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Autore: Queila    04/12/2016    3 recensioni
Dal testo: "Zampe contratte in un groviglio mortale, volti innocenti paonazzi d’orrore: la cupidigia crebbe in lui, come un’onda lo avvolse, facendolo annegare nella fanghiglia dei suoi sudici pensieri"
Partecipa al contest All together III ed. indetto dsa Mary Black
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Neville Paciock
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Titolo della storia:  Castelli di fango
Pacchetto scelto: 15) Coppia: Neville Paciock/Bartemious Crouch Jr.
Indicazione: giunto ad Hogwarts dopo aver assunto le sembianze di Alastor Moody, Bartemious Crouch Jr comincia a ricavare un sadico piacere nel mostrare maledizioni e anatemi cruenti ai suoi studenti durante le lezioni di Difesa contro le arti oscure.
Ma l'avvenimento che lo esalta di più è l'espressione scioccata di Neville Paciock dopo aver assistito alla maledizione Cruciatus. Quindi comincia ad invitarlo spesso nel suo studio per scoprire le condizioni dei suoi genitori e come esse abbiano influito sulla sua vita.
L'angoscia e la desolazione del figlio delle sue vittime lo eccita più di qualsiasi piacere sessuale.
Rating: Giallo
Contesto:IV Libro
Genere: Angst, Dark, Introspettivo
Note/avvertimenti: Missing Moment
Note dell'Autore: I dialoghi sono appositamente disconnessi dalla narrazione (non sono introdotti più di tanto) e messi a capo rispetto alla frase prima.
 
Castelli di fango
 
Zampe contratte in un groviglio mortale, volti innocenti paonazzi d’orrore: la cupidigia crebbe in lui, come un’onda lo avvolse, facendolo annegare nella fanghiglia dei suoi sudici pensieri.
“Paciock, nel mio studio alle otto.”
Immaginando altra paura, la sua mente vagabondò nella nebbia della perversione, incitando la sua nefandezza.
Quando Neville si introdusse nello studio esitante, inciampando nei suoi stessi passi, l’eccitazione alla vista di quegli occhi intrisi di dolore e malinconia, lo investì e lo spinse a volerne di più.
“Sai perché i tuoi sono in quelle condizioni, ragazzo?”
Il Grifondoro annuì e una lacrima solcò solitaria le guance piene, l’impostore la asciugò con un fazzoletto, sorridendo appena.
“Non piangere, su!”
E voltandosi leccò l’umido che umettava il tessuto, mugugnando a labbra strette: il gusto salato gli impregnò la lingua, risvegliando la sua sete depravata.
“Prendi questo libro e torna quando vuoi.”
Gli sfiorò la mano e, sotto quel toccò, percepì pungente l’angoscia tremare sulla pelle del giovane, il ventre gli esplose in un tripudio di gioia, caldi brividi violenti lo scossero: capì che ne aveva un viscerale bisogno, doveva vederlo ancora.
La vittima si ripresentò più volte offrendosi come sacrificio carnale, nella sciocca speranza di aver trovato un confidente.
Neville, con le mani raccolte sul grembo e lo sguardo fisso a terra, gli raccontava con un filo di voce le sue angosce e i suoi incubi che lo svegliavano nell’oscurità della notte. Il suo aguzzino, abilmente mascherato da mentore, a malapena riusciva a contenere la frenesia malata che quelle rivelazioni gli procuravano: fiamme gli attraversavano le membra, tremori lo attraversavano da testa a piedi, il sudore gli imperlava la fronte.
Gioiva selvaggiamente ascoltando i racconti dei ricordi in frantumi del ragazzo, sfamando la sua fame di sangue e terrore; leccava le ferite dello studente, i suoi pensieri più nascosti e vergognosi, per rabbrividire di delizia ogni volta più della precedente.
Lo sporco piacere cresceva in lui gradualmente, lacrima dopo lacrima, se ne nutriva succhiandolo dal temperamento debole della sua preda, fino a esserne ipnotizzato e soggiogato del tutto: a ogni incontro aggiungeva fango ai castelli della sua anima nera.
 
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