Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: mjlwards    01/12/2016    1 recensioni
Un trasferimento, uno sconvolgimento di vita, dovuto a diversi fattori. Ed uno di questi, è lui.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Piccola, mangerai la pizza per strada, ti sto per donare una fantastica esperienza!» esclamo non appena entro in casa. Per un istante è come se mi sentissi di nuovo a Dallas, ma realizzo poco dopo la nuova realtà che mi attorna. «...dov'è Jolene?» «Credo si sia addormentata, tesoro. Era esausta» esordisce mio padre, seduto sul divano del salotto ancora rivestito dalla plastica. Lascio i cartoni delle pizze sul tavolo della cucina e corro su per le scale alla ricerca di mia sorella, apro la porta di ogni stanza finché non sento dei singhiozzi provenire da una di queste. Faccio un passo avanti e la intravedo piangere sul lavandino di quello che dovrebbe essere il bagno. «Jolene, capisco tu sia rattristita, ma se accetti di seguirmi cambierai totalmente umore. Non te ne pentirai, però dobbiamo sbrigarci!». Si asciuga le lacrime con l'orlo della maglietta e mi tende la mano senza esitare. Torniamo al piano terra e prendo le nostre due pizze, spiegando ai genitori che stiamo per uscire, poi la faccio accomodare sul sedile anteriore.


Durante il tragitto Jolene non fa altro che chiedermi qualche indizio, ma sarebbe troppo semplice da intuire. «Ti dico solo che ne sarai molto colpita» sospiro. «Ma che indizio è?!» domanda mia sorella scalciando e sporcandosi i jeans con il trancio di pizza. «Bene, allora ti annuncio che ci saranno molte pers...» non riesco a terminare la frase dopo aver notato che in fondo al viale la folla si è dimezzata, che i rumori sono quasi svaniti. In cuor mio continuo a sperare che Justin Bieber non abbia lasciato la propria postazione. Parcheggio bruscamente facendola sobbalzare e prendo la mia quattro formaggi. «Scendi, Jolene». Faccio un morso, due, tre e quando raggiungiamo il posto non c'è più nessuno. Mi comincio a sentire molto innervosita, gli avevo detto che sarei tornata presto, ma tento di placare la rabbia. In fin dei conti, una superstar non può stare ai comodi di una persona qualunque. Prendo coraggio e dico a Jolene la verità. «Piccola, non voglio tu pensi che stia per mentirti, ma prima, facendo questa strada, ho incontrato il cantante che ti piace tanto, il frastuono era dovuto alla massa concentrata di fans...» «Beliebers» mi corregge. «Ad ogni modo, mi ha detto che si tratterrà qui fino a dopodomani, e ti prometto che farò di tutto per fartelo incontrare. Te lo meriti, hai bisogno di uno stimolo per prendere al meglio questo cambiamento» concludo. Vorrei abbracciarla ma il cartone di pizza mi limita dal farlo. Lei mi stringe ugualmente, sussurrando un "grazie" appena udibile, e poco dopo sento uno squittio. Le sue braccia si irrigidiscono. «È lei, la tua sorellina?». Il cantante si avvicina a noi, Jolene gli salta letteralmente in braccio e continua a ridere istericamente. Quando è felice non può farne a meno. «Grazie per averci attese» mi sento in dovere di dire, dopo averlo accusato a priori nella mia mente di incarnare il classico stereotipo della superstar indaffarata, «ne aveva molto bisogno». Jolene mi chiede di far loro un paio di foto, Justin si mostra davvero dispondibile e domanda se pure io gradisca uno scatto insieme a lui. «Ehm, va bene». Mi avvicino a lui dopo aver lasciato il cartone di pizza su un marciapiede - su consiglio della piccola Jolene - e sforzo un sorriso, ho sempre evitato di trovarmi di fronte all'obbiettivo, preferisco immortalare ciò che mi si presenta davanti. Conosco già abbastanza la mia esteriorità. Sento la sua mano scendere lungo il mio fianco, Jolene se ne accorge e simula un occhiolino cercando di non farsi notare dal suo idolo, il quale - avendo ovviamente capito - riporta la mano sulla mia spalla. «I bambini fraintendono molto spesso» generalizza, provocandomi un certo fastidio. «Non è il caso di Jolene, lei risulta molto perspicace e consapevole. Dovresti evitare di far di tutta l'erba un fascio» «Quindi pure tu pensi che voglia provarci con te?» domanda ridacchiando. Ignoro la provocazione e mi allontano dalla sua stretta raggiungendo mia sorella che, piena di soddisfazione, gli chiede un autografo sulla maglietta. Quando abbassa lo sguardo nota tuttavia la macchia di pomodoro sui jeans e la nasconde incrociando le gambe. Justin le sorride teneramente e le lascia il suo nome in scritta indelebile. «Credo di aver intuito che tu non lo voglia... come ti chiami?» «Allison» «Allison» ripete con un ghigno. Confermo ciò che ha detto e riprendo la mia pizza, agguantandone una fetta. «Ne vuoi un po'?» chiedo cortesemente e lui rifiuta con altrettanta gentilezza. Jolene gli fa una proposta insolita: «Justin, domani vieni con noi a prendere un gelato? Però verso tardo pomeriggio, dobbiamo prima sistemare la nuova casa». Lo osserva insistentemente e lui sembra non riuscire a dirle di no. «Piccola, sai che l'egoismo non è nella nostra indole, avrà molte cose da fare e tante altre fans da incontrare» cerco di rompere il silenzio creatosi. «Beliebers. E... cos'è l'indole?» dice grattandosi la nuca. «Non ha importanza. Domani alle 18:30 mi farò trovare qui» annuncia il cantante. «Wow» mugugno, portando lo sguardo su Jolene la quale, esaltata, lo abbraccia di nuovo. «Ti lascio il mio contatto e-mail, Allison, per ulteriori aggiornamenti. E scrivimi quando siete a casa». Segno sulla mano il suo indirizzo di posta elettronica e ci salutiamo in forma cordiale. Mentre mia sorella ed io torniamo alla macchina, la sento canticchiare e interrompersi subito. «Alli, sei una sorella unica». Mi guarda con i suoi occhietti sinceri; mando giù l'ultimo morso di pizza e prendo nuovamente la sua mano.


Tornate a casa salutiamo mamma e papà e andiamo in bagno a sistemarci insieme per la notte. Accompagno Jolene nella sua nuova cameretta spoglia e le rimbocco le coperte fino alle spalle, cosciente che durante il riposo le farà arrivare ai piedi. Le lascio un bacio sulla guancia e mi alzo, ma prima di uscire dalla stanza mi ricorda di scrivere a Justin Bieber che siamo arrivate. «Sì, ora lo faccio. Sogni d'oro» mormoro, spostandomi dall'altro lato del corridoio, dove parallelamente si trova camera mia. Prendo il telefono, il computer è ancora tra gli oggetti da sistemare, e inizio a digitare.

 
A: jdrew94@webmail.us
Da: alli1607@webmail.us
Oggetto: //
Messaggio: Ciao Justin, siamo a casa sane e salve!
Grazie ancora per la disponibilità, tutto ciò mi sembra irreale.
Buonanotte, A.

E-mail inviata. Spengo la schermata del dispositivo e appena poggio la testa sul cuscino mi lascio trascinare dai pensieri che ben presto lasciano spazio ai sogni.


Buonasera!
Non ho granché da dire, solo che questa storia sta tirando fuori il meglio di me, non vedo l'ora di proseguirla. Ringrazio ancora chiunque ci abbia buttato un occhio sopra.
Passate una buona giornata, S.
  
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