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Autore: KurryKaira    28/11/2016    0 recensioni
Aveva già avvertito il Team Rocket che non sarebbe più tornato. Non è facile lasciare un'organizzazione malavitosa, ma la famiglia di Kojiro aveva soldi e fama e non fu difficile convincerli a lasciarlo andare. Gli diedero del pazzo oltre che dello stupido. Ma il problema non era quello. Lui nel Team Rocket si sentiva felice.
Chissà perché? Forse, riflettendoci, non era il Team Rocket a renderlo felice, ma i suoi due compagni. Ma loro non potevano lasciare quel luogo lugubre con a capo Sakaki, perché loro non erano nessuno e non avrebbero avuto di che vivere. Sarebbero rimasti soli senza di lui.
- Avevi detto che non mi avresti lasciata, avevi detto che avremmo fatto la storia del Team Rocket-
Parlava nel sonno lei spezzandogli il cuore.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James, Jessie, Meowth
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Tre mesi dopo.

La nonna di Kojiro si era ripresa. Vedere il suo adorato nipote la mise di buon'umore. Gli chiese scusa per averlo fatto dividere dai suoi amici e il nonno chiese come mai non li avesse portati con lui, non riuscì a rispondergli. Rumika l'avevo scovato ma in qualche modo ancora riusciva a sfuggirle. Non sostava troppo a casa. Evidentemente era ancora molto codardo. Ogni tanto trovava dei lavoretti per tenersi impegnato, ma non aveva problemi di soldi adesso, i suoi genitori lo avevano riaccettato a casa convinti che prima o poi il matrimonio con la sua promessa sposa sarebbe avvenuto.
L'unica cosa che davvero lo rendeva felice, oltre il fatto ovviamente che sua nonna fosse guarita, era il suo Chimecho. Lo seguiva ovunque! Gli era mancato tanto.
Pensava ogni giorno a Musashi e Nyasu, ogni giorno. Erano sempre il suo ultimo pensiero quando andava a letto e puntualmente ogni mattina prima di aprire gli occhi cercava la mano di lei, invano. Non si era ancora abituato a svegliarsi solo. Ma l'importante era che loro non fossero soli.
In quei tre mesi non si erano mai incontrati. Lui sperava di trovarseli in casa inaspettatamente, sperando che ricordassero dove abitava. Insomma, almeno che ricordassero una delle sue tante ville.
Ma l'unica a fargli visita era la sua fidanzata e non ne era felice.
Era in treno quel giorno, nella regione di Kanto. Aveva voglia di un pasto dolce, ricordò di un' ottima pasticceria vicino Biancavilla.
La giornata era radiosa, faceva molto caldo. Lui indossava una semplice maglietta e un paio di jeans. Il suo maggiordomo lo pregava sempre di vestirsi più elegante, ma lui non voleva dare troppo nell'occhio. Anche se quella maglietta era di una seta pregiatissima e dava nell'occhio eccome. Chimecho lo seguiva anche quel giorno, felice. Il treno si fermò in stazione, la pasticceria non era molto lontana da lì. Decise comunque di prendere un taxi. Era diventato pigro in quei tre mesi trascorsi nel lusso.
Era circa mezzogiorno quando dal taxi, che era fermo al semaforo, intravide un volto conosciuto.
- Quello è il moccioso- sussurrò, distraendo il tassista.
Satoshi con accanto il suo Pikachu vagava per la città in cerca di qualcosa da mangiare.
Si soffermò a fissare quel pokémon giallo. Istintivamente la sua mente elaborò velocemente dei piani per acciuffarlo, ma poi realizzò che non era più compito suo. Gli venne da sorridere, e quasi fu tentato di scendere a salutarli. Ma a pensarci bene non erano amici, quindi non aveva senso.
Scattò il verde.
- Proseguo?- Chiese il tassista.
Stava per rispondergli di sì, quando sentì un boato e la voce di Satoshi gridare:- No, Pikachu!!-
" Non sono stato io" pensò a bordo di quel taxi.
- Cosa succede?- Si preoccupò l'autista.
- Io scendo qua- rispose Kojiro, correndo giù dal taxi e nascondendosi vicino al "moccioso".

- Non ditemi che siete di nuovo voi, Team Rocket!- Sputò il bambino arrabbiato e Kojiro sussultò ancora "no, non sono stato io!" Ma lui non era più un membro del Team Rocket. 
Ma poi la risposta a Satoshi in una risata:
- Preparatevi a passare dei guai!- Riconobbe subito la sua voce.
- Dei guai molto grassi!- Disse una voce tremolante.
- Grassi?- Si bloccò la donna comparendo da una nube di fumo davanti a Satoshi.
Nyasu in mezzo stringeva Pikachu in una boccia di vetro:- Possibile che non impari mai Momotaro?-
Momotaro:- Scusate! Ma ho quasi indovinato questa volta no?- Timido.
Satoshi:- Era "grossi" ma ora ridatemi il mio Pikachu!- Lo corresse indignato; a Kojiro, ancora nascosto, venne da ridere e quasi volle ringraziare il bambino tanto "odiato".
Musashi:- Il nemico sa più cose di te! Piuttosto cerca almeno di combattere!- Cacciarono i loro pokémon e lo stesso fece il padrone di Pikachu.
Kojiro insieme al suo Chimecho rimase a fissarli nascosto dietro una panchina. Non riusciva a capire cosa provasse né per chi tifasse.
Era strano, ma quasi voleva che Musashi, Nyasu e quello lì perdessero. Non perché tifasse per Satoshi, ma perché non voleva che quello lì vincesse. Certo, non sembrava certo il compagno perfetto che lui aveva immaginato quella notte ma magari combatteva bene. Ma se avessero perso poi lui l'avrebbe consolata?
E se inseguivano ancora Satoshi vuol dire che finora non avevano mai catturato Pikachu e quindi avevano perso sempre e quindi piangevano insieme e volavano via insieme e dormivano insieme e così via. Il ragazzo non era bellissimo, non un brutto ragazzo ma non bellissimo. Aveva dei corti capelli castani e degli occhioni neri, la faccia un po' rozza ma infantile, sembrava dolce però. Ma mentre la sfida andava avanti i sentimenti di Kojiro si facevano più chiari.
Lei andava veramente d'accordo con quello lì. E questo non lo rendeva felice.
Pikachu volò via dalla sua boccia dando un colpo sulla testa del gatto e tornando dal suo padrone.
Musashi:- Ecco vedi, sei inutile!-
Momotaro:- Ma... avete fatto lo stesso anche voi... e io... scusaa-
Nyasu:- Piantala di commiserarti e cerchiamo di scapp...-
Satoshi:- Pikachu, super fulmi- era pronto a spedirli via ma dal nulla apparve un Chimecho.
Si mise in mezzo tra Satoshi e il Team Rocket ammutolendo tutti.
Satoshi:- Un Chimecho?? Perché li difende?- Non voleva colpire un pokémon innocente.
Musashi tremò:- Nyasu... non ti sembra?-
Nyasu:- ...il Chimecho di...-
- Chimecho no! Torna qui!!- Uscì allora allo scoperto in difesa del suo pokémon. Musashi e Nyasu si bloccarono come se il loro cuore avesse smesso di battere.
- Kojiro- Satoshi fu l'unico a parlare.

Kojiro:- Ciao- alzò le spalle imbarazzato rispondendo al bambino.
Satoshi:- E' il tuo Chimecho?-
Il ragazzo annuì riprendendosi il suo pokémon.
Kojiro:- Scusate se si è messo in mezzo, si era preoccupato. Ma prego.. continuate pure- si allontanò piano.
Satoshi alzò le spalle:- Pikachu!- Pronto a riprendere l'attacco, il Team Rocket si alterò:- Super ful- ma il bambino si bloccò di nuovo.
Pikachu lo guardò un po' stizzito non capendo il suo padrone.
Satoshi:- Aspetta... forse non è il caso di separarvi... o posso?- Chiese ancora al ex membro del Team Rocket che sussultò.
Musashi allora finalmente ebbe il coraggio di rispondere:- Ma quanta empatia improvvisa mocciosetto! Non me lo sarei aspettato da te che sei un po' tardo nel relazionarti con degli esseri umani!-
Allora il bambino rispose con un "super fulmine" e Pikachu scaraventò via il Team Rocket.
Satoshi:- Non pretenderò mai più di farvi un favore Team Rocket!- Urlò mentre volavano via, poi si voltò verso Kojiro.
Fissava quei poveretti volare via senza di lui, eppure non era passato molto tempo da quando volava via insieme a loro al posto di quello lì.
Satoshi:- Senti. Tu fai ancora parte del Team Rocket o no?- Non sentì risposta:- Mi senti??-
Kojiro:- Eh?... Ah? Che c'è?-
Satoshi:- Ti ho chiesto se fai ancora parte del Team Rocket!-
Kojiro:- No... non più- rispose sincero.
Satoshi:- Bene. Ne sono contento. Ciao.-
Kojiro:- Ciao...- rispose imbambolato, un po' imbarazzato dalla scena. Ma poi bloccò il ragazzo:- Ti prego!...-
Satoshi:- ?- Si voltò insieme al suo Pikachu.
Kojiro:- Ti succederà di rincontrare Musashi e Nyasu molto prima che possa succedere a me...-
Satoshi:- Purtroppo immagino di sì, quindi?-
Tardò a rispondere:- Beh... insomma... non lo so. Grazie per aver corretto quel "guai molto grassi"- sorrise imbarazzato.
- Se ti va puoi seguirmi finché non si rifanno vivi- disse poi senza troppo entusiasmo.
- Me lo hai chiesto davvero?- 
- Non ne sono felice ma se per te è così importante- guardò altrove il bambino.
- E' proprio vero che sei maturato all'improvviso tu- esultò.
- Pikachu Super fulm!-
- No no scusa! Perdono!!- 


Intanto in mezzo alle campagne.
Momotaro:- Ahi ahi... scusate se il piano è fallito è solo colpa mia!- Scoppiò a piangere.
Musashi, dando lui qualche pacca sulla schiena:- Ma no ma no... è quasi solo colpa tua- era lei a consolare lui, più o meno.
Momotaro si asciugò le lacrime:- Ma quel ragazzo, chi era?-
Musashi:- Un conoscente- si allontanò piano:- Vado a cercare un bagno.-
Momotaro annuì non convinto.
Nyasu:- Era Kojiro, quello prima di te- rispose sincero il pokémon.
Momotaro:- Quello prima di me? Mio padre cioè?-
Nyasu:- Ma tu sei davvero la persona più stupida che conosca. Dicevo lo stesso a Kojiro ma lui era un genio in confronto a te.-
Momotaro chiese scusa piangendo.
Nyasu:- Era il nostro compagno di squadra fino a tre mesi fa!-
Momotaro:- Ah... e perché Musashi non me l'ha detto subito?-
Nyasu:- Bella domanda. Lei è tre mesi che finge che Kojiro non esista- si sedette accanto al nuovo compagno.
Momotaro:- Non andavano d'accordo?-
Nyasu:- Dipende da cosa intendi tu. Secondo te lei va d'accordo con te?-
Momotaro felice:- Beh sì! Mi sgrida tante volte per spronarmi e poi mangiamo sempre insieme e facciamo i turni la notte per difenderci a vicenda! Tu non lo sai perché dormi tutto il tempo.-
Nyasu:- Oh...- rubò un po' di pane dalla cesta del pranzo:- Mi fa piacere tu viva nel tuo mondo di favole dove Musashi è un angioletto che fa tutto questo per te; ma giusto per informazione, Musashi ti sgrida perché sei una nullità non per spronarti, e fate i turni la notte perché la tenda è solo una e non vuole dormire insieme a te, probabilmente ti reputa un maniaco. Non so se con Kojiro andasse più o meno d'accordo che con te ma so per certo che dormivano insieme e che cercavano anche insieme il bagno, ora è andata da sola- ingurgitò il panino con gusto.
Momotaro:- Ah... beh... Io non sono un maniaco- sospirò lacrimando.


Era accovacciata ai piedi di un albero lei, non molto distante dai suoi compagni. Guardava i suoi piedi stringendosi le ginocchia al petto.
Pensava a ciò che era accaduto durante lo scontro con Satoshi, a Chimecho apparso all'improvviso e tutto il resto, o forse non pensava a niente.
I suoi occhi erano vuoti, ancora più di quanto già non fossero stati vuoti in questi tre mesi senza di lui. Ma non voleva piangere. Non ne sentiva il motivo.
Non era un addio con Kojiro, se l'erano detto. Potevano incontrarsi ogni volta che volevano, allora perché non era mai successo?
Ma non le veniva da piangere, non ne vedeva il motivo.
- Musashi?- La voce di Momotaro la distrasse. Alzò il volto, guardandolo.
Momotaro:- Hai trovato un bagno?-
Musashi:- Ho trovato dei cespugli convincenti- rispose.
Momotaro:- Bene! A breve andrò a far visita a quei cespugli.-
Musashi:- Bene.-
Momotaro imbarazzato le si sedette accanto:- Posso?-
Musashi:- Ormai l'hai già fatto.-
Momotaro:- Vero!- Ridacchiò, poi cercò di fare il serio:- Come ti vanno le cose?-
Lei lo guardò quasi con disprezzo:- Come mi vanno le cose?... Sei serio?-
Momotaro nel panico:- Intendo in generale, non le missioni! Intendo... sei triste per qualcosa? Posso aiutarti??- Arrossì nascondendo il volto.
Musashi lo guardò per diversi secondi prima di parlare:- Ma tu sei sicuro di essere un cattivo?-
Momotaro:- Cattivo? Perché dovrei essere cattivo??- Spaventato.
Musashi si alterò:- Perché siamo del Team Rocket!! Noi siamo cattivi!!-
Momotaro:- Ah... oh. Beh allora sono cattivo- piangendo.
Musashi sospirò:- Piuttosto... hai lasciato Nyasu solo con il cibo?-
Momotaro annuì.
Musashi:- Allora sei cosciente che non è rimasto più nulla da mangiare per noi, vero?-
Momotaro:- Mi ha assicurato di non toccare la nostra parte!- Credulone. 
Musashi da prima sospirò e poi scoppiò a ridere:- Sei davvero troppo buono tu! Molto più di lui.-
Momotaro completamente rosso:- Lui chi? Nyasu?-
Musashi:- Kojiro- rispose, ma poi tentò di rimangiarsi quel nome.
Momotaro:- Perché ti fa così male parlare di lui?...-
Sospirò ancora lei, profondamente:- Non ho nessun problema a parlarne. Anche lui è un bonaccione, ma non è assolutamente paragonabile alla tua bontà!- Lo prendeva in giro.
Momotaro:- Ma quindi chi di noi due è meglio? Mi verrebbe da rispondere io, visto che sono più buono ma... se siamo cattivi forse è meglio lui... o no? Come funziona??-
Rise ancora lei:- Siete due idioti entrambi- rimase in silenzio poi con un lieve sorriso sul volto.
Momotaro:- Tu... sei felice con me?- Chiese poi lui e lei riuscì a piangere.
Nascose il volto vicino le ginocchia senza riuscire a smettere di singhiozzare.
Momotaro:- Eh! Scusa! Perché piangi non volevo!-
Continuava a sorridere mentre piangeva:- Vai via!- Diceva però.
Momotaro:- Ma perché ridi e piangi contemporaneamente? E poi perché mi cacci?? Scusa!!-
Musashi:- Vai via ho detto! Lasciami sola!!- Tirò su col naso, ma poi si alzò:- Anzi rimani tu qui! Io vado da Nyasu!-
Momotaro:- Ma...-
Musashi:- Va bene, puoi venire anche tu. Magari è stato misericordioso e ci ha lasciato due briciole.-
Il ragazzo si alzò pimpante seguendo la sua compagna.

E il sole iniziava a tramontare. Satoshi e Kojiro aprirono i sacchi a pelo, erano stanchi, era presto per dormire ma stare stesi a guardare il cielo non ha mai fatto male a nessuno.
"Non guardo il cielo da quel giorno" pensò Kojiro stendendosi non molto distante dal bambino.
"E' bello esattamente come quel giorno... certo la compagnia è molto diversa" si voltò verso Satoshi sorridendo.
Satoshi:- Che c'è?- Rispose imbarazzato mentre il suo Pikachu guardava l'ex nemico di sottecchi.
Kojiro:- Niente, scusa- sorrise tornando a guardare il cielo.
Satoshi:- Possiamo davvero fidarci di te?-
Kojiro:- Mi hai già fatto questa domanda cinque volte. Se non ti fidi perché mi hai invitato?-
Satoshi:- E che ne so. Bella domanda.-
Kojiro:- Grazie- rispose senza troppi problemi.
Satoshi mugolò abbracciando il suo pokémon.
Satoshi:- Allora...- disse poi:- Come ti vanno le cose?- Chiese un po' imbarazzato dalla situazione.
Kojiro guardava il cielo con un lieve sorriso sempre stampato sul volto:- Bene, credo. Fa un po' di freddo oggi, vero?-
Satoshi annuì.
Nessuno dei due fece più domande, si addormentarono guardando il cielo.

Momotaro era fuori la tenda a fare da guardia, la luna era alta.
Musashi:- Ehi...- spiò fuori la tenda la ragazza.
Momotaro:- Sì?- Si voltò:- Sto facendo da guardia! Sono sveglio!-
Musashi:- Lo vedo- bisbigliava:- Senti... fa freddo oggi. Puoi fare da guardia anche da dentro la tenda- sorrise lievemente.
Momotaro:- Davvero?? Sono contento tu mi dica questo! Perché io non sono un maniaco!-
La donna sentì un brivido lungo la schiena:- Farò finta di non aver sentito. Ora entra.-
Il ragazzo entrò.
Musashi:- Lo spazio è piccolo, ma vedi di starmi il più lontano possibile- sbuffò.
Lui annuì:- Ovviamente, non mi permetterei mai di violare la tua fiducia!-
La donna rabbrividì ancora una volta, poi si voltò e si mise a dormire.
Momotaro:- Grazie di tutto Musashi!- Sussurrò felice prima di addormentarsi.
Musashi:- E perché mai?- Lei parlava piano, voltata dall'altra parte.
Momotaro:- Non lo so! Della tua fiducia e compagnia credo- continuò poi sempre sorridendo:- Io con te sono felice!-
Lei sussultò spalancando gli occhi, strinse tra le mani una zampa di Nyasu che dormiva, poi sorrise sfiatando un:
- Ma piantala- e si addormentò.
  
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