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Autore: Okami_chan    28/11/2016    1 recensioni
Eccomi con la mia primissima fanfiction! Ovviamente sulla mia coppia preferita! GaLe!
Jet e Droy sono spariti e Levy decide di fare una missione da sola. Incapperà in una particolare richiesta d'aiuto e in strane sfide dove dovrà mettere a dura prova la sua forza e il suo ingegno. Ma cosa succederebbe se come avversario avesse LUI?
Spero di avervi incuriosito!
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Nuovo personaggio, Pantherlily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccoci qua! Come vi avevo promesso le sfide continuano! In cosa dovranno cimentarsi questa volta?
Buona lettura!


 
Capitolo 14.  Signore e Signori . . . Su il sipario!



Tutti i partecipanti arrivarono puntuali per il pranzo con il Duca. Il pasto proseguì come al solito, tra le chiacchiere del Signor Wolf ed i maghi, soprattutto con Levy, tra le storie di Fairy Tail e quelle della famiglia Wolf, si potevano intrattenere per tutti i futuri pasti di quell'anno e non solo! Cosa che non sarebbe certo dispiaciuta al dragon slayer: si mangiava davvero bene.
Ma un particolare saltò subito all'attenzione dei commensali: Eva e Percival non litigavano più. Evangeline se ne stupì subito, aspettandosi qualche frecciatina sulla loro ultima vittoria o sui modi da usare a tavola, invece niente. Non che la cosa le dispiaceva, anzi questo le permetteva di godere del suo pasto senza un aumento dell'acidità di stomaco. Ma voleva sapere cosa c'era dietro a quell'improvviso cambiamento.
Cambiamento che notò anche Levy, la quale leggeva le occhiate dubbiose che le lanciava Eva, indicando sempre con gli occhi, il biondo.
La scripter voleva approfittare del clima tranquillo della tavola per investigare. Cosa era successo durante la loro assenza? Era un'altra delle "strategie" del ragazzino o c'era dell'altro?

«Noto con piacere un clima molto più sereno rispetto ai precedenti pasti» lanciò l'esca la maga.
«Sono d'accordo» la sostenne il Duca «Sembra che i nostri due giovani concorrenti abbiano deciso di firmare un accordo di pace momentaneo»
Percival smise di mangiare e appoggiò le posate sul piatto.
«A questo proposito, vorrei fare un breve discorso» chiese DeTurdot, chiedendo silenziosamente il consenso del padrone di casa, che giunse con un breve cenno del capo.
Il ragazzo si alzò e si diresse al fianco di Eva.
«Devo farti le mie più sincere scuse O'Neil. Sono stato davvero meschino a dirti tutte quelle cose su di te, sui tuoi modi di fare e sul tuo status sociale. Mi dispiace»
Eva era rimasta di sasso, chi era quello e cosa ne aveva fatto del vero DeTurdot?
«Ed ovviamente chiedo scusa anche a Levy McGarden» riprese lui, guardando oltre Eva dove sedeva la maga «Sono sinceramente dispiaciuto delle calunnie che ho detto nei tuoi confronti»
«Accetto le tue scuse» disse Levy, mentre un sorriso le nasceva in viso.
Sempre lei, diede un piccolo colpetto ad Eva, per svegliarla dalla paralisi. La diretta interessata capì il messaggio e si alzò a sua volta.
«Scuse accettate, se prima accetti le mie. Neanch'io sono stata molto gentile nei tuoi riguardi» disse lei, chinandosi leggermente in avanti.
«Certamente» rispose lui 
«Una riappacificazione . . .» intervenne Moragorn «Che bellezza!»
«Chiedo scusa per l'interruzione» disse Percival, ritornando al suo posto a continuare il suo pasto, dall'altro lato del tavolo, vicino ai due maghi.

Quella situazione risultò molto strana alla ragazza dai capelli azzurri. L'ipotesi che fosse tutta una strategia non se ne era andata via dalla sua mente, così decise di dare una breve occhiata ai due nakama: Lily aveva uno sguardo sereno, che le fece avvalorare la sua tesi sulla sincerità del giovane, ma da Gajeel ottenne la conferma. Ormai abituata ai suoi ghigni ed alle sue espressioni facciali, leggeva solo un sincero seppur piccolo sorriso orgoglioso come per dire "Sono stato io a mettergli la testa a posto! " 
Levy poté tirare un sospiro di sollievo: niente più inutili litigi. Forse.


 
* * * * *


Terminato il pranzo, il Duca chiese cortesemente ai suoi ospiti di seguirlo, perché sarebbe stato lui a condurli nel luogo della prova imminente.
Non dovettero camminare molto: nessuno strano angolo di giardino, nessuna strana pedana o insetto; sempre al piano terra della villa, qualche stanza più in là da quelle della zona pranzo, oltre una delle tante porte del corridoio, vi era una sala cinema di medie dimensioni (in confronto alla sala da ballo o quella da pranzo) con tanto di poltrone e un palco dove, raccontò Eva, numerosi film vennero proiettati per il loro divertimento.
«Alcune volte abbiamo fatto anche delle recite» spiegò lei ai tre maghi.

«Ecco il luogo dove si svolgerà la prossima sfida» disse Moragorn, facendo strada all'interno della sala.
«Dovremmo esibirci sul palcoscenico?» domandò innocentemente Eva, mentre alle spalle sue e di DeTurdot, cresceva sempre di più un'inquietante aura di euforia e nel coltempo ne aumentavano due cariche di preoccupazione mista a tensione. 
«Fuochino!» disse il Duca, non dando peso alla strana elettricità che si stava andando a formare «In questa sfida, sì dovrete salire sul palcoscenico, ma questa sfida sarà divisa in tre parti»
«Nella prima verrà testata la vostra "affinità" di squadra. Nella seconda dovrete eseguire delle specifiche richieste, e solo nella terza avrete la possibilità di esibirvi liberamente»
«Potrebbe essere più chiaro Signor Wolf?» domandò Percival.
«Ogni cosa a suo tempo!» rispose «Coraggio, sul palco! Vi spiegherò in cosa consiste la prima parte di questa sfida»
I cinque fecero come richiesto, mentre il Duca si andò ad accomodare su una delle poltroncine della sala, e da lì cominciò a spiegare.
«Come ho accennato prima, verrà testata la vostra affinità di squadra. Mai sentito parlare del gioco del mimo?»
«Quello in cui uno mima e gli altri devono indovinare la parola» chiese conferma Levy.
«Esatto! Solo che in questo caso sarà a squadre e non si imiteranno solo delle singole parole, ma anche titoli. Bisognava pure aumentare il livello di difficoltà!» specificò il Duca.
-Come se finora fosse stata una passeggiata!- pensò Eva.
«Che razza di gioco è?» domandò il dragon slayer.
«Non ne ho mai sentito parlare» disse DeTurdot.
«Nemmeno io» continuò Eva.
A quel punto Moragorn e Levy iniziarono ad alternare lo sguardo dal gruppo di ragazzi, privi di alcuna nozione di uno dei giochi più conosciuti al mondo (se non nell'intero universo), a loro due, gli unici con le nozioni basi. Erano entrambi sorpresi per quella situazione, Moragorn pensava di non dover spiegare, almeno per quella volta, le regole; quanto si era sbagliato. Capì che doveva fare chiarezza aiutandosi con Levy.

«E' molto semplice» tranquillizzò il Duca «Signorina McGarden. Posso chiederle gentilmente la sua complicità in codesta spiegazione?»
«Sarà un vero piacere» rispose lei, accennando un lieve inchino della testa.
Nonostante la sua esperienza nel trattare i diversi clienti, non si era ancora abituata al linguaggio forbito e aulico usato da persone come il Duca. Non riusciva a capire il perchè, ma quando le si rivolgevano con quel tono, si emozionava un poco. Forse perchè le riportavano alla memoria quei libri di fiabe che leggeva solitamente alla gilda quando era una bambina; dove tutti i protagonisti, buoni o cattivi che fossero, usavano quel linguaggio che credeva perso nel tempo. Sentirlo rivolto a lei, da una persona viva e vegeta, la portava ad essere ancora in uno di quei racconti.
«La ringrazio» riprese il Duca «Dunque: un componente di ogni squadra, a turno, pescherà un foglietto con scritto ciò che dovrà imitare per fare in modo che i compagni della propria squadra lo indovinino. Ad esempio: se la signorina McGarden dovesse pescare un foglietto con scritto . . . . occhiali . . . »
Levy fece due cerchi con il pollice e l'indice di entrambe le mani e se li avvicinò agli occhi.
« . . . lei cercherà a gesti di far indovinare la parola alla sua compagna di squadra»

«Quelli per te sono degli occhiali?» la stuzzicò Gajeel.
«Perché? Tu sapresti fare di meglio?»
«Certamente» rispose fiero.
«Bene! Avete capito come funziona!» intervenne il Duca «E sembra che abbiamo già trovato i mimi di entrambe le squadre!» continuò lui, riferendosi a Levy e Gajeel.
«Cosa?!?!?!» fu il coro del team DeTurdot.
«No, aspetti Signor . . .» cercò di rimediare Percival
«MOLTO BENE!!!! CHE INIZI LA SECONDA SFIDA DEL MARTEDI'!!!!» disse euforico Moragorn Wolf, battendo le mani.
-Sono rovinato!- pensò DeTurdot.


 
1° parte

Per questioni di cavalleria (e di svantaggio numerico) fu Levy a fare la prima imitazione.
«Ecco le regole: se entro un minuto non si riesce ad indovinare la parola, o la frase, esse viene data alla squadra avversaria, e se la indovinano ottengono il punto. In caso contrario, entrambe le squadre restano a mani vuote. Ovviamente la signorina McGarden non può usare la sua magia per scrivere la parola da indovinare» fu la sintetica spiegazione del Duca, mentre Gajeel se la rideva di gusto.
Levy rimase da sola sul palcoscenico mentre gli altri si andarono ad accomodare nei primi posti della platea.
Sul bordo del palco, vi era una scatola contenente molti bigliettini di carta arrotolati su loro stessi e bloccati da un elastico (come se fossero tante piccole pergamene).
Levy ne pescò uno a caso, lo lesse . . . .
«PRONTA? VIA!» e il Duca diede il via al tempo con il suo cronometro.

Levy iniziò a mimare per Eva: alzò un indice.
«Una parola» disse Eva.
Levy fece un cenno con la testa. Poi fece finta di appoggiarsi a un muro mettendo un braccio sugli occhi. Dopo qualche secondo si mise a girare per il palcoscenico, muovendo le tende, dando l'idea di cercare qualcosa.
«E' Nascondino!» disse Eva saltando in piedi.
«Indovinato!» esultò Levy.
«Buon inizio per la squadra O'Neil» disse il Duca «Squadra DeTurdot, tocca a voi»

Gajeel prese il posto di Levy sul palco e pescò anche lui il foglietto. De Turdot gli ha dato dei consigli su come fare e si sono accordati su alcuni tipi di gesti per indirizzare il biondo verso la risposta giusta, perchè alla fine sarebbe stato lui a scervellarsi per comprendere il mimo.
Il Duca aveva tirato fuori una bella prova: solo se conosci bene una persona e soprattutto come ragiona la sua testa, puoi riuscire a capire ciò che ti vuole dire solo a gesti. 
Era un modo molto semplice e veloce per capire quanta affinità c'era all'interno di ogni squadra.

Gajeel nel leggere il biglietto fece una faccia che fu tutto un programma. -Come cavolo faccio???-  sembrava stesse pensando. I due compagni di squadra intuirono la sua preoccupazione, ma Lily cercò di tranquillizzarlo.
«Coraggio Gajeel. Ricordati cosa ti abbiamo detto» rammentandogli le dritte ricevute pochi secondi fa.
E il tempo partì.

Gajeel fece capire che si trattano di due parole. Iniziò a mimare la prima parola . . . . e fu un disastro totale! Non si capiva nulla. Tra Percival e Lily albergava un enorme punto interrogativo: il moro imitava l'azione di volare seguito dal segno di "piccolo".
«Qualcosa di piccolo che vola?» chiese Percival, e la sua intuizione venne confermata dal mimo improvvisato.
Ma da quel momento tutte le risposte ebbero esito negativo:
Rondine? No.
Canarino? Pettirosso? No e No!

«Passa alla seconda parola!» pressò DeTurdot, oramai il tempo era agli sgoccioli.
Gajeel si fermò completamente e l'unica sua azione fu quella di mettere una mano sugli occhi.
Percival e Lily lo guardano totalmente confusi per poi guardarsi a vicenda, trasmettendo all'altro la sua stessa conclusione: Cosa diavolo è?!?!?!?!
Aspettarono ancora qualche altro indizio, ma niente.

«Tempo scaduto!» avvisò Moragorn «Dato che la squadra DeTurdot non è riuscita ad indovinare, la palla passa alla squadra avversasia . . . . . vi ricordo che se loro indovinano vi rubano il punto»

Levy salì sul palco e prese il biglietto di Gajeel, mentre quest'ultimo tornava in platea demoralizzato dove due spettatori lo attendevano carichi di confusione.
La giovane maga lesse il biglietto e tirò un sospiro di sollievo. Inziò il gioco e lei prese la sua fascia per i capelli e la legò all'altezza degli occhi e poi girò per il palco cercando di acchiappare un avversario invisibile.
Eva dovette cancellare dalla sua testa la precedente esibizione per poter capire appieno ciò che Levy le stava mostrando.
«E' mosca cieca?!?!?!» chiese la ragazzina ancora piena di dubbi.
«Giusto!» esplose Levy, strappandosi la benda entusiasta.
Fu tutto quello che servì per tartassare di critiche Gajeel.
«Che cosa stavi facendo?» chiese il ragazzino.
«Una mosca cieca come c'era scritto!!! Come diavolo hai fatto a capire lei e non me?»
«E' un gioco Gajeel» gli chiarì le idee Levy.
«Lei stava fingendo di giocare a mosca cieca, ecco perchè perfino Eva è riuscita ad indovinare»
«Ehi aspetta un secondo!» ribattè Evangeline «Cosa voi dire con perfino Eva?»
Ed ecco che ripartirono a discutere. Non ci si poteva aspettare che le ostilità cessassero così di netto.

Toccava ancora a Levy, ma questa volta fu il suo turno di fare una faccia perplessa mentre leggeva il suo biglietto.
Partì il tempo. Levy fece capire che si trattavano di cinque parole. 
Incominciò a mimare la prima.
Indicava Gajeel, DeTurdot e perfino il Duca continuamente, ma Eva non riusciva capire.
«Pubblico . . . Tanti . . . . Spettatori . . . .» ad ogni risposta corrispondeva ad una negazione.
Passò così alla terza parola, mimando di urlare contro un interlocutore immaginario di fronte a lei.
«Urla? Litigio? Grida?» 
Levy fece segno di no insieme al gesto del così-così.
Eva, conscia di aver fatto un altro buco nell'acqua, spronò la scripter nell'andare avanti.
Levy passò così alla quinta parola ed indicò lei stessa ed Eva. Non ebbe tempo di perfezionare il mimo che il tempo scadde.
Gajeel prese il foglietto contento di non essere solo lui ad aver fatto un figuraccia, ma quella felicità venne stroncata quando lesse il pezzetto di carta. Divenne una statua di cera.
Continuò a restare immobile anche dopo che il Duca diede il via e lo stupore non finì:
«Uomini che odiano le donne» rispose DeTurdot immediatamente.
«E' giusto» confermò Gajeel ancora immobile con il biglietto in mano.«Come diavolo hai fatto a capirlo, non ho fatto nulla»
(N.d.a. scommetto che alcuni di voi direbbero «Meno male!» XD )

«McGarden è stata più che esaustiva. E' O'Neil che non è stata abbastanza sveglia per capire»
«Non è giusto!» si indignò Eva «Non puoi farlo con l'imitazione di Levy»
«Non è contro le regole» ribattè lui.
«Ha ragione lui» disse il Duca, mentre annotava i punti su un piccolo blocknotes «Se avessi voluto il contrario mi sarebbe bastato obbliagarvi a cambiare biglietto ogni volta; che questo vi insegni una lezione importante»
«E quale sarebbe?» incalzò Percival
«Chiunque può approfittare dei vostri errori e rigirarli a proprio vantaggio!» disse euforico.

«Uffa!» disse rassegnata Eva.
«Mi dispiace di non essere stata chiara»
«Non importa, ci rifaremo»
«Lo dici da quando hai iniziato a perdere, cioè da ieri sera» fece notare Percival.
«Andiamo avanti! Tocca a voi!» chiuse lì la discussione Eva.

Questa volta Gajeel fu tranquillo: trasformò il suo braccio in una spada, appoggiò la punta di essa al terreno, e finse di "alzarla" senza senza successo.
«La spada nella roccia» fu la risposta tranquilla di DeTrurdot.
«Esatto»
Il morale di Gajeel si risollevò, almeno una sua imitazione era stata indovinata.
Era il turno di Levy.
Era un titolo fattibile, doveva solo sperare che Eva capisse a cosa si riferiva, altrimenti Percival avrebbe sicuramente indovinato.
Mentre iniziò l'imitazione, uno dei domestici entrò silenziosamente nella saletta ed avvicinandosi al Duca gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Dopo che il ricevette risposta dal Signor Wolf, se ne uscì con la stessa silenziosità con la quale era entrato, ma Gajeel aveva sensi sopraffini e la sua presenza non gli era passata inosservata. Cosa opposta avvenne con Levy, troppo concentrata sulla sua performance, su Evangeline e sul tempo.
«L'uomo dal fiore in bocca!» (*)
«Si!»
La squadra femminile si riprese subito; ora che i ragazzi stavano cominciando a prenderci la mano, il Duca intervenne:
«Fine della prima prova!»
Ponendo fine al gioco del mimo.
«Proprio adesso che iniziavo a capirci qualcosa!» obiettò Gajeel.
Perfino Percival non era contento, non tanto per l'euforia dettata dal gioco, quanto per il fatto che le ragazze avevano ottenuti più punti, visto e considerato che avevano indovinato un titolo in più di loro.
«Mi dispiace» continuò il nobile, alzandosi in piedi «ma la verità è che questa prima parte serviva come riscaldamento»
Non aveva ancora finito la frase che dalla porta entrarono tre persone, due uomini ed una donna, ai quali il Duca si avvicinò con fare amichevole e confidenziale.
«Grazie mille per essere venuti» gli si sentì dire.
«E' sempre un piacere Moragorn. O forse dovrei dire Duca?» disse uno dei due uomini. 
Era alto, quasi come il Duca, con capelli corti neri; l'altro risultava essere più basso e più tozzo ma non certamente grasso, capelli castani pettinati in manera impeccabile. La donna invece aveva un fisico molto slanciato, arrivava a guardare negli occhi i primi due uomini, complici quelle ingannevoli invenzioni calzanti chiamati tacchi a spillo; lunghi capelli color caramello e un sorriso altrettanto dolce.
Tutti e tre indossavano abiti molto semplici e "casual", era impossibile capire solo dall'aspetto chi fossero.
«Per favore. Questo non è un evento formale» rispose il padrone di casa «Chiamatemi come volete»
«Attento che ti prendo in parola!» rispose l'altro uomo, facendo scoppiare a ridere il quartetto per ragioni note solo a loro.
I cinque giovani partecipanti assistettero alla scena in assoluto silenzio.
Come se avesse sentito i loro occhi pungolargli la schiena, Moragorn si voltò verso di loro.
«Ecco il motivo per cui vi ho chiesto di venire» disse lui, sempre rivolgendosi ai tre nuovi arrivati.
«Solo in cinque?» chiese l'uomo dai capelli neri.
«A dire il vero, sono in due. Gli altri sono maghi ingaggiati da quest'ultimi come aiuto» spiegò brevemente.
«Ma che cosa è successo per essercene così pochi?» chiese la donna, con occhio accusatore verso il Duca.
«Questa volta io non centro nulla!» si difese l'accusato «Qualcun altro, al primo gioco, ha provveduto ad una folta scrematura dei concorrenti» concluse lui la sua arringa.
Come gesto meccanico, la squadra O'Neil ruotò l'attenzione verso il "selezionatore" citato, il quale restò seduto al suo posto fermo ed impassibile.
«Ma lasciamo stare» riprese lui «Ragazzi . . . tutti sul palco!» 
Detto questo, i quattro seduti in platea raggiunsero Levy sulla scena; allo stesso tempo i nuovi arrivati vennero fatti accomodare nella prima fila, dinnanzi alle due squadre.

«Giovani concorrenti!» cominciò Moragorn «Vi avevo accennato che la prova di oggi sarebbe stata divisa in tre parti, ma quello che non vi ho detto è che non sarò solo a dispensare punti. Dato che la prova si basa sullo spettacolo ho chiesto a degli esperti del settore, nonchè tre dei miei più cari amici, di partecipare come giuria. Ve li presento: . . . »
Il Duca partì dall'uomo dai capelli neri 
«Questo è Simon, lui invece David e lei Alicia. Proprietari di una nota compagnia teatrale»
(N.d.a. bellamente presi i giudici di britain's got talent!!! :-p :-p :-p  non chiedetemi perchè li ho scelti, mi sono venuti in mente così *fa spallucce*. Lo so, sono messa male XD )
Il Signor Wolf presentò ai giudici i concorrenti ed i loro maghi; terminate le presentazioni, esso cominciò a spiegare.
«Essi faranno da giudici per le prossime due parti della sfida. Quindi come tutti voi avrete capito, ha inizio il secondo "round"»


 
  2° parte

«La seconda prova si baserà su delle richieste spefiche da parte dei miei tre ospiti, esperti in recitazione, canto, musica, e ballo. Essi vi metteranno alla prova, ma sta a voi decidere in quale di queste categorie cimentarvi. L'esibizione terminerà quando la giuria si riterrà soddisfatta; dandovi un voto, ovviamente segreto»
Detto questo si rivolse ai suoi tre amici.
«Decidete voi con chi iniziare, questi sono per aiutarvi ad assegnare il punteggio» disse mentre gli consegnava dei blocchetti con penne, per prendere appunti.
«Si ma . . . » cominciò Simon.
«Siete dei professionisti» continuò il Duca «avrete sicuramente un vasto repertorio dal quale attingere idee. Ora ho delle faccende da sistemare, torno subito» detto questo si girò verso i cinque «Vi lascio in buone mani, a dopo!»
«Aspetta! Come facc. . .» Simon cercò di riprendere il suo discorso, ma era troppo tardi. Se ne era già andato.
«Mi erano mancato tutto questo» disse Alicia
«Questo cosa?» chiese Simon
«Tutte le volte che riusciva ad ottenere quello che voleva senza riuscire a farti spicciare parola» gli rispose David «E' l'unico che riesce a zittirti così»
«Grazie tante!» rispose ironicamente lui «E' bello sapere che non è cambiato di una virgola in questi anni»
Fu David a proseguire rivolgendosi ai partecipanti.
«Come avete potuto notare, l'ideatore del gioco non ci ha detto molto su cosa dovevamo fare. E ora si è dileguato . . . . . » disse in tono scherzoso «Cominciamo?»
«Prima però voglio dire una cosa» lo fermò Alicia «Noi non vi conosciamo e non so se quello che vi chiederemo rientrerà nelle vostre capacità. Perciò se dovesse succedere basta che lo diciate senza vergogna»
«Stai mettendo le mani avanti?» le chiese Simon, con un tono tra il saccente e il divertito.
«Volevo solo tranquillizzarli»
«Non è un provino per una parte e loro lo sanno»
«E tu? Sarai capace di mettere da parte i tuoi commenti acidi per una volta?»
Alicia e Simon continuarono quello scambio di opinioni, fino a quando David percepì del disagio prevenire dal palco, rivolgendo lì la sua attenzione.
«Mammina non vuole che papino sia troppo severo oggi»
Bastò quella battuta per fermare la discussione e alleggerire l'atmosfera.
«Lo so, lo so, non c'è bisogno che me lo ricordiate» concluse Simon
«Cominciamo» disse nuovamente David.

La seconda parte dell'esperienza teatrale fu meno peggio di come se lo aspettavano: Evangeline scelse di cimentarsi nel ballo e Simon le chiese una piccola coreografia di tip tap, se ne era capace, cosa che le riuscì  bene anche grazie ad un piccolo aiuto della sua magia permettendo ai suoi piedi movimenti più veloci ma precisi. (non era contro le regole)
I tre maghi, invece, scelsero recitazione, l'unica delle opzioni a permettere loro un'improvvisazione decente: lavorare come maghi dava loro l'esperienza di relazionarsi con diversi tipi di clienti e di situazioni, pertanto non ebbero grossi problemi a creare le diverse ambientazioni che gli chiesero; Gajeel fu il migliore dei tre nel dissimulare, come spia di Makarov era diventato molto bravo e quella prova non fece altro che confermarlo.
L'ultimo fu DeTurdot, il quale aveva scelto un'esibizione in campo musicale allorchè i giudici gli chiesero un'assolo al pianoforte, dimostrandosi un vero artista con quei tasti.
«E' davvero bravo» se ne stupì Levy, gardandolo e soprattutto ascoltandolo da dietro le quinte «Suona come un professionista»
«A DeTurdot piace la musica, come il teatro» asserì Eva «Sono le uniche cose in cui mostra vero interesse, anche se non lo dà a vedere»
Quella breve spiegazione non rendeva giustizia a DeTurdot, e questo Eva lo sapeva benissimo. 
Sapeva quanto amasse la musica, in particolare il pianoforte, da quando si accorse che appena finivano le lezioni si precipitava nella prima aula di musica vuota per esercitarsi; era al corrente dei suoi interessi teatrali perchè tutte le volte che i loro genitori li "trascinavano" a delle serate di gala, con spettacoli non proprio interessanti per dei bambini di 10 anni, lui era l'unico di loro giovani che li guardava rapito.
Una volta provò a farglielo notare, ma lui rispose con tono distaccato che erano solo i passatempi più adatti per uno della sua estrazione sociale. All'epoca, la piccola Evangeline credeva che agiva così solo perchè non si impicciasse nei suoi affari, ma solo ora iniziava a realizzare che quelle parole servivano a lui come monito: come rampollo della casata DeTurdot era suo dovere, se non obbligo imposto dalla famiglia, occuparsi dei futuri affari; il pianoforte ed il teatro non erano previsti in questo progetto a lungo termine.
Alla fine del suo piccolo concerto, DeTurdot ottenne il primo vero, spontaneo applauso da parte della giuria.

Fu proprio durante quell'applauso che rientrò il Signor Wolf.
«Noto con piacere che vi state divertendo»
I tre giudici si voltarono verso di lui.
«Bentornata Vostra Altezza» scherzò David.
«Come procede?»
«Abbiamo appena finito» gli spiegò Alicia
«E adesso ci spieghi come facciamo a dare un giudizio paritario?» gli chiese Simon, riuscendo a porre il suo dubbio senza che lo interrompesse o si dileguasse.
«In che senso?»
«Tre contro due non è una grande parità matematica» gli chiarì David.
«Oh! E' vero! Avete ragione!» rispose lui sorpreso da quella rivelazione.
«Certo che abbiamo ragione!» disse Simon esasperato «Non sei cambiato proprio per niente»
«Perchè? La cosa non ti piace?» gli chiese il Duca, con voce strozzata e gli occhi da cucciolo abbandonato.
«Neanche le tue doti recitative sono migliorate. Ahi!!!»
Simon ricevette la visita del fedele bastone da passeggio del Duca direttamente sulla sua testa.
«Senti da che pulpito viene la predica! Tu che sei considerato un porfessionista, eppure non sei ancora riuscito a eliminare il tic di grattarti il naso!» rispose a tono il nobile.
«Ecco quello che era mancato a me» disse David «Simon, Moragorn ed il suo inseparabile bastone! Non ero mai  riuscito a scoprire se telo portavi anche a letto»
«E mai lo scoprirai. So che avevi fatto una scommessa al riguardo» 
I cinque ragazzi si radunarono al centro del palco, consci che il vero teatrino era diventato la platea.
«Ho la sensazione che abbia usato la prova teatrale come pretesto per rivedere i suoi amici» ipotizzò Gajeel.
«Già» risposero in coro gli altri.
Alicia intervenne per fare chiarezza e porre fine a quei bisticci che, lo sapeva, serebbero potuti durare un'eternità.
«Quello che Simon voleva dire è che con un partecipante in più, la squadra DeTurdot avrà un giudizio più alto»
«Si capisco . . . allora facciamo una media di tutti i vostri voti per le rispettive squadre, così da ottenere un solo voto per parte»
La proposta di Moragorn ottenne consenso unanime.
«Prima che vi mettiate a fare i conti però, vorrei poter spiegare l'ultima parte di questa prova»
Detto questo, volse la sua attenzione ai concorrenti chiamandoli a bordo palco.

 «Ora è il momento di passare alla terza ed ultima parte di questa prova!»
Tutti restarono in completo silenzio, attendendo spiegazioni.
«Adesso il teatro è a vostra completa disposizione! Mi spiego meglio: fino ad ora avete fatto tutto ciò che vi era stato richiesto e siete stati giudicati per questo, ma ora potete dare il meglio di voi con il vostro cavallo di battaglia» disse il Duca euforico.
«Cavallo di battaglia?» domandarono i cinque ragazzi all'unisono.
«Esatto! Esibitevi in ciò che siete capaci: recitare poesie, raccontare barzellette, ballare, cantare . . . tutto ciò che si può fare su un palcoscenico, ora voi potete farlo senza restrizioni; ed i nostri tre giudici valuteranno la prestazione!»
A quelle parole vi furono diverse reazioni: Percival si dimostrò tranquillo, Levy stava scorrendo mentalmente i possibili testi da cui poter estrapolare una rappresentazione teatrale; agitazione in Eva. Gajeel emanò la stessa energia euforica che provò appena varcata la soglia di quella stanza; ad effetto domino quella strana aura suscitò in Pantherlily una certa preoccupazione, che lo portò a fiondarsi sulla spalla del suo cliente. Levy ci avrebbe scommesso tutti i libri del suo appartamento a Fairy Hills che stava "supplicando" il biondino di tenere alla larga Gajeel dal giudizio canoro. 
Nel frattempo, Simon ribadì il suo dubbio.
«Anche qui saranno tre esibizioni contro due e stavolta neanche la media matematica sarà d'aiuto»
DeTurdot e gli altri capirono subito che quell'ultima parte avrebbe portato molti più punti.
A quel punto si crearono tre gruppi: le due squadre in gara e il trio dei giudici più Wolf; ognuno di essi intenti ad accordarsi su come svolgere quell'ultima parte.
Ad un certo punto DeTurdot chiamò l'attenzione della giuria, risolvendo il loro problema:
«Le ragazze presenteranno i loro numeri mentre Pantherlily rinuncerà al suo, ma mi riservo la possibilità di averlo come spalla per la mia rappresentazione»
Lily gli aveva riferito delle scarse abilità canore del suo partner, ma durante quella piccola riunione lo stesso Exceed disse di non avere alcun "cavallo di battaglia". Gajeel gli aveva detto di non preoccuparsi, che lui avrebbe sfoderato il suo repertorio migliore per aggiudicarsi la vittoria anche in quella prova.
Percival non sapeva più a chi credere, ma nella situazione attuale non poteva fare altro che dare a Gajeel campo libero, per questo fece quella proposta.

«Se per le vostre avversarie non è un problema» chiese il creatore del "gioco".
A quel punto Eva fece per aprire bocca, ma Levy la fermò in tempo.
«Non ci crea alcun disagio, se a voi non disturba che io faccia da spalla a Evangeline nella sua esibizione» rivolgendo la sua attenzione alla squadra maschile.
«Non ho obiezioni al riguardo» concluse il caposquadra occhialuto.
«Bene, anche i giudici sono d'accordo . . . . ma prima immagino che abbiate bisogno di un po' di tempo per allestire il palco ed i costumi nel caso vogliate entrare ancora di più nella parte. Dietro le quinte troverete chi vi aiuterà con la scenografia, abiti, e tutto il resto»
Il Duca chiamò due uomini alle sue dipendenze, indicando loro come gli allestitori.
«Vediamo. . . un'ora vi basta per preparare il tutto?» chiese Moragorn in trepidante attesa, quasi non volesse essere smentito. La curiosità lo stava uccidendo: voleva vedere con cosa li avrebbero sbalorditi i due maghi.
Tutti diedero il prorpio assenso.
«Perfetto! Appena presa la decisione di cosa portare, vi prego di segnalarlo agli allestitori, così da potervi aiutare a creare la scena e anche a consigliarvi nella scelta dei costumi»

Eva era l'unica che non si riteneva pronta: non aveva la minima idea di cosa sarebbe andata a fare; l'unica cosa che Levy le disse fu "Non dire nulla e fidati di me. Ho un piano" e così fece, ma adesso che dovevano allestire il palcoscenico, l'ansia iniziò ad invaderla.

Levy informò il loro scenografo che c'era bisogno solo di un pianoforte a coda nella parte di Eva e di una cassa di legno nella sua; poi si fece dare i costumi richiesti. Infine, con il permesso del padrone di casa, si chiusero in un piccolo salottino poco distante dalla sala-teatro, per prepararsi.
Una volta giunte nella stanza e chiusa la porta, Levy espose il suo piano:
«Di recente ho letto un monologo teatrale, così ho pensato che potevamo fare una scenetta a testa» disse mostrandole il libro.
Per sua fortuna, Evangeline aveva avuto modo di leggerlo e la storia le era anche piaciuta molto, ma c'era una bella differenza tra ricordarsi la storia e ricordarsi tutte le battute. In più avevano meno di un'ora per prepararsi!
«Levy io non posso ricordarmi tutte le battute a memoria!»
«Non preoccuparti, ho un piano anche per quello. E adesso . . . .» disse prendendo uno dei loro abiti di scena « . . . svestiti»

Gajeel vide le ragazze uscire dal teatro. Da quanto aveva capito, avevano bisogno di un posto tranquillo per prepararsi; non ci badò molto. Ora poteva esibirsi in una delle sue performance musicali e questa volta lo avrebbe fatto davanti a degli esperti, finalmente il suo genio musicale sarebbe stato riconosciuto. Aveva sentito Lily cercare di sabotare il suo momento, ma la fortuna quel giorno si è dimostrata essere al suo fianco, come quella stessa mattina nel gioco dell'oca. Questo era il suo trampolino di lancio verso una brillante carriera; non che voleva lasciare la gilda, molti maghi svolgono altri lavori per arrotondare: Mira per esempio fa la cameriera e la barista a Fairy Tail, va in missioni con i suoi fratelli e fa anche da modella per numerose riviste. Non c'era alcuna ragione perchè lui non potesse avere un secondo lavoro. 
Dopo che venne a patti con la sua coscienza, decise di andare in cerca di una chitarra per prepararsi e scaldare la voce; doveva essere nella sua forma migliore.









NOTE DELL'AUTRICE

Gajeel si prepara per un altro dei suoi concerti . . . .. Da da da daaaaan *suona la nona sinfonia di Beethoven*  Consolatevi le vostre orecchie saranno risparmiate, dovrete solo leggerlo! *gnigno malefico*
Ho coinvolto i giudici di got talent! Mi sembravano perfetti, chi ha visto britain's got talent? Ogni tanto lo guardo su internet per farmi due risate :-p
Vi informo che non sono riuscita a concludere la storia, ma cercherò di in tutti i modi di caricare periodicamente!
Ma torniamo al capitolo...
(*) "L'uomo dal fiore in bocca" è un'opera di Pirandello, per chi non lo sapesse o più probabilmente non lo avesse ancora studiato :-P  
Cosa ve ne pare della prova? Nel gioco del mimo ho voluto mettere un Gajeel un po' ignorante sull'argomento perchè ho ipotizzato non avesse avuto un'infazia molto allegra e quindi ho immaginato che non abbia mai giocato a questi giochi per noi "scontati", per questo alle volte lo troverete un po' confuso nelle prove (come nel gioco dell'oca) 
Fatemi sapere nelle recensioni. Se volete vedere i nostri amici in qualche situazione o scenetta che vi piacerebbe accadesse indipendente dalle prove... sono aperta ai suggerimenti ;-) 
Mi dispiace di non aver scritto tutta la prova in un unico capitolo, ma diventava davvero troppo lungo. Ho voluto risparmiarvi questa maratona. Comunque non disperatevi, la continuazione arriverà lunedì sera/notte prossimo 5 dicembre.  
Cosa avrà in mente Levy? Riuscirà Eva a ricordarsi le sue battute? E Gajeel farà l'esibizione migliore della sua vita? 

Ok adesso la smetto, avete sopportato abbastanza! :-)

Alla prossima!

  
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