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Autore: foxfeina    19/05/2009    7 recensioni
“E’ l’ultima chiamata, Evans…” Un sorriso un po’ malinconico sul volto del ragazzo.
“…prendere o lasciare.”
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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The last call

The last call




“Ehi, Evans!”

Difficile dire quale dei volti degli studenti che leggevano in biblioteca esprimesse più disappunto. Quello doveva essere un luogo tranquillo, in cui studiare in pace…ma, ogni pomeriggio, sempre la stessa storia.

“Potter.”

Gelida, la rossa, senza staccare gli occhi dal libro, avvertendo fastidiosamente su di sé tutti gli occhi dei presenti.

Lui prese posto davanti a lei in maniera non proprio silenziosa, lasciando cadere la borsa di cuoio sul tavolo ingombro di libri.

“Che fai stasera?”

Nemmeno a quelle parole lei alzò gli occhi. Gli rispose, perlomeno.

“Indovina un po’? Dormo, Potter.”

Lui sbuffò sonoramente. Con spavalderia passò una mano tra i capelli già fin troppo arruffati, sporgendosi in avanti verso di lei.

“Sei noiosa, lo sai?”

“Parla piano…”

Gli sguardi degli altri erano sempre più gelidi.

“E andiamo…”

Nessuna risposta, stavolta.

James socchiuse gli occhi per un momento.

Bene. Erano al momento cruciale. Sette anni, diamine! Era sinceramente stanco.

“Evans.”

Le tolse in un sol gesto il libro dalle mani, lo chiuse e lo mise da parte.

“Adesso dammi una buona motivazione per non chiamare Madama Pince e…”

Lui posò con delicatezza un dito sulle labbra di lei, cercando di non concentrarsi troppo sulla loro forma diabolica.

“Ascoltami bene. E’ importante questa volta…”

Prese un respiro profondo, prima di continuare.

“Ecco…lo sai, Domenica andiamo ad Hogsmeade…”

Esitò. Ecco, adesso sarebbe esplosa.

“…ci vieni con me?”

Come previsto, espressione esasperata. Le ragazze che studiavano al tavolo accanto ridacchiarono, divertite. L’ennesimo rifiuto era in arrivo.

Lily allontanò bruscamente il dito di James dalle sue labbra, preparandosi a rispondergli a tono, come sempre.

“Aspetta, rossa.”

La interruppe. Meglio mettere subito le cose in chiaro.

“Non ci sarà un’altra volta. E’ l’ultima volta che te lo chiedo, te lo giuro…”

Da esasperata la sua espressione diventava perplessa. Un passo avanti?

Lui proseguì, riempiendo il silenzio.

“Sette anni sono tanti, tesoro. Basta un sì o un no, poi giuro che sparisco da questo posto infernale.”

Beh, “biblioteca” e “James Potter” non erano due termini compatibili, non c’erano dubbi in proposito.

“E’ l’ultima chiamata, Evans…” Un sorriso un po’ malinconico sul volto del ragazzo.

“…prendere o lasciare.”

A quel punto le ragazze iniziavano a voltarsi nella loro direzione e a bisbigliare, eccitate. Quanti nuovi pettegolezzi!

Lily scrutava James con un’espressione che era a metà tra il curioso e il divertito.

Scosse il capo con un sorrisetto, allungando la mano destra per riprendere il libro.

Lui non fece resistenza, ma si limitò ad aspettare, gli occhi fissi su di lei.

“No, Potter.” quasi ridacchiando. Era stato un “no” per sette anni, perché avrebbe dovuto cambiare idea così repentinamente? Adesso lui l’avrebbe guardata con occhi supplicanti, avrebbe iniziato a tentare di ammaliarla e avrebbe continuato a chiederle di uscire fino allo sfinimento…no?

Eh, no. Non quella volta. James sorrise, sinceramente rassegnato, poi si alzò.

“Va bene…ci vediamo, rossa.”

Senza un’altra parola rimise in spalla la sua borsa ed uscì a passo rapido dalla biblioteca.

La ragazza restò a guardarlo allontanarsi, la bocca semiaperta nell’atto di dire qualcosa che adesso aveva dimenticato.

Beh...in fondo il giorno dopo avrebbe ricominciato comunque. O forse no? Non sembrava scherzare, di certo. Fosse stato il giorno prima sarebbe stato ancora lì a insistere, fino a darle la nausea. Questa volta, invece...

Ti rendi davvero conto del valore di qualcosa quando la perdi, lo dicevano tutti.

E fu forse allora che, per la prima volta, si rese conto di quando contassero per lei quelle piccole attenzioni giornaliere, quell’interesse costante, quegli sguardi continui.

Il solo pensiero della loro assenza le dava un improvviso senso di vuoto.

Proprio in quel momento, capì che per lei James Potter non era solo uno dei tanti.

E, per quanto le risultasse assurdo il pensiero…avrebbe giurato di aver sentito il cuore accelerare il battito, per un paio di secondi, mentre la porta della biblioteca si richiudeva dietro il ragazzo.

   
 
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