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Autore: Ode To Joy    04/12/2016    1 recensioni
(Victor x Yuuri)
Yuuri guardò Victor ed in quello sguardo entrambi trovarono la sintesi perfetta di quello che erano e che avevano creato insieme.
La sabbia sotto i loro piedi era calda ed il mare non era semplicemente blu. Era di tutti i colori del mondo di Yuuri: l’azzurro degli occhi di Victor, il verde acqua di quelli di Yurio.
L’orizzonte: il suo sconfinato amore per loro.

[Questa storia partecipa al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it!] [Puzzle Fluff]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Traccia: 56. "Oh, guarda, vischio! Posso baciarti?"
Numero Parole: 519

II
Marrone


Non era assurdo a San Pietroburgo che nevicasse anche in primavera.
Qualche volta, Yuuri aveva visto la neve cadere sulla sua città natale all’inizio di aprile come l’anno in cui Victor era quasi letteralmente fuggito dalla Russia per divenire il suo coach. Vedere i fiocchi bianca cadere fuori dalle finestre del salotto a fine maggio, però, era tutta un’altra storia.
Si strinse le braccia intorno al corpo strofinando i palmi sulle braccia per combattere un brivido di freddo.
Dubitava che avrebbe visto qualcosa che potesse sostituire i ciliegi in fiore nella città di Victor. Non si stava lamentando ma si chiese se sarebbero riusciti a tornare a casa dei suoi genitori per qualche giorno prima dell’inizio della stagione sportiva. Il ghiaccio era la sua vita, così come era quella di Victor ma gli sarebbe piaciuto avere un assaggio d’estate, di mare.
Anche se dubitava che il colore che Yuko aveva giudicato meraviglioso più di un decennio prima sarebbe riuscito ad incantarlo. Come poteva quando Yuuri vedeva l’infinito di quell’orizzonte negli occhi di Victor ogni giorno?
“Yuuri!”
Victor aveva un modo tutto suo di pronunciare il suo nome e Yuuri lo adorava, semplicemente.
Lo attaccò a sorpresa, senza dargli nemmeno il tempo di voltarsi.
Gli occhi scuri di Yuuri divennero ancora più grandi di quanto non fossero mentre si ritrovavano a fissare il soffitto del salotto, la schiena premuta contro i cuscini del divano. Quegli occhi meravigliosi che contenevano il mare e l’inverno al tempo stesso comparvero immediatamente nel suo campo visivo, accompagnati da un sorriso allegro, solare.
“Buon Natale!” Esclamò Victor.
Yuuri sbatté le palpebre un paio di volte, poi scoppiò a ridere. “È il venticinque maggio, Victor!” Gli ricordò divertito ma il compagno non aveva alcuna intenzione di tornare serio così presto.
“Sei sicuro?” Domandò il giovane coach sollevando un braccio sopra ad entrambi. “E allora questo cos’è?”
Yuuri sorrideva ancora mentre gli occhi scuri si sollevarono sul ramoscello rinsecchito che Victor stringeva tra le dita. Per un istante si chiese da dove venisse ma si ripose che, probabilmente, Victor lo aveva conservato prevedendo di sorprenderlo in quel modo già mesi prima.
Un tempo, quel vischio doveva essere verde brillante. Ora, le piccole foglie morte avevano assunto una sfumatura sporca, più simile al marrone.
Non aveva importanza. Yuuri considerava un dono qualsiasi colore riuscisse a vedere.
Rise di nuovo con leggerezza. Solo il nastro rosso che abbelliva il ramoscello rendeva qualche giustizia alla festività a cui apparteneva e che non era esattamente dietro l’angolo.
“Oh!” Esclamò Victor sgranando gli occhi esageratamente. “È vischio! Posso baciarti?”
Yuuri si trattenne dall’alzare gli occhi al cielo per la banalità di quella scusa. Eppure, pensò che fosse perfetto, bellissimo, dolce come poteva esserlo solo Victor. “Perché continui a chiedermi il permesso?” Gli avvolse le braccia intorno al collo tirandolo verso di sé.
Victor smise di sorridere e lasciò cadere il ramoscello rinsecchito di vischio mentre il controllo gli sfuggiva velocemente di mano e passava al proprietario di quei profondi occhi scuri che lo facevano sentire perso e completo con un solo sguardo.
“Baciami e basta,” mormorò Yuuri con voce calda, seducente.
Le loro labbra s’incontrarono un battito di cuore più tardi.

 


 
M for Marta

   
 
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