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Autore: eco89 sasuxsaku    03/12/2016    2 recensioni
Ciao a voi tutti è la prima volta che mi cimento nel forum di Fairy Tail quindi andateci piano :) scherzo questa storia è una scritta a due mani con un amico molto speciale è sua io la provo a scrivere meglio possibile, un kiss a Gerry 44 ^_^
Questa storia narra le avventure e le disaventure di una ragazza molto strana, ma buona ed gentile con tutti quelli che lei incontra nel suo lungo viaggio. In un luogo magico e strano dove tutto si può fare grazie alla magia, ci sono delle cose che solo l'immaginazione può superare questo è il mondo di "Fairy Tail" Eco89 kiss ^_^
NdA: Annuncia che dal giorno 03/02/2017...
[Storia sospesa a tempo indeterminato. Se ci saranno possibili aggiornamenti a sorpresa ]
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Wendy
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prologo

Un giorno, nel paese di Magic Demise, una ragazza camminava per le vie affollate di persone, viandanti, maghi, streghe e stregoni. Il nome di questa intrepida ragazza era Isabelle, figlia del Dragon Slayer Natsu e della sua compagna di viaggio dell'epoca, Lucy. Mentre passeggiava si diresse verso il castello dove viveva con i suoi, dato che la famiglia della madre erano molto ricca e facoltosa. Grazie al loro status tutti la salutavano, dato che l'intera cittadinanza conosceva benissimo i suoi genitori e le loro avventure, e disavventure, che avevano causato più di qualche problema alla città in passato. Lei era una ragazza molto carina, con capelli lunghi fino ai fianchi e viola. Aveva due occhi marroni. Era anche molto formosa, caratteristica fisica simile a quella della madre. Isabelle stava per festeggiare il suo ventesimo compleanno, ma il destino aveva un regalo speciale per lei e non tutto sarebbe andato come sperato; degli avvenimenti sarebbero accaduti da quella giornata in poi.

Mentre si dirigeva verso casa, incontrò una sua cara amica, che era come una sorella maggiore per lei: Wendy. Da quando era nata le era sempre stata vicina, anche nei momenti difficili che aveva attraversato. << Isabelle, ciao! Sei rientrata da qualche missione importante? >> la ragazza si voltò e la guardò con un gran sorriso, simile a quello di suo padre, dato che di carattere aveva preso un po' da entrambi i genitori. Per questo alla gente piaceva la sua famigila, sempre allegra e spensierata, pronta ad aiutare e divertirsi con tutti loro. << Sì, ci è voluto più tempo del solito dato che Happy si fermava a ogni locanda che trovavamo, e sai che neanche io so resistere al cibo quando è buono! >> anche questo lo aveva ereditato dal padre. << Io sto andando a portare delle cose a tua madre... Se vuoi Isabelle ti faccio compagnia verso casa. >> in risposta la ragazza le fece un sorrisone e un cenno di sì con la testa.

Poi qualcosa attirò l'attenzione di Isabelle, una ragazza che passeggiava con la propria madre. "Mamma... sono già passati quattro anni da quando hai lasciato me e il papà; è stata dura nei primi due anni, ma grazie agli amici e a una ragazza buona e speciale, ora siamo più felici. Questa ragazza la conosci meglio di tutti, è la piccola Wendy, come ti piaceva chiamarla quando giocavamo tutte e tre insieme... Lei è l'unica che mi è stata vicina sempre, anche a papà." pensò, rivolgendo un rapido sguardo al cielo. Al loro rientro al castello trovarono tutto addobbato per la festa imminente. Erano presenti gli amici di Nastu e di Lucy, nonché quelli della ragazza, che subito le diedero gli auguri, dando inizio alla festa di compleanno di Isabelle. Tutti erano felici di quel momento, ma anche un po' rispettosi nei confronti di Lucy che non c'era ormai più. Cominciarono a fare giochi, le solite sfide in cui parteciparono tutti gli invitati.

Tuttavia lei era un po' triste perché desiderava davvero rivedere la madre, soprattutto in un giorno come quello. Appena gli ospiti furono impegnati nei giochi, lasciò la grande sala e si diresse verso la vecchia biblioteca del palazzo, dove sapeva che c'erano libri di ogni tipo, sia normali che di magia. Si mise a curiosare in giro tra gli scaffali. Nel cercare una copertina che attirasse la sua attenzione, i suoi occhi trovarono qualcosa di strano: un libro e una pietra dentro a una teca di vetro. Lei curiosa si avvicinò a vedere. Appena la toccò, questa si illuminò, attivando il suo potere. Si ritrovò improvvisamente in un'altra epoca. In mano aveva la pietra e nell'altra mano il libro a lei collegato.

Si rimise in piedi e sentì delle voci. Guardando in giro capì di trovarsi in un bellissimo parco, pieno di fiori e alberi bellissimi; il profumo che emanavano le piaceva molto. Sulla panchina di fronte a lei notò due sagome, così si avvicinò. Vide i suoi genitori, con un aspetto molto più giovane rispetto a quello che lei ricordava. Si mise a spiarli da lontano per un po' di tempo. Poi Wendy, che si trovava a passare da lì, la vide e le chiese chi fosse, notando forse il suo strano comportamento. Isabelle all'inizio non le rispose, troppo confusa per comprendere quello che stava vivendo, però alla fine abbracciò l'amica. La condusse vicino a una panchina libera, invitandola a sedersi con lei. Quando Wendy la guardò in viso mostrando sorpresa, da lì cominciò a capire. Isobelle prese le mani di Wendy e le raccontò di tutte le volte che avevano giocato insieme e di alcune volte in cui era rimasta a dormire a casa sua. A ricordare quello che per lei era passato, subito divenne molto triste, perché questo significava che doveva raccontarle quello che sarebbe successo in futuro. Isabelle cominciò a raccontare...




Un giorno, mentre aiutava la madre e insieme preparavano il pranzo, Lucy svenne senza motivo e per un po' di tempo non si riprese. Natsu, appena rientrato a casa da una missione, sentì piangere la figlia, così entrò di corsa in cucina e trovò Lucy a terra svenuta. Quindi Natsu la prese in braccio e la portò subito all'ospedale per capire che cosa fosse successo. I dottori la portarono in una stanza e cominciarono a fare i primi controlli. Ben presto venne trovato il problema. Il primario, che conosceva la coppia da anni, chiamò i familiari nel suo ufficio.

Non sapeva come comunicare la brutta notizia, ma dopo un po' iniziò a parlare: << Mi dispiace signor Natsu, ma sua moglie ha un brutto tumore al cervello. Le restano solo due mesi di vita, purtroppo non è possibile fare niente... >> padre e figlia rimasero davvero sconvolti da quella notizia. Com'era possibile? Perché era capitato tutto questo a loro? Come avrebbero fatto senza di lei e in così poco tempo? Si congedarono dal primario, ringraziandolo per quello che aveva fatto per la donna. In fondo era una cosa che poteva capitare a tutti, ma era successa a loro. Natsu la riportò a casa quando venne dimessa, così da farle passare l'ultimo periodo insieme ai suoi familiari.

Appena furono da soli, Natsu chiese alla figlia di non dire nulla a Lucy perché aveva paura di perdere il suo meraviglioso sorriso, di cui anni prima si era innamorato non appena l'aveva conosciuta. Un giorno Lucy, mentre puliva la stanza di studio che usavano tutti loro, urtò per sbaglio un piccolo comodino chiuso, facendolo cadere per terra. Vide al suo interno alcune cartelle. Si chinò a raccoglierle per metterle apposto, ma su alcune lesse sopra il suo nome, così le aprì per curiosare. Man mano che leggeva si rese conto di qualcosa di terribile. Il giorno dopo, mentre sparecchiavano alla fine del pranzo, lei si girò verso Natsu. << È vero che sto per morire? >> chiese con un filo di voce. Lei lo guardò con uno sguardo triste. In tutti gli anni di matrimonio non le aveva mai detto una sola volta una bugia, avevano promesso di essere sempre sinceri tra di loro. E adesso invece?

Anche Natsu si vergognava di quella bugia. << Purtroppo sì, amore mio... >> mormorò, sentendo la gola chiudersi. Si alzò e fuggì via piangendo. Lei rimase molto sorpresa da tale reazione, non lo vedeva piangere da tempo ormai. Magari le aveva mentito per tenere di lei i ricordi più belli, invece di quelli brutti e tristi. Natsu uscì di casa e corse a perdifiato fino al parco. Si fermò di fronte a una panchina e si sedette sopra, iniziando a versare tutte le lacrime che aveva trattenuto per giorni. Comprendeva che cosa le sarebbe successo, anche se non voleva dirle nulla. Di là per caso passava Wendy, che notò qualcuno seduto sulla panchina. Si avvicinò per vedere chi fosse, trovando lì seduto Natsu intento a piangere e singhiozzare.

Si fece più vicina e si sedette accanto a lui. << Che cosa sta succedendo Natsu? Perché sei qui a piangere, invece che stare a casa con la tua famiglia? >> domandò incerta. Lui alzò il viso rigato di lacrime e pian piano le raccontò quello che era accaduto tra lui e Lucy. Anche lei cominciò ad avere gli occhi lucidi e per confortarlo e dargli il suo sostegno e coraggio, lo abbracciò. << Non preoccuparti, io non ti lascio da solo. Se avete bisogno di qualcosa, ci sono sempre. >> disse, appoggiando una mano sulla spalla e gli sorrise per dagli un po' di conforto. Più tardi, quando lui rientrò a casa, trovò la moglie seduta sul divano. Lei gli fece cenno di sedersi accanto. << Natsu, tesoro, dobbiamo parlare di questa cosa. È abbastanza seria e io vorrei che gli altri non lo sappiano perché non voglio che soffrano oppure mi trattino in modo diverso. Sai che non mi piace sentirmi compatita. >> lui la guardò stravolto.

Natsu non era d'accordo. << Ma Lucy... non è giusto. Sono nostri amici, è giusto che sappiano che cosa ti sta succedendo. Devono sapere la verità, se no dopo sarà peggio. Ci aiuteranno, così mi ha detto Wendy, che sarà disponibile per darci una mano. >> lei lo guardò con una faccia davvero arrabbiata. << Come hai potuto coinvolgere Wendy in tutto questo casino? Lei non c'entra nulla. >> lui rimase a bocca aperta per l'uscita della moglie, non si aspettava la sua reazione. << Ma anche Wendy aveva visto che qualcosa non andava bene, Lucy. Lo sai che Wendy è come una sorella per noi ed è giusto che lei almeno lo sappia. >> a quelle parole lei lo guardò con occhi più calmi e abbassò poi lo sguardo triste, in cui cominciarono ad affacciarsi delle lacrime. Natsu si avvicinò e l'abbracciò. << Ti prometto che non lo dirò a nessuno. Lo saprà solo lei tesoro. >> la strinse a sé ancora di più e le diede un bacio, in modo da risolvere quella lite.

Da quel giorno malinconico, ne passarono altri pieni di risate un po' forzate e di divertimento. Natsu cercò di viaggiare con la moglie e la figlia, mostrando a quest'ultima i posti dove loro due avevano vissuto mille avventure con i loro grandi amici. Fecero insieme anche molte feste. Per quel breve periodo, anche Isabelle non pensò più alla malattia della madre, a quello che sarebbe successo. Un giorno però non era iniziato come gli altri. Natsu si era svegliato e aveva sentito qualcosa di freddo accanto a lui. Convito che Lucy si fosse alzata e avesse lasciato scoperta la sua parte, si mise a sedere. Appena sentì che quella parte del letto era in realtà occupata, si voltò verso la moglie. Sembrava addormentata e provò a chiamarla, sentendo l'ansia crescere. << Lucy svegliati, ti prego tesoro... >> ripeté più volte, senza risposta. Era morta nel sonno, lasciandolo solo. << Perché mi hai lasciato così presto?! NOOO. >> gridò chinandosi su di lei. Sentendo le urla strazianti del padre, Isabelle accorse nella stanza dei genitori e si ritrovò di fronte al padre con la testa poggiata sul ventre della madre, intento a piangere. Accorse anche lei sul letto e iniziò a piangere con lui e ad accarezzare entrambi.

Nel frattempo Wendy si era alzata e, mentre si dirigeva in bagno, sentì dei rumori e delle voci. Si avvicinò alla camera dei coniugi, trovando lui e la sua bambina abbracciati e in lacrime sul corpo senza vita della sua amica Lucy. Si avvicinò a loro e prese per mano Isabelle, abbracciandola forte. Le accarezzò la testa per calmarla, come quando era piccola e giocavano insieme, dato che a volte i genitori non erano in casa per varie missioni che svolgevano per la gilda. A volte, nei loro pomeriggi insieme, si divertivano a giocare a nascondino o a ricorrersi. La piccola Isabelle inciampava spesso e si faceva male, così lei la prendeva per mano, la medicava e poi la portava a prendere un gelato.

La figlia di Lucy ricambiò l'abbraccio di Wendy con affetto. << Pensi che dovremmo dirlo agli altri? Lo so che sia io che papà avevamo promesso di non dire niente a nessuno, ma adesso che cosa devo fare? >> domandò con sguardo perso. Wendy la guardò dubbiosa sulla risposta da dare. << Non posso dirtelo io, Isabelle. È una risposta che devi cercare tu da sola. >> dopo questa risposta della sua grande amica, si alzò dal letto e si diresse fuori dalla stanza. Isabelle, dopo essersi sistemata, uscì di casa per poter riflettere sul da farsi. Nel correre verso la città a perdifiato, si fermò casualmente davanti alla gilda ed entrò.


Continua...

NdA: Lo so che vi ho lasciati con una cosa abbastanza triste, ma per ogni cosa c'è sempre una spiegazione a tutto. Un bacio a tutti voi che avete letto. Spero che abbiate apprezzato anche se magari vi aspettavate altro ^_^ Spero di riuscire a darvi il prossimo capito presto! Mille grazie ancora a tutti voi.
   
 
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