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Autore: Cannie Follett    28/11/2016    2 recensioni
Le presupposizioni di Silente sono sempre giuste.
O quasi?
Tra stelle cadenti e Burrobirre di traverso, Minerva McGranitt dovrà fare i conti con un amore che lei non approva, ma che il suo principale sembra incoraggiare.
Ma talvolta accade proprio l’opposto di ciò che ci si aspetta…
Dal testo:
-Neville ci ha detto che hai dovuto preparare la pozione con Malfoy.- Harry sembrava sinceramente dispiaciuto.
E anche Hermione lo sarebbe dovuta essere, ma stranamente non provò il suo solito moto di repulsione al nome di Draco. Dove prima c’era disprezzo per il serpeverde, ora trovava solo una vaga indifferenza mista a qualcosa di nuovo.
Un nuovo sentimento, che finora aveva provato solo per i libri e le vecchie pergamene.
Curiosità.

(this is a Dramione story)
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo due – tre anni dopo
15 ottobre 1995, Hogwarts
 
Hermione sapeva che non avrebbe dovuto lasciare i capelli sciolti durante la notte.
Eppure, eccola lì, con un folto nido di passeri repubblicani in testa. Come stava scritto in un libro che aveva letto poco prima di partire per Hogwarts: Il passero repubblicano è un piccolo volatile abitante delle zone calde che costruisce enormi nidi di paglia, nei quali possono vivere fino a un centinaio di uccelli.
Peccato che lei non avesse né le penne né le ali.
Le quali, in effetti, le sarebbero servite parecchio al momento, dato che, per la prima volta in vita sua, Hermione era in ritardo. E non per un corso qualsiasi, ma per quello di pozioni.
Tanto valeva versare dello shampoo sui capelli unti di Piton o dichiarargli guerra, per quel che ne sapeva. Inoltre, non sapeva veramente come sistemare quei capelli: in qualsiasi modo li pettinasse, continuavano sempre a sembrare un nido di
No, quella sarebbe stata sicuramente una giornata da dimenticare.
Corse nella Sala Grande, dove gli ultimi studenti si apprestavano a fare una veloce colazione. La ragazza scorse Neville, così lo raggiunse e si sedette di fronte a lui.
-Dove sono Harry e Ron?-
Il ragazzo fece spallucce:
-Non penso verranno, oggi. Sono in infermeria.-
Hermione quasi si strozzò con il latte che stava ingurgitando.
-In infermeria?-
-Sì, a quanto pare hanno preso un virus del momento… una specie di influenza, credo- rispose tranquillamente Neville, scrutando pensieroso nella sua ricordella piena di fumo rosso.
Quindi, a Hermione sarebbe toccato affrontare le ore di Piton senza i suoi migliori amici.
Perfetto.
                                                                   ***
La ragazza giunse trafelata nei sotterranei, prestando a malapena attenzione a dove poggiava i piedi.
Primo miracolo della giornata: Hermione non era ritardo.
Così, si sedette al primo banco libero che vide e iniziò a sistemare penne e rotoli di pergamena davanti al calderone, senza prestare particolare attenzione a ciò che le succedeva intorno.
-Badate attenzione a ciò che dico, perché la Aqua Memoriae sarà oggetto d’esami. Lavorerete a coppie-
Hermione si rese conto di essersi persa qualcosa, finchè non sentì la voce di Piton pericolosamente vicina a lei.
-E lei, signorina Granger, non ha ancora scelto un compagno?-
Hermione fissò per un secondo le iridi nere del professore di pozioni, ma, prima che potesse rispondere, Piton la zittì con un gesto della mano.
-Farai coppia con… - il suo sguardo vagò a lungo nell’aula malamente illuminata di pozioni.
-… Il signor Malfoy.-
Il morale di Hermione scivolò sotto zero.
Perché Piton non aveva scelto qualcun altro?
Neville, per esempio, era ancora senza compagno. Oppure Lavanda, o Calì, o Dean.
Ma con quel serpeverde non voleva starci, mai.
La ragazza sentì a malapena le proteste di Draco, nelle quali venne ripetuta un sacco di volte la parola “Mezzosangue”.
Mezzosangue.
Era inaccettabile. Hermione era sicura di aver letto una legge a proposito dell’uso improprio di aggettivi offensivi da qualche parte, ma non fu sorpresa quando Piton liquidò le esclamazioni di Malfoy con vago gesto della mano.
Avvertì Draco avvicinarsi sbattere con violenza il suo libro sul suo stesso tavolo di legno.
Il professore annuì, poi iniziò a scrivere gli ingredienti dell’infuso alla lavagna.
-Allora, sei soddisfatta, mezzosangue?- soffiò il ragazzo, fissandola con aria di disprezzo.
-Perché, dovrei esserlo?- ribattè lei con tutta la dignità disponibile.
La quale non era molta, in effetti, ma per il momento sembrò funzionare. Il suo compagno di banco sbuffò, poi iniziò a guardarsi intorno con aria svogliata.
-Beh? Che aspetti?- sibilò la ragazza cominciando a tirare fuori gli ingredienti necessari.
Polvere di Tumblestrump, verbena, erba gatta.
-Sto aspettando che la pozione sia pronta- rispose l’altro con aria annoiata.
Triturare la verbena fino a che non diventi un pulviscolo verdastro, poi miscelarla con la polvere di
-La pozione non si fa da sé, Malfoy. Vai a prendere dell’acqua.- disse Hermione con tono deciso.
Secondo miracolo della giornata: Draco le obbedì. Quando tornò con il calderone riempito a metà, Hermione era ancora ferma nella posizione di poco prima, con entrambe le mani verdi di verbena e gli occhi leggermente sgranati, come se non riuscisse a capacitarsi di una tale meraviglia, ma non volesse dimostrarlo apertamente.
Qualche goccia le schizzò in faccia quando Draco lasciò cadere il calderone sul tavolo da lavoro.
-Grazie.- mormorò, ancora sorpresa.
Ma non doveva illudersi su un possibile cambiamento psicologico di Malfoy: forse era stato soltanto il fumo della pozione di Neville a fargli quell’effetto.
Dietro di sé sentì il rumore di un’esplosione, seguita dall’imprecazione di Paciock.
Sì, molto probabilmente era così.
Il ragazzo scrollò le spalle, poi fissò con insistenza la ciotola di erba gatta.
-Bisognerebbe estrarne il succo.- lo informò Hermione;
-Vuoi farlo tu?-.
Senza protestare, ma con una smorfia di disappunto, il ragazzo prese un coltellino piatto e iniziò a far cadere qualche goccia di linfa nell’acqua tiepida.
Infine, mescolare finché la pozione non assume la sua caratteristica sfumatura castana.
                                                                          ***
-Direi che è venuta bene- contestò con un sorriso la ragazza, spostandosi una ciocca di capelli crespi dietro l’orecchio.
Draco si limitò ad annuire, fissando concentrato il liquido marrone scuro.
-Tempo finito!- annunciò Piton dalla cattedra.
Subito, la maggior parte degli studenti corse a consegnare la propria boccetta di pozione al professore, per poi affrettarsi fuori dai sotterranei. Hermione cercò di avanzare attraverso quel caos, quando improvvisamente si sentì stringere con forza una spalla; le salì alle labbra un piccolo strillo.
Si girò: si trattava solo di Malfoy, che sillabò una parola a bassa voce.
Poi si voltò e sparì nella folla senza mai voltarsi indietro.
Passò qualche istante in cui il cervello della ragazza iniziò effettivamente a credere ai miracoli.
-È interessante fissare il muro, signorina Granger?- domandò con una cadenza strascicata Piton. La giovane grifondoro si riscosse, accorgendosi solo in quel momento di essere rimasta sola nella stanza umidiccia dei sotterranei.
-Mi scusi, professore- squittì Hermione, scattando verso la cattedra e deponendo con estrema delicatezza fra le mani di Piton la fragile fialetta di Aqua Memoris.
Ma, mentre riponeva penne e calamaio nella borsa, non potè fare a meno di ripensare alla parola del serpeverde che più odiava.
-Prego, Malfoy.- sussurrò, senza quasi rendersene conto.
                                                                         ***
 
Studio di Silente
Ore 12.45
 
-È andato tutto come previsto, signore-
La voce viscida di Piton rimbombò fra gli scaffali dello studio di Silente, fino a perdersi fra i polverosi scaffali in mogano.
-Signore?-
-Grazie mille, Severus, puoi andare.- si affrettò a rispondere il preside, passandosi distrattamente una mano nella lunga barba argentea.
Quando Piton chiuse la porta dietro di sé, Silente non potè fare a meno di sorridere.
Draco aveva fatto un passo, piccolissimo, è vero, ma pur sempre un passo.
 
Finalmente.
 
 
 
 
~Angolino della scrittrice~
Prima di tutto, un grazie immenso a _mary_laura_ per aver messo la storia fra le preferite e averla recensita, e a _milagro_ per averla recensita e per averla messa fra le seguite.
Un ringraziamento va anche a Giuliagiu, ladyathena, Lisa Piton, Saku_Kokka12, SiverRose e yukii96 per stare seguendo questa storia.
Ogni consiglio mi sarà utile per migliorare, people.
Ma torniamo a noi: se non fossi stata troppo chiara (cosa che non sono mai lel), la parola che Draco sussurra a Hermione è “Grazie”.
E questo è tutto u.u
Alla prossima!
   ~Cannie
   
 
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