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Autore: Midorikawa_efp    27/11/2016    2 recensioni
Sofia, Fabio, Karl, Chloe, Ewan e Lidja lottano contro Nidhoggr e i suoi.
Sara, la nuova Draconiana, combatterà al fianco dei suoi amici. I draghi daranno se stessi per difendere i loro Draconiani e per cercare di riportare la pace tra loro e il nemico, ma Nidhoggr non mollerà.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabio, Nidhoggr, Nuovo personaggio, Sofia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Draconiani si girarono. Lui. Un corpo gigantesco e oscuro. Un drago privo di zampe anteriori e ali enormi ripiegate su se stesse. Lui...Nidhoggr.
Lidja e Sara si guardarono e fecero un segno con la testa, poi chiusero gli occhi. In un istante, si ritrovarono in un posto totalmente differente.
Una distesa nera si aprì davanti a loro. Il cielo era privo di stelle e di luna.
"-Datemi le sfere! -" ordinò loro. I ragazzi digrignarono i denti.
"-Dovrai prima passare sui nostri cadaveri! -" ruggì Sofia, avanzando di un passo.
"-Tenace, vero Thuban? -"
'-Lasciami stare, traditore! -' rispose il drago verde.
"-Datemi le sfere-" ripeté Nidhoggr. Il silenzio che era sceso era inquietante.
"-Bene...iniziamo, se ci tenete così tanto-" disse il nemico, mettendosi in posizione di attacco.
Un tuono proclamò iniziata la battaglia. Ma, ancor prima di iniziare, tre sagome si misero al fianco di Nidhoggr.
"-Ancora tu...-" disse Fabio tra i denti.
"-Già, ancora io-" rispose una sagoma piuttosto muscolosa, vestita totalmente di nero. "-Quando tu mi hai ucciso, il mio potere si è trasferito nel Mio Signore, rendendolo ancora più forte-" continuò.
"-Basta chiacchiere, Ofnir. Andate! -" sbottò Nidhoggr.
Le tre sagome lasciarono Nidhoggr combattere contro Sara e Sofia. Ofnir si lanciò contro Fabio, un'altra sagoma contro Lidja e Ewan e l'ultima contro Chloe e Karl.
Fabio era faccia a faccia con Ofnir.
Quest'ultimo, con un urlo, si lanciò contro il ragazzo. Fabio evocò una fiamma nella sua mano e la scaraventò contro i nemici, ma l'avversario la evitò agilmente con uno scatto.
Ofnir indietreggiò, portò le braccia dietro la schiena e tra le mani apparve il suo tridente. Si lanciò di nuovo all'attacco, ma Fabio riuscì a respingerlo, e l'altro fu costretto ad indietreggiare. Ofnir stese una mano verso il Draconiano e da essa partirono fiamme nere.
Fabio creò una barriera di fuoco che respinse la maggior parte dei colpi, ma una riuscì ugualmente a colpirlo al viso. Urlò per il dolore e cadde a terra. Sentì Ofnir dirigersi verso di lui. Cercò di aprire gli occhi, ma non ci riuscì.
Evidentemente il colpo gli aveva danneggiato la vista.
"-È finita-" pensò.
Udì lo stridio del tridente che lo stava per uccidere, quando nel suo petto qualcosa brillò. Ofnir venne respinto e Fabio non percepiva più il pavimento sotto le scarpe. Si sentiva strano, una strana sensazione gli catturava il cuore.
Sentì di nuovo il pavimento, poi spalancò d'istinto gli occhi. Ci vedeva. Osservò i dintorni per vedere se qualcosa era cambiato. Niente.
Lo sguardo gli cadde sul suo corpo. Il petto e la schiena erano coperti da un'armatura dorata decorata con bordi neri, le braccia erano scoperte e le gambe protette da un corto pantalone che gli arrivava appena sopra il ginocchio.
L'istinto gli diceva di stendere un braccio. Si fidò.
Stese il braccio destro verso il cielo e una nebbia dorata la avvolse. Dopo pochi istanti, la nube scomparve, e lasciò nel suo palmo una lancia. Se la portò davanti al volto per osservarla meglio.
Una lancia con la punta molto affilata e lucente e l'asta era dorata, tagliata a metà da una striatura nera. Era estremamente leggera, ma dall'aspetto sembrava eternamente pesante.
"-Non riuscirai sconfiggermi neanche con quella-" ruggì Ofnir.
Il nemico stese di nuovo il braccio, ma stavolta non partirono fiamme, bensì serpenti lunghi e sottili che si gettarono verso il ragazzo. Fabio iniziò a far roteare la lancia, distruggendo così la maggior parte delle serpi. Ma erano troppi e, prima che Fabio potesse evocare del fuoco, alcuni serpenti si attaccarono al suo braccio e iniziarono a stritolarlo.
La lancia cadde a terra. Una serpe si staccò dal gruppo, strisciò verso la sua testa e si fermò sulla sua fronte. Uno strappo e un dolore insopportabile gli esplorò le membra.
Urlò e vide che il suo Occhio della Mente era tra le spire del serpente. L'aria gli mancò e la vista iniziò ad offuscarsi. Poi, un urlo di Ofnir e la presa dei serpenti si smorsò. Fabio cadde a terra e tossì mentre recuperava l'ossigeno, poi si guardò intorno. Non vide nessuno. Si buttò sulla lancia e lo scontro continuò.
"-Bene, hai le ossa dure, vedo-" rise Ofnir.
Fabio si concentrò e spiccò un salto, ma non successe niente. Tentò più volte. Nulla.
Pensò a tutto quello che era successo prima. I serpenti, la lancia e il neo che...il neo!.
"-Dannazione! -" imprecò Fabio.
"-Che c'è? Ora non hai più la forza per battermi? -" lo prese in giro l'altro.
Fabio digrignò i denti e scatto verso di lui. Ofnir incrociò il tridente con la sua lancia e lo stridio che si era creato era assordante. Ofnir tentò di affondare l'arma nella carne del ragazzo con un affondo, ma Fabio riuscì a tener testa al colpo e lo evitò. La lancia fremette sotto la potenza del colpo, ma non si spezzò.
Fabio si gettò contro Ofnir, ma quest'ultimo si scansò e lo buttò a terra. Il ragazzo atterrò violentemente di schiena ma, appena cercò di alzarsi, sentì un peso opprimergli il petto, immobilizzandolo al suolo. Aprì gli occhi e vide che Ofnir aveva un piede sul suo petto e un braccio teso verso la sua testa, con due serpenti pronti per ucciderlo.
"-Ora è veramente finita-". Chiuse gli occhi. Di colpo, intravide una luce dorata, il peso che lo opprimeva si levò e il corpo di Ofnir venne scaraventato via da lui.
Fabio si alzò velocemente. Sgranò gli occhi. Un corpo dorato, enorme e muscoloso era davanti a lui, le ali ancora piegate sulle spalle e le zampe possenti e dotate di artigli affilati erano pronte per attaccare. Davanti a lui c'era Eltanin.
"-Eltanin? -" chiese confuso. Il drago gli sorrise.
'-Sì, sono proprio io-' rispose.
"-Bentornato Eltanin. Non credere di avermi fatto male, mio caro-" tuonò Ofnir mentre si alzava.
Il drago dorato si avventò su di lui, ma prima di iniziare a lottare, Ofnir ebbe il giusto tempo per trasformarsi.
Il corpo del nemico si trasformò in quello orribile e viscido di una viverna. Le braccia e le gambe crebbero in modo soprannaturale e il collo si allungò a dismisura, maturando nove orribili teste, dotate di denti affilati come rasoi.
Fabio percepì un sibilo dietro di lui e si girò appena in tempo per evitare di essere attaccato da un serpente.
Dopo cinque minuti, un urlo straziante. Il ragazzo osservò che i serpenti incominciano a sparire, dissolvendosi in nubi di fumo nero. Si girò. Il corpo inerme di Ofnir cadde al suolo e la nona testa era ancora in bocca a Eltanin. Il drago sputò il cranio e si immobilizzò, con la testa rivolta verso il cielo.
'-Dobbiamo andare-' disse il drago mentre porgeva a Fabio la groppa.
Il ragazzo annuì e saltò sulla sua schiena, appoggiò le mani sul suo collo e partirono.

Una figura molto più aggraziata e femminile era davanti a Lidja e Ewan. Nida. Vestita, come Ofnir, di un'armatura nera contornata da bordi più chiari.
Lidja si mutò in Rastaban e Ewan fece lo stesso con Kuma. Il drago rosa fu il primo ad attaccare. Un artiglio cercò il corpo di Nida, ma non lo trovò. La nemica si issò nel cielo e si trasformò nella viverna che era in lei. Kuma cercò di ostacolarla, ma senza successo. Nida, dopo essersi trasformata, si gettò contro Rastaban e buttò il drago a terra.
Kuma si avventò sulla viveri e riuscì ad affondare le fauci del suo ventre nero e viscido.
Rastaban si sollevò e aiutò il suo compagno sollevando dal terreno tre statue e scaraventandole sul nemico. Nida, con uno scatto, si scrollò da dosso Kuma. La ferita le bruciava. Kuma evocò un tornado, che inghiottì Nida.
Rastaban ne approfittò e si inoltrò in quel vento per poco impenetrabile. Trovò la nemica che si teneva la ferita e che cercava di guarirla. La viverna digrignò i denti e attaccò il drago rosa con gli artigli.
Rastaban la evitò e la morse alla schiena. Nida gridò e ferì il drago rosa ad una delle zampe posteriori. Rastaban urlò per il dolore, sguainò gli artigli e li affondò nel collo della viverna.
Nida, con un ultimo sforzo, riuscì a graffiare Rastaban al muso. Il drago roseo sfilò gli artigli dal suo collo e, con un colpo di coda, la buttò a terra.
Appena Kuma vide il corpo del nemico che cadeva, bloccò l'incantesimo e si precipitò da Rastaban. I due ragazzi tornarono umani.
"-Lidja! -" la chiamò Ewan.
"-Sto bene, sto bene-" rispose.
"-Ora serpenti...andate! -" urlò una voce strozzata.
I due fecero per girarsi, quando due serpenti bloccarono loro braccia e gambe, mentre altri due strapparono i loro nei.
"-Che cosa sta succedendo? -" urlò Lidja, in preda al dolore.
"-Non lo so-" rispose l'altro.
Il loro sangue colò rosso e caldo sulle loro fronti, fino al collo e successivamente nelle loro vesti.
Due raggi eliminarono i serpenti, dando loro la possibilità di essere liberi. Ewan si alzò immediatamente. Diede una mano a Lidja, poi si guardarono intorno, confusi.
Due corpi enormi e squamosi si delinearono davanti a loro. Un corpo viola e un'altro rosa. Due paia di ali luminose e diafane, otto zampe dotate di artigli erano posati a terra. Rastaban e Kuma.
"-Rastaban! -" esclamò Lidja, correndo verso il suo drago.
"-Dov'è mia sorella? -" chiese Ewan al drago viola.
'-Sta ancora combattendo. Dobbiamo andare-' rispose Kuma.
Ewan e Lidja salirono sulla groppa dei loro draghi.
Lidja e Rastaban andarono da Sara e Sofia, mentre Kuma e Ewan andarono da Chloe e Karl.
   
 
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