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Autore: Nikki Potter    20/05/2009    3 recensioni
I suoi occhi celesti sapevano sempre mandarmi in tilt. E all’improvviso mi resi conto che quello era il momento giusto.
“Sono incinta” sussurrai.
Cercai nei suoi occhi paura, preoccupazione, ma ciò che vi lessi fece aumentare ancora di più i battiti del mio cuore. Amore. Felicità.
Sul suo volto comparve un sorriso dolcissimo che mi fece tremare le gambe. Aveva ancora questo effetto su di me, anche se erano ormai quattordici anni che ci conoscevamo. Non ero mai stanca di guardare il suo viso, non mi sarei mai stancata di lui. Lui era il mio ossigeno, la mia ragione di vita
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ron e Hermione-E' vero che i sogni si avverano Eccomi con una one-shot sulla mia coppia preferita in assoluto!!!! Buona lettura!!!!

Ricordo ancora benissimo quando, il 24 agosto del 2005, davanti allo specchio del bagno guardai il mio riflesso con consapevolezza, la consapevolezza di essere incinta.
Ero spaventata e felice insieme. In qualche modo, osservando la mia immagine riflessa, notai che ero diversa, c’era qualcosa di nuovo in me. Dentro di me c’era il frutto dell’amore mio e di Ron.
Non avevo assolutamente idea di come l’avrebbe presa anche se eravamo sposati da più di un anno. Forse lui non si sentiva ancora pronto…ma io lo volevo questo bambino, lo volevo con ogni fibra del mio essere. Sospirai.
Indossai un vestito verde acqua che mi arrivava alle caviglie e mi legai i capelli in una coda alta. Non mi truccai, col caldo che faceva non ne avevo voglia, e poi tanto dovevo solo cenare con Ginny.
Cena di sole donne, Molly le aveva fatto il favore di tenerle James per lasciarle un po’ di respiro. Soprattutto adesso che lei era ancora incinta di due mesi. Ai miei suoceri era quasi venuto un colpo, James aveva solo sette mesi…invece i miei due migliori amici era elettrizzati all’idea di allargare di nuovo la famiglia.
Io invece ero preoccupata. Non dovevo farmi tutte queste paranoie…aspettavo un bambino.
Al pensiero sorrisi all’istante. Con la bacchetta chiusi a chiave la porta e con un crac mi materializzai davanti alla casa di Ginny. Suonai piano il campanello e attesi.
Dopo qualche secondo la mia migliore amica aprì la porta e mi guardò con un sorriso smagliante.
“Herm! Finalmente, ti stavo aspettando!” mi fece entrare e chiuse la porta.
Notai una pila di tovaglioli, due bicchieri e una caraffa di succo di zucca ghiacciato sul tavolino davanti al divano.
“Che film si guarda?” chiesi curiosa.
Lei mi guardò con un sorriso strano e compresi.
“No, Moulin Rouge no! Lo sai che non mi piace…per non dire che lo detesto…” dissi decisa.
“Dai Herm…non farti pregare, lo sai che sono incinta…” Ginny fece gli occhi da cane bastonato.
‘Anch’io lo sono…’ pensai seccata.
Come al solito mi arresi “Va bene, d’accordo. Se mi addormento non sarà colpa mia…” sbottai.
“Grazie, sei la cognata migliore del mondo!” esclamò abbracciandomi con entusiasmo.
“Lo so” risposi sorridendo.
Dopo dieci minuti eravamo sedute sul divano a mangiare la pizza e a chiacchierare del più e del meno.
“Lo sai, mi sembri diversa…sei radiosa…” notò Ginny.
‘Perspicace’ pensai abbozzando un sorriso.
“Dici? Non me n’ero accorta” replicai.
Ginny annuì e poi mi fissò per un attimo sconcertata “Sei incinta!”
La guardai sorpresa “E tu come fai a saperlo?”
“Allora avevo ragione…wow Herm, aspettiamo i figli insieme, che bello! Ron come l’ha presa?” mi chiese Ginny sinceramente curiosa.
Senza sapere aveva espresso ciò che temevo di più, la reazione di Ron.
“Ehm…non l’ha presa, non gliel’ho ancora detto” risposi guardando attentamente il succo di zucca del mio bicchiere.
“Cosa?! E da quanto lo sai?” domandò stupita.
“Da ieri” risposi a bassa voce.
Sentii la sua mano sulla mia spalla “Tranquilla, sono sicura che la prenderà bene. Ha sempre desiderato diventare padre. Quando io ero piccola dovevo fingere di essere sua moglie e i nostri bambolotti erano i nostri bambini…”
Istintivamente sorrisi “Sinceramente non ce lo vedo Ron a giocare coi bambolotti”.
Ci guardammo negli occhi e poi scoppiammo a ridere come due pazze.

*

Il giorno dopo, nel tardo pomeriggio, io e Ron eravamo andati a fare una passeggiata a St. James’s Park per staccare un po’. Era piacevole camminare mano nella mano con lui e sentire un leggero venticello solleticarmi il viso. La presenza di Ron mi trasmetteva calore e sicurezza. Mi sembrava di essere in paradiso, non potevo desiderare niente di più.
“Guarda” mi sussurrò Ron all’orecchio.
Automaticamente sentii un brivido scendere lungo la schiena, succedeva sempre quando sentivo il suo respiro sul mio viso.
Sorrisi. Il sole stava tramontando e il cielo aveva sfumature rosa, arancioni e rosse. Uno spettacolo mozzafiato.
“È bellissimo” commentai a bassa voce.
“Mai quanto te” mi rispose Ron guardandomi negli occhi.
I suoi occhi celesti sapevano sempre mandarmi in tilt. E all’improvviso mi resi conto che quello era il momento giusto.
“Sono incinta” sussurrai.
Cercai nei suoi occhi paura, preoccupazione, ma ciò che vi lessi fece aumentare ancora di più i battiti del mio cuore. Amore. Felicità.
Sul suo volto comparve un sorriso dolcissimo che mi fece tremare le gambe. Aveva ancora questo effetto su di me, anche se erano ormai quattordici anni che ci conoscevamo. Non ero mai stanca di guardare il suo viso, non mi sarei mai stancata di lui. Lui era il mio ossigeno, la mia ragione di vita.
“Allora è vero che i sogni si avverano” commentò a bassa voce.
Lo guardai confusa “Che vuoi dire?”
“Ti ricordi la notte di San Lorenzo, quando abbiamo visto quella stella cadente?”
Annuii, era stato uno dei momenti più belli della mia vita. Avevo espresso il desiderio di poter vivere con Ron per sempre.
“Beh, io ho chiesto di avere un figlio da te” mi rispose Ron lievemente imbarazzato.
Il mio cuore iniziò a battere forte. Notai che era arrossito leggermente. Mi piaceva ancora di più quando era imbarazzato. Mi misi in punta di piedi e sfiorai le sue labbra con le mie. Automaticamente sentii le sue braccia stringermi la vita e avvicinarmi ancora di più a lui.
Il mio cuore cominciò a battere all’impazzata. Ron mi sollevò leggermente e il bacio da dolce divenne intenso e passionale.
Quando ci staccammo su entrambi i nostri visi c’era un sorriso pieno di felicità.
“Ti amo” sussurrò Ron.
“Anch’io” risposi.
In quel momento sentivo che avrei potuto toccare il cielo con un dito.
Ron mi mise a terra e mi guardò prima il viso e poi il ventre.
“Secondo me è una femmina” disse subito Ron sicuro.
“Dici?”
Ron annuì e mi accarezzò il ventre dolcemente “La mia piccola Rose…”
Sorrisi, Ron ormai era partito per la tangente, si era completamente innamorata di nostra figlia o figlio.
“Rose…mi piace” commentai sorridendo.
Ron mi accarezzò il viso con una mano “Mi hai reso l’uomo più felice del mondo”.
Lo abbracciai forte, sapevo che non avrei potuto vivere senza di lui e per lui era lo stesso. Era destino che ci incontrassimo e innamorassi. E ora il destino ci aveva fatto il regalo più grande e più bello.
Ora c’eravamo io, Ron e la nostra piccola Rose.

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Nikki Potter

  
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