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Autore: RosaDraco    05/12/2016    2 recensioni
Questo è un AU in cui tutti i dragon slayer sono in realtà dei draghi. Lucy, la protagonista, vive in una metropoli moderna dove nessuno crede più all’esistenza della magia, ma lei è una maga e sa che niente è come sembra. Questa è la storia di un incontro che cambierà la sua vita per sempre e della sua lotta per salvare Magnolia e Fairy Tail.
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La fata scalza

Buongiorno! Il capitolo di oggi è uno di quelli che mi sono divertita di più a scrivere. Ho provato ad immaginare l'aspetto della Fairy Tail degli inizi, in una Magnolia caotica e violenta proprio come una New York di inizio Novecento (avete presente quel film con Leonardo di Caprio? Gangs of New York? Se non l'avete visto dategli un'occhiata). Ho cercato anche di rendere il primo incontro tra Mavis e Natsu il più esplosivo possibile, spero che il risultato vi piaccia!


La fata scalza

Quella mattina Precht camminava a passo svelto. Sulla copia del giornale che aveva appena acquistato c’erano grandi notizie e non vedeva l’ora di portarle in ufficio. Il suo sesto senso gli diceva che quello era solo l’inizio e che qualcosa di ancora più grande stava per succedere. Ma quel mattino, Precht non era l’unico che andava di fretta, Magnolia sembrava un formicaio e proprio come ogni giorno le strade erano piene di persone, carri e automobili. Nessuno prestava attenzione all’uomo con i capelli viola con la benda nera sull’occhio. Un cavallo gli finì quasi addosso.

- Guarda dove vai! - Precht fece un gesto al tizio alla guida del carro prima di rimettersi a camminare. Quando alla fine il mago arrivò a destinazione, trasse un sospiro di sollievo. Aprì la porta del n.20 e scese le scale. Anche se quella era la sede della sua gilda, Fairy Tail, l’ufficio sembrava uno scantinato buio e ammuffito. Il locale si trovava sotto il livello della strada e quindi c’era solo una piccola finestrella da cui far passare un po’ d’aria. L’unica luce era quella di una vecchia lampadina e anche l’arredamento era scarso e logoro, nonostante Warrod facesse del suo meglio per tenere in ordine. Per poco Precht non gli andò a sbattere addosso mentre entrava. Il ragazzone con i capelli neri si stava occupando del ficus vicino all’ingresso. Buttato sulla vecchia poltrona di pelle nell’angolo, c’era invece un altro ragazzo con i capelli biondi, gli occhi azzurri e l’aria da perfetto furfante: Yuri. Era così impegnato ad affilare il suo coltellino svizzero che non si accorse nemmeno di Precht. Ma al mago non interessavano né Warrod né Yuri, Precht stava cercando il loro master: Mavis.

- Il Re dei Draghi è morto. - Annunciò buttando il giornale che stringeva sulla scrivania ma la ragazza non gli diede nemmeno ascolto. - Mavis. Mavis? MAVIS! - Precht poteva strillare quanto voleva ma era tutto inutile. La ragazza stava dormendo profondamente, con le braccia incrociate e la testa appoggiata sul tavolo. I suoi lunghi capelli biondi le coprivano la faccia e ricadevano sul legno a onde, come l’acqua di una cascata.

- Sei un pazzo se speri di trovare Mavis sveglia prima delle dieci. - Lo canzonò la voce di Zera. La ragazza era appena uscita dalla porta sul retro con una tazza di caffè fumante stretta tra le mani. I tratti del suo viso, i lunghi capelli marroni e ondulati e quelle sopracciglia un po’ più spesse, facevano di lei una giovane donna particolarmente attraente, una bellezza latina. Ma Zera non era per nulla interessata alla possibilità di sfruttare quel fascino. Aveva sempre un’aria un po’ imbronciata e l’unica persona alla quale riservava delle parole dolci era l’amica del cuore, con cui aveva condiviso tante cose fin da piccola.

- Sveglia amore. - La ragazza appoggiò la tazza di caffè sul tavolo e quando il naso di Mavis percepì il profumo, ci fu finalmente una reazione. Il master di Fairy Tail allungò una mano e afferrò la tazza per portarsela alle labbra.

- Hai sentito quello che ho detto? - Le chiese Precht.

- Certo. - Aveva ancora i capelli calati davanti al viso ma la ragazza scorse comunque il titolo e l’immagine impressi in prima pagina sul Magnolia Times. I suoi occhi verdi scintillarono mentre scorrevano la notizia. Raccontava di come una grande villa, affacciata sul fiume a nord di Magnolia, fosse andata a fuoco durante la notte. Il giornalista si soffermava anche, con eccessiva dovizia di particolari, sul ritrovamento di tre corpi straziati e bruciati che i pompieri avevano fatto quel mattino, una volta domate le fiamme: due uomini e una donna. - Le autorità non sanno chi fosse per davvero Igneel e nemmeno i suoi collaboratori. - Osservò Mavis. - Igneel voleva instaurare un rapporto pacifico con gli abitanti di questa città per creare un santuario per quelli della sua specie, ma evidentemente non tutti erano d’accordo. Chi può aver ucciso tre draghi? È una missione impossibile per un essere umano: credo sia stata una faida interna. Inoltre il colpevole ha provato a nascondere le prove ma non ha rivendicato il trono. Come mai? Si è pentito? È ferito ed è scappato? Aveva un mandante? In ogni caso questa storia avrà sicuramente delle ripercussioni sugli equilibri di potere qui a Magnolia. Dobbiamo tenere gli occhi aperti perché potrebbe succedere di tutto e potrebbero aprirsi delle prospettive interessanti. - Dopo aver finito la sua analisi Mavis bevve il resto del caffè, schiantò la tazza sulla scrivania e si alzò stiracchiandosi. Era così bassa e così minuta che il suo corpo sembrava ancora quello di ragazzina di tredici anni anche se ormai ne aveva più di venti. Non arrivava nemmeno alla spalla di Precht, eppure tutti i suoi compagni la rispettavano e pendevano dalle sue labbra in attesa degli ordini di quel mattino.

- Andiamo a fare un po’ di soldi! - Annunciò Mavis con un sorriso. Quelle erano le parole perfette per accendere Yuri. Il ragazzo saltò in piedi, rimettendo il suo coltellino a posto in tasca - Quest’idea mi piace! - E poi schizzò via per le scale, seguito a ruota da Mavis - Andiamo! - La ragazza andava così di fretta che non si accorse nemmeno di essere ancora scalza.

- Le scarpe! - Le gridò dietro Zera, sventolando le ciabatte che si era lasciata dentro, ma Mavis si girò appena per farle un sorriso - Non mi servono le scarpe per calpestare anche oggi tutti gli avversari di Fairy Tail! -

Fare soldi per Mavis significava andare al Tontine Coffee House di Wall Street, dove si riunivano i più grandi imbroglioni della città, e speculare il più possibile su ogni genere di acquisto e di vendita. Per finanziare la gilda, attirare nuovi affiliati, stabilire alleanze e comprare porzioni di Magnolia, le serviva un mucchio di quattrini. E Mavis sfruttava le sue incredibili capacità di calcolo e il suo intuito per raccogliere quelle somme nel minor tempo possibile. Ma quando giocare in borsa non si rivelava sufficiente, Precht e gli altri erano sempre pronti a svaligiare per lei le casse dei Blue Skull e delle associazioni rivali.

Il volume di affari a Magnolia era cresciuto così tanto negli ultimi anni, che per ospitare gli azionisti un nuovo edificio era stato costruito al n. 10-12 di Broad Street, ma alla Coffee House c’erano sempre un mucchio di affezionati. Mentre a Broad Street andavano gli uomini in giacca e cravatta, al Tontine si riunivano trafficanti, politici, affaristi e ciarlatani. La maggior parte degli scambi condotti lì dentro aveva sempre qualcosa di sospetto e al limite della legge. Quello era il luogo ideale per grandi profitti e grandi perdite, ma anche il posto ideale per divertirsi: seduti ai tavoli c’erano persone che bevevano, fumavano e giocavano d’azzardo a tutte le ore. L’intero posto sembrava un locale di periferia e allo stesso tempo una specie di deposito perché di qua e di là c’erano ammassate balle di fieno, casse e barili che le gente aveva portato con sé per vendere. Dall’alto della scalinata, che portava al secondo piano, un uomo si sgolava, strillando tutto il giorno i titoli delle azioni e i loro prezzi.

- Oggi sembra che quelli della G.S. Constructions stiano andando forte. Dicono che il cantiere verrà approvato tra qualche giorno. - Sussurrò Yuri, appoggiandosi al tavolo accanto a Mavis. La ragazza sembrava completamente impegnata ad ascoltare i discorsi dell’uomo affacciato alla balconata, eppure aveva le orecchie ben aperte.

- Investiamo qualche altra cosa su di loro? -

- Vendi tutto. -

Yuri spalancò la bocca.

- Il sindaco non concederà l’approvazione, anche se loro sono i candidati più qualificati. Ricordati che sua figlia è fidanzata con quell’idiota delle G.M. Buildings. -

- Ma se non hanno nemmeno presentato la candidatura?! -

- La gara si chiude alle 14 di oggi. Sono sicura che lo faranno nelle prossime ore. - Replicò la maga giocherellando con una delle sue chiavi d’argento, fissata al mazzo che aveva appoggiato al tavolo.

- Specialmente dopo quello che Shippo ha visto ieri sera. Quelli della G.M. Buildings hanno aspettato fino all’ultimo per rovinare gli avversari. Quando si scoprirà che non sono più i favoriti si precipiteranno tutti a vendere e il valore delle loro azioni crollerà come un castello di sabbia. Che aspetti? -

- Su ... Subito! -

- Portami anche un altro caffè! -

- E per me whiskey. -

Quando Mavis si girò scoprì che a parlare era stato un uomo vestito in modo elegante, con un bastone da passeggio e il cilindro. Ma i suoi capelli blu erano spettinati ed aveva un marchio rosso intorno all’occhio destro, che ricordava il tatuaggio di un pirata. Sembrava il perfetto ritratto di un nobile decaduto, l’ultimo discendente di una famiglia ricca, venuto da oltreoceano e che ormai di aristocratico non aveva più nulla, nemmeno il nome: Sieg Hart.

- E dato che ci sei, Yuri, potresti fare un lavoretto extra per me? - L’uomo tirò una manciata di monete al ragazzo. - Comprami due jewel di azioni di quei tizi che fanno estintori. Scommetto che i prezzi saliranno alle stelle. - Yuri afferrò i soldi e sfrecciò via senza farsi altre domande, a caccia del piccolo gruppo di inventori. Ma Mavis restò ferma al suo posto cercando di capire quali fossero le ragioni dietro il sorriso di Sieg. - Perché pensi che i prezzi degli estintori saliranno così tanto? -

- Vedi ... - Le spiegò l’uomo, appoggiando il mento sul manico del bastone - Perché in città è appena arrivato il figlio di Igneel ed è completamente fuori di sé. Vuole trovare a tutti i costi il traditore che ha ucciso suo padre e Magnolia potrebbe diventare un inferno come nel X835. Per quanto mi piacerebbe prenderlo a pugni ho pensato di avvisare prima te, dato che si trova nella tua zona. Sembrava intenzionato a mettere l’Upper West a ferro e fuoco ... -

I maghi seduti intorno al tavolo spalancarono gli occhi. - Sei sicuro di quello che stai dicendo? - Gli chiese Warrod ma Mavis non aveva bisogno di sentire altro. La ragazza si alzò con uno scatto, precipitandosi fuori

- Grazie Sieg! -

- Dovere. In cambio metto tutto sul tuo conto. -

- Sei un lazzarone. - Gli sibilò Zera prima di allontanarsi ma l’uomo la ricambiò con un sorriso - Divertitevi con il drago furibondo! Io rimango qui a brindare alla vostra salute! -

Mavis saltò sul primo tram a disposizione senza girarsi nemmeno per un attimo a controllare se i suoi compagni la stavano seguendo. Sapeva che in una questione come quella la velocità era fondamentale. Non solo doveva evitare che la città andasse a fuoco ma doveva anche sfruttare al meglio quell’occasione. Se fosse riuscita a fermare il principe inferocito prima di tutti gli altri, la fama di Fairy Tail sarebbe sicuramente schizzata alle stelle!

- Speriamo di fare in tempo. -

Quando la ragazza arrivò alla fermata giusta e saltò giù dal tram, scoprì subito che le parole di Sieg erano vere: c’erano un paio di palazzi in fiamme e un folto gruppo di volontari e pompieri che cercavano di domare l’incendio. L’intero quartiere sembrava fosse stato distrutto da una guerra civile, di qui e di là c’erano vetrine rotte, bancarelle capovolte e perfino un carro con una ruota spaccata. Le voci delle persone in strada erano allarmate e confuse, qualcuno di loro parlava di “quei teppisti dei Blue Skull”, ma Mavis sapeva che quella non poteva essere soltanto opera loro. Da che parte era andato il Principe dei Draghi? Dove potevano averlo portato quelli dei Blue Skull, per poterlo affrontare senza che nessuno interferisse?

- Miss non andate di là! - Le gridò qualcuno mentre si precipitava in direzione del lungofiume. - C’è una rissa laggiù! - Ma quelle parole erano proprio quelle che Mavis voleva sentire. La ragazza fece un mezzo sorriso, sussurrando - Bingo. -

Il master di Fairy Tail scese in tutta fretta le scale che portavano vicino il fiume e proprio come le aveva detto l’uomo in strada, trovò subito quelli che stavano combattendo. Si trattava di un gruppo di maghi dei Blue Skull e di un ragazzo con i capelli rosa salmone e una sciarpa bianca. Mavis conosceva già tutti gli uomini presenti e sapeva che si trattava dei fedelissimi del master dei Blue Skull, tutti maghi potenti e spietati. Eppure cinque di loro erano già finiti al tappeto mentre il Principe dei Draghi teneva il sesto sollevato per il bavero. - E così voi siete la gilda che controlla Magnolia? - Sibilò il ragazzo - Siete soltanto dei ratti schifosi. Ma dato che vi siete presi la briga di venirmi ad accogliere, sarò generoso. Se mi dici cosa è successo a Igneel ti prometto che tu i tuoi compagni farete una morte veloce e indolore. -

- Io ... io non so niente! - Frignò l’uomo, cercando inutilmente di divincolarsi dalla stretta d’acciaio che lo teneva imprigionato. Sudava e sembrava così terrorizzato da essere sul punto di farsela addosso - Noi non c’entriamo niente! Master Geoffrey ci ha mandati qui soltanto perché ... -

- Credo che abbia pensato che era l’occasione adatta per sbarazzarsi anche di te e di tutti i draghi in città, non gli piacciono i concorrenti. - Lo interruppe Mavis. Soltanto allora il principe si girò e i loro sguardi si incrociarono. - Ma credo che i Blue Skull non c’entrino davvero niente in questa storia. Un drago? Forse uno potrebbe essere alla loro portata, ma tre? Ne dubito. Inoltre questi tizi ti hanno detto un mucchio di bugie: Magnolia non gli appartiene e non sarà mai di loro proprietà, perché è mia. -

A quel punto il principe gettò via l’uomo che teneva per il bavero, tirandolo in mezzo all’erba come se fosse stato spazzatura. L’apparizione di Mavis era proprio il diversivo che i maghi di Blue Skull stavano aspettando ed il gruppo raccolse il compagno, scappando via il più in fretta possibile.

- Chi diavolo sei? - Sibilò il drago e la ragazza si presentò, facendo un piccolo inchino col bordo del vestito alzato - Mavis Vermillion. Tu invece devi essere Natsu Dragneel, giusto? -

Il drago non le rispose, limitandosi a fissarla. Fin da quella distanza Mavis poteva sentire tutta la sua rabbia che ribolliva come la lava di un vulcano pronto ad esplodere.

- Mi dispiace per Igneel, era un drago straordinario. Hai le mie condoglianze. - Gli spiegò la ragazza - E so che sei molto arrabbiato per quello che è successo, ma devo chiederti di smettere immediatamente di causare problemi in città. -

- Vaffanculo! Io non prendo ordini da nessuno! - Replicò il drago con un ringhio.

- Dovunque sia il colpevole, ammesso che sia ancora qui, non lo troverai di certo seminando il panico. - Continuò Mavis per nulla turbata dalle sue minacce - Inoltre credo che tuo padre non sarebbe per nulla contento di vederti comportare così. Igneel voleva costruire un’alleanza pacifica con gli umani ma stai rischiando di distruggere quel po’ di fiducia che era riuscito a conquistare. -

- CHE NE SAI TU DI MIO PADRE??? - Le ruggì contro Natsu, sempre più irritato. - Smettila di dire stronzate come se Magnolia fosse davvero la tua! Non mi importa niente di questo dannato posto, non mi interessa se va a fuoco e bruciano tutti all’inferno! E ora levati di mezzo ragazzina! - Il drago raccolse una palla di fuoco nel palmo di una mano e la scagliò, ma Mavis non si mosse nemmeno. Sapeva che quello era solo un avvertimento e lasciò che l’incantesimo colpisse il terreno a pochi passi da lei. - Visto che non vuoi ascoltarmi con le buone mi costringi ad usare le cattive: ti sfido a duello, Natsu Dragneel. - Gli propose Mavis con un sorriso dolcissimo - Se vinco, ti unisci a Fairy Tail, io divento il tuo master e tu la smetti subito di seminare il panico in città. -

- Ti piacerebbe avermi al guinzaglio, vero? Mi dispiace ma non credo proprio che ci riuscirai. -

- Fare parte di una gilda non significa soltanto ricevere ordini. - Gli spiegò Mavis - Noi di Fairy Tail siamo come una famiglia e ci occupiamo gli uni degli altri. Sarai uno dei nostri e ti daremo una mano a cercare il traditore che ha ucciso tuo padre. - Ma Natsu non sembrava intenzionato ad ascoltare nemmeno una delle sue parole - E se vinco io? -

- Potrai fare di me tutto ciò che vuoi. Puoi anche mangiarmi se ti fa piacere. -

E a quelle parole Natsu scoppiò a ridere - Ahahaha! Questa è davvero buona! Se ci tieni tanto fatti avanti ragazzina! Nessuno è mai riuscito a battermi in duello e tu di certo non sarai la prima! -

Anche se poteva già sentire le sue voci dei suoi compagni che correvano verso di lei e chiamavano il suo nome, Mavis scelse di ignorale. - È deciso allora. - La maga spalancò le braccia, recitò una breve formula e al suo ordine un gigantesco cerchio di rune dorate e brillanti si materializzò sulla riva del fiume e dai bordi del cerchio si sollevò una barriera, che chiuse lei e il drago all’interno, come in una scatola.

- Mavis! - Zera non riuscì a fare nulla per impedirglielo, tranne che sbattere il pugno contro l’incantesimo. La barriera era trasparente come vetro ma più resistente del cemento, né lei, né gli altri avevano alcuna speranza di sfondarla.

- Nessuno può lasciare questo cerchio magico. Ha una durata di cinque minuti. - Annunciò il master di Fairy Tail - Vince chi allo scadere del tempo è ancora in piedi. -

- Fermati subito! È pericoloso! - Le gridò ancora Zera ma Mavis si girò appena un istante a guardarla. Aveva il classico sorriso che diceva: “Fidati di me.”

- Cinque minuti sono anche troppi. - Natsu passò per primo all’attacco, precipitandosi contro l’avversaria con un pugno completamente avvolto dalle fiamme. Non voleva sprecare più tempo del necessario contro una mocciosa ma Mavis non era una ragazzina inesperta. Il master estrasse una chiave d’oro dal mazzo che portava sempre nella scollatura del vestito - Porta della Bilancia apriti: Libra! -

Al suo richiamo il suono di una campana riecheggiò lungo il fiume ed una danzatrice orientale apparve immediatamente accanto a lei. Aveva il viso coperto da un velo e due piattini di una bilancia stretti in ogni mano.

- Cambia il peso del bersaglio. -

L’aria attorno a Natsu si fece subito così pesante da schiacciarlo a terra e sua la corsa si arrestò a metà. Il drago piombò in ginocchio con così tanta forza da scavare praticamente un cratere. - Che cazzo sta succedendo? - Ringhiò Natsu: staccarsi da terra gli sembrava praticamente impossibile.

- E non hai ancora visto niente! Porta dei Pesci apriti: Pisces! - Non appena Mavis girò la chiave due pesci giganteschi risposero al suo comando. Uno era grigio e l’altro blu oltremare, le loro forme ricordavano quella di una coppia di anguille ma le loro dimensioni superavano notevolmente quelle di un mostro marino.

- Attaccate! - Le due creature si lanciarono all’istante contro Natsu. Il drago sembrava spacciato, inchiodato al suo posto, ma non aveva alcuna intenzione di farsi battere così facilmente - Fire Dragon’s Iron Fist! - Quando il suo pugno colpi Pisces l’effetto fu un’autentica esplosione. I due spiriti vennero scagliati indietro e andarono a sbattere contro la barriera, facendola tremare così forte che per un attimo sembrò fosse sul punto di spezzarsi. Anche se non poteva muoversi, Natsu era ancora in grado di attaccare Mavis a distanza. Inspirò profondamente e si preparò a lanciare una fiammata ma si fermò di colpo quando si accorse che accanto alla ragazza era comparso un bambino. Aveva delle orecchie pelose e la coda arruffata di una volpe.

- Ecco qui. -

- Grazie Shippo. -

Il bambino stava tendendo a Mavis una sciarpa bianca. Natsu si passò una mano intorno al collo per verificare e spalancò la bocca quando scoprì che quella era per proprio la sua. Quando l’aveva sfilata? Come aveva fatto?

- Non fare quella faccia! Io posso rubare praticamente qualsiasi cosa! - Ridacchiò il bambino volpe - Sono il re dei ladri! -

- Questa sciarpa è davvero calda. - Aggiunse Mavis mentre l’avvolgeva attorno collo - Sento che ha qualche proprietà speciale. È fatta di scaglie di drago? Può proteggerti dalla magia nera? Chissà se proteggerà anche me dalle tue fiammate. - La ragazza fece un sorrisetto diabolico - A meno che tu non voglia rischiare di rovinarla ... -

- Stronza! - Il drago ringhiò e fece leva su tutte le energie che aveva a disposizione per alzarsi. La sua aura si accese come una torcia e l’incantesimo di Libra si spezzò come una corda bruciata.

- Non riesco più a tenerlo fermo! - Esclamò la danzatrice, presa dal panico e lo spirito della volpina sparì, rifugiandosi rapidamente dentro il suo portale. Ma Mavis non si fece intimorire - Avrei dovuto immaginarlo: il fuoco dei draghi può bruciare qualsiasi cosa, anche la magia degli altri. Pisces! - La ragazza fece un gesto con la mano e lo spirito tornò all’attacco. Natsu provò a respingerlo con un secondo pugno ma questa volta il pesce blu parò il colpo, usando la sua fronte dura come acciaio e il pesce grigio colse al volo quell’opportunità per colpire il drago con una testata e scagliarlo contro la barriera.

- Gli spiriti delle stelle sono creature spettacolari: sono immortali e i loro poteri non hanno limiti. - Gli spiegò Mavis - Sono io quella che decide il limite delle loro energie. -

Natsu riuscì a rialzarsi e a spostarsi giusto un attimo prima che il pesce blu lo azzannasse. Aveva dei denti grossi e piatti come le macine di un mulino: se lo avesse preso lo avrebbe triturato.

Forse aveva sottovalutato la sua avversaria: adesso che aveva finalmente liberato la sua magia, la sua aura brillava d’oro e pulsava come una stella, come un piccolo splendido sole.

- Non avresti dovuto accettare la mia sfida Natsu Dragneel: è evidente che non sei in condizioni di combattere. Sei talmente fuori di te che non riesci nemmeno a concentrarti sul nostro combattimento. Mi aspettavo qualcosa di meglio dal Principe dei Draghi. -

- Sta zitta! - Tuonò Natsu, ma Mavis aveva ragione. Aveva ragione a dire che era fuori controllo e che era matto di rabbia. Era arrabbiato con chi aveva ucciso suo padre, con tutta Magnolia e con lei che continuava a bloccargli la strada. Il tempo scorreva rapidamente e doveva sbrigarsi se voleva vincere.

Natsu reagì attingendo alle riserve più profonde di magia che aveva a disposizione, a quel potere che dormiva dentro di lui, più sotto delle sue scaglie di drago. La sua aura infuocata cambiò colore, scurendosi fino a che non divenne nera come la pece, tutta fatta di lingue di fuoco rovente e diabolico. Quell’energia magica era così forte che finì col corrompere la sua forma umana; gli comparvero scaglie sulle guance e le sue dita si trasformarono in artigli affilati. Quel potere era così oscuro e violento che quando la sfiorò Mavis sentì un brivido passarle lungo la schiena. Che cosa sarebbe successo se avesse lasciato una cosa del genere libera per Magnolia?

- È per questo che porti la sciarpa? È un sigillo? - Sussurrò Mavis, mentre accarezzava una delle tante chiavi d’argento fissate al suo mazzo.

- Darkness ... - Cominciò a recitare Natsu raccogliendo le fiamme oscure tra le mani, ma il master di Fairy Tail non aveva alcuna intenzione di permettergli di usare un incantesimo così devastante.

- Porta del Scarificio apriti: Andromeda! -

- Phoenix Blade! -

Una catena saettò fuori dal terreno e si avvolse attorno alla caviglia del drago, trascinandolo a terra giusto un istante prima che scagliasse l’incantesimo contro Mavis. Il suo vortice infuocato mancò pietosamente il bersaglio e schizzò verso l’alto, dove esplose a contatto con la barriera. Per un attimo ci fu solo fumo, un fumo così scuro e denso da lasciare perfino gli spettatori senza fiato, poi la barriera si dissolse permettendo al miasma di dissolversi. E fu allora che Natsu capì di aver appena perso il duello: la catena lo aveva trascinato a terra ma Mavis era ancora in piedi, ferma nello stesso punto in cui aveva iniziato il combattimento. La ragazza aveva vinto senza nemmeno sporcarsi le mani e senza nemmeno che riuscisse a battere uno dei suoi spiriti. Natsu picchiò un pungo sull’erba e la sua aura oscura si dissolse come il fumo che aveva lasciato il suo incantesimo.

- Ci è riuscita! - Yuri e gli altri lanciarono un grido d’esultanza mentre Mavis si avvicinava al drago incredulo e sconfitto.

- Benvenuto a Fairy Tail. - La ragazza si inginocchiò davanti a Natsu, avvolgendogli nuovamente la sciarpa attorno al collo. Gli sorrise e gli tese una mano per aiutarlo a rialzarsi - Vieni ho già la prima missione per te: mangiare. Permettimi di offrirti la colazione, sono sicura che non hai ancora toccato nulla. Vedrai che ti sentirai meglio con lo stomaco pieno! E dopo parleremo di quello che è successo e di cosa possiamo fare per aiutarti. Fidati di me. -

E così quel giorno Natsu divenne parte di Fairy Tail. Mavis e gli altri lo aiutarono nelle sue ricerche ma purtroppo nemmeno con i loro sforzi combinati fu possibile trovare il traditore che aveva ucciso Igneel. Il cuore di Natsu era ferito e pieno di rabbia ma pian piano il sorriso di Mavis riuscì a cicatrizzare la lesione. Fairy Tail divenne la sua nuova casa e il drago cominciò a pensare di aver trovato il posto giusto in cui realizzare il sogno di suo padre: un luogo dove gli umani e i draghi potessero convivere pacificamente. Mavis era sempre piena d’allegria, dolcezza e coraggio. A volte Natsu si domandava come facessero tante cose ad entrare in così poco spazio. Il master di Fairy Tail lo impressionava ogni giorno, grazie alla sua intelligenza e le sua abilità. Per lui Mavis divenne come un faro, una luce guida, così perfetta e brillante che Natsu non riusciva nemmeno a vedere le sue ombre. Tutte le domeniche Mavis spariva. Diceva che utilizzava il suo giorno libero appositamente per studiare le sue strategie, ma quando faceva ritorno ogni lunedì si portava sempre dietro un certo odore di magia nera.

Natsu decise di fidarsi esattamente come gli aveva chiesto e come facevano gli altri. Si gettò a capofitto nelle missioni che gli affidava, facendo del suo meglio per far crescere la gilda, fino a che non arrivò il fatidico giorno in cui i Blue Skull venne definitivamente sconfitti e Magnolia fu liberata dalla sua schiavitù.

- Facciamo tutti un grande brindisi per Mavis! - Annunciò Warrod alzando in alto il suo boccale di birra - Un brindisi per il nostro master che ci ha guidati verso la vittoria! - I suoi compagni lo imitarono, riempiendo lo scantinato - ufficio con il rumore dei boccali che cozzavano e le loro voci allegre.

- Devo confessarvi che ho pensato che Mavis fosse completamente pazza quando ci ha detto per la prima volta di voler spodestare i Blue Skull. - Precht scosse la testa mentre sorseggiava la sua birra e ricordava quel momento. La loro era stata una dura battaglia e tutti avevano il corpo coperto e ferite e di bende.

- Tutti hanno pensato che Mavis fosse pazza! - Ridacchiò Yuri, passando un braccio attorno alle spalle della ragazza in questione per darle una stretta. Anche se era di buon umore l’esperto di magia elettrica era quello che aveva trascorso i momenti peggiori durante lo scontro finale. Un sortilegio del master dei Blue Skull lo aveva trasformato in un mostro feroce e non sarebbe tornato mai più alla normalità se non fosse stato per l’aiuto di Mavis.

- La faccia di Geoffrey quando abbiamo sigillato per sempre i suoi poteri è stata la cosa più esilarante che abbia mai visto! - Esclamò Zera finalmente con il sorriso sulle labbra - Sono certa che i nostri genitori sarebbero fieri di noi! - Aveva gli occhi lucidi mentre ripensava alla sua famiglia che i Blue Skull avevano spazzato via. Warrod cercò di consolarla, accarezzandole la schiena e Mavis le fece un sorriso.

- Ne sono convinta anch’io. Ascoltatemi tutti! - Annunciò il master mentre si arrampicava sul tavolo e alzava in alto il suo boccale - Da oggi comincia una nuova epoca per Magnolia! Questa città è finalmente libera dalla schiavitù in cui l’avevano ridotta i Blue Skull. Nessuno sarà più costretto a lavorare o a morire a causa loro e le persone saranno di nuovo libere di usare la magia nel modo che preferiscono. Sorgeranno altre gilde, ne sono certa, ma questo non è un male. Fairy Tail sarà come un faro! - La ragazza alzò ancora più su il boccale, sembrava quasi una bellissima statua dedicata alla libertà - Saremo il loro modello e li ispireremo per un futuro migliore. Perché una gilda è come una casa, è una seconda famiglia, un posto dove stare in compagnia con gli amici e dove sentirsi protetti. La nostra avventura è solo all’inizio. Le fate hanno la coda? Nessuno lo sa! Ma niente ci impedisce di continuare il nostro viaggio alla scoperta dei segreti della magia! -

E fu in quel preciso istante che Natsu capì che non avrebbe più potuto fare a meno di Mavis: aveva già trovato la sua fata. Quello che stava pensando era così evidente che perfino Zera lo capì e lanciò un sospiro afflitto. Sapeva che il cuore di Mavis apparteneva già ad un altro ma aveva promesso all’amica di mantenere il silenzio e non poteva rivelarglielo.
  
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