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Autore: ZarxielZerg    27/11/2016    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Sul Percorso 32, a quell’ora, c’era già parecchia gente. E parecchia gente sentì il rombo supersonico di un Pidgeot in volo a velocità elevatissima, e le urla di un ragazzino. Poi, vide lo stesso Pidgeot atterrare, e scendere Darken e Gennaro, terrorizzato.

 

“Mai… più…” Disse il ragazzino, cadendo in ginocchio. Uscito dalla Poké Ball, il suo Rattata pareva condividere la sua opinione.

 

“Oh, suvvia, è stato un volo veloce. Non credo sia stato così spaventoso.”

 

“Quell’uccello ha infranto il muro del suono!”

 

“Sì, lo fa ogni tanto, ma sulle sue spalle siamo protetti dall’impatto grazie alle sue piume, non è pericoloso. E poi ne valeva la pena. Se il professor Oak non mi avesse chiamato…” Rispose Darken, indicando le due Poké Ball alla cintura.

 

Gennaro borbottò qualcosa sul rischio di farsi cuocere il Rattata, ma Darken gli mise una mano sulla spalla, sorridendo “Suvvia, di volta in volta come allenatore ti capiteranno situazioni di pericolo. L’anno scorso sono stato quasi ucciso da Moltres. Poi Mewtwo ha provato a prendere il controllo del mondo o roba del genere, e siamo stati noi a fermarlo. Beh, più Raziel che noi in realtà ma… beh, il punto è che di volta in volta, un allenatore ha l’occasione di vedere cose e fare esperienze che a coloro che restano in una città chiusa rimangono sconosciute. Dovresti provare a divertirti mentre sei in viaggio con me.” Spiegò Darken, mentre i due prendevano a camminare.

 

Gennaro lo fissò e annuì.

 

“E parlando di viaggi da allenatore, hai deciso cosa vuoi fare?”

 

“Beh, in realtà non ne sono ancora certo. Voglio dire, Rattata è sempre stato il mio unico Pokémon. Mi dispiace pensare che non basti più.”

 

“Ti capisco Gennaro. Cioè, in realtà io ho sempre desiderato catturare e fare amicizia con tutti i Pokémon, quindi magari non ti capisco proprio del tutto, ma il primo pokémon… è speciale. Anche perché dov’è che hai detto che l’ha preso tuo padre?”

 

“Alla mia prima gita a Kanto, a una fiera a Smeraldopoli.”

 

“L’ha mica pagato anche due soldi?” Chiese Darken, ridacchiando. Gennaro rise a propria volta.

 

“No, credo proprio l’abbia vinto.”

 

“Premi di spessore, insomma. Comunque, direi che tu e lui siete affezionati. Quindi lascio a te la scelta. Tra l’altro, prima della visita che ci aspetta e di attraversare la Grotta di Mezzo, ho preso quasi tutto, ma ho ancora un pesce da pescare.” Rispose Darken. Ciò detto, si piazzò sulla pensilina di legno e lasciò Gennaro a riflettere insieme a Rattata.

 

Dopo venti minuti passata a tirare su e rilasciare pokémon, finalmente Darken vide emergere dall’acqua la forma che aspettava. Un Qwilfish fuoriuscì dall’acqua, gonfio e parecchio arrabbiato.

 

“Ok, adesso…” Iniziò Darken, portando la mano alla cintura, ma fu interrotto da Gennaro.

 

“Cos’è quello?” Chiese, guardando il Pokémon acquatico intento a tirare la lenza.

 

“Quello, Gennaro, è un Qwilfish.” Rispose Darken, mentre a un suo comando Bayleef colpiva con Sonnifero. Il pesce addormentato fu una facile cattura. “E ora si chiamerà… Will.” Decise il ragazzo, mentre la Poké Ball svaniva, spedita al PC. Sarebbe dovuto andare a riprenderlo prima di entrare nella Grotta di Mezzo, era il posto ideale per allenare Pokémon d’Acqua. Stava per avviarsi alla prossima tappa quando si rese conto che Gennaro stava fissando l’acqua. Per un attimo si chiese come mai, poi un dubbio gli attraversò la mente. Ridacchiò un momento.

 

“Ehi Gennaro, non è che ne vuoi uno, vero?” Chiese il ragazzo.

 

Il ragazzino sorrise “Beh, se volessi… mi aiuteresti vero?” Chiese.

 

Darken sorrise ed annuì. Porse a Gennaro la canna da pesca. “Bene, adesso buttala in acqua e preparati. Ti darò una mano nel caso in cui abbocchi qualcosa di problematico, ma non dovresti preoccuparti.”

 

Detto fatto, mezz’ora dopo finalmente il secondo Qwilfish abboccava all’amo.

 

“Bene Gennaro, adesso indeboliscilo!” Disse Darken. Dopo una breve lotta, Rattata indebolì il Pokémon quanto bastava e, a un comando di Darken, Gennaro lanciò la Poké Ball. Quella ondeggiò un poco, poi si chiuse. Con un sorriso a trentadue denti, il ragazzino osservò la sfera.

 

“Ottimo lavoro. Per curiosità, non gli darai un soprannome, vero?”

 

“No maestr… Darken.” Rispose il ragazzino.

 

“Che peccato. Beh, come preferisci. Potrebbe essere una buona aggiunta al tuo team.”

 

Detto ciò, seguito dal ragazzino al settimo cielo, Darken si avviò verso le Rovine d’Alfa. Non avrebbe dovuto fare quella deviazione, ma del resto valeva la pena fermarsi da quelle parti anche solo per mangiare. Notò che diversi allenatori della zona li osservavano abbastanza interessati e li indicò a Gennaro.

 

“Che dici, ti vanno un po’ di lotte?” Disse. Il ragazzino annuì e per le successive due ore ebbero una lunga serie di incontri, in cui Gennaro poté testare anche Qwilfish. I due combattevano insieme sorprendentemente bene, notò Darken.

 

Poi, entrarono nelle Rovine. Darken si guardò intorno. La zona era sito archeologico, ma ai visitatori era permesso entrare a fare visite. C’erano comunque guardie ovunque per assicurarsi che eventuali furbetti non potessero scappare con dei reperti.

 

“Come mai siamo venuti qui?”

 

“Cerco informazioni su un Pokémon chiamato Unown e sui Pokémon Leggendari della regione. E a potermele dare avrebbe dovuto essere un professore della zona, ma ha avuto degli impegni con la scoperta di un altro sito delle rovine. Ho preso appuntamento con un suo collega, per sapere quello che posso.” Spiegò Darken.

 

“Anche questo fa parte di essere un allenatore?”

 

“Solo se sei un allenatore come me.” Rispose Darken “Tra l’altro, qui in zona ieri sera ho catturato due Misdreavus. Ma Raziel ne ha già una, e a lui basta.”

 

Poco dopo, Darken era davanti a uno degli assistenti agli scavi, un uomo anziano con capelli bianchi corti e grossi occhiali. Gennaro invece era rimasto fuori, perché Darken era sicuro che si sarebbe annoiato. “Quindi lei è il signor… Farken, giusto?” Chiese l’uomo.

 

“Darken.”

 

“E io che ho detto? Marken. Comunque, lei vorrebbe informazioni sugli Unown e sui leggendari di Johto, dico bene?”

 

“Se fosse possibile.”

 

“Beh, sui Leggendari posso darle questo.” Rispose l’anziano porgendogli un libretto “Questo libro contiene tutte le principali leggende di Johto. Ritengo che sarà più esaustivo di quanto possa essere io. Quanto agli Unown… Beh, sono il pallino del Professor Hale per tutta la sua vita. Sono Pokémon che vengono da un’altra dimensione, la cui forma è identica a quella di un antico alfabeto in uso tra gli uomini dell’antica Johto. Al momento non sappiamo se siano gli umani ad aver copiato gli Unown o se siano gli Unown ad aver basato la propria forma sull’alfabeto. Nessuno li ha mai visti in tempi recenti, ma questo è abbastanza normale, tuttavia diversi assistenti assicurano di averne visti alcuni. Sappiamo traducendo antichi testi che da soli sono molto deboli. Quello che però ci fa riflettere è la descrizione del loro “misterioso potere” di gruppo. Si parla di castelli di ghiaccio e cristalli sorti in una notte, di uomini obbedienti a ogni comando, di Pokémon dello stesso cristallo…” andò avanti per oltre un’ora, entrando nel dettaglio di tutte le loro ricerche, con Darken che annuiva e ascoltava interessato “…questo secondo le leggende. Sarebbe interessante scoprire quanto c’è di vero. Se riuscirà a mettere le mani su uno o più di loro, me lo faccia sapere.”

 

“La ringrazio.” Rispose Darken. Si accomiatò dall’anziano e uscì, trovando Gennaro intento ad allenare Qwilfish e Rattata in un fiume vicino facendoli combattere tra loro.

 

“Ehi Gennaro, abbiamo finito, preparati. Ci aspetta la Grotta di Mezzo.” Disse Darken. Gennaro annuì e richiamò i due Pokémon, poi insieme si diressero a sud. Al Centro Pokémon Darken modificò velocemente la squadra, poi i due si avviarono lungo la Grotta.

 

Attraversarla fu semplice, anche perché Darken non aveva nulla da fare. Affrontarono vari allenatori, poi uscirono dall’altro lato. Anche questo percorso, scoprì Darken con una veloce ricerca, non ospitava Pokémon che non avesse già catturato. Perciò, lui e Gennaro puntarono direttamente alla Palestra. Guardando l’orologio, Darken si rese conto che dovevano davvero sbrigarsi se non volevano sfidarla la mattina dopo, visto che erano le nove passate.

 

Dopo una telefonata veloce col Professor Elm, a cui Gennaro vide Darken rispondere spendendosi in enormi ringraziamenti, questi aprì rapidamente il PC, fece un paio di cambi, poi sorrise a Gennaro.

 

Entrati nella Palestra, i due si trovarono davanti numerosi alberi ed un sistema di cavi da attraversare. Se si prendeva il cavo giusto, si passava al corridoio successivo, se si prendeva quello sbagliato si finiva dritti davanti a un allenatore.

 

“Dispiace se sbaglio un po’?” Chiese Darken.

 

“No, mi pare una buona idea.” Rispose il ragazzino “Userai Bayleef in questa Palestra?” Chiese, mentre Darken sconfiggeva un’allenatrice.

 

“Vorrei, ma è una Palestra di tipo Coleottero. Leelee non ha un movepool abbastanza ampio per competere. Però ho preparato una squadra apposta.” Rispose, mandando in campo un Togepi contro il secondo Coleottero.

 

“Userai lui?” Chiese Gennaro.

 

“No, lo sto solo provando a conoscere meglio. Adesso, preparati a restare sorpreso. Pito, Metronomo!”

 

Pito annuì e agitò le dita. Per un momento non accadde nulla. Poi, due tornado di lava incandescente sconfissero il Weedle.

 

“Cosa…”

 

“Non lo so, Metronomo può far saltar fuori qualunque mossa. Ma è stato divertente, no?” Rispose Darken “Vedi, è questa la bellezza di possedere tanti Pokémon diversi, puoi provare e riprovare mosse nuove. Per esempio chissà, un giorno potrei scoprire a chi appartiene quella mossa.” Disse Darken, ringraziando l’allenatrice. Poi i due si allontanarono.

 

Arrivati al Capopalestra, questi li salutò “Benvenuti, sfidanti. Sono Raffaello, Capopalestra della città. Chi di voi mi sfiderà per prim… aspetta, tu sei Darken. Quello del Butterfree.”

 

“Mi conosci?”

 

“Un Butterfree del genere non si dimentica facilmente. Allora, chi di voi mi sfiderà per primo?”

 

Darken e Gennaro si guardarono. Dopo una rapida partita di sasso carta forbici, Gennaro sollevò vittorioso le due dita, mostrando le forbici contro la carta di Darken.

 

“Ok. Quante medaglie hai ragazzino?”

 

“Una.”

 

“Ottimo, allora sarà un due contro tre.”

 

“Due contro due vorrà dire.”

 

“No, due contro tre. Ho ancora poca varietà come squadra, quindi tu dovrai usare due Pokémon contro tre dei miei. Non temere, dato il livello è una lotta bilanciata.”

 

Gennaro annuì, e lanciò in campo Qwilfish, con Darken che gli aprì la piscina.

 

“Ok, cominciamo.” Disse Raffaello, schierando… un Kakuna. Quindi era questo che intendeva, con poca varietà.

 

Dopo una rapida lotta a suon di Velenospina, Qwilfish ebbe la meglio. Anche il successivo Metapod, in cui lo scontro diventò di Azione e Velenospina, fu il Pokémon acquatico a uscire vincitore, anche se indebolito.

 

“Ah, ma se è tutto così sarà una passeggiata…” iniziò a dire Gennaro, prima che un Schyter entrasse in campo. Qwilfish lo colpì una volta con Velenospina, poi un Tagliofuria lo centrò e lo sconfisse.

 

Gennaro mandò quindi Rattata, mentre Darken richiudeva la piscina borbottando qualcosa sul fatto che tirare leve non era compito suo.

 

Rattata iniziò con Attacco Rapido, poi fu colpito da un Tagliofuria. A quel punto, Darken aveva capito cosa intendeva fare Raffaello, e ne ebbe la conferma quando all’Attacco Rapido rispose con un ulteriore Tagliofuria, che stava facendo decisamente male al Rattata.

 

A quel punto, Gennaro si era accorto che qualcosa non andava, e dopo un secondo in cui Rattata rimase fermo colpì con Iperzanna, che si scontrò con il Tagliofuria dell’avversario. Dopo lo scontro, Rattata riuscì in qualche modo a restare in piedi. Lo stesso non si poteva dire di Schyter.

 

“Come… oh, Energy Concentrare” Esclamò Raffaello, capendo cos’era quel momento di pausa. Gennaro sorrise e prese medaglia e MT, poi si girò. Rattata si stava illuminando. Quando ebbe finito, al suo posto c’era un Raticate.

 

“Congratulazioni!” Esclamò Darken, con un sorriso. Gennaro sorrise a propria volta, ammirando Raticate.

 

“OK, adesso tocca a me!” Rispose Darken.

 

Il Capopalestra annuì, poi preparò due Poké Ball diverse. Sorridendo, mandò in campo un Beedrill. Darken sorrise, poi schierò Heracross, chiamato Crossbow. L’aveva catturato il giorno prima, e dopo un po’ d’allenamento era il momento di usarlo.

 

L’avversario colpì con Doppio Ago, a cui Heracross, pur danneggiato, rispose con Contropiede, causando buoni danni. Al secondo Doppio Ago, anche Contropiede aumentò di potenza, e così con il terzo e il quarto.

 

“Ti piace rischiare, eh?” Chiese Raffaello. Non poteva vincerlo di resistenza, perciò rimaneva solo da vedere se avrebbe vinto il quinto Doppio Ago potenziato da Aiutinsetto o il quinto Contropiede.

 

Il Doppio Ago andò a segno, Crossbow arretrò… poi un Contropiede sconfisse Beedrill.

 

Raffaello richiamò il Pokémon e schierò Scizor, che con un Attacco d’Ala pose fine allo scontro. Darken sorrise, poi schierò Houndour. Il Pokémon, chiamato Doomsday, aprì la bocca e lanciò un Lanciafiamme. Scizor arretrò danneggiato, e quando un secondo Lanciafiamme lo colpì crollò.

 

“Un lavoro ineccepibile.” Rispose Raffaello. Sorridendo, consegnò una MT e la medaglia Alveare a Darken. Dopo essersi scambiati un po’ di convenevoli i tre si separarono.

 

“Uff, sono stanco. Me ne vado a letto.” Disse Gennaro.

 

“D’accordo. Ah, ricordati che domattina mi serve che tu vada a ritirare le Poké Ball che ho ordinato dal signor Franz.”

 

“Sì, sì. Ci vediamo.” Rispose Gennaro, esausto, scomparendo nella sua camera. Darken sorrise, poi si guardò intorno. Strano che nessuno degli altri fosse ad Azalina. Ma magari erano in giro, o stavano dormendo.

 

Uscì a prendere una boccata d’aria, guardando la serena cittadina. Poi, vide un’ombra scura sopra la sua testa e un attimo dopo qualcosa gli cadde sulla testa. Stava per fare commenti poco carini sui Pidgey e i loro bisogni corporali, quando si rese conto che si trattava di una lettera.

 

La aprì “Sotterranei di Fiordoropoli. Alle 22:00 di domani sera. Vieni solo. A.”

 

Si guardò intorno, cercando di capire da dove venisse il messaggio. “Beh, c’è un solo modo per saperlo.” Si disse. Il giorno dopo lo aspettava un viaggio, quindi era meglio cenare e andare a dormire, pensò, rientrando nel Centro Pokémon.

   
 
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