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Autore: Tony Stark    30/11/2016    4 recensioni
Sì, Danimarca era cambiato… ma questo non significava che loro non vivessero nella costante paura di dire o fare qualcosa che avrebbe potuto far scattare il danese.
Vivevano ancora sul filo del rasoio.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Danimarca, Finlandia/ Tino Väinämöinen, Norvegia, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nogensinde over det kant af det skraber
Sempre sul filo del rasoio

Non c'è di peggio che vivere con la consapevolezza di essere nelle mani d'un pazzo”
(Alexei W.)1
 
1°Settembre 1524


Quel traditore di Svezia aveva abbandonato la loro famiglia, trascinando via con sé Finlandia.


Li avevano abbandonati… lo avevano abbandonato… Non importava aveva ancora Norvegia.
Il fedele Norvegia che aveva preferito rimanere al suo fianco. Piccolo caro Lukas, non lo avrebbe mai abbandonato…


Un sorriso al limite della follia brillò sul volto di Danimarca, mentre pensava all’unico membro della sua famiglia che non si era rivoltato contro di lui.


Quel sorriso rimase a lungo sul suo viso. Molto più di quanto avrebbe immaginato. E poi… poi Norvegia non rispose alla sua chiamata, perché non lo aveva raggiunto nell’esatto istante in cui aveva chiamato il suo nome?


Ma il danese sorrise ancora una volta mentre entrava in casa, chiamando ancora una volta la nazione con un tono quasi dolce, nonostante il dolore che sentiva al cuore.
<< Norge >>


Voleva la sua compagnia più d’ogni altra cosa, voleva stare un po’ di tempo con l’unico che aveva capito quanto lui tenesse alla loro famiglia.
Anche se alle volte era un po’ troppo… enfatico nelle sue reazioni quando qualcosa non andava come voleva.


Ma Norvegia non si presentò neanche al secondo richiamo.
Il sorriso di Danimarca scomparve.
<< Norvegia! >> tuonò, la terza volta. Il suo fastidio, vicino alla rabbia, traspariva dal suo tono.
Si costrinse a sorridere, anche se i suoi occhi mostravano il suo disappunto.


Va bene, si disse, forse sono troppo affrettato devo dargli un po’ di tempo.


Dov’era Nor? Non lo aveva lasciato anche lui… non è così?
Il sorriso del danese prese una connotazione quasi sinistra mentre cominciava a cercare il norvegese.


<< Nor? Nor, vieni qui >> disse ad un tono abbastanza alto perché la sua voce risuonasse nell’ora vuota tenuta.
Solo allora la nazione lo raggiunse,
Danimarca lo guardò, sorridendo appena.
<< Eccoti qui, Nor. Che fine avevi fatto? E’ la quarta volta che ti chiamo, caro >>


L’imperturbabile nazione norvegese, rimase lì per lì pietrificato…
La quarta volta? Questo non era possibile…


<< Nor? Hey, Nor! >>; La voce del Re del Nord attirò nuovamente la sua attenzione. Sembrava abbastanza calmo… nonostante quello che era appena successo. << Non avevi intenzione di unirti a quei due traditori… Vero, Norvegia? >>


<< No, Mathias… Non lascerei mai la mia famiglia >> gli rispose.
Danimarca sorrise, ma nei suoi occhi poteva vedere quanto Svezia e Finlandia l’avessero ferito.
Il danese non era irrecuperabile, non come credevano quei due… aveva solo bisogno di qualcuno che potesse aiutarlo. Nel profondo Mathias era ancora lo stesso bambino con cui erano cresciuti, lo stesso bambino che voleva solamente rendere le nazioni Nordiche le più forti. Era solo il suo zelo che si era trasformato in un eccesso di… aggressività quando le cose non andavano bene.


La nazione danese gli si avvicinò, abbastanza perché potesse vedere la tempesta che nascondeva l’azzurro dei suoi occhi.
<< E allora, Nor, perché ci hai messo tanto a raggiungermi? >>




Norvegia sapeva che Mathias era ancora da qualche parte nella cosa in qui Danimarca si era trasformato… Sapeva che Danimarca aveva bisogno di qualcuno che potesse aiutarlo, sostenerlo…


Ma… Ma quel qualcuno non poteva essere lui…
Non poteva più sopportarlo… Non ne era più in grado.



 
1814-Trattato di Kiel


Mathias non poteva crederci…
Anche lui… Anche Norvegia lo aveva lasciato…
Lo avevano lasciato… tutti… tutti… La sua famiglia lo aveva abbandonato…


Lo avevano lasciato solo…


Imperialista, lo avevano chiamato, oppressore… Mostro


Come avevano osato?! Come avevano potuto…?


Come aveva osato Svezia a dargli del folle?
Lui era il Re del Nord, il Re… Il Re!


L’urlo furioso dell’immortale risuonò in ogni dove nella sua nazione come un tuono che presagiva l’inizio di una tremenda tempesta.


Un giorno li avrebbe riuniti tutti sotto il suo controllo!

 
1952-Istituzione del Consiglio Nordico


Nonostante i Nordici non volessero ammetterlo erano abbastanza nervosi. Nessuno di loro voleva davvero rincontrare Danimarca.


Era passato più di un secolo da quando lo avevano lasciato da solo e vista la condizione in cui si trovava quando Norvegia lo aveva lasciato, temevano davvero di sapere come si fosse ridotto durante il suo isolamento.


Quando arrivarono a Copenaghen, notarono immediatamente la differenza, non c’era alcuna vibrazione negativa che li raggiungeva. Anzi, era il contrario.
Sentivano la calma e l’equilibrio, ritrovato, di Danimarca che s’irradiavano dal suo cuore.


E lo videro, la nazione che per secoli li aveva oppressi, non sembrava averli notati, stava lì di fronte alle porte della sede del neo-istituito consiglio, guardando qualcosa e sorridendo appena, mentre mangiucchiava distrattamente un qualche snack.


C’era qualcosa di diverso in lui. Qualcosa che fece immediatamente sciogliere la tensione che aveva attanagliato i tre nordici.
Il primo a prendere un po’ di coraggio per salutare la nazione fu Finlandia che si avvicinò alla nazione danese distratta.
Salutandolo quasi con entusiasmo e un sorriso sul viso.
<< Moi, Danmark!2 >>


Il biondo trasalì, voltandosi con uno scatto verso Finlandia… che a vedere quella reazione sembrava quasi essersi pentito.
Ricordava che a Danimarca non piaceva essere sorpreso.
Ma il danese gli rivolse un sorriso luminoso, del tutto differente da quelli che Finlandia ricordava.
<< Hej, Finland3 >> lo salutò.




E Tino ebbe la certezza che in qualche modo Danimarca avesse superato il suo problema. Anche se non sapeva come.


In seguito anche se con meno entusiasmo anche Svezia e Norvegia si avvicinarono al danese.


I Nordici erano di nuovo riuniti.





 
25 Dicembre 2015


Danimarca era cambiato da quello che ricordavano, era ottimista, allegro, un po’ fastidioso ma la cattiveria e l’aggressività tipiche del suo periodo “imperiale” erano scomparse del tutto.


Era sempre il primo a parlare, ma ora gli altri Nordici potevano dare le loro opinioni senza aver paura che Danimarca s’infuriasse. Si vantava ancora di essere il Re del Nord ma non lo faceva con quella stessa arroganza crudele nel tono, lo diceva quasi con leggerezza come a voler ricordare a sé stesso di esserlo stato.
E avevano passato un altro splendido Natale insieme.
Con Danimarca che cercava inutilmente di convincere Svezia a bere qualcosa con lui.


Finlandia sorrise, la loro famiglia si era finalmente rinsaldata… senza più la paura verso uno di loro.
Lukas, Mathias e Berwald erano in salotto in quel momento e lo aspettavano. Aveva deciso di preparare una bella cioccolata calda per tutti, ed infatti era appena entrato in salotto col vassoio decorato a tema natalizio con le quattro tazze di cioccolata, quando aveva sentito la conversazione fra i due, Svezia non interveniva molto,
<< E’ ovvio che siate così felici, siete col Re! >> aveva esclamato Danimarca sorridendo.
<< Potremmo anche starlo facendo per prenderti in giro >> rispose immediatamente Norvegia, senza neanche rendersi conto di quello che aveva detto.


Era stato come se uno spettro fosse entrato nella stanza, l’aria si era fatta gelata… e silenziosa.
Il fatto che il danese non avesse risposto preoccupò tutti loro. Finlandia si congelò sul posto, nell’atto dell’entrare nel salotto come si fosse trasformato in una statua.


Il silenzio venne spezzato dalla risata atipica di Danimarca che poco dopo aveva commentato:
<< Questa non aveva davvero alcun senso, Nor… Come puoi fingere di essere felice solo per prendere in giro qualcuno? Non ha proprio senso >>


La tensione si era spezzata.
Sì, Danimarca era cambiato… ma questo non significava che loro non vivessero nella costante paura di dire o fare qualcosa che avrebbe potuto far scattare il danese.

Vivevano ancora sul filo del rasoio.




















Piccole note:
1)= La citazione a inizio storia è la mia
2)=”Moi, Danmark” in finlandese:”Ciao, Danimarca”
3)=”Hej, Finland” in danese: “Ciao, Finlandia”
   
 
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