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Autore: Allison260193    18/05/2009    13 recensioni
Edward,un vampiro del 1889. a Parigi,una sola persona lo lega al famoso locale a luci rosse,Moulin Rouge. E questa persona,ha gli occhi castani,che,una sera,si fondono con l'oro degli occhi di Edward. " Chi era? "domandai,mentre mi spazzolavo i capelli. "Edward Cullen,un mio vecchio amico" mi rispose Charles[...] "Come puoi fare un lavoro del genere?" il ribrezzo nella sua voce era evidente. gli occhi ambrati si stavanos curendo,e i pugni che stringeva lungo i fianchi tremavano. "Hai mai pensato che la tua vita debba avere un senso? "
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Paura di morire


ho pensato a te intensamente
ho pensato a te continuamente
ho cercato di riportarti qui
da me con me con ogni mezzo
riportarti qui a qualunque prezzo
e ho lasciato sempre accese
luci bianche nella nebbia
per non perderci di piu'
quante inutili difese
io che non volevo cedere


anche adesso che
il buio ha i tuoi occhi
sono notti che non dormo piu'
belli da urlare i tuoi occhi
incredibilmente azzurri ma
sereni quasi mai
il buio ha i tuoi occhi
belli come li hai soltanto tu
come farò
a non guardarli piu'
a non guardarli piu'

ho vissuto te amando amando
ho vissuto te esagerando
quando penso che mi nutrivo io
così di te a grandi morsi
respiravo te a grandi sorsi
e per questo lascio ancora
le mie orme sulla rabbia
che non hai seguito mai
io da solo e tu da sola
forse mi dovrei convincere
solamente che il buio ha i tuoi occhi
sono notti che non dormo piu'
belli da urlare i tuoi occhi
incredibilmente azzurri ma
sereni quasi mai
il buio ha i tuoi occhi
belli come li hai soltanto tu
come farò a non guardarli piu' no no
a non guardarli piu' 
a non guardarli piu'

 

Aprii gli occhi stancamente. Ci misi più o meno un’eternità.
Ero appoggiata a qualcosa di duro e scomodo,e l’aria intorno a me era umida,quasi soffocante.
Intorno a me vedevo solo delle pietre. Ero sdraiata su un pavimento,anch’esso di pietra,umida e sporca.
Ma che diavolo…
Com’ero finita lì?
L’ultima cosa che mi ricordavo,erano le fitte allo stomaco,il letto morbido di Edward,e il suo sguardo spaventato e adirato…
<< Finalmente ti sei svegliata >>
Una voce cristallina mi fece voltare,mettendomi seduta.
Un uomo dalla pelle pallida mi sorrideva cordiale.
Altro che pelle pallida:sembrava quasi trasparente e delicata. Il viso era incorniciato da lunghi capelli neri,e gli occhi bordeaux erano quasi dolci.
Anche a suo modo, era bello.
Si avvicinò,quasi fluttuando nell’aria,lentamente. Mi alzai,addossandomi al muro. Non sapevo chi era,ma mi doveva dare delle risposte,lo sapevo bene.

<>sussurrò,teneramente.

<< Come… come fai a sapere il mio nome? >> chiesi,facendolo fermare.

<< Conosco molte cose di te,Isabella. Non avere paura >>

<< Dove mi trovo ? >> la mia voce era quasi un sussurro. Volevo Edward. Dov’era!

<< Poco lontano da Parigi. Non possiamo azzardarci a spostarti. Sarebbe troppo pericoloso per il feto >> mi spiegò,sorridendo.

Portai una mano al ventre,sempre più spaventata << Dov’è Edward ? >>

Si rattristò << è nel palazzo,tranquilla. >>

Sollevata,cercai di regolarizzare il mio respiro. Se Edward era nel palazzo,allora lo avrei rivisto.

L’uomo di fronte a me,ormai avevo capito che era un vampiro ,sospirò,amareggiato.

<< Perché ci avete portati qui? >> chiesi.

<< Spero che tu sia più cordiale del tuo Edward. Non vorrei proprio farti del male. Mi si spezzerebbe il cuore dal dispiacere. Vedi,quello che ti sta capitando è una cosa rara. Non capita spesso che un vampiro riesca a procreare con una umana. >>

Mi si fermò il cuore << Avete… avete fatte del male a Edward? >>

Lui annuì << Credimi,ha fatto più male a me di quanto tu non sappia. È stato come torturare mio figlio.. >>

Sentii le gambe stranamente molli,e mi lasciai scivolare fino a terra. Avevano torturato Edward…. Il mio Edward…

<< Perché… >> sussurrai,con le lacrime agli occhi.

<< Non vuole collaborare. E noi non accettiamo un no come risposta  >> quella non era la sua voce.

L’uomo davanti a me sospirò,quasi rassegnato,spostandosi di lato,e rivelando un’altra figura.

All’entrata della “Cella” c’era un altro vampiro.

Anche lui aveva i capelli neri e la pelle bianca ma,a differenza dell’altro,nei suoi occhi color vinaccio c’era solo odio puro. E sete…

<< Caius,non spaventarla >> lo ammonì il vampiro al mio fianco.

Caius…

<< Tu… >> mormorai ,adirata e singhiozzante. La rabbia era cresciuta nel mio corpo in pochi secondi. Quell’essere davanti a me sorrideva. Sapeva che lo avevo riconosciuto.

<< Io >> mi sbeffeggiò Caius ,sorridendo malignamente.<< Ne è passato di tempo,vero? >>

<< Due giorni >> risposi piena d’odio .

<< Mia cara,sono passati sei giorni. Sei rimasta incosciente fino ad oggi >> mi informò l’altro vampiro accanto a me.

Sei giorni rinchiusa in quella cella. Ma allora…

<< Avete…avete torturato Edward per sei giorni? >> chiesi in un sussurro.

Caius rise,annuendo << è stato proprio divertente. Urlava come un bambino,e invocava il tuo nome.

“Non fate del male a Bella!” >> imitò la sua voce,continuando a ridere.

Le lacrime cominciarono a scendere sulle mie guance ,mentre l’altro vampiro mi guardava,afflitto.

<< Suvvia Aro,lo sai che se l’è cercata >> lo sollecitò Caius.

Dunque quel vampiro si chiamava Aro.

Erano loro,i famosi Volturi.

<< Voglio vederlo >> dissi,con voce dura << Voglio vedere il mio Edward >>

<< Certo cara. Non ti toglierò questo desiderio. Jane ! >> chiamò Aro,gentile.

Una ragazzina minuta,dai capelli castani chiaro,gli occhi color vinaccia,e le labbra piene entrò nella stanza. Era abbastanza bassa,con l’aria da ragazzino,non avrà avuto più di quindici anni.

<< Seguimi >> disse,scocciata.

Mi alzai tremante e la seguii ,cercando di tenere il suo passo svelto.

Mi accompagnò nei sotterranei del palazzo che,a differenza dei bei corridoi dei due piani che avevamo attraversato,era buio e umido. Come la cella dove mi ero svegliata.

Ad una entrata,Jane si girò verso di me.

<< Non devi liberarlo. Non provare a farlo evadere o a scappare. Pena:morte. Sono stata chiara? >>

Annuì tremante e singhiozzante. Lei sbuffò,tirandomi per la veste,e facendomi entrare in un corridoio buio.

Solo ora facevo caso a cosa stessi indossando:era una veste molto larga,beige ,a mezze maniche.

Ambe due le parti del corridoio,tante celle sporche facevano la loro vista.

Sentivo mugolii di disperazione nelle cellette,e tremavo dalla paura.

Chissà dove tenevano rinchiuso Edward.

<< Da questa parte >> mormorò un uomo,dalla carnagione leggermente olivastra,e dai capelli neri che gli arrivavano alle spalle.

Indossava un mantello,come tutti in questo maledetto posto,ed era molto affascinante.

Lo seguì titubante,e mi portò in uno spazio a parte,sorvegliato da lui stesso,come mi rivelò durante il cammino.

Lì,davanti alla cella,mi lasciò da sola,andando a controllare il corridoio avanti. Almeno mi lasciavano un po’ di riservatezza.

Sentivo il mio cuore palpitare all’impazzata,e desideravo così tanto sentire la sua voce.

Mi avvicinai fino ad intrecciare le dita nei ferri della cella.

Lì,accasciato a terra ed immobile,Edward comparve alla mia debole vista,offuscata dalle lacrime.

Sentì una morsa al cuore,e desiderai poterlo stringere a me,come per potergli dare conforto.

<< Edward… >>singhiozzai,quasi disperata. Lui,dopo i miei innumerevoli richiami,non rispose.

<< è difficile che riesca a sentirti >> riconobbi la voce di Demetri,la guardia di prima,alle mie spalle.

Mi voltai verso di lui,quasi implorante << Ti prego,fammi entrare. Per favore >>

Lui parve indeciso,non appena alzò la testa ed incontrò il mio sguardo e le mie lacrime amare.

<< per favore. Lui… non posso vederlo così… >> singhiozzai,rigirandomi per poterlo vedere,accasciato a terra. Il mio Edward.

Sentii i passi di Demetri avvicinarsi a me,e,con una chiave,aprire la cella.

<< Non ha cacciato. Da sei giorni non si nutre. Inoltre è senza forze….Isabella >> mi fermò,posandomi una mano sulla spalla << Sii prudente. Se qualcosa non va,chiamami >>

Annuì,a quell’animo così gentile,ed entrai del tutto nella cella.

Corsi vicino al corpo del mio unico amore,e mi sedetti vicino a lui,prendendogli la testa ed appoggiandogliela sulle mie ginocchia.

Accarezzai il suo profilo facciale,seguendo la mascella quadrata e le labbra,per poi solcare il naso e le occhiaie evidenti.

Alcune lacrime caddero sul suo viso sporco e dolorante.

Con la veste,gli pulii il viso,baciandogli la fronte di tanto in tanto.

<< Edward… apri gli occhi ti prego… >> singhiozzai,nascondendo il mio viso nell’incavo del suo collo.

All’improvviso,la sua mano toccò la mia guancia,ed io alzai il viso,in tempo per vedere gli occhi,ormai neri,e l’espressione dolorante me sollevata,di Edward.

<< Oddio… Edward! >> esclamai,baciandogli ogni parte del viso che riuscivo a raggiungere.

<< Bella… >> sussurrò lui,con voce roca << Stai bene…? >>

Lo guardai negli occhi << Stupido. Non preoccuparti per me…oh amore mio!Sei vivo! >> sorrisi,mentre lacrime di gioia bagnavano il mio viso.

Fece per alzarsi,ma ricadde per terra,senza forze. Mi tesi vicino a lui,mentre mi cingeva le spalle con il braccio.

<< Il tuo… profumo… >> mugolò ,sofferente.

Sapevo che il mo sangue era una tentazione forte per lui,ma il pensiero di lasciarlo di nuovo da solo mi faceva rabbrividire.

<< Edward… >> mormorai,baciandogli il torace nudo.

Lui mi fece poggiare la testa sulla sua spalla,e posò le sue labbra sulle mie,in un bacio casto,dolce.

<< Ero…in pensiero per voi… non sapevo…dove eravate… >> cercò di parlare,quasi senza respiro.

<< Amore,non forzarti >> lo implorai,abbracciandolo. Lui emise un gemito di dolore,e mi staccai,osservando la macchia violacea sul fianco destro.

<< Che cosa ti hanno fatto… >> rimasi allibita,mentre mi accarezzava la guancia.

<< Bella… vieni qui >> mi invitò,posandosi la mano sul petto.

Cautamente mi stesi su di lui,baciandolo dolcemente.

<< Continuavo a pensarti,a vedere i tuoi occhi nel buio…mi dicevano che eri come in coma,non ti svegliavi…avevo paura che tu fossi morta…che avessi perso il mio angelo…>> lo baciai sulla guancia,bagnandogli il viso<< Stai attenta. Non fidarti mai di loro… Aro vuole te….e nostro figlio… >>

<< Non ci avrà. Vedrai,Edward. Usciremo da qui >> parlai,sperando di essere convincente.

Lui sorrise,amareggiato << Non sai mentire,amore mio. Impegnati di più >>

Sorrisi,accarezzandogli il viso << Ci proverò,amore >>

<< Isabella. >> mi chiamò Demetri,entrando.

Lanciò uno sguardo a Edward,di odio puro,e mi parlò << Aro vuole vederti. Devo accompagnarti da lui >>

Annuì,baciando Edward << A dopo >>

Lui sussurrò “Ti amo” prima che Demetri mi fece uscire fuori dalla cella.

Chiusa la cella,mi rivolse un sorriso << Vieni,ti accompagno >>

Attraversammo il corridoio del primo piano,e ci fermammo davanti alla porta di una sala.

Lui posò una mano sulla mia spalla,guardandomi. Capì che dovevo stare attenta.

Con un sospiro,aprì la porta.

Cosa mi attendeva,ora?

vestito di Bella

  
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