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Autore: Fluffy Jpeg    04/12/2016    0 recensioni
[Gunpoint]
Le sue dita iniziarono a digitare un nuovo messaggio, ma la vista delle lettere divenne sfocata come di rado gli era successo di vedere. Il cellulare quasi gli scivolò di mano, mentre si accorgeva, impotente, di essersi messo a piangere. E non poche lacrime occasionali, quelle tipicamente considerate "virili" da chissà quale mente decisionale.
Stava piangendo quasi disperatamente.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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02:44 [Rooke] Conway?
02:45 [Rooke] Conway, andiamo, rispondi.
02:47 [Rooke] Devo mandare qualcuno a recuperare il tuo cadavere, per caso?
02:50 [Rooke] Conway, andiamo, dammi una risposta.
02:52 [Rooke] Lo so che stai guardando i miei messaggi, quindi sii educato e rispondi.

Gli occhi di Richard Conway osservarono le parole sullo schermo del suo telefono per un tempo che gli parve infinito, prima che la destra si sollevasse per portare la bottiglia di scotch alle sue labbra una nuova volta.
Il cellulare vibrò di nuovo mentre non guardava, avvisandolo dell'ennesimo messaggio.
Si prese il suo tempo. Assaporò il sapore dell'alcoolico bruciargli la gola, invadere il suo stomaco e cercare di portarlo lontano dalla realtà. Ma si era abituato all'alcool troppo bene perché solo una bottiglia gli facesse dimenticare, e magari gli strappasse un sorriso. Una risata ubriaca e vuota come il bar dove si trovava in quel momento, ma... pur sempre una risata, no?
Riabbassò con calma gli occhi ai messaggi, e dovette ammetterlo: rimase stupito nel leggere quelle parole.

02:57 [Rooke] Ti prego, Conway.

Sospirò. Non seppe bene perché, ma lo fece.
Prese il cellulare tra le mani, e iniziò a digitare quella tanto agognata risposta.

02:58 [Conway] Rooke, il nostro contratto è finito.
02:59 [Conway] Lasciami in pace ora.
03:00 [Rooke] Sei ingiusto, Conway.
03:01 [Rooke] Non ti ho certo messo nella merda.
03:02 [Conway] No, infatti.
03:02 [Conway] Mi ci sono infilato da solo.
03:03 [Conway] Come sta tuo marito?
03:05 [Rooke] Non mi interessa come sta. Mi interessa come stai tu.
03:06 [Conway] Che carina.
03:07 [Rooke] Sei ubriaco?
03:07 [Conway] Hah. Mi piacerebbe.
03:08 [Rooke] Sicuro? Gli ubriachi hanno il pessimo vizio di dire di non esserlo.
03:09 [Conway] Sono una spia professionista, Rooke. Non mi faccio trovare ubriaco.
03:09 [Conway] Malfidente.
03:10 [Rooke] Ok, ti credo. Allora spiegami perché stai bevendo però.
03:10 [Conway] Cosa ti dice che io stia bevendo?
03:10 [Rooke] Ho letto il tuo blog.
03:10 [Conway] Oh.
03:11 [Conway] Non c'è un motivo.
03:11 [Rooke] Sei un pessimo bugiardo.
03:12 [Conway] E tu sei una rompiballe.

Buttò il cellulare sul bancone, prendendo un altro lungo sorso di scotch. Poi riprese in mano il cellulare, più in fretta di quanto avrebbe voluto ammettere a sé stesso.

03:13 [Conway] Scusa. Quello è stato gratuito.
03:14 [Rooke] Va bene, tranquillo. Non mi offendo per così poco.
03:14 [Conway] Una fortuna.
03:15 [Conway] Sai, credo solo di
03:15 [Conway] ...
03:17 [Conway] Sì insomma credo
03:18 [Conway] Io
03:23 [Rooke] Conway?
03:30 [Conway] Mi dispiace non aver salvato Katie.

Le sue dita iniziarono a digitare un nuovo messaggio, ma la vista delle lettere divenne sfocata come di rado gli era successo di vedere. Il cellulare quasi gli scivolò di mano, mentre si accorgeva, impotente, di essersi messo a piangere. E non poche lacrime occasionali, quelle tipicamente considerate "virili" da chissà quale mente decisionale.
Stava piangendo quasi disperatamente.
Il solo ricordo delle sue conversazioni con Katie Collins gli aveva ridato tutte quelle emozioni devastanti che l'avevano portato, solo poche ore prima, a puntare la pistola alla testa dell'assassino di Selena e premere il grilletto senza pensarci due volte. A guardare Fritz Gessler bloccato sotto di sé perdere copiosamente sangue mentre lo colpiva al volto, ancora e ancora e ancora, con il suo pugno nudo, fino a quando non aveva sentito il suo respiro smettere per sempre di scivolare via dalle sue labbra di merda.
Si ricordò di come era riuscito a far ridere Katie mentre lei era disperata dietro le sbarre. Qualche frase ad effetto, e lei aveva digitato quella risata tutta in minuscolo, come era solita scrivere.
Le aveva promesso che sarebbe andato tutto bene. Le aveva promesso che avrebbe sistemato tutto. Le aveva promesso... che avrebbe vissuto.
E quando ce l'aveva fatta, Rooke gliel'aveva detto.
Katie si è suicidata nella sua cella.
Il telefono gli era sfuggito di mano anche quella volta.
Katie si è suicidata nella sua cella.
'fanculo, non era vero. Non poteva essere vero. Aveva quasi sistemato tutto, lei lo stava aspettando. Aveva corso tutta la notte, non poteva essersi suicidata, lui aveva corso per lei, e lei...
... lei era stata uccisa nella sua cella.
Nessuno l'avrebbe convinto del contrario.
Era stata uccisa. Era stata uccisa da Gessler e dall'uomo che aveva ucciso Selena. Erano stati loro.
E quando l'aveva capito, il suo animo si era riempito di nient'altro che rabbia, ed era corso a buttare giù ogni singola fottuta porta che incontrava al suo passaggio per arrivare a loro, a quei figli di puttana, per dare loro quello che meritavano.
Ogni singolo gradino verso di loro era stato fatto con ira bruciante.
E con tristezza.
Profonda, devastante, fottuta tristezza.
Doveva aver fatto tutta la strada con gli occhi lucidi.

Ehi, sei Conway, vero?
Quando trovi quei file, pubblicali. Dimostreranno la mia innocenza.
Poi ti porterò da Fritz Gessler.
E' stato lui.

VAFFANCULO, JACKSON.

Voglio mio marito in galera, Conway.
Quando trovi quei file, cancellali. Finirà in prigione.
Non per un suo crimine, è vero.
Ma ripagherà tutti gli altri che ha commesso.

Vaffanculo, Rooke...

Immagino di aver scelto il lato meno merdoso di due lati ancora più merdosi.

Prese un respiro tremolante, cercando di asciugarsi gli occhi. Il cellulare vibrò sommesso, quasi fosse improvvisamente lontano lontano; e invece era lì, davanti a lui, colmo dei messaggi della Rooke.
Cercò di leggerli.

03:31 [Rooke] Conway, non sentirti in colpa.
03:32 [Rooke] Hai fatto del tuo meglio.
03:32 [Rooke] Abbiamo fatto del nostro meglio.
03:34 [Rooke] Lo so, non è bastato, e perdonarci non riporterà in vita Katie, ma...
03:36 [Rooke] Farà vivere te.
03:39 [Rooke] Conway?
03:42 [Rooke] C'è una bottiglia di whisky nuova di pacca qui, Conway.

Finalmente, seppur forse per la ragione sbagliata, sul volto di Conway si allargò un debole sorriso.
Prese il cellulare tra le mani, e digitò, semplicemente:

Arrivo.

 







 

Devo ammetterlo: è una serata un po' strana per me oggi. Un po' per la stanchezza dovuta alla quantità
infinita di compiti che mi stanno dando in Accademia, un po' per altre ragioni, mi sono ritrovata stasera a fissare lo schermo
del mio computer con un'idea improvvisa nella testa, e l'ho scritta.
Così. Bam.
Non l'ho nemmeno ricontrolalta prima di postarla, quindi perdonate evenutali errori. Mi piaceva
l'idea di postare la storia così, nuda e cruda, esattamente come potrebbe uscire dalla mente di qualcuno che è
troppo stanco e demoralizzato per pensare di seguire buone regole grammaticali.
Non ho nemmeno inserito il titolo.

Nella speranza che vi sia piaciuta, vi auguro una buona giornata, e ci rivediamo alla prossima storia! <3

   
 
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