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Autore: Freez shad    29/11/2016    6 recensioni
Dopo gli avvenimenti di "Una sfida, tre compagni e....", Nick dovrà ora cimentarsi in una nuova sfida: farsi accettare dai genitori di Judy.
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bonnie Hopps, Judy Hopps, Nick Wilde, Stu Hopps
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova vita di Nick'
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Intanto che Nick stava passando una “pacifica” esperienza della vita rurale alla fattoria, con una particolare e accattivante cicerone, l'ignara Judy era da poco arrivata di fronte alla rinomata centrale di polizia di Zootropolis; dopo averla accompagnata, i suoi genitori non mancarono ovviamente di farle le solite raccomandazioni che, nonostante potessero sembrare stressanti o fastidiose data la sua matura età, le facevano capire in misura ancora maggiore quanto tenessero a lei,
<< Mi raccomando cara, porta sempre con te un golfino per quando sarai di servizio la notte, d'accordo? Non vorrei che tu prenda un malanno >> fece amorevole la madre, esprimendo tutto il suo istinto materno,
<< Mamma, siamo in estate! Ci saranno almeno venti gradi la notte, non ho bisogno di vestiti pesanti >>,
<< Judy ha ragione, amore, non c'è bisogno che tu sia così protettiva. E comunque so io di cosa avrai bisogno >> fece Stu estraendo dalla tasca dei pantaloni un repellente per volpi, a lei fin troppo familiare, che la lasciò spiacevolmente di stucco,
<< Papà! Che cosa pensi dovrei fare con quello? >>,
<< Oh, scusa! Non capisco, pensavo di averli negli altri pan....volevo dire, buttati via tutti >> si corresse il coniglio, senza mancare di ricevere uno sguardo contrariato da Bonnie e Judy << Insomma, quello di cui parlavo era.....questo! >> concluse gioioso il coniglio, dopo un attenta ricerca nella tasca del lato opposto, mostrando uno spray al pepe << Come vedi non è per volpi e lo puoi usare contro chiunque ti importuni, specialmente quando sei fuori dall'orario di lavoro o passeggi in strada. Oggigiorno c'è pieno di delinquenti ovunque, potrebbe tornarti utile >>.


Nonostante le sue parole potessero risultare offensive, in quanto criticavano il duro operato delle forze di polizia per la protezione dei cittadini, Judy non se la sentì di protestare rifiutando quel dono che il padre le stava porgendo con un'aria tanto entusiasta,
<< Va bene, grazie papà! Ma voglio che durante la mia assenza tu mi prometta che ti comporterai bene con Nick, smettendo di tartassarlo come hai fatto fin'ora, ok? >>,
<< Promesso, o almeno farò del mio meglio >>,
<< Non preoccuparti Judy, ci starò attenta io >> concluse la madre prima di allontanarsi con il marito in direzione del furgoncino,
<< Oh, aspettate! Papà, prima che ve ne andiate, potresti dirmi se hai già preso una decisione? >> chiese Judy, fermandoli dal proseguire, speranzosa di ricevere le informazione a cui tanto teneva,
<< Mi dispiace, ma non posso dirtelo, dovrai aspettare >>,
<< Ma quanto ancora? >>,
<< Tutto il tempo che sarà necessario per aiutarmi a fare una valutazione corretta e adeguata >> le rispose deciso il padre, ma senza alcuna ombra di severità nelle sue parole << E adesso scusami piccola, ma dobbiamo proprio andare o rischiamo di mancare l'appuntamento col nostro futuro cliente. Mi raccomando stai attenta, fai un buon lavoro e dormi serena perché..... >>,
<< Si lo so, “devi essere ausiliare per vigilare”. Fate attenzione e salutatemi Nick quando rientrerete >>.
Judy disse questo cercando di non mostrare quella tristezza e preoccupazione, che come un parassita, la stava consumando dal di dentro; essendo però, a causa della sua naturale emotività, la cosa non le riuscì nel modo in cui aveva sperato finendo per attivare l'istinto materno di Bonnie che, addolorata dalla tristezza della figlia che si stava avvicinando con sguardo spento e orecchie basse alla porta d'ingresso, la bloccò in un forte e amorevole abbraccio,
<< Non devi preoccuparti Judy, ho visto il modo in cui lui ti guarda e l'impegno che ha dimostrato in questi giorni, non si trova facilmente un ragazzo simile per il mondo. E questo non lo penso solo io, ma anche tuo padre, solo che è troppo....maschio per ammettere di essersi sbagliato nel giudicarlo. Fidati, andrà tutto bene >> le sussurrò la madre e fu proprio grazie a queste sue semplici parole che la giovane coniglietta ritrovò il sorriso,
<< Grazie mamma, ti voglio bene! >> concluse Judy, ricambiando quell'affettuoso gesto.


Terminati i saluti la coniglietta fece finalmente il suo ingresso, nonché ritorno, nella centrale dove trovò ad accoglierla il solito bonario Clawhauser che, al solo vederla, divorò la ciambella glassata all'estremo che teneva in mano per poterla così scuotere in segno di saluto,
<< Hopps! Oh che gioia rivederti, non sai a quanti sei mancata qui dentro, io in primis, come stai? >> fece euforico il gioviale ghepardo, saltando letteralmente in piedi dalla piccola sedia su cui era seduto,
<< Molto bene, grazie Clawhauser. E tu? >>,
<< Benissimo, sopratutto per le grandi novità che ci sono state durante questi giorni >>
<< Quali novità? >> domandò incuriosita la coniglietta, ricevendo come risposta il solo dito che discretamente il ghepardo puntò in direzione di un'affascinante cerbiatta che si stava avvicinando a lui << Chi è? Una nuova agente in borghese? >> continuò lei,
<< Ora lo scoprirai >> le fece il felino prima di spostare l'attenzione sulla mammifera appena arrivata << Buongiorno signorina Chanet, cosa posso fare per lei? >>,
<< Buongiorno a te Clawhauser, sono venuta per incontrare il mio ragazzo. Dove lo posso trovare? >> domandò gentilmente al felino che, costringendosi a reprimere un sorriso, le rispose mortificato,
<< Mi dispiace, ma non può riceverla. E poi mi ha raccomandato di ricordarle che lui non è il suo “ragazzo” e che vorrebbe essere lasciato in pace, soprattutto al lavoro >>,
<< Non sembrava dello stesso parere quando in discoteca mi invitò a ballare. È come tutti voi maschietti: scorbutico e duro fuori, ma soffice e gentile dentro, basta saperlo prendere >> concluse la cerbiatta avviandosi in direzione delle scale,
<< Ma...signorina Chanet, dove sta andando? >>
<< Benjamin, perché mi fai sempre la stessa domanda? >>,
<< Ma mi ha appena comunicato di non voler essere disturbato perché molto impegnato >>
<< Come al solito, ma sai benissimo anche tu che non mi ha mai cacciata via. Ci vediamo dopo >> concluse la cervide salendo gli ultimi scalini che la separavano dal piano superiore.


Concluso quel dialogo il felino, portando i pugni alla bocca e rizzando la coda all'estremo, squittì in un modo tanto acuto che solo i canidi presenti nella hall riuscirono a sentirlo,
<< Clawhauser, mi vuoi spiegare cosa succede? >>,
<< Ma come, non hai ancora capito? Quella signorina che hai appena visto è Amelie Chanet! >>,
<< Mi dispiace, ma non so chi sia >>,
<< Vedi, ti ricordi che qualche giorno fa mi “chiedesti” di tenere compagnia a Nick per non farlo rimanere solo durante la tua visita alla famiglia? >>,
<< Certo, Nick me ne ha parlato! Se non ricordo male alla fine sei anche stato costretto a partecipare ad una sfida che lanciò a te e al capitano per chissà quale assurdo motivo, giusto? >>,
<< Esattamente! Ecco, durante il suo turno, Wilde ci portò in una discoteca dove convinse il capitano a ballare con una ragazza che gli si era avvicinata poco prima. E Amelie Chanet è quella ragazza! >> concluse il felino emettendo la risatina più entusiasta che poteva << Ma la cosa divertente è che si è messa in testa che il capitano sia il suo fidanzato e, dopo essersi iscritta alla sua stessa palestra, spesso viene a trovarlo qui in centrale nonostante sappia che.... >> ma il ghepardo si dovette interrompere a causa di un potente urlo proveniente dal comunicatore interno che richiedeva la sua attenzione,
<< Clawhauser! Mi sembrava di averti detto che non volevo essere disturbato da nessuno.... >> lo rimproverò il bufalo prima di abbassare il tono della voce fino ad emettere un flebile sussurro << …..e soprattutto da lei. Vuoi forse finire a dirigere il traffico? >>,
<< No, signore! Mi scusi, è solo che non sono riuscito a.... >> ma venne di nuovo interrotto da un'altra voce, molto più aggraziata e femminile,
<< Andiamo Bogy, non te la prendere con quel povero ghepardo. Piuttosto perché non mi dici dove vuoi portarmi questa vol.... >>.



La comunicazione cessò improvvisamente, lasciando la coniglia esterrefatta e sorpresa da quello che aveva appena udito,
<< Clawhauser, ti prego dimmi che quello che ho appena sentito non è stato frutto della mia immaginazione >>,
<< Non lo è! >> le confermò emozionato << Oh, spero che la cosa tra loro vada avanti, sarebbero la seconda coppia più bella, ovviamente dopo te e Wilde, ma a proposito, dov'è? Non l'ho ancora visto, non è tornato anche lui? >>,
<< No, avrà ancora da fare per un po >> gli rispose la coniglietta, diventando malinconica << Spero solo che papà mantenga la promessa e che Nick se la stia passando bene. Sai, non è facile dover badare ai miei fratelli, anche se sono solamente una ventina >> concluse la coniglietta, dirigendosi verso il suo ufficio, inconscia del reale problema che in quel momento la volpe stava affrontando.






Nick, cercando di mantenere quella distanza che la vogliosa coniglia costantemente minacciava di annullare, si accorse troppo tardi di aver esaurito lo spazio per arretrare finendo per scivolare sul grande materasso, a causa del tappetino posto ai piedi dello stesso, ritrovandovisi sdraiato; prima ancora di poter fare un qualsiasi gesto per rialzarsi Rosy lo bloccò sedendosi sopra di lui, all'allarmante altezza dei lombi, spogliandosi della finissima vestaglia che portava,
<< Allora? Non mi hai ancora risposto, vuoi saperlo o no cosa hai vinto? >> continuava languidamente la coniglia,
<< Credo che, arrivati a questo punto, non ci sia bisogno di chiederlo >>,
<< Mi fa piacere che siamo entrati in sintonia.....e a proposito di entrare, mi chiedo perché fermarci solo a quella quando si può fare di meglio >> gli sussurrò lei, accarezzandogli il petto che aveva incominciato a scoprire da quella camicia verde che, dopo tanto, era riuscito a riavere da Bonnie << Che ne dici se riempio la vasca da bagno, sono proprio curiosa di scoprire come siete fatti voi predatori al naturale >>,
<< Prima però vorrei farti una domanda >> fece ad un tratto la volpe, prendendo tempo,
<< Tutto quello che vuoi, basta che sia una cosa veloce >>,
<< Una volta mi dissi che quel marsupio che portavi sempre addosso ti fungeva da porta-fortuna, perché adesso non ce l'hai? >>,
<< Semplicemente perché ho preferito affrontare la cosa in modo diverso e, visti i risultati, credo proprio di aver fatto bene >>,
<< E io invece credo che tu ti stia sbagliando >> fece seriamente Nick, bloccandole le mani che avevano incominciato a sciogliergli la cravatta.


Per tutto il tempo la volpe aveva provato mentalmente a trovare una soluzione a quella situazione, attingendo ai suoi ricordi e tentando di estrarre dalla sua natura la stessa astuzia che lo aveva spesso tolto dai guai; aveva letteralmente raschiato il fondo della memoria arrivando a ricordare persino i tempi in cui era solo un giovane imbroglione, ancora nuovo del “mestiere”, dedito alla vendita di una qualsiasi cosa gli fosse capitata tra le zampe e che gli avrebbe fatto guadagnare molto spendendo poco o nulla.
Ma contrariamente al solito, questa volta non aveva niente da poter barattare, vendere o almeno mostrare per distrarre la leporide, a parte quello a cui lei ovviamente stava mirando, per permettergli di fuggire; fu proprio a quel punto, apparsogli simile ad una luce di una lampada in una stanza oscura alla quale viene tolta la tela che ne opprimeva la luce, che Nick finalmente comprese l'errore che stava commettendo.
In tutta la sua vita non aveva fatto altro che fuggire, mai si era soffermato per valutare se la sua scelta fosse corretta o almeno migliore di altre; dalla volta in cui era stato vittima degli erbivori bulletti nella sede degli Scout Ranger, fino ad ogni singola volta che si era ritrovato ad affrontare un qualsiasi problema con la giustizia o con la mafia di Tundratown, provocata o meno, la sua manovra d'azione era sempre stata la medesima; adesso non era più il momento di fuggire, ma d'imitare la sua carotina e affrontare il problema, che nel suo caso si presentava in maliziosa biancheria intima, a qualsiasi costo e conseguenza.


<< Adesso basta, Rosy! >> riprese a parlare la volpe alzandosi per mettersi seduto, afferrandola delicatamente ma con decisione per le spalle, prima di porla sul pavimento in piedi davanti a sé << Quello che stai facendo non è giusto e non solo per me, ma anche per i tuoi genitori, per Judy che si è fidata di te e anche per te stessa. Sono sicuro che tu sia una brava ragazza e che la tua attrazione verso di me sia sincera, cosa che in parte mi lusinga, ma è ora di smettere o rischierai di farti del male e rovinarti solo per soddisfare i tuoi istinti. Io non cambierò mai idea, neanche se il tuo amore fosse superiore al suo, e non lo dico per farti soffrire ma per il tuo bene >>,
<< Come fai ad essere così sicuro di te stesso? >>,
<< Non c'è niente di cui si possa essere sicuri al cento per cento, ma......sono fermamente convinto che né morte, né vita, né autorità,......né cose presenti, né cose future, né forza, né altezza, né profondità, né qualsiasi altra cosa potrà separarmi da quello che provo per lei >> concluse Nick con una serietà e passione devastante, lasciando stupore e meraviglia impressa nel volto della sua interlocutrice, rimasta colpita da quelle parole; in un certo senso, persino lui se ne meravigliò non poco,



'Caspita Nick, ma è uscito veramente dalla tua bocca? Furfante, dove lo tenevi nascosto questo tuo lato poetico',



<< E poi non sarebbe una cosa bella neanche per quel coniglio di cui conservi la foto nel portafoglio >> continuò la volpe, con più ironia, riprendendosi da quel....attimo di “sbandamento”,
<< Ma tu come....? Ah, te l'ha detto Judy, giusto? Bé, mi dispiace comunicarti che non è vero >>,
<< Come sarebbe a dire? >>,
<< Che semplicemente ho usato una fotografia di un coniglio qualsiasi per rassicurare mia sorella e non farla insospettire, così da lasciarmi più libertà di iniziativa con te >> spiegò con un sorrisetto compiaciuto,
<< Sai, se tu non fossi nata coniglio saresti una volpe perfetta, sei veramente piena di sorprese. Comunque, spero che tu abbia capito cosa volevo dirti >>
<< Perfettamente! Mia sorella è davvero fortunata >>,
<< Ti ringrazio, ma sono io quello ad essere fortunato! >> disse semplicemente la volpe, prima di togliersi la camicia e metterla sulle spalle della coniglia per coprirla << Non è bene, per il suo rispetto, che una signorina stia così svestita di fronte ad un maschio, non crede? >>,
<< Già! Vorrei solo chiederti un'ultima cosa, se me lo concedi >> chiese con un timido rossore sulle guance,
<< Dimmi pure >>,
<< Posso baciarti? Almeno per una volta, poi metterò veramente la parola fine a tutto, ma uno come te non mi ricapiterà più nella vita >>.
Nick la fissò intensamente, scrutando i suoi magnetici e profondi occhi verdi, prima di chinarsi verso di lei per darle quello che stava aspettando; ma mentre questa chiuse gli occhi per assaporare quel momento, la volpe afferrò e chinò delicatamente la sua testolina per posarle quel desiderato bacio sulla fronte,
<< Mi spiace ma, per fedeltà alla mia carotina, questo è tutto ciò che posso darti >>,
<< Capisco! >> fece la coniglia, delusa ma al contempo grata per il leale comportamento dimostrato da quel predatore << Comunque, ora devi uscire! >> disse improvvisamente categorica, rompendo quell'atmosfera ricca di pathos che si era venuta a creare, spingendolo in direzione della porta che aveva precedentemente chiuso a chiave,
<< Ma cosa ti prende? Che succede? >>,
<< Come sarebbe a dire? Dopo il tuo toccante discorso, vorresti rimanere solo nella stessa stanza in cui si trova una povera ed indifesa coniglietta in biancheria intima? Sei proprio una volpe pervertita! >> fece ironica, girando la chiave nel verso opposto, riaprendo la porta << E poi ci sono i miei fratellini che ti aspettano! Ti conviene muoverti se non vuoi che ti diano per disperso >>,
<< Ok-ok, me ne vado! Ricordati solo di riportarmi la camicia.....è la mia preferita! Piuttosto, non avresti da darmi qualcosa da mettermi, non vorrei scatenare pensieri equivoci tra i tuoi..... >> fece Nick, venendo interrotto dal lancio da una larga maglietta nera lanciatagli dalla coniglia,
<< Indossa quella, è di mio padre! Mi raccomando, non provare ad uscire senza per sedurre qualche altra coniglietta, volpone >>.


Nick la guardò ghignando divertito, come risposta a quell'affermazione, per poi indossare l'indumento e allontanarsi in direzione dell'uscita; Rosy lo seguì divertita con lo sguardo per tutto il suo tragitto nel corridoio, prima di rientrare nella stanza richiudendosi la porta alle spalle a chiave, appoggiandovisi con la schiena.
<< Che volpe incredibile e.....meravigliosamente diversa da tanti altri >> commentò tra sé, sospirando e lasciandosi lentamente scivolare fino a mettersi seduta a terra, rivolgendo lo sguardo al cielo per scrutare quel vuoto che la separava dal soffitto o da qualunque oggetto presente intorno a lei e sorridendo in un modo molto diverso da come aveva fatto fino a quel momento, più sincero.....più felice.

 

 

 

 

 

 

   
 
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