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Autore: Vulpes Fennec    29/11/2016    3 recensioni
Ispirata dalle parole della vecchia canzone di Claudio Villa " La capinera" e la serie animata "Miraculous Ladybug & ChatNoir".
Tratto dal testo:
"... I monelli giocavano per strada, e tra di loro una bambina dalla chioma corvina cercava di riprendere un nastro cremisi, che faceva coppia con uno che le teneva metà dei capelli raccolti in un codino.
La bambina mi osservò sorridendomi, ..."
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cap•3

Le dita si muovevano quasi inconsciamente sui tasti bianchi e neri del piano.
Ad occhi chiusi, senza spartito, la mia mente era unicamente concentrata sulle note che viaggiavano nell'aria.
Aprii gli occhi, suonando l'ultima nota.
« Che bella musica.»
La voce di Marinette era soave e colmava quel silenzio appena lasciato dal pianoforte muto.
« Vuoi provare?» le chiesi facendo spazio a lei sullo sgabello in mogano.
« Non so suonare, mi dispiace» disse facendo un passettino indietro.
Era vestita con lo stesso vestito del giorno prima, ma i capelli erano raccolti in una treccia che le ricadeva su una spalla.
Mi alzai per prenderle la mano, portandola al mio fianco, vicino al piano.
Si sedette affianco a me, e io iniziai a spiegarle le note.
Marinette capiva tutto e velocemente, era curiosa e allo stesso tempo vuota di conoscenze che voleva imparare. Perciò fu semplice insegnarle un piccolo brano.
Non credo che avesse capito bene le note e tutto quello che ci stava dietro, aveva solo imparato pappagallescamente.
« Sai leggere?» ovviamente lei a una domanda simile scosse il capo.
Fu così che passai la giornata a farle da istruttore. Leggere, scrivere, tutte cose nuove per lei, eppure riusciva ad assimilare e a comprendere velocemente ciò che le insegnavo.
Le nostre giornate,nei mesi successivi, passarono così, spesso sul prato a leggere un libro o a conversare, parlando di bon-ton, storia e filosofia davanti ad un buon thè.
Un libro in testa per reimparare a camminare, due sotto le braccia per la postura a tavola e il corsetto sempre addosso per abitudine.

« Marinette, riscrivi tutto l'alfabeto, devi essere più sicura quando scrivi sennò le lettere non saranno mai precise»
La dizione era perfetta, il portamento aggraziato e il bon-ton lo padroneggiava, ma la calligrafia le era ancora un problema.
Intinse il pennino classico nella boccetta di vetro scura.
Una macchia di inchiostro cadde dalla punta, sporcando il foglio intonso.
« S..Scu..scusa» mi guardò fuggente.
Ma che le prendeva?
« Non balbettare, devi essere sicura di quello che dici. Comunque non tu scusare, capita.» le feci un sorriso, in fondo se lo meritava, era una brava allieva, anche se spesso sbadata.
Durante le prove di portamento in casa inciampava, eppure quando uscivamo assieme era sicura e perfetta.
Il pendolo scandì l'ora.
« Marinette, fammi un piacere, oggi pomeriggio leggi e allenati a scrivere. Io devo andare ad uno incontro con un mio amico» dissi alzandomi dalla sedia per andare a prendere la giacca dall'armadio decorato.

« Adrien! Caro amico» i saluti di Nino erano sempre calorosi nei miei confronti.
Entrammo in un salottino da caffè vicino a Notre Dame, il luogo era confortevole e idoneo al discorrere.
Nino non era uno da etichetta e bon-ton quando era in mia compagnia, ormai eravamo abbastanza in confidenza per parlarci spigliatamente. Eravamo entrati assieme nel mondo degli investimenti, anche se lui era specializzato più su quelli edilizi e i suoi hobby dilagavano nel sapere musicale.
« Che mi racconti di nuovo? La dolce Marinette?» Disse con fare curioso, non li avevo ancora fatti incontrare ma glie ne avevo parlato tanto, soprattutto su come migliorava di giorno in giorno.
« Sta crescendo velocemente e ogni giorno diventa sempre più istruita e aggraziata. Per il resto ho i soliti problemi con mio padre, é così autoritario e io...»
« E come al solito non riesci a tenergli testa. Mi sbaglio forse?» finì lui la mia frase, capiva tutto e subito di me.
Era una figura importante, riusciva sempre a darmi buoni consigli e io infondo ne avevo bisogno.
« Si, hai ragione. Anche se me ne sono andato via di casa continuo ad essere sottomesso al suo volere.» ce l'avevo con me infondo, ero senza spina dorsale.
« Parlando d'altro. Quand'è che mi farai conoscere la giovane fanciulla che tieni segregata in casa?» disse scherzoso.
« Non la sto tenendo "segregata in casa" usciamo spesso per le vie di Parigi»
« lontani dai posti affollati. » disse lui scherzando, anche se infondo aveva ragione.
«E poi devo ancora trovare una storia per cui lei abita da me ed é comparsa da un momento all'altro, senza farla passare per un'amante.»
«Facciamo così, siete invitati domani da me per colazione »
«Nino, non mi sembra pronta ancora, le mancano ancora delle conoscenze pratiche sul bon-ton e...»
«È lei a non essere pronta o tu che sei spaventato? E poi se inizia conoscendo qualcuno che non la giudica e non la mette sotto pressione credo che sia meglio»
Ci pensai su qualche secondo.
«Hai ragione»
«Perfetto! Quindi domani da me all'ora di colazione per quattro chiacchiere e incontrare la misteriosa fanciulla»
Non mi lasciò nemmeno il tempo di rispondergli che si alzò. Lo vidi uscire dal caffè, attraverso le vetrate, e prendere la prima carrozza di passaggio.
Mi incamminai anche io. Passai davanti a vetrine sfarzose e una mi colpì, era un negozio di balocchi, colma di bambole di porcellana e di cavalli a dondolo dalle selle rosse.
Tornai con un pacchetto a casa, un regalo per Marinette.
Era nel giardinetto a giocare, stava componendo una coroncina di fiori, quando mi vide mi corse incontro e me la mise in testa.
«Sei buffissimo » disse ridendo di gusto.
Tirai su leggermente la coroncina che mi stava cadendo da un lato.
«Questo é per te» le porsi il pacchetto rosa nelle mani e lei curiosa disfò il nastro rosso che c'era sopra.
Era stupefatta, tirò fuori dalla scatola una bambola dai capelli chiari, gli occhi scuri e un vestitino rosso a puà.
Schiuse leggermente la bocca, come per dire qualcosa, ma non proferì parola.
In pochi secondi i suoi occhi blu strariparono di lacrime, mi si tuffò addosso, abbracciandomi.
«È...è...è magnifica»
Quella sera Marinette rimase ore a giocare con quella bambola, infondo non era mai stata davvero bambina era dovuta  crescere in fretta e vederla con quella luce negli occhi, così accesa mi riempiva il cuore di gioia.
«Adrien vieni a giocare con me?» ad una domanda simile non potevo dire di no, perciò mi avvicinai.
Le mi fissò negli occhi, sembrava quasi leggermi nell'anima, il suo sguardo si spostò poi sui miei capelli e scoppiò a ridere.
«Cosa c'è?» dissi tastandomi la testa.
«Sta...sta fermo» mi si avvicinò e mescolando le dita ai miei capelli ne tirò fuori una margheritina, probabilmente rimasta lì dalla coroncina, che avevo tolto prima.
«Ancora? Ho passato ore a togliermi i fiorellini dai capelli e ce n'è ancora uno? Ahahah» scollai i capelli.
«Aspetta, ora sei tutto spettinato» iniziò a sistemarmi i capelli.
Notai una velatura di rosso sulle sue gote, mi sentii leggermente a disagio standogli così vicino, perciò con una scusa tornai in casa.

«Siete così carini» la voce di Alya squittì mentre diceva quel commento.
«Non starai mica sottintendendo un sentimento vero? Perché nel caso ti dico che voglio bene a Marinette, ma non nel modo che cresi tu, é solo un'amica e mia protetta » Alya quasi si spaventò per il mio tono serio e glaciale e per poco non mi spaventai anch'io.


Angolo autrice:
FRIENDZOOOOONEEEE!!
Okay! Non uccidetemi!! Vi preeegooo!!
Qualcosa mi dice che siete già sotto casa mia con lanterne e forconi  ahahaha

Che dire? Beh, il solito! Grazie mille per i commenti al capitolo precedente e spero che anche questo vi sia piaciuto.

Ps. Sapevate che si fa una fatica assurda a scrivere una FF dal telefono? In più io, stupida, mi sono appiccicata delle unghie finte, quando mai l'ho fatto!! Che casino!!

Sono sicura che ci siano errori, vi prego fatemeli notare e prometto di aggiustali il prima possibile.
Perdonatemi se non ho ancora allegato qualche disegno, ma sto avendo qualche problema nella loro pubblicazione.
Grazie della pazienza.
Un bacione Vulpes Fennec  ^^
   
 
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