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Autore: thestoryreader    03/12/2016    1 recensioni
La storia si basa sull'esperienza vissuta da Sara, sorella di Merle e Daryl che si ritrova a dover lottare per la sua vita e per ritrovare i suoi fratelli. La storia di the walking dead vista da un punto di vista diverso.
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sara si avvicinò allo steccato. Glenn e Caroline erano appoggiati alla recinzione e il ragazzo era privo di sensi. A quel punto alzò una mano. Solo una all’inizio. Poi alzò anche l’altra e iniziò a sbracciarsi. Aveva gli occhi chiusi e una lacrima le scese dagli occhi. Deglutì ma non c’era saliva in bocca. Si aspettava che da un momento all’altro avrebbe sentito uno sparo e poi avrebbe sentito un dolore fortissimo. sarebbe crollata a terra e sarebbe morta. Il cecchino le avrebbe sparato solo perchè lei aveva deciso di aiutare uno del suo gruppo.
Quello che sentì però non fu uno sparo. Sentì delle voci. Così aprì gli occhi. Un uomo con un cappello da sceriffo le urlava da 100 metri di distanza con un fucile puntato. “ehy, ehy tu. che stai facendo dannazione?”
Sara gli urlò “abbiamo trovato nella foresta il vostro uomo. Lo abbiamo aiutato ad arrivare qui. é svenuto ha battuto la testa. ha detto che stava in una fattoria” poi lo supplicò con voce rotta dal pianto “ti prego non uccidermi”
Si unì a lui un altro uomo e una donna. L’uomo era vecchio e aveva un cappello beige e una barba bianca. La donna era magra e aveva i capelli biondi raccolti in una coda di cavallo.
poi si aggiunse un altro uomo, da destra con un fucile e i capelli rasati. doveva avere circa l’età dell’uomo con il cappello. Sara si accorse solo allora che aveva ancora le braccia alzate. Tremava da testa a piedi. L’uomo con il cappello di avvicinò mentre gli altri gli coprivano le spalle “hai detto ‘abbiamo’. vuol dire che c’è qualcun altro. dove!”
la sua non era una domanda ma un’affermazione: voleva sapere dov’era l’altra persona.
Caroline si alzò piano. Prima non si vedeva la sua testa bionda nell’erba alta. anche lei aveva le mani alzate. poi parlò “Si chiama Glenn, il ragazzo che abbiamo trovato. è appoggiato qui alla staccionata.”
l’uomo con il cappello si avvicinò di gran passo a lei e Glenn. “Shane, Dale portatelo dentro da Hershel.” il ragazzo con i capelli rasati diede il suo fucile alla bionda. Prese il braccio di Glenn e lui e il vecchio iniziarono a trasportarlo verso la fattoria. “noi non uccidiamo i vivi a meno che non ci minaccino. quindi, per favore, dateci i vostri fucili” Disse lo sceriffo.
Sara si irrigidì “ho aiutato il tuo amico e mi sono sbracciata in mezzo a un campo per farmi vedere dal vostro cecchino. Ho rischiato la vita ok? il tuo amico per la nostra…” stava dicendo quasi piangendo.
Un uomo correva verso di loro. Sara lo guardò riconoscendo l’andatura. Gli occhi si sbarrarono e trasse un sospiro. Poi si portò la mano alla bocca e bisbigliò “Daryl”. Il fucile le cadde dalla mano libera che si portò anch’essa alla bocca. Iniziò a correre anche lei verso quell’uomo che conosceva bene, il cui profumo l’aveva accompagnata in tutti i vent’anni della sua vita.
L’uomo con il cappello esclamò ”che diavolo!” ma lei era già lontana per poterlo sentire. Poi iniziò a urlare “DARYL” urlò con quanto più fiato avesse in corpo “DARYL”. Daryl sentì, accelerò il passo e a un certo punto urlava anche lui. Urlavano l’uno il nome dell’altra e quando si incontrarono, si toccarono e caddero a terra abbracciati. Sara aveva il braccio intorno al collo del fratello e si teneva stretta a lui. Daryl sentiva il suo cuore battergli contro il petto,
“ti ho trovato” disse singhiozzando, senza fiato
“lo sapevo che eri viva. Sei la ragazza più cazzuta del mondo”
“ti ho trovato Daryl” ripeteva Sara. Poi si allontanò dal fratello e lo guardò negli occhi “dov’è Merle?”

Sara racconta questo a Deanne perchè questo si ricorda di quei giorni passati a cercare suo fratello. Poi le racconta che si ricorda di aver pianto quando aveva scoperto ciò che era successo a Merle sul tetto del palazzo e che quando lui era morto era rimasta in silenzio per due settimane. Le prime parole che aveva pronunciato dopo quei 14 giorni erano “addio stronzo” quando aveva sparato al Governatore.
Deanne a quel punto le chiede che cosa fosse successo dopo.
“perchè ho la telecamera puntata in faccia?” le chiede a un certo punto Sara prima di rispondere.
“perchè voglio che tutto sia documentato quando rifonderemo il nuovo mondo”
Sara la guarda strabuzzando gli occhi “Là fuori c’è l’inferno e voi non ne avete idea perchè non portate le chiappe fuori di qui da quando tutto è iniziato, Vuole iniziare il nuovo mondo in queste quattro mura? buona fortuna” Il tono di Sara, dalla morte di Merle, si è fatto più incisivo. Non ha più tentennamenti quando vorrebbe esprimere il suo parere e lo dice in modo schietto e deciso.
Deanna la guarda stranita “è evidente che voi come gruppo ne avete passate tante. Ma ti assicuro che ricominciare è possibile. Qua viviamo tutti in armonia e ci proteggiamo a vicenda” Sara la guarda e poi dice
“sa che cosa volevo diventare prima dell’apocalisse?”
“no che cosa Sara”
“volevo essere un agente della scientifica. Tutti i miei sogni sono stati infranti. Ho perso mio fratello, ho lottato con tutte le mie forze per rimanere in vita e ho ucciso delle persone. Vive non quei morti che camminano. Delle persone vive. Ho sparato più pallottole più di quante parole abbia pronunciato. Non ho idea di che sapore abbia un pezzo di pane o un biscotto. Quindi no, non credo che restando qui io possa ricominciare la vita che avevo prima.”
“io non ho detto che avresti avuto indietro la vita che avevi un tempo. Ho detto che avresti ricominciato una vita nuova”
Sara ci pensa su poi dice “perchè vuoi aiutare proprio noi? cosa abbiamo noi che altri gruppi non hanno?”
“Aaron ha detto che siete un gruppo molto unito. Abbiamo bisogno di persone che sono state fuori e che sanno difendersi, che sanno guardarsi le spalle a vicenda.”
Sara a questo punto si alza e va incontro a Deanne. La guarda negli occhi intensamente. “dall’inizio dell’apocalisse ho ucciso 24 vivi. Il primo è stato un ragazzo che mi ha rubato un borsone con delle armi. l’ultimo è una persona che ha minacciato mio fratello”
“perchè me lo stai dicendo Sara” Deanne è tesa.
“in questi ultimi cinque anni siamo diventati pericolosi e anche io. Voi non sapete niente di quello che succede là fuori e quindi noi vi serviamo. Se volete davvero la nostra integrazione della città, voi diventerete anche la mia famiglia e cercherò in tutti i modi di proteggervi. Ma se in qualche modo verrò a sapere che ci state prendendo in giro e che questo è tutto un vostro stratagemma per non so quale piano, io vi ucciderò partendo da te” le punta il dito sulla fronte.
Deanne si è irrigidita. “perchè se non ti fidi di noi non te ne vai?”
“perchè io sto dove il mio gruppo sta”

Sara esce dalla casa di Deanne e va verso la casa a loro assegnata. Mentre cammina si guarda in giro e vede due anziani su un dondolo nella veranda di una casa poco lontana da lei. Sara sorride: è molto tempo che non vede un anziano. Entra in casa
“allora?” dice Rick quando vede Sara entrare
“Abbiamo avuto una lunga discussione sul fatto che se prova a prenderci in giro lei sarà la prima a morire per mano mia ma che se si comporta bene potrà salvarsi le chiappe” dice con un sorrisino sarcastico Sara.
“Io non sono d’accordo con questa storia” dice Michonne.
“dobbiamo essere sicuri che non ci prenda in giro Michonne” le dice Rick
“si ma se non ci stessero prendendo in giro? se vogliono davvero aiutarci e integrarci nella città?Pensateci un tetto sopra la testa, quattro mura che ci difendono e acqua calda, elettricità” poi rivolgendosi a Sara le dice “spero che ti scuserai con Deanne nel caso io abbia ragione”
“certo Michonne. ma finchè non sappiamo con che persone abbiamo a che fare direi di stare con le orecchie drizzate e far loro sapere che ci sentiamo anche bene.”
Caroline si alza dalla sedia e dice ”ci hanno dato tre case ma io propongo di rimanere tutti in questa. per una questione di sicurezza. Almeno per stanotte”
“io concordo con SmallC” dice Daryl e tutti gli altri gli fanno eco.
“bene è deciso allora. Chi dorme sul pavimento?” dice Rick

Quella sera tutti si fanno un bagno. Sara si fa la doccia per ultima nel bagno al piano terra. Prima di entrare si guarda allo specchio e si ricorda quel giorno in cui 5 anni prima lei e Caroline sono entrate nella stazione di polizia e aveva notato quella scia di sangue sulla sua faccia. Distoglie lo sguardo. Poi si riguarda di nuovo. Vede una ragazza magra, con i capelli rossi ormai sbiaditi ma molto lunghi, vede due occhi tristi e stanchi. Vede nei suoi pensieri tutto quello che ha fatto. Da quando Merle è morto non è più la stessa. Si sente morta dentro, anche lei come gli uomini che camminano fuori dalle mura. All’inizio dell’apocalisse aveva promesso a se stessa che non avrebbe mai ucciso nessuno, che avrebbe cercato di salvare più vite umane possibili. Dal giorno dell’uccisione del governatore la promessa è venuta a mancare. Ha capito che tutti vogliono sopravvivere in un modo o nell’altro e lei deve farlo per Caroline e Daryl ma anche per Carl, Judith, Rick e i suoi amici. Quando sei triste devi trovare qualcosa che ti faccia rimanere viva, qualcosa che ti salvi. Sara ha il gruppo.

Dormono tutti. Lei è sdraiata sul pavimento e vede il petto dei suoi amici andare su e giù in modo regolare. Lì ci sono Maggie e Glenn che sono sposati. Sono una bella coppia. Se avesse qualcuno da amare vuole proprio amarlo come fanno loro. Poi ci sono Abraham e Rosita, quasi abbracciati: non sa ancora se stanno insieme o no. Tuttavia sono una bella coppia anche loro. Rick dorme alla tua destra con Judith appoggiata al petto a sentire il suo battito. La piccola ogni tanto si muove ma Sara crede sia dovuto a un sogno. Carl invece dorme dietro al padre. é un bravo ragazzo. Alla sua sinistra c’è Daryl, Michonne e Carol che dormono di gusto. Passata quella notte probabilmente si divideranno nelle tre case. Vede poi Caroline, Sasha e Eugene. E poi c’è il prete, Tara e Noah. Sara è agitata. All’entrata nella città le hanno ritirato tutte le armi. Tuttavia si ricorda di avere anche un laccio di scarpe in tasca. Una volta ha messo ko due uomini con un laccio di scarpe. Magari basta.

Sara si sveglia di soprassalto. Qualcuno sta bussando alla porta. Vede poi Rick che si alza e le dice di tenere d’occhio un secondo Judith.
Va alla porta e si sente la voce in un uomo che dice che vogliono che tutti si trovino alla riunione di quella mattina nel giardino dietro la casa di Deanne.
Rick chiude la porta e si sdraia di nuovo. Sono gli unici svegli. Poi Sara richiude gli occhi e si riaddormenta.

Sara si sveglia con la consapevolezza di non aver mai dormito così bene negli ultimi anni. Alle 10 si recano tutti alla riunione. Si muovono tutti insieme, nessuno resta indietro. Abraham si avvicina a Sara e le dice
”ehy Dixon tutto bene? ti vedo il cervello fumare e non è mai un buon segno”
“sto solo pensando se possiamo fidarci o no. Ogni decisione sbagliata da parte nostra potrebbe comportare la perdita di uno di noi”
“non mi fido nemmeno io. vediamo che ha da dirci Deanne e poi vediamo”

Deanne comunica a tutti il lavoro da svolgere nella comunità per guadagnarsi da vivere. Tutti devono avere un compito, dice. A Sara il compito di occuparsi delle medicine e di stare nello studio medico “tu eri un chimico no?” dice Deanne. “no, ero solo al secondo anno e poi...avanti, studiavo chimica non medicina. Cosa dovrei farci nello studio medico?”
“noi abbiamo già il nostro medico. Tu devi solo aiutarlo se qualcuno si fa male.”

Mentre Rick Daryl e Carol si organizzano per rubare una pistola dall’armeria, senza che il resto del gruppo sappia qualcosa, Sara aiuta Caroline a trasferirsi con lei, Daryl, Eugene e Tara nella casa numero due. Non che ci sia molto da trasportare. “vado a fare un giro per la città”
“di la verità...vai a cercare indizi per vedere se sono persone normali o no” le legge nel pensiero Caroline
“si” confessa lei
“non c’è problema. basta che ritorni tra 1 ora per la riunione con gli altri” Sara annuisce distrattamente e chiude la porta. Ha una felpa di Adidas, un vero colpo di fortuna trovata nei cassetti del secondo piano. Si incammina per la via principale poi gira a destra. “come diavolo torno indietro e entro nella casa giusta? sono tutte uguali” chiede tra sé e sé. Si trova a un certo punto davanti a un garage. una ragazza bionda sta costruendo un gufo con dei rottami. Lo guarda per un po’ prima che la ragazza si accorga di lei. “ciao” le dice. “ciao. Bella la tua scultura” le dice Sara. “grazie. La stiamo costruendo io e mio figlio. Comunque io sono Jesse”
“Ciao Jesse. Io sono Sara”
Poi la bionda sembra pensarci su e le dice “Sai, io prima di tutto questo ero una parrucchiera. Ti va se ti taglio i capelli?”
“non lo so… io…”
“avanti non preoccuparti lo faccio volentieri. Siediti qui vado a prendere le forbici e un pettine”
Sara non si siede, aspetta sulla porta del garage che la donna arrivi con gli attrezzi: non vuole darle le spalle. Poi quando finalmente ritorna si siede titubante. Appena Jesse le inizia a pettinare i capelli Sara sente un brivido che le passa per la schiena. Jesse a quel punto le passa una mano sulla spalla e le fa una carezza per tranquillizzarla. A Sara scende qualche lacrima.

“ok ho finito” le dice Jesse. Sara guarda in basso e vede un cespuglio di capelli “caspita erano tantissimi. Potrei farci un cuscino”
Jesse ride e poi le dice “se vuoi mandare qualcun altro del tuo gruppo a tagliare i capelli, io sono qui”
Sara annuisce e poi la ringrazia. Si sente quasi più leggera come si fosse tolta di dosso gli ultimi 5 anni.
Arriva a casa e saluta tutti. Gli altri del gruppo la guardano con gli occhi strabuzzati “che diavolo hai fatto ai capelli Dixon?” le chiede a un certo punto Abraham. Lei arrossisce un po e poi dice che una ragazza le ha tagliato i capelli nel suo garage.
“ok perfetto. Ho parlato con Deanne. Sembra una donna apparentemente sana di mente. Io e Michonne abbiamo il compito di controllare la città, ma qualsiasi del gruppo deve stare all’erta. Qualsiasi cosa sospetta e ci riuniamo per scappare. Non importa quale sia.” dice Rick. Sara osserva il viso del suo leader: erano un sacco di anni che non lo vedeva senza barba, sembra più giovane così. “Fino a quando non ci fideremo ciecamente di loro voglio che vi teniate un’arma, qualsiasi cosa, basta anche un cavatappi” tutti annuiscono.

La riunione è finita e Carol insieme a Rosita e Sasha si mette a preparare la cena. Sembra quasi un sogno quando in tavola si portano gli spaghetti invece che un opossum cacciato da Daryl. “a un nuovo inizio.” dice Rick. Tutti alzano il bicchiere.
   
 
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