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Autore: Anotherlife_Fabry05    01/12/2016    2 recensioni
Dopo il falimento delle mie precedenti pizzerie, finalmente riuscì a trovare un idea per soddisfare i clienti. Tutto andò a meraviglia, il luogo rese felici i bambini, le loro mamme e...le mie tasche.
Ma a che prezzo?
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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​​TEDDYBEAR

​Una Fanfiction Su Five Nights at Freddy's

"...Ricordo tutto. La sua faccia. La mia morte. Ho l'opportunità di vendicarmi. Quel bastardo è tornato...nel suo ufficio, crede che non gli possa accadere nulla. Lo convincerò del contrario...voglio vederlo strisciare ai miei piedi. Il mio nuovo corpo è...difficile da manovrare. Devo farci l'abitudine. Sto...camminando, sto correndo! Eccolo lì. Lo vedo. Adesso gli tolgo quel sorrisetto dalla faccia. I miei due amici non sono ancora attivi, ma non importa. Sei spaventato vero? Non ti piace questa situazione? Fantastico. Riesco a capirlo dai tuoi occhi. Ora che sono più forte di te non sei in grado di farmi nulla. Eheheh. La tua morte sarà lenta e dolorosa...come la mia...te lo giuro."
 
"Un altro omicidio è avvenuto alla Teddybear's Pizza and Games. La polizia ha dichiarato il posto non sicuro e l'ha chiuso una volta per tutte. La vittima è stata Vincent Thompson, un ragazzo di venticinque anni, già sospettato dell'omicidio di cinque bambini. Era uno stretto amico del proprietario, Jhon King, morto anche lui di recente, che aprì molte altre pizzerie in passato, ogni volta Vincent si presentava per lavorare come guardia notturna. Così il ragazzo, nonostante la morte dell'amico decise di tenere il lavoro. Il figlio del proprietario che ha ereditato la pizzeria, Walter King, non ha idea di cosa possa essere accaduto. È tutto per oggi!"
 
Spengo la televisione. È quasi mezzanotte, quindi mi preparo mentalmente, prendo la torcia e mi stringo al mio orsacchiotto. L'incubo sta per iniziare. Di nuovo.  Guardo la sveglia e noto che sono esattamente le undici e cinquantanove. Vado vicino alla porta sinistra e inzio ad ascoltare. Sento una voce. "Lo sai che devi dircelo. Raggiungiamo un compromesso. Se ci darai i tuoi segreti ti risparmieremo la vita. Ma se non vuoi va più che bene...ti sbraneremo vivo.". sbatto la porta in faccia a quell'essere ripugnante e corro verso l'armadio. Un respiro inquietante mi fa rabbrividire, Chiudo l'armadio con uno scatto e mi raggomitolo per terra, impaurito. Quando decido di alzarmi, controllo il letto. Uno di quei cosi infernali si trova sopra di esso. So come gestire la situazione. Gli punto la torcia dritta negli occhi e lo guardo scappare. Torno alla porta sinistra e, incrociando lo sguardo di uno di quei mostri, Senza fiatare, ovviamente, chiudo la porta mentre i sensi di colpa mi divorano. Passo la maggior parte del tempo a scacciare quei dannati, quando ad un certo punto, verso le 3:00, uno di loro riesce a cogliermi di sorpresa. "Adesso pagherai per quello che hai fatto. Per quello che non hai potuto fare.". I mostri meccanici che tanto odio, mi trascinano in cucina, dove vengo sottoposto a molteplici torture, le stesse torture a cui vengo sottoposto ogni volta che riescono a prendermi. Il dolore è troppo forte...più del...solito...cosa...sono queste voci...? "Lo stiamo perdendo!". Non importa cosa succede. Adesso mi sveglierò nel mio letto, come faccio sempre, ogni volta...
 
"Lo abbiamo...perso. Il paziente è morto..."
 
Quella notizia mi paralizzò. "Senta...abbiamo brutte notizie...suo fratello è passato a miglior vita...". Con le guance bagnate da una cascata di lacrime torno a casa, e mi nascondo sotto le coperte. Quel dannato giorno...ha rovinato la mia vita...e posto fine quella di mio fratello...me lo ricordo come fosse ieri...i telegiornali lo sbattevano ovunque..."Bimbo di sette anni colpito sull'addome da una macchina in una pizzeria."...voglio...capire...come è potuto succedere...con la mia esperienza da meccanico dovrei riuscire a comprendere il guasto che ha causato tutto ciò...tutti i tecnici hanno detto che i robot erano perfettamente funzionanti, ma ciò è impossibile, un robot non può VOLERE la morte di qualcuno, sono pezzi di ferro programmati per fare certi movimenti, se non c'è nessun guasto come si spiega la morte di mio fratello? Io...posso evitare che ciò accada di nuovo...posso evitare altre morti...ho deciso...entrerò in quel posto di nascosto, verrei arrestato entrando dall'ingresso principale, dato che la pizzeria è ancora chiusa dalla polizia...domani attuerò il piano...
 
Ci sono...mi trovo davanti alla pizzeria...ho gia studiato un modo per entrare, i condotti dell'aria, ce ne dovrebbe essere uno proprio qui vicino. Trovo il condotto e, sfondando la grata, riesco a entrare nell'edificio. Accendo la torcia. Vedo un grande palco, dove si trova un robot con le sembiaze di un orso, man mano che cammino per quella sala trovo altri due robot, uno su un palco più piccolo e uno vicino ai videogiochi arcade. Il robot che mi interessa, ovvero il colpevole, si trova sul palco principale, quindi mi avvicino a lui e poso lo zaino con l'attrezzatura. gli smonto la maschera, scoprendo un viso metallico degno del peggiore dei film horror. Gli apro la mascella, trovando tutti i cavi in ordine, e i chip privi di guasti. Quindi smonto il braccio e...bingo! Un cavo è spezzato. Lo aggiusto e quasi mi viene un infarto sentendo una canzoncina partire. Deduco quindi che il cavo era del voice box, e che non aveva nulla a che fare con il braccio, semplicemente passava per quel punto. Sospirando, rimuovo l'addome del robot, scoprendo un altra parte di endoscheletro, riparo qualche chip, ma tutti si rivelano non influenzare il braccio destro con cui il robot colpì il mio fratellino. Il robot è davvero perfetto. Quella rivelazione, unita alla risata del robot, che ormai aveva solo la maschera ed era diventato simile ad un mostro, mi paralizza dalla paura. Cado all'indietro, trovando gli altri due robot, mi alzo e, urlando come un folle, mi dirigo verso l'uscita, che non riesco ad aprire in nessun modo, quindi corro verso il condotto, scoprendo, con profondo orrore, che è sorvegliato da uno quegli abomini. Scappando, trovo una rampa di scale. Non avendo altra scelta, ci entro. Lo spettacolo che trovo è sconvolgente, foto di decine di persone sonosciute appese su degli armadietti (simili a quelli da palestra), comprese quelle che sono state assassinate in questo luogo, mostrate nei vari telegiornali, l'unica differenza è che su quelle morte qui c'è una X, scritta con un liquido rosso. Guardandomi attorno vedo anche quella del mio fratellino...con quella maledetta X...Sentendo dei passi metallici, mi nascondo in un armadietto, quello con la foto di mio fratello appiccicata sopra. Dentro ci trovo un suo giocattolo, il giocattolo che aveva perso due settimane prima della morte...in preda alla rabbia, all' odio e alla paura esco, pronto ad affrontare qualunque cosa, ma...vedendo quel mostro meccanico sorridere, tutti questi sentimenti mi abbandonano...ecceto per l'ultimo...

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ANGOLO AUTORE

​E quindi...eccomi col terzo capitolo...e con una valanga di scuse...se c'era qualcuno davvero interessato alla mia storia, posso solo scusarmi...ma...ho deciso di portare una serie commedia su FNaF :3 mi piace scrivere horror ma adoro anche questo genere, condito con un pò di nonsense! Comunque, in questo capitolo sono successe moltissime cose e ho svelato molte parti sulla trama che ho in mente...ma per scoprire altro bisognerà aspettare il prossimo capitolo, che farò uscire il prima possibile...
 
   
 
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