Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: coriandolo    30/11/2016    3 recensioni
Brittany: sogna di diventare ballerina, e di entrare nella Julliard. Ma la sua condizione particolare le creerà qualche problema. In più è irrimediabilmente cotta della sua cantante preferita.
Santana: leader di una band emergente, ribelle e aggressiva. Non sa cosa è l'amore e non vuole saperlo.
Queste due ragazze si cambieranno la vita a vicenda senza saperlo, attraversando dolori e gioie, iniziando un viaggio che non avrà mai fine.
(Brittana con accenni Faberry)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

POV Santana








-Okay, dieci minuti di pausa per tutti. – ci interrompe la voce di Tom, il nostro nuovo produttore.

-Si può sapere cos'hai oggi?! - esclama la Fabray con aria scocciata quando, per l'ennesima volta nel giro di mezz'ora, dimentico le parole del testo.

-Non ci stai proprio con la testa Lopez. - mi dice Puck afferrando una bottiglietta d'acqua dal minibar posto in un angolo della sala di registrazione.

-Scusate ragazzi… - sospiro prendendo posto su una delle sedie presenti nella stanza – E' solo che ho molto a cui pensare.

-Problemi con Brittany? - mi chiede Sam prendendo posto sul pavimento a gambe incrociate.

-Nono. - scuoto immediatamente la testa – Le cose con lei vanno benissimo… Dios, non potrebbero andare meglio. - sorrido con fare sognante.

-Ugh… Togliti quella faccia da cucciolo innamorato, mi stai facendo venire il diabete!

-Guarda che quando parli di Rachel hai la stessa faccia, Quinn. - le risponde Puck ridendo.

-Oh Rachel ha detto questo! Rachel ha fatto questo! - le fa il verso Sam.

- Ah.Ah.Ah. Molto simpatico Evans, davvero. - risponde lei mostrandole il dito medio – Concentriamoci nuovamente su Santana grazie.

-Già, qual è il problema? - mi chiede Puck curioso.

-I genitori di Brittany sono in città… - borbotto.

-Ohhh! Incontriamo i suoceri eh?

-Adesso capisco perché sei così oggi… - dice la Fabray prendendo posto su una delle grandi casse per l'audio.

-Il punto è che sono stata proprio io a dirle di farli venire a New York.

-Sono confuso.- mormora Sam.

-Ora ti spiego tutto Trouty. - dico passandomi una mano tra i capelli – Dunque… Lunedì sono andata a parlare con il dottor Miller, uno dei maggiori esperti in campo ottico…

-Sei andata da lui per Brittany, giusto?

-Sì Quinn. - annuisco - Sentivo di dover fare qualcosa.

-E lei come l'ha presa? - mi chiede Puck.

-L'ha presa… Bene. Considerando il fatto che le ho detto solo dopo di essere andata da lui per parlare della sua condizione…

-Hai fatto tutto senza dirle nulla?!

-Lo so di aver fatto una cazzata, Fabray. - sbuffo – Comunque… L'ha presa bene, abbiamo un appuntamento. Tra due settimane dovremmo tornare per discutere meglio la cosa…

-E i genitori sono qui per…? - chiede curioso Sam.

-Perché vogliamo parlarne anche con loro. - spiego – Brittany vuole sapere cosa ne pensano.

-Okay, mi sembra giusto. - annuisce lui.

-Però adesso te la stai facendo sotto al solo pensiero di incontrarli, vero? - mi chiede Puck.

-Eh… Cioè… E' la prima volta che mi capita di dover incontrare i genitori di qualcuno… - borbotto grattandomi la nuca.

-Vedrai che andrà tutto bene. - mi rassicura Quinn prendendo un sorso dalla sua bottiglia d'acqua.

-Mh. Spero vivamente che tu abbia ragione.

-Sai… Se per qualche motivo avessi bisogno di soldi per le terapie…

-Quello non è assolutamente un problema Fabray.

-Lo so, lo so. - annuisce immediatamente – Però voglio che tu sappia che se dovessi avere bisogno di qualche aiuto io e i ragazzi saremo felici di aiutarvi.

-Assolutamente. - concorda Sam.

-Ormai Brittany fa parte della nostra famiglia, potete contare su di noi per qualsiasi cosa. - aggiunge Puck grattandosi una guancia.

Li osservo con un grande sorriso sulle labbra perché… Saranno pur un branco di coglioni e imbecilli, ma non li cambierei per nulla al mondo.

-Ora smettila di sorridere così perché mi spaventi.

-Fanculo Fabray. - sbuffo con una risata.






Dopo aver portato a termine le prove (con estrema fatica) mi catapulto a casa di Brittany in preda al panico.



Sono in ritardo. Sono in ritardo. Sono in ritardo. 'Che razza di imbecille…' Eh no! Non ti ci mettere anche te! 'Ma certo, facciamo pure una brutta figura con i genitori di Brittany! Gran bella prima impressione!' Smettila, non ricordarmelo! 'Perché non riesci a farne mai una giusta?' Ma tu non dovresti aiutarmi proprio per evitare che certe cose succedano? 'Cara, sono solo la tua coscienza. Non faccio miracoli.'



-Oddio! Dimmi che non è arrivato ancora nessuno?! - esclamo entrando in casa.

-Santana? - sento Brittany chiamarmi dalla cucina.

-Sì Britt-Britt, sono io. - le rispondo avvicinandomi alla stanza.

-Che ci fai già qui? - mi chiede confusa - Sono solo le cinque.

-No Britt, sono le sei.

-Santana sono le cinque.

-No.

-Sì.

-Ti dico di no.

-Kiki? Che ore sono? - chiede ad alta voce e incrociando le braccia al petto.

-SONO.LE.4:57 p.m. - le risponde con voce robotica l'orologio che è poggiato sul ripiano della cucina mentre lei mette su un'espressione da 'Visto che ho ragione?'

-Ma...Ma…

-San ti ricordi di aver messo il tuo orologio un'ora avanti perché avevi paura di arrivare in ritardo, giusto?



'Ce lo siamo dimenticate, vero?' Già… 'Certo che siamo veramente sceme.' Concordo al cento per cento.



-Allora?

-Ehm… L'avevo dimenticato. - rido grattandomi con fare imbarazzato la nuca mentre Lord Tubbington entra nella stanza strusciandosi velocemente contro la mia gamba prima di proseguire verso la sua ciotola.

-Santana. - ride apertamente lei – Ma cosa devo fare con te?

-Sono abbastanza in ansia Brittany… - mormoro cambiando immediatamente umore.

-Perché? C'è qualcosa che non va?

-Ho paura...Ho paura di non piacere ai tuoi genitori… - dico abbracciandola e nascondendo il viso contro il suo collo.

-San… Lo sai che questo non è assolutamente un problema, vero? I miei ti adoreranno.

-E se dovessero accorgersi che non merito di stare con te?

-Ehi di cosa stai parlando?

-Britt certe volte io… Io… Ho come la sensazione di non meritarti.

Lei non mi risponde, ma semplicemente afferra la mia mano e la porta sul suo petto, all'altezza del cuore.

-Ascolta. - mi sussurra nell'orecchio – Lo senti come batte?

Annuisco contro il suo collo, mentre respiro a pieni polmoni il suo profumo.

-Questo indica quanto mi meriti. Nessuno mi fa questo effetto Santana. Sei l'unica che può farlo e lo sarai sempre.



Non riesco a risponderle.

Non riesco a dirle che anche per me è la stessa cosa.

Perché sembrerebbe troppo poco e troppo scontato.

E allora, attirandola verso di me e baciandola, provo a dimostrarle tutto quello che provo per lei.

















POV Brittany








-Oh… S-san…

-Ti piace?

-Mmh… Non ti fermare…

-Tranquilla, non è mia intenzione farlo. - mi risponde lasciandomi un bacio dietro l'orecchio.

-BRITTANY TESORO SIAM- AHHHHHHH!

-AHHH!- urla Santana mentre entrambe sobbalziamo per lo spavento.

-OddioOddio! Scusatemi!
-Tesoro? Brittany è lì?

-No! Cioè sì! Resta in cucina Richard!

-Mamma? - provo a richiamare la sua attenzione.

-Voi due rivestitevi. - mi risponde – Vi aspettiamo in salotto. - continua chiudendosi la porta alle spalle.

-Lo sapevo, lo sapevo… Ora mi uccideranno. Tuo padre mi farà a pezzi. Tua madre mi scuoierà viva. - inizia a parlare velocemente Santana mentre la sento rivestirsi.

-San, calmati. - dico mettendomi a sedere.

-Calmarmi? Calmarmi?! - esclama in preda al panico – Britt tua madre ci ha viste!

-Non stavamo facendo niente di male. Mi stavi semplicemente facendo un massaggio. - alzo le spalle.

-Nude. Brittany ci ha viste nude. - mi risponde passandomi una maglietta.

-Sì okay. Ma, ripeto, non stavamo facendo niente di male. - le dico – Pensa se fosse arrivata mezzora fa… Allora sì che sarebbe stato traumatico per tutti. - rido.

-Come fai ad essere così tranquilla?

-Ti stai facendo troppi problemi.

-Hai idea di che brutta prima impressione avrà avuto tua madre? - borbotta sedendosi sul bordo del letto.

-Mmh… Però adesso sanno chi sei. - dico avvicinandomi e abbracciandola da dietro, lasciandole un bacio sul collo – La ragazza che ha deflorato la loro piccola, ingenua, bambina.

-Deflorato? Sul serio Britt? - ride.

-E' la verità!

-Beh… Comunque tanto piccola e ingenua non lo sei. Insomma, le doghe del mio vecchio letto ne sanno qualcosa…

-Ehi! - esclamo dandole uno schiaffo sul braccio – E' stato un incidente!

-Quella performance rientra sicuramente tra le nostre 'Top five'. - mi risponde con aria sognante.

-Tu hai una 'Top five' delle nostre…? Non ci credo.

-Guarda che devi farlo anche tu. - mi dice dandomi una mano nel rivestirmi – Rimarresti sorpresa della velocità con cui cambia la classifica.

-BRITTANY?

-ARRIVIAMO MAMMA!- urlo di rimando mentre mi tiro su i pantaloni.

Santana al mio fianco sospira pesantemente.

-Sei pronta? - le chiedo afferrandole la mano.

-Non credo di poterli guardare in faccia serenamente dopo quello che hanno visto… - borbotta.

-Vedrai che andrà tutto bene.- le rispondo prima di avvicinarmi e lasciarle un bacio sulle labbra.










-Oh eccole finalmente! - esclama mio padre non appena entriamo in soggiorno.

-Brittanyyyyyyy!

-Miguel? - chiedo confusa mentre il piccoletto mi abbraccia.

-Oh no… - mormora invece Santana al mio fianco – Voi che ci fate qui?

-Non possiamo venire a trovarvi? - le risponde Maribel con finta aria innocente.

Ormai posso capire quando lei e Alma hanno in mente qualcosa.

-Siete venute a trovarci meno di due settimane fa. Come fai ad avere tutti questi permessi sul lavoro, Mami?

-C'è un'invasione di pitoni nei bagni della scuola.

-Pitoni nei bagni? A Lima? In Ohio? - chiede scettica San.

-Sì, pitoni nei bagni. E sì, siamo qui perché volevamo conoscere i genitori di Brittany. - interviene Alma – Abbiamo progettato questa visita due secondi dopo aver saputo che sarebbero venuti.

-E chi ve lo avrebbe detto?

-Ops.

-Brittany!

-Cosa? - chiedo innocentemente – Andiamo San non è niente di grave.

-Hai idea di quanto mi metteranno in imbarazzo? - mi dice quasi piagnucolando – Come se non lo fossi già abbastanza per quanto è successo prima… - borbotta alla fine.

E, solo ora, mi ricordo che ci sono anche mia madre e mio padre nella stanza.

-Ehm… Mamma, papà… Lei è Santana.

-Signori Pierce è un piacere conoscervi. - dice Santana stringendomi nervosamente la mano.

-Niente signori Pierce cara! - esclama mia madre.

-Mia moglie ha ragione, chiamaci pure Richard e Susan! - interviene mio padre.

-I-io...Mmh… Va bene. - mormora imbarazzata San.

-Brittany, tesoro, devo ammettere che hai veramente buon gusto. Santana sei una ragazza molto bella.

-Oh… G-grazie Richard.

-E hai anche un bel fisico a giudicare da quanto ho visto.

-Mamma!- esclamo imbarazzata.

-Che c'è? - mi chiede con fare innocente – Brittany non c'è bisogno di essere imbarazzata, io e tuo padre sappiamo che non passate il tempo pettinando le bambole quando siete sole.

-Tua madre ha ragione tesoro, non devi vergognarti.

-Non stavamo facendo niente… Santana mi stava massaggiando la schiena e basta... - borbotto mentre le guance iniziano ad andarmi a fuoco.

-Non lo metto in dubbio ma so quello che avete fatto prima.

-Almeno voi non avete visto nulla di scandaloso, io invece- interviene Maribel.

-Mami. - prova a fermarla Santana.

-Ricordo ancora perfettamente quella volta in cui l'ho trovata in camera sua con la testa tra le gambe di un'altra ragazza.

-Oh mio dio, Mami smettila.

-E io che l'ho trovata con due ragazze nello stesso momento cosa dovrei dire?

-Abuela non ti ci mettere anche te!

-Due ragazze nello stesso momento? - chiedo stupita e anche un po' gelosa.

-Britt-Britt è una cosa successa sei anni fa. Ed ero ubriaca. - mi risponde Santana lasciandomi un bacio sulla guancia – Ci sei tu adesso e ci sarai sempre. - mi sussurra poi nell'orecchio.

-Puoi scommetterci quel bel culetto latino che ti ritrovi. - sorrido dandole un bacio sulle labbra.

-Awwww! - esclamano nello stesso momento mia madre e Maribel.











POV Santana








-Allora Santana… - mi si rivolge Richard prendendo un sorso dal suo bicchiere di vino –Non vorrei passare per il padre iperprotettivo, ma devo saperlo… Quali sono le tue intenzioni con mia figlia?

-Papà… - mormora Brittany al mio fianco.

-Tranquilla Britt. - le dico afferrandole la mano – Richard, ormai è quasi un anno che sono assieme a sua figlia e sono sincera quando le dico che è stato l'anno migliore di tutta la mia vita e che le mie intenzioni con lei sono assolutamente serie.

-Capisco… Ma sai con il tuo lavoro, la tua carriera… E' normale per me e Susan essere un po' apprensivi. Per carità, sappiamo che Brittany è autonoma ma...

-Non deve preoccuparsi. - rispondo subito – So che ha a cuore il suo bene come me d'altronde.

-Potete stare tranquilli voi due. - interviene Brittany – Santana è attenta a qualsiasi cosa… Una volta ha cercato persino di prendermi in braccio perché una folla di sue fan non mi permetteva di muovermi con il mio bastone…

-Britt-Britt non c'è bisogno di raccontarlo… - borbotto imbarazzata.

-Ah… Tesoro sei veramente fortunata. - sospira con aria sognante Susan.

-Lo so mamma. - le risponde – Alla fine comunque è caduta. - continua alzando le spalle.

-Brittany!

-Ti ho sempre detto di fare più attività fisica Mija.

-Mami io faccio molta attività fisica. - rispondo prendendo un boccone del pollo preparato da Britt.

-Il sesso non conta Santana.

-A-abuela! - esclamo mentre mi strozzo con il boccone a causa dell'imbarazzo.

-Che c'è? - mi chiede lei alzando le spalle – Lo sappiamo entrambe che quella è l'unico tipo di attività fisica che svolgi.

-Sì ma… Ma… C'è Miguel! - provo a cercare un pretesto per sviare il discorso.

-Mh? - risponde mio fratello non alzando gli occhi dal suo videogioco.

-Oh ma fammi il favore! - esclama mia nonna sbuffando – Tuo fratello ha tredici anni, Santana. Ne sa più di tutti noi, vero niño?

-Sì, certo… Come dici tu… - mormora mio fratello non facendo minimamente attenzione a quello che succede attorno a lui e continuando a giocare.

-Allora ragazze… - attira la nostra attenzione Susan – Sappiamo che questa non è solo una semplice cena per conoscerci meglio, volete dirci che succede?

-Susan ha ragione Mija.

-Britt, vuoi dirglielo tu? - chiedo stringendole la mano.

-Okay… - sospira – Dunque… Santana la scorsa settimana ha fissato un appuntamento con il dottor Miller per discutere della mia condizione… Voleva sapere se c'è qualche possibilità di poter recuperare la vista.

-Oh mio dio... Brittany c-c'è questa possibilità? - chiede immediatamente Susan.

-Per saperlo ho bisogno di recarmi ad un secondo appuntamento con il dottor Miller, farmi visitare e dargli la possibilità di esaminare la mia documentazione medica. Ma se ci fosse anche la minima possibilità di poter tornare a vedere, io vorrei provarci… Per questo io e Santana abbiamo pensato di invitarvi qui e discuterne assieme.

-Ma le terapie… Odio doverlo dire ma… I soldi?

-Penserò a tutto io. - rispondo subito – I soldi non saranno assolutamente un problema.

-Santana ne abbiamo già parlato. - interviene Brittany -Non utilizzerò i tuoi soldi.

-E' stata una mia idea e intendo contribuire al massimo.

-No , non ti perm-

-Tesoro… - mormora Richard con occhi lucidi interrompendola.

-Papà? Stai piangendo?- chiede con aria confusa lei.

-Tutti questi anni… Non immagini neanche quanto ci siamo sentiti in colpa tua madre ed io…

-Papà… No…

-Tuo padre ha ragione… Brittany non immagini neanche quanto abbiamo desiderato aiutarti, ma i soldi per le terapie…

-Non ve ne ho mai fatto una colpa e mai lo farò. -la interrompe Britt – Siete stati dei genitori fantastici, sempre. Non posso chiedere di più.

-Lo sappiamo. Forse te lo diciamo spesso e comunque non potrebbe mai essere abbastanza, ma… Siamo orgogliosi di te Brittany. Non immagini neanche quanto. Insomma, sei qui a New York, frequenti la Julliard, dove sei stata ammessa direttamente al secondo anno, hai una ragazza bellissima che ti ama con tutta se stessa… Penso non ci possa essere una gioia migliore per dei genitori se non vedere la propria figlia felice.

-Tua madre ha ragione, sai… Lo sappiamo che ci conosciamo da poco, ma anche io e Alma siamo fiere di te Brittany.

Per un attimo incontro gli occhi di mia madre e silenziosamente, con lo sguardo, le mostro la mia gratitudine.

Potrebbe anche sembrare una ragazza tranquilla e felice, ma Brittany ha sempre bisogno di qualcuno che le mostri quanto sia forte e di quanto valga.

-Assolutamente. E poi sei stata capace di mettere al suo posto quella scapestrata di mia nipote, solo per questo meriteresti una statua d'oro.

Ci pensa mia nonna a mettere fine al bellissimo momento, scatenando una risata generale.

-Io non sono una scapestrata. - borbotto incrociando le braccia al petto.

-Comunque… - prova a smettere di ridere Susan – Io e tuo padre ti sosterremo qualsiasi sia la tua decisione. Se vuoi provarci, saremo al tuo fianco lungo tutto il cammino.

Brittany annuisce, provando discretamente ad asciugarsi qualche lacrima. Io incapace di resistere alla sua dolcezza, come sempre d'altronde, mi sporgo per lasciarle un bacio sulla guancia.

-Affronteremo tutto quanto insieme. - le sussurro nell'orecchio – Non ti lascerò da sola.

-Mi basti tu Santana. E sono pronta a tutto.


























Angolinoinoino dell'autrice: Nuovo aggiornamento per questa storia.

Non so se qualcuno di voi la segua ancora però...

Ho promesso di finirla e lo farò, per questo vi dico che il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Non so quando lo scriverò e quando lo pubblicherò, ma arriverà.

Grazie a chiunque voglia lasciare una recensione, o legga silenziosamente il capitolo.

Un abbraccio grande!

-coriandolo

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: coriandolo