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Autore: lauren_reid    29/11/2016    0 recensioni
Sin dai tempi più remoti il dovere faceva parte della vita di ogni essere vivente.
Preciso, vago, deviabile, arduo a volte persino un obbligo per la sopravvivenza.
Per un Esorcista, un Bookman, un Noah, un Akuma era invece lo scopo dell'esistenza stessa.
Un dovere che non prevedeva affatto l'uso del cuore se non quello di chiuderlo in una scatola destinata a dimorare dimenticata nei meandri più infimi del loro essere, perchè i sentimenti ostacolavano il raggiungimento dell'obiettivo con la lucidità e l'oggettività necessarie.
Bastava quindi ignorarli, sopprimerli, e andare avanti era più semplice.
Era questa l'unica certezza che avevano Kanda, Lavi, Komui e Tyki Mikk prima di rendersi irrimediabilmente conto che, col tempo, era destinata a cadere.
[Pairings: Kanda x NuovoPersonaggio MASCHILE; Lavi x NuovoPersonaggio FEMMINILE; Komui x Bak]
[Accenni: Allen x Linalee; Marie x Miranda]
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Allen Walker, Nuovo personaggio, Rabi/Lavi, Tyki Mikk, Yu Kanda
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 24

~ Nebbia innaturale ~


 


NEL FRATTEMPO

Servendosi del Cerchio del Fuoco Lavi si sbarazzò infine anche di quelli che sembrarono essere gli ultimi attacchi da parte del nemico.

Ansimava, reggendo il martello gigantesco con entrambe le mani. La cadenza alquanto ravvicinata degli attacchi non gli aveva lasciato un solo attimo di respiro, né tantomeno permesso di fare un quadro della situazione e capire soprattutto la loro reale provenienza.

Perché, nonostante la totale assenza di Akuma, era impossibile che i loro attacchi provenissero dal nulla.

"C'è qualcosa di strano..."

Tenne lo sguardo dritto davanti a sé, approfittando della tregua per quanto inspiegabile, per riprendere fiato.

Una buona parte di foresta attorno e di fronte alla sua persona era stata completamente rasa al suolo a causa dell'elemento fuoco impiegato da entrambe le parti, la grande quantità di polvere sparsa nell'aria era andata a mischiarsi con la nebbia, rendendola ancora più fitta, così che il contrasto tra il verde degli alberi e il grigio incenerito del terreno parve sempre meno stridente quasi a formare un unico colore.

Nonostante la presenza di alcuni piccoli incendi soffocati, che nella loro piccolezza combattevano per restare vividi quanto più potevano sui resti di cortecce e rami sparsi qua e là sul suolo, la totale immobilità circostante insieme al suo silenzio lo inquietava non poco, tanto da esortare il rosso a tenere i sensi maggiormente allerta.

Fu quando decise di abbandonare la posizione d'attacco, ormai diversi istanti più tardi, che giunse alle sue orecchie un rumore crescente in forte contrasto con la tranquillità del luogo che, nella sua familiarità, non presagì nulla di buono.

Qualcuno o qualcosa si stava avvicinando a una velocità non indifferente.

"Linalee?" pensò il diciannovenne, la piena certezza che fosse la compagna era però decisamente scarsa. Non poteva escludere, infatti, che potesse invece trattarsi di un nemico.

Del tutto riluttante quindi all'idea di farsi trovare impreparato Lavi tentò di identificarne la sagoma quanto prima, tuttavia la visuale piuttosto povera a causa della densa foschia diminuì notevolmente la sua eccelsa abilità visiva, costringendolo a ridurre l'occhio a fessura, e soltanto quando ormai la figura sconosciuta era abbastanza vicina fu in grado di riconoscerne l'identità.

Sussultò, mentre un colorito bluastro si ravvivò sulla parte superiore del viso a cui si unì il sudore freddo che colava lungo una parte [NdA: scena comica, a mò di *OH, CAVOLO!*], quando realizzò che un Livello 2, incapace di fermare la sua corsa, era prossimo a scontrarsi contro la sua persona.

Fece in tempo a scansare l'impatto saltando in alto, mentre tenendo il capo chino seguì con lo sguardo la Bambola che passò come un missile sotto di lui e andò ad accasciarsi violentemente al suolo a una decina di metri.

"Soltanto uno?" si chiese, atterrando sul terreno. Si volse poi verso la Macchina del Conte mentre si portò in posizione.

Quell'unica presenza destò diversi sospetti nel giovane Bookman: era infatti piuttosto improbabile che soltanto quell'Akuma fosse stato l'artefice del finimondo di svariati minuti prima; fu inoltre palese che era stato scaraventato e ciò andava a sminuire totalmente la sua prima impressione, ovvero che fosse un attacco frontale premeditato dallo stesso.

Certamente tale grazia non era stata opera dei suoi stessi simili e gli unici Esorcisti lì presenti, oltre a lui, erano il vecchio panda e Linalee.

I due compagni erano lì attorno. Non aveva più alcun dubbio.

"Esorcista"

Il rozzo richiamo del Livello 2 costrinse Lavi a spostare la sua attenzione sul suddetto. Notò subito che il suo aspetto non era particolarmente incolume, il che gli fece supporre che fino a un attimo prima di essere bruscamente scagliata altrove la Bambola era stata nel bel mezzo di un combattimento.

"Dove sono gli altri Akuma?" domandò il rosso senza mezzi termini.

La Macchina del Conte sogghignò divertita "La tua è una domanda davvero stupida" rispose e un istante più tardi allargò le labbra in un lugubre sorriso "Esorcista"

Non ci fu nulla, nemmeno un minimo cenno ad annunciare l'intenzione del demone di attaccare il suo nuovo avversario, ciò nonostante il giovane Bookman non si lasciò cogliere alla sprovvista e giocò d'anticipo, approfittando del fatto che l'Akuma avesse optato per un attacco diretto senza ricorrere a un qualsiasi effetto sorpresa.

"Secondo sprigionamento dell'Innocence" dichiarò il diciannovenne sollevando il martello verso l'alto "Timbro!" disse e, un attimo dopo, la sua persona venne accerchiata da diversi simboli luminosi.

"Cerchio del Fuoco!" pronunciò colpendo risoluto il segno corrispondente con la sua arma anti-akuma, una volta che il medesimo ebbe ruotato fino a posizionarsi di fronte al Compatibile, fino a toccare il terreno. Subito la raffigurazione del simbolo si sparse luminosa sul suolo lungo tutta una vasta area circostante.

"Fiamme dell'apocalisse. Sigillo di Fuoco!" disse infine e un largo quanto lungo fascio di luce fiammeggiante ergendosi dal suolo andò successivamente a formare un serpente infuocato che, dopo aver aperto le sue enormi fauci, inghiottì al suo interno l'Akuma il quale, inevitabilmente, esplose diversi istanti più tardi.

"Bene" affermò soddistatto dimezzando la spropositata dimensione del martello "Ora occupiamoci di..."

"Laviii!"

Il richiamo a voce alta da parte della mora lo interruppe, costringendolo a voltarsi "Linalee!" la chiamò entusiasta, scorgendo anche la figura dell'anziano insieme a lei.

"Stai bene?" fu ciò che gli chiese Bookman una volta che i due lo raggiunsero.

“Tranquillo, vecchio, sono ancora tutto intero” lo rassicurò trionfio passandosi il dorso del dito indice sotto il naso.

La sensazione che ebbe di essere osservato trovò conferma quando con la coda dell'occhio notò che la cinese aveva posato il suo sguardo su di sé. Le rivolse un sorriso mentre incrociando lo smeraldo con le sue scapolite viola [NdA: gemma di colore viola scuro] alzò il pollice, tuttavia Linalee non allargò le labbra allo stesso modo bensì spostò subito le iridi altrove, come se si fosse pentita d'aver mostrato preoccupazione nei propri confronti.

Attonito di fronte alla reazione della mora, Lavi si rese conto che non sarebbe stato semplice riappacificarsi con lei. Linalee non era affatto il tipo da tenere il broncio se non per questioni che l'avevano ferita profondamente nell'animo, e il rosso sapeva bene che quel risentimento non sarebbe per nulla svanito con il passare del tempo.

L'unica soluzione era parlarle, spiegarle nel modo meno doloroso possibile che aveva frainteso le proprie parole all'Ordine. Però, si domandò, ciò sarebbe stato sufficiente a far sì che il loro rapporto tornasse come prima?

Ad ogni modo quello non era né il luogo né il momento.

“Piuttosto...” esordì il giovane Bookman, deciso a rimandare le spiegazioni al momento più opportuno “Credo che questa sia la foresta tanto ricercata”

Bookman annuì con un cenno del capo “Credo che in realtà non sia mai scomparsa” disse “Ma che un frammento d'Innocence abbia creato una barriera tale da renderla invisibile”

“Non ci resta che cercarlo, allora” dichiarò Lavi mettendosi il martello in spalla.

“Con tutta questa nebbia non sarà affatto semplice” aggiunse l'anziano “Tuttavia non possiamo fare altrimenti”

“Ho un'idea!” dichiarò il diciannovenne di punto in bianco e, ricorrendo alla sua arma anti-akuma, evocò il Sigillo del Legno.

"Disco rotante della natura!" pronunciò a voce alta con il braccio sinistro teso sopra la testa e il dito indice che puntava il cielo “Diradati nebbia!”

Al contrario della sua aspettativa, però, non successe nulla.

"Ma che...?!" esclamò il rosso incredulo, immobile nella sua posizione.

“Dubitavo che questa nebbia fosse un fenomeno naturale” esordì Bookman con le mani l'una nell'altra nascoste dalle maniche dell'uniforme “Altrimenti ti avrei già fatto usare il Timbro del Legno da un pezzo”

“E perché non l'hai detto prima?” gli domandò l'allievo, stizzito, voltandosi verso il suo Maestro.

“Valeva la pena fare comunque una prova”

Vecchio panda!” pensò Lavi irritato, stringendo un pugno davanti al viso mentre una vena gli pulsava violentemente sia sul dorso della mano che sulla tempia [NdA: scena comica].

“Sarà meglio sbrigarci” ordinò l'anziano, incamminandosi verso la direzione opposta da cui lui e la mora erano arrivati.

“Quanta fretta, Esorcisti” li bloccò la voce di un Akuma alle loro spalle, costringendo i tre Apostoli a voltarsi.

Il numero totale delle Macchine del Conte era pressapoco più di una decina e lo stadio di evoluzione raggiungeva il Terzo. Non si trattava di un ennesimo e nuovo gruppo di Akuma bensì di quelle che poco prima Bookman e Linalee avevano ignorato per recarsi dall'altro lato della barriera e che, avide di morte e di Innocence, li avevano seguiti senza la minima esitazione come il lupo con le pecore.

“Non riuscirete a trovare l'Innocence prima di noi” continuò la stessa Bambola.

“Restiamo vicini” bisbigliò Bookman, portandosi in posa da combattimento insieme a Lavi e Linalee, nel contempo che formarono un triangolo mettendosi l'uno contro le spalle degli altri due “Dubito che ritrovarsi sarà un'impresa facile”

 

 
♦ Continua nel prossimo capitolo ♦
 


— EXTRA —
D.Gray-Man Checkmate GAIDEN

(Cosa successe prima dell'inizio della storia)

Frammento 22 || Il Generale Richard Hope

 


 

“Così tu saresti l'allievo di Mari-kun” gli sorrise l'uomo compiaciuto abbassando le braccia.

“Mari, chi?” ripeté Allen spiazzato, non aveva mai sentito quel nome prima di allora.

“Perdonami” dopo aver brevemente ridacchiato dispiaciuto l'altro portò una mano dietro il capo “Intendevo il Generale Cross”

Il sedicenne si stupì nel sentir nominare il Maestro “Lei... lo conosceva?”

“Sì” asserì l'uomo prendendo posto per terra vicino all'inglese, appoggiò successivamente la schiena al muro “Era il mio migliore amico” confessò pochi attimi dopo aver assunto un'espressione malinconica.

D'apprima piuttosto sorpreso Allen in tutta risposta inarcò un sopracciglio incredulo. Avrebbe davvero voluto chiedergli come sia possibile che uno come il Maestro fosse in grado di avere degli amici, nonostante il suo caratteraccio e il suo rude modo di fare, se non ci fosse stata una ben altra domanda che gli premeva.

“Anche lei un è Generale?”

“Che maleducato, non mi sono ancora presentato” l'altro si scusò subito dopo aver annuito “Sono il Generale Richard Hope”

Sebbene l'abito avesse parlato da sé e certamente quell'uomo non avrebbe potuto rubarlo né tantomeno comprarlo, Allen rimase comunque stupito dalle sue parole e lasciò che fossero i dubbi saliti a galla a prendere parola “Però non l'ho mai vista al Quartier Generale né il Maestro ha mai parlato di lei”

Stupefatto l'uomo piegò il capo su un lato, come se qualcosa d'invisibile gli fosse caduto addosso “Bell'amico, Marian!” mise su un piccolo broncio amichevole, successivamente incrociò le braccia mentre raddrizzò la testa sospirando rassegnato “Beh, d'altra parte non è affatto tipo da sentimentalismi”

“Per niente” commentò il sedicenne piuttosto ironico con un'espressione eloquente sul viso poiché tale frase lo descriveva appieno.

“Comunque” Hope cambiò discorso “È da diciassette anni che non faccio più ritorno all'Ordine per via della missione affidatami non appena raggiunsi la carica di Generale”

“Quale missione?” chiese l'inglese incuriosito.

Richard si fece serio tutt'a un tratto “Trovare il Cuore”

Quelle parole fecero sobbalzare Allen, fissò l'uomo ponendogli una domanda muta che anche se non la pronunciò la risposta non tardò ad arrivare.

“Purtroppo la ricerca continua tutt'ora, ma con la comparsa di Apokryphos significa che siamo ormai vicini" dichiarò "È il protettore del Cuore e il fatto che si sia fatto avanti ora non è affatto un caso, per questo motivo mi sono messo sulle sue tracce”

L'Esorcista prese a stringere il pugno sinistro per cercare di contenere la collera nell'udire quel nome e mantenne lo sguardo basso sull'arto appoggiato sul ginocchio “È anche per causa sua se sono stato costretto ad allontanarmi dall'Ordine”

“Per via del Quattordicesimo” l'altro asserì “È l'inattesa esistenza nata nella lunga storia dei Tredici discepoli di Noè dopo il diluvio universale che, dopo essere stato ucciso dal Conte del Millennio trentacinque anni fa, sta cercando di riemergere per tornare sulla scena. In quanto unico quattordicesimo Noah è diverso dagli altri, il che lo rende spaventoso ed essendo che il suo ritorno non può essere assolutamente permesso Apokryphos non smetterà mai di perseguitarti”

L'inglese alzò lo sguardo scioccato “Lei... come fa a sapere?”

“Lo so e basta” lo liquidò il Generale “Ad ogni modo...”

“Io...” lo interruppe Allen preoccupato che la situazione fosse degenerata più del dovuto senza che lui stesso ne fosse consapevole “Io ero con il Conte. Che cosa è successo? Perché mi ha portato qui?”

“Diciamo che ho interrotto una riunione di famiglia” Hope sembrò essere particolarmente attento a non rivelare più di quanto dovesse “Ho usato la mia Innocence su di te, non avrà lo stesso effetto di quella di Apokryphos ma dovrebbe comunque rallentarne il processo per un po'. Inoltre mi sono permesso di curarti quella brutta ferita allo stomaco e di metterti quella” indicò con l'indice il collo del ragazzo.

Per quanto Allen abbassò lo sguardo non fu comunque in grado di vedere cosa ci fosse sotto il mento, si tastò quindi la gola con la mano destra e percepì sotto le proprie dita la presenza di un accessorio aderente, fatto di quattro gemme ovali e di media dimensione legate tra loro da una sottile catena d'argento. Accessorio che sicuramente non gli apparteneva.

“Una collana?” chiese piuttosto confuso non riuscendone a capire l'utilità.

 
 
♦ Continua... ♦
 
   
 
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