimo ritratto dell’orrore.
   Maël era attonito, la mascella caduta mostrava tutta la sua paura.
  Dylan Stroganoff aveva ancora il braccio proteso verso l’omonimo, il suo volto dipingeva uno sguardo omicida, e gli occhi rossi incutevano terrore.
  -MA SEI PAZZO!!! Potevi uccidermi!- Mylkins urlò al suo omonimo, che sembrò come risvegliato da una trance.
  -Cosa… cosa è successo?- alle parole di Stroganoff seguirono sguardi duri da tutti i suoi compagni, e particolarmente dall’altro Dylan. Visto il coltello conficcato nel muro, Stroganoff corse fuori dalla casetta, senza guardarsi indietro.
  -Quel pazzo! Ma se torna…- concluse Mylkins, tenendo in mano il coltello che gli avevano lanciato contro.

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  La mattina successiva, alla casetta dei Camperisti Jimmy stava seduto sugli scalini della veranda. Triste, guardava la Strada della Vergogna, la via dove era sparita Selene, la strada da cui era arrivata la seconda settimana. Non capiva perché lei lo aveva respinto. Non aveva mai avuto molto successo con le ragazze, ma sembrava che con lei ci fosse un certo rapporto che con le altre non c’era mai stato. Ma quando se ne è andata lei lo odiava. Oppure, forse fingeva! Certo, fingeva di detestarlo per non fargli sentire la sua mancanza e non essere indebolito durante le sfide! In realtà lei lo amava, non c’era altra spiegazione.
  Fatta questa scoperta, ora più di prima non poteva deprimersi per la partenza di Selene. Avrebbe vinto, lo avrebbe fatto per lei. È una volta ottenuto il montepremi, le avrebbe dichiarato il suo amore.
  -Ehi, già alzato?- l’arrivo di Darcy lo svegliò dai suoi pensieri.
  -Sì, non riuscivo proprio a dormire. Tu dove sei stata?
  -Ho raccolto alcune bacche.- rispose rapida Darcy.
CFFZZZ
  -Sì, bacche molto speciali. Muahuahahaha.
CFFZZZ
  -Va tutto bene, Jimmy? Ti vedo triste.
  -Sì, sì. E che mi manca Selene. Ma ora sono deciso a vincere, anche per lei.
  -Ma come può mancarti lei, se qua ci sono io?- la mano di Darcy scivolò fino a toccare quella di Jimmy, e il pel di carota divenne rosso in volto.
  Poco lontano, al limitare del bosco, un albero viene preso a pugni. Finito di sfogarsi, l’improvvisatosi pugile Lionel si accascia a terra, non ascoltando le mani doloranti. Non facevano male come il dolore che lo dilaniava dentro, ogni volta che pensava a Darcy e Jimmy insieme, felici.
  -Tu hai un problema, io ho un problema. Se lavoriamo insieme possiamo risolverlo.- Una figura gli tendette la mano. Quando Lionel accettò la mano, sul volto dell’altro si disegnò un sicuro sorriso.

~

  Dylan Stroganoff aveva preferito passare la notte nel bosco, piuttosto che tornare al campeggio dai suoi compagni. Quello che aveva fatto, sapeva che non era perdonabile, ed anche se non era veramente colpa sua, le prove non davano via di scampo.
  Dopo aver passato tutta la notte coricato su un letto di pietre e muschio, la sua schiena gridava pietà. Mentre si stiracchiava per allietare i muscoli indolenziti, dal bosco arrivò Elinn, con un blocco da disegno in mano.
  -Cosa ci fai qui?- chiese brusco Dylan.
  -Vengo spesso per disegnare.
  -Vattene. Non sai che sono pericoloso? Non sai cosa è successo?!- urlò Dylan.
  -Ho saputo. Ma so che non sei cattivo. Voglio aiutarti.
  -Cosa ti interessa di me? Tu hai quel tuo amico, Alfons, che ti aspetta a casa. Cosa vuoi da me?- la rabbia di Dylan, la frustrazione di quei giorni si stava riversando contro Elinn, anche più di quanto era necessario.
  -Cosa c’entra il mio maggiordomo Alphonse?- domandò curiosa Elinn.
  -Ma-maggiordomo?
  -Sì, maggiordomo. Alphonse vive con me da quando ero piccola, ma non è mai stato niente più di un maggiordomo. Ora, se vuoi il mio aiuto calmati, altrimenti se continui a comportarti come uno sciocco me ne vado.
  Dylan capì quanto era stato stupido. Era stato geloso per settimane di un ragazzo, che ragazzo non era mai stato. Tutta quella tensione, finalmente giunti al nodo del problema, si era sciolta in una grossa risata.
CFFZZZ
  Dylan -Elinn è una ragazza così dolce. L’adoro. Se mi piace? Sì, credo mi piaccia.
CFFZZZ
  Elinn -Dylan è un caro ragazzo. Se mi piace? Forse…
CFFZZZ
  Dylan -Alfons, se sei in ascolto, prova ad avvicinarti a Elinn e ti vengo a prendere.
CFFZZZ

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  Nella sala comune dei Camperisti, Stella stava camminando avanti e indietro, davanti a Felix e Aiden Joseph.
  -Devo trovare un modo per far colpo su Stephan.- Stella si interrogava mentre camminava.
  -Usa le tue grazie femminili per sedurlo.- scherzò Felix.
  -Sciocchino, ma cosa dici. Aspetta, ho un idea. AJ, vieni con me!
  -Ehi, ma io scherzavo.- le urlò dietro Felix, mentre Stella trascinava fuori un inerme Aiden.
CFFZZZ
  Felix -Quella è pazza.
CFFZZZ
  -Hai capito, AJ. Fingi di provarci con me, così Stephan si ingelosirà e verrà a salvarmi come un principe azzurro.- Stella iniziò a sognare Stephan su un cavallo bianco che la salvava da un perfido troll (AJ).
  -Ma veramente… Io…
  -Zitto, sta arrivando.- quando Stephan fu vicino, Stella cominciò la recita -Oh, AJ, come sei dolce.
  -Io, in realtà io…
  sottovoce -Zitto e abbracciami- Stella disse a voce alta -Come sei impetuoso, tesoro.
  Stephan sembrava ignorarli.
  -Così non funziona. Idea. Baciami, AJ.
  -Cosa!!!- prima che Aiden potesse fare qualsiasi cosa, Stella lo prese e lo baciò.
  -Ehi, AJ. Vedo che fai conquiste.- salutò Stephan, per poi entrare nella casetta.
  -Che sfortuna, non ha funzionato. Baci bene AJ. Ciao ciao.- Stella se ne andò, lasciando AJ impalato. Dopo scoppiò in lacrime.
CFFZZZ
  AJ -Scusami, cara. Scusami, scusami!
CFFZZZ

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  Era oramai finita la settimana, e Dylan Stroganoff non era ancora tornato. Nella casetta dei Piloti i suoi compagni erano preoccupati.
  -Non è arrivato il momento di perdonarlo?- propose Charlotte.
  -No, non lo perdonerò mai.- rispose deciso Dylan Mylkins.
  -Ma pensa a lui, la fuori, al freddo. Non provi dispiacere per lui?
  -Neanche un po’. Se lo merita. Comunque Annabeth mi ha detto che sta bene, Elinn lo va a trovare tutti i giorni.
  -Potresti andare a trovarlo anche tu.
  -Per farmi accoltellare definitivamente? No, non ci tengo.
  -Fai come vuoi. Prima di andare a dormire chiudi bene la porta però, stanotte farà molto freddo e non ci tengo a prendere un raffreddore.- detto ciò, Charlotte lasciò la sala, lasciando Dylan solo.
  Lui chiuse tutte le porte, e si fermò pima di chiudere anche l’ultima finestra, buttando un occhio alla foresta. Doveva essere molto freddo.
  Si ritirò anche lui nella camera.

~

  -Riunitevi tutti nella piazza centrale del campeggio. Sta per iniziare la sfida. Vieni anche tu, lanciacoltelli!- l’annuncio di Chris risuonò tra le casette e nei boschi, e tutti iniziarono a radunarsi.
  I membri delle tre squadre giunsero sul posto. Damerae disse al compagno più vicino, Asher -Certo che ne sono successe di cose in questa settimana. Sembra sia passato più di un mese.
  -Silenzio la in fondo.- Urlo Chris -Ci siete tutti?
  -No, manca ancora il pazzo assassino.- disse Mylkins con tutta l’acidità che aveva in corpo.
  -Arrivo.- dal bosco uscì Stroganoff. Il suo aspetto era incurato, le borse sotto gli occhi e la camminata era strascicata.
  Mylkins -Eccoti.
 
Angolo dell’Autore:
  Sono ritornato. Dopo “sole” otto settimane, eccomi ritornato con questa prima parte del quinto episodio di  A Tutto Reality:Camp EFP. Purtroppo, tra un impegno e l’altro non ero riuscito a continuare, ma ora spero di riuscire a dare una certa regolarità.

  Ecco i voti di questo turno. A differenza dei Tendisti, non ci sono stati OC che hanno attirato quasi tutti i voti.
Charlotte 0
Nevil 0
Maël 1
Mary 1
Dylan M 1
Cleo 1
Dylan S 1
Selene 2
  Come vedete Selene è uscita per un voto. Inoltre, i voti sono solo sette perché Duncneyforever non ha votato per il suo OC. Se per tre eliminazioni consecutive un autore non vota per il proprio OC, mi riservo di eliminare tale OC. Se si è impossibilitati per qualche motivo a votare, avvertitemi e ne terrò conto.

Ora il momento degli eliminati.
IN MEMORIA DI:
  Selene Rochira, 23esima posizione
  di The_Malevolent_Girl
  Ultima ad arrivare, seconda (terza, contando la stagista) ad andarsene. Non ho saputo gestirla al meglio, anche perché non avevo nessuno con cui farla lavorare. Un ragazzo cattivo, qualcuno con cui avrebbe potuto far coppia per tormentare tutti gli altri campeggiatori. Magari, quando potrebbe tornare con un rientro, qualche OC “avrà cambiato allineamento”.

Fine delle comunicazioni. La Rete Assolutamente Intelligente di Me vi augura buona serata.
RAIM, per voi (no scherzo, per quei tipi simpatici dietro di voi. Quelli con il coltello in mano, che si stanno avvicinando di soppiatto. No, non girarti. Calmo, calmo. Ora. Lo hai colpito? No, allora credo che sei finito, amico. Spero che quel tipo che ti sta sfilando portafoglio, telefono, e protesi dorate ai denti scriva una recensione al posto tuo)
Sciau.
  
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