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Autore: _MartyK_    29/11/2016    1 recensioni
Seoul, Corea del Sud. Anno 2110. Sei ragazzi alieni sbarcano sulla terra con un solo obbiettivo: uccidere gli ibridi nati da relazioni scandalose tra gli umani e i loro predecessori.
Alex e Jungkook sono studenti modello, i classici secchioni del liceo. Tormentati dai bulli, trovano conforto nella cultura e nelle materie scientifiche.
Come s'incroceranno i loro destini?
Dal capitolo 1:
Aveva fame, non di carne umana. Non stavolta.
Aveva fame di complimenti, di adorazione, gli sarebbe piaciuto avere una folla personale di fans. Perchè lui era il migliore, il più bello, il più tenace, possedeva quella marcia in più che nemmeno gli altri cinque messi insieme sarebbero riusciti a raggiungere.
Come avrebbe ucciso gli ibridi? Semplice, partendo dall'interno. No, non dal cuore, ma dai sentimenti.
Gli umani: esseri così patetici da rispondere a qualsiasi questione con cose del tipo 'segui il tuo cuore'. Lui i cuori li divorava.
E avrebbe divorato anche quello della ragazza che aveva appena sfiorato la sua spalla, probabilmente impegnata a dirigersi verso la sua classe. Gli bastò un'occhiata in volto per identificarla con nome e cognome.
Alex Park, la secchiona della 3C.
[Tipo di coppia: Het. Accenni di YoonKook]
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Prof, Park Alex ha barato!- esclamò Taehyung con tanto di braccio alzato per farsi notare dall'uomo.
Egli, dal canto suo, si aggiustò meglio gli occhiali sul naso e inviò un'occhiata scettica al ragazzo. Un po' come a dire: 'stai scherzando? E' la più brava della scuola, non potrebbe mai'.
La ragazza si voltò in direzione del castano e sgranò gli occhi.

Non puoi averlo fatto, non puoi!

Fu l'unica cosa che riuscì a dirgli attraverso la mente. Tae mostrò un sorriso sghembo, volutamente ingenuo.

Oh davvero? Ho appena messo nei guai la secchiona della scuola? Che peccato! Ricorda, Kim Taehyung non viene mai rifiutato. Mai.

Le rivolse uno sguardo minaccioso e tornò a starsene in un angolino a braccia conserte. Intanto il professore passò tra i due banchi e ritirò malamente i fogli dei due giovani, non prima di aver fatto una smorfia di disappunto ad Alex. Esaminò le risposte che i due avevano dato e controllò nei minimi dettagli tutti i passaggi per risolvere le disequazioni. Poi notò l'errore della ragazza all'ultimo esercizio ed assottigliò gli occhi.

- Il ragazzo ha ragione, Park Alex ha barato- affermò glaciale. La ragazza abbassò il capo e borbottò un impercettibile 'mi dispiace'. Nessuno la sentì.
Nessuno eccetto Jungkook e i sei alieni.
Dopo una manciata di minuti passati in totale silenzio - più che minuti sembravano ore -, il corvino si decise a rompere il ghiaccio.

- Quindi il concorso..?- biascicò, lasciando che il prof intendesse il resto.

- Jungkook, tu sei l'unico vincitore- rispose l'altro. Borbottò un freddo 'complimenti' e strinse la mano al giovane.

- Preparati, tra cinque minuti ci sarà la premiazione- lo avvisò poi, abbandonando la palestra.
Jungkook si alzò di scatto dalla sedia, allungando la mano verso l'uomo come a dirgli di fermarsi. Non era lui il vincitore, non se lo meritava.
Perchè aveva costretto Alex ad imbrogliare. E non riuscì a dirglielo, le parole gli morirono nello stesso momento in cui aprì bocca.



La premiazione era andata a buon fine, Jungkook non aveva dovuto fare altro che tirare sorrisi, chinare leggermente la testa e stringere la mano a tutti i membri della commissione, manco si fosse diplomato. Ora si ritrovava con una coppa in stile Champions' League e un foglio firmato da lui come attestato di partecipazione.
Per la borsa di studio beh, l'avrebbero avvisato quando i soldi sarebbero arrivati sul suo conto in banca. Ma a lui non importava dei soldi, non gli importava affatto.
Ciò che gli aveva fatto perdere così tanti battiti cardiaci da temere di crollare a terra e morire davanti a tutti era stato vedere il volto impassibile di Alex e lo sguardo vispo e pungente dei sei ragazzi. In particolare quello di Yoongi, quel ragazzo era inquietante e non poco.
Verso mezzogiorno uscirono - finalmente - dalla palestra e proseguirono ognuno per la propria strada.
Jungkook avvistò Alex camminare tutta sola, spaesata. Accelerò il passo e l'affiancò, facendola sussultare.

- Mi hai spaventata- constatò. Il corvino si morse il labbro inferiore.

- Mi dispiace, io... non dovevo. Cioè, spero non sia arrabbiata ma dubito sia così- bofonchiò gesticolando nervosamente. Alex lo bloccò con la sua risata cristallina.
Dio solo sapeva quanto era bella, e il modo in cui gli occhi si assottigliavano nel momento in cui sorrideva era qualcosa di meraviglioso.
Rimase interdetto per alcuni secondi, non sapendo cosa dire e rischiando di fare la figura dell'imbecille per l'ennesima volta.
Chissà perchè il ricordo di quel bacio mancato gli affiorò alla mente.

- Tranquillo, infondo è colpa mia. Non avrei dovuto distrarmi, ma sai com'è, ultimamente sono molto sbadata e non riesco a capire perchè- la ragazza esitò, puntando lo sguardo su un punto a cavolo del soffitto bianco del corridoio.
Divenne improvvisamente seria, qualcosa non andava. E Jungkook sapeva cosa.

Soltanto tu non riesci a capire come ti senti. Anche un cieco si renderebbe conto che sei innamorata di Taehyung.

E formulò quel pensiero quasi con rabbia. Strinse le mani in pugni fino a sbiancare le nocche, il sorriso che gli spuntò nel momento in cui la ragazza gli disse che non era successo niente si trasformò in un broncio bello marcato. Non era geloso e non era neanche poi così arrabbiato, forse... forse era solo confuso.
Non appena si rese conto di stare davanti ad un ibrido capace di leggere nella mente, arrossì violentemente e sgranò gli occhi. Alex aggrottò le sopracciglia ed inclinò la testa a un lato, dischiudendo la bocca e lasciandosi sfuggire un mugugno insolito.

- Eh? Tu credi-tu credi davvero che mi piaccia Taehyung?!- all'ultima parte alterò il tono di voce.
Jungkook scosse la testa e fece per andarsene, quando la ragazza lo bloccò per un braccio.

- No davvero, fammi capire. Tu davvero credi che mi sia presa una... una cotta per Kim Taehyung?-
A sentirla il corvino roteò gli occhi al cielo dalla noia. Sì, sì, è quello che credeva e aveva visto giusto. Non voleva neanche parlarne, non era mica una ragazza!
La mora si tenne la pancia con le mani e tirò la testa all'indietro, scoppiando in una risata un tantino forzata. Jungkook aveva lo sguardo di chi voleva spiegazioni.

- Non può piacermi, tenta di uccidermi ogni giorno, sarebbe da matti innamorarsi del proprio nemico- spiegò come se fosse ovvio.

- Fa' quello che credi, non posso dirti nulla- biascicò l'altro.
Alex allentò la presa e Jungkook ne approfittò per staccarsi dalla ragazza e lasciarla sola, raggiungendo la sua classe.

- Hey aspetta! Yah! Jeon Jungkook!- urlò lei.
Ma il ragazzo se n'era andato già da un pezzo. Alex fece una smorfia e si strinse nel suo zaino.
Una volta entrata in classe, non si curò di dire buongiorno o di inchinarsi davanti al prof dell'ora corrente, semplicemente lanciò lo zaino sul suo banco e si sedette a peso morto e con fare svogliato sulla sedia. E non si curò nemmeno degli occhi da gufo dei suoi adorabili compagni.
Jimin e Namjoon le rivolsero occhiate curiose, come se loro non sapessero nulla. Taehyung si limitò a guardarla male come al solito.
Era stanca del solito, doveva rimediare.
Alzò il braccio, segno che aveva qualcosa da dire. Il professore di storia dell'arte alzò lo sguardo e annuì.

- Prof, posso cambiare compagno di banco?-
Inutile dire che i due alieni erano rimasti basiti da ciò che avevano sentito le loro orecchie. Taehyung, al contrario di loro, era semplicemente soddisfatto.
Soddisfatto perchè gli stava mettendo i bastoni tra le ruote; soddisfatto della sua aria di sfida; soddisfatto di aver trovato una preda così difficile come lei.
Alex prese le sue cose e si accomodò vicino ad una ragazza, tirando fuori dall'astuccio una penna verde e giocherellandoci con le dita.
Mentre il professore illustrava alcune cattedrali in stile gotico, Taehyung tirò un debole calcio alla sedia di Alex, tanto bastava da farle capire che non era ancora finita.
Più lei faceva resistenza, più lui continuava a spingere e ad importunarla.
La sua compagna di banco, sentendo i bruschi rumori, si voltò verso Jimin, il quale le regalò uno dei suoi sorrisetti costruiti al momento.
Quella non potè fare a meno di arrossire e sorridere a sua volta, portandosi indietro una ciocca di capelli con fare imbarazzato e voltandosi verso la lavagna multimediale. Poi si avvicinò all'orecchio di Alex.

- Sai, i tuoi amici sono piacevolmente strambi- ridacchiò pavoneggiandosi come gli altri cloni femminili della sua classe e continuando a vantarsi di aver ricevuto un 'bellissimo sorriso da quello strafigo di Park Jimin'.
Alex invece era preoccupata. Quei tre stavano cercando l'appoggio dei suoi compagni e loro, essendo stupidi fino all'iperbole, ci sarebbero cascati.
Sarebbero rimasti intrappolati nella fitta tela delle tre tarantole dagli occhi azzurri.








* * *










Era appena suonata la campanella della fine delle lezioni, Alex era stata una delle prime ad aver preparato lo zaino ed essere sgattaiolata via da quell'aula affollata. Troppi pensieri, troppi bisbigli, la sua mente era esausta. Quasi quasi si sarebbe chiusa in camera sua e non sarebbe uscita di lì fin quando i Bangtan non sarebbero scomparsi dalla sua vista.
Il corridoio pullulava di ragazzetti euforici per la fine dell'ultima ora, pensavano e dicevano così tante cose che Alex per poco non ebbe un mancamento.
Barcollò leggermente e poggiò la mano sulla superficie liscia di uno degli armadietti, massaggiandosi la tempia con l'altra. Aveva bisogno d'aria.
Provò a raggiungere l'uscita dell'istituto, ci provò davvero, ma Taehyung era più veloce di lei.

- Non così in fretta!- borbottò e di scatto la fece voltare verso di lui. I suoi occhi erano più azzurri del normale, sebbene di solito fossero tendenti al bianco.

- Che vuoi ancora?- Alex era terribilmente stanca. Il castano mostrò tre dita della mano sinistra e la ragazza storse il naso.

- Sono tre le volte in cui mi stai evitando- precisò.
La ragazza cercò di divincolarsi dalla presa ferrea del moro, con scarsi risultati.
Taehyung tirò un sorriso diagonale e la bloccò contro lo stesso armadietto su cui si era poggiata due secondi prima. Portò le mani ai lati della sua testa, sbarrandole ogni via d'uscita possibile. Alex dal canto suo stette immobile al suo posto, l'ansia e il batticuore avevano preso il sopravvento su ogni problema.
Deglutì e sbattè un paio di volte le palpebre.

- Quando vuoi sei una brava bambina- sussurrò al suo orecchio, mantenendo quel sorrisetto malizioso.
La ragazza non riusciva a parlare, la sua mente era troppo occupata. I pensieri della gente che li circondava non contavano più nulla, anzi, nemmeno riusciva a percepirli. Per un attimo si chiese se avesse perso il suo potere.

Perchè non riesco a sentire nulla? E' tutto così silenzioso... che hai fatto?

Taehyung, prima di rispondere a quelle domande, si guardò intorno e inviò occhiate minacciose a tutti i presenti, intimando loro di abbandonare rapidamente l'istituto. Quelli eseguirono senza proteste gli ordini dell'essere superiore e scomparirono in un puff. Sembrava che gli unici chiusi ancora lì dentro fossero solo loro due.
Il moro ne approfittò per avvicinarsi cautamente alla guancia di lei e poggiare le labbra su di essa, cogliendola impreparata.
Alex sgranò gli occhi, si sentì morire dentro.
Le labbra di Tae erano soffici e carnose, restarono ferme in quel punto per parecchio tempo, e più ne passava, più desiderava che quella situazione durasse per l'eternità. Neanche si rese conto che si era lasciata sfuggire un verso mai emesso prima di allora. Il ragazzo sorrise sulla sua pelle.

- Cos'è, ti piace?- domandò senza vergogna.
Alex scosse la testa, cercò di riprendere il controllo di sè e portò una mano tremante sulla sua spalla, stringendola e cercando di allontanarlo.
Con l'altra mano gli accarezzò involontariamente la base del collo, sempre con lo stesso intento, l'unica differenza fu che sentì una scossa elettrica pervaderle il corpo e l'anima. Urlò dal dolore e cadde a terra come una pera cotta, massaggiandosi la mano. Era stato il suo tatuaggio ad averle fatto quell'effetto.
Taehyung si accovacciò e l'affiancò, accarezzandole la stessa guancia che aveva baciato.

- Risposta sbagliata, piccola- mormorò.
Nel frattempo Jungkook irruppe nel corridoio e si bloccò non appena vide a terra i due ragazzi.
Il moro si accorse della presenza dell'ibrido, ne percepì il disgustoso odore di mezzosangue e volse lo sguardo verso di lui. Uno sguardo di sfida, cantava vittoria.
Prima che Alex potesse accorgersi di lui, Tae le afferrò il mento e poggiò per la prima volta le sue labbra su quelle della ragazza, unendole in un casto bacio malato.
Il corvino spalancò la bocca, fece per intervenire quando si ritrovò bloccato contro il muro da Yoongi, Jin e Hoseok a gustarsi la scena dietro di lui.

- Tu non farai nulla per un po', okay?- sibilò a denti stretti, inclinando di poco la testa.

- Che hai intenzione di fare?- l'altro domandò senza paura della risposta.
Risposta che non si fece attendere in quanto Hoseok lo prese per i capelli e lo sbattè contro la parete fredda del muro. Strinse i denti dal dolore e strizzò gli occhi, Jin gli sferrò un pugno in pieno volto. La guancia destra si gonfiò in pochissimo tempo, sarebbe spuntato un livido da un momento all'altro.
Jungkook lanciò uno sguardo truce a Yoongi, mordendosi il labbro inferiore.

Sono qui, indifeso. Sono qui, nelle tue grinfie. Fammi quello che vuoi, sono tutto tuo.

Fu il suo ultimo pensiero, prima di ricevere il contributo da parte della testa azzurra.
Si avvicinò rapidamente al suo volto, il corvino non era tanto convinto delle sue intenzioni. Poi sentì qualcosa di morbido all'angolo della bocca, un qualcosa di piacevolmente eccitante.
Spalancò gli occhi nel vedere che Yoongi gli stava quasi sfiorando le labbra. Provò a toglierselo di dosso, ma il ragazzo, pur dimostrando di essere gracilino, gli prese un braccio e lo strinse forte, come a fargli capire chi era che comandava.
Con il pollice accarezzò il labbro inferiore e gli fece dischiudere la bocca, mostrando i denti perfettamente bianchi.
La testa azzurra continuò il suo lavoro, spostandosi e concentrando l'attenzione sulla bocca semiaperta della sua preda.
Si avvicinò alle sue labbra con un sorriso beffardo, Jungkook sussultò e chiuse gli occhi, preparandosi a quel dannato bacio. Bacio che non arrivò.
Yoongi si scostò e ridacchiò malvagio.

- Credevi che ti avrei baciato? Beh, credevi male- annunciò e se ne andò così, senza dir nulla.
La loro missione era riuscita con successo: le loro prede erano vulnerabili.
Dovevano solo aspettare il momento opportuno per spezzare il loro cuore e condurli all'autodistruzione.


***
Annyeong gente! Ho appena trovato un po' di tempo per aggiornare ed eccomi qua ^^ okay lo ammetto: questo capitolo è davvero strambo xD io lo considero l'inizio dell'inferno, anche perchè mancano due capitoli e la storia è finita ;) niente, ringrazio tutte le meravigliosissime persone che hanno inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate, i lettori silenziosi (anche se mi piacerebbe conoscere l'opinione di tutti sulla storia ma vabby...?) e jungkookiee16 ^^ scappo via, bacioniiii _MartyK_ <3
   
 
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