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Autore: Fabb5000    29/11/2016    1 recensioni
Milioni di anni fa, nell'universo Minecraft, situato due triliardi di parsec a nord del nostro, i Draghi Titani furono sconfitti da due fratelli : Notch, dio della luce, ed Herobrine, dio delle tenebre, entrambi figli dell'Enderdragon, il Drago Titano supremo. Il compito di rimodellare l'universo andò però a Notch, mentre ad Herobrine toccò dominare gli Inferi; furioso, il dio oscuro cercò di prendere il posto del fratello, ma fallì e fra i due nacque un odio reciproco. Ora, dopo tanti anni, Herobrine ha nuovamente l'occasione di sconfiggere il suo nemico, ma ciò gli è impedito da qualcuno : Steve, figlio di Notch, che secondo una profezia è destinato a sconfiggerlo. Per questo Steve deve morire prima della battaglia finale fra luce ed ombra, che avverrà al prossimo allineamento delle otto galassie di Minecraft, ossia fra meno di dieci anni.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Minecraft : l'ultima guerra'
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Steve sedeva nella sua umida e buia cella, in attesa di qualche segno che le cose fossero cambiate.

Ma niente. Da più di sei ore l'unica cosa che aveva visto dalla porta era stata la schiena del grosso generale dei pigmen, il quale pareva non essersi mai mosso nemmeno di un centimetro.

Steve si chiese come andassero le cose nel resto del mondo. Herobrine evidentemente aveva avuto fretta, poiché l'aveva risparmiato anziché finirlo subito, ma per cosa non lo sapeva. L'unica cosa di cui era certo era che non avrebbe portato nulla di buono.

Poche ore prima gli era parso di sentire come un boato proveniente dalla superficie, come se la terra fosse esplosa, e poi dei ruggiti provenienti da nessuna creatura che lui conoscesse. Parevano prodotti da giganteschi animali, ma non sembrano nemmeno lontanamente appartenere a quelli delle creature terrene.

E lui era lì rinchiuso! Con ogni probabilità ora Herobrine stava conquistando come minimo l'Overworld, ma era più probabile che avesse puntato sull'Aether. Se davvero lui era l'unico che poteva fermarlo ...

Improvvisamente il terreno si spaccò e una lunga di un Enderman spuntò da esso. Steve lo guardò a bocca aperta.

Dal buco uscirono Klingatt, Alex, uno strano creeper trasparente e (gioia delle gioia) il suo vecchio maestro Dinnerbone. Il ragazzo corse ad abbracciarlo uno ad uno.

Fu un momento toccante, poi i cinque se la filarono attraverso la botola appena creata. Steve era commosso nel vedere quanto i suoi amici avevano rischiato per lui.

Tutti insieme uscirono dal castello qualche minuto dopo. Il piano di Dinnerbone aveva infatti funzionato : Klingatt si era teletrasportato all'interno della fortezza, ma non nella cella di Steve, così la magia di Herobrine non li aveva rilevati e se l'erano potuta filare indisturbati.

Bé, non proprio indisturbati. Una volta fuori corsero verso il portale, ma furono in breve inseguiti dalle truppe di Pigmalione, il quale, scoperta la loro fuga, marciava in testa al suo esercito per riprenderli.

Dinnerbone e Steve si fermarono per rallentarli mentre gli altri scappavano attraverso il portale. Entrambi estrassero le spade e cominciarono a staccare teste a destra e a manca.

Una volta che tutti furono entrati nel portali, Dinnerbone si preparò a seguirli, ma fu fermato da Steve. Il ragazzo non voleva infatti rimanere da solo, ora che era completamente indifeso e senza poteri.

-Per dindirindina!- urlò Dinnerbone. -Tu te la sei cavata contro eserciti peggiori senza i tuoi poteri! Erano forse i tuoi poteri a concludere il tuo addestramento? O a uccidere qualcosa come trenta pigmen alla volta?- gli prese il viso tra le mani : -Metti da parte il dio che eri, Steve. Ritorna ad essere un comune, semplice guerriero. E dagli vedere i sorci verdi- detto questo si lanciò nel portale.

Steve ripensò alle parole di Dinnerbone, chiedendosi come sopravvive re da solo prima di poter passare anche lui. Di certo non poteva annientare tanti nemici con la forza. Tuttavia spesso il maestro aveva affermato che talvolta l'arguzia è migliore della forza.

I suoi occhi si illuminarono. C'era qualcosa che poteva fare per guadagnare tempo.

Afferrò un arco strappato ad un Wither e lo puntò verso Pigmalione, precisamente alla sua testa, poi scoccò la freccia.

Il dardo si conficcò tra gli occhi del generale. Pigmalione annaspò, poi cadde rovinosamente sulla terra bruciacchiata. La sua anima si separò dal corpo e sprofondò nella Sabbia delle Anime.

I pigmen, disorientati e senza più un comandante, cessarono la carica. Steve notò che il portale era di nuovo passabile e ci si tuffò dentro, tagliando l'ossidiana che lo componeva all'ultimo secondo.
   
 
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