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Autore: ken    06/04/2005    2 recensioni
E’ stato in quel momento che me ne sono accorta. In quel preciso istante sono venuta a conoscenza della mia vera natura.
Bugiarda.
Falsa.
In un certo senso perfino traditrice.
Nei confronti di tutti, senza distinzioni.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ stato in quel momento che me ne sono accorta. In quel preciso istante sono venuta a conoscenza della mia vera natura.
Bugiarda.
Falsa.
In un certo senso perfino traditrice.
Nei confronti di tutti, senza distinzioni.
Erano i primi di novembre di qualche anno fa quando mia nonna si è ammalata. Le restava poco da vivere.
E nel vederla a letto, sorridente perché c’eravamo noi, e triste perché i segni della malattia erano ormai visibili su tutto il corpo, il primo pensiero che mi passò per la mente fu:
come mi dovrei comportare se morisse?
Davanti a mia nonna, costretta all’ospedale da una malattia mortale, mi stavo domandando quale reazione sarebbe stata più consona per una nipote che perde la nonna.
Stavo calcolando la mia reazione di fronte alla morte.
Il giorno dei funerali mio padre e i miei zii avevano allestito una stanza all’aperto, con la bara di mia nonna, per poterla salutare prima della messa.
E quando arrivò il mio turno di entrare, piansi.
Piansi lacrime false, menzognere, calcolate. Piansi lacrime fredde per essere all’altezza delle aspettative.
Ignorando completamente la mia naturale reazione.
Giorni dopo, quando la mia reazione non era più sotto controllo esternai il mio stato d’animo.
E piansi sinceramente. Per mia nonna, che davanti alla sua bara aveva avuto una nipote bugiarda.
Ma da quel giorno niente è cambiato.
Sono rimasta una bugiarda.
Calcolo la reazione migliore e poi la esterno come se fosse reale.
Il lato buffo è che nessuno se n‘è mai accorto, e io vado avanti con la mia recita. Dove tutto il mondo mi fa da spettatore. Ignaro di tutto.
Cambio a seconda della situazione, della gente, del luogo…ma non per come fa più comodo a me, ma per come penso che la gente vorrebbe che io fossi.
Esistono molte ‘me stessa ’, tante quante sono le compagnie che conosco e frequento.
Nessuno mi conosce realmente, perché mi nascondo dietro la maschera della ragazza perfetta.
Una maschera che serve a coprire una ragazza falsa.
E ho paura.
Paura che le persone che mi conoscono sappiano che in realtà frequentano un’estranea.
Qualcuno che credono di conoscere, ma di cui non conoscono che il nome.
Paura che mi rifiutino. Che mi disprezzino.
Che mi odino.
Paura del mondo.
Della gente.
Dalla quale sono sempre scappata e che non so affrontare.
Mi ritrovo da sola con mille aspettative da parenti, amici e compagni.
E il mio ‘io’ che mi ha portato a questo non accenna a scomparire.
E andrò avanti.
Falsa e bugiarda andrò avanti.
Perché è tutto quello che posso fare. Rendere felici gli altri, accontentandoli, soffocandomi.

  
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