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Autore: Bruna_mars    08/12/2016    1 recensioni
Una Ginny debole, sola, abbandonata. Nei momenti di disperazione si fa di tutto, anche rivedere vecchie figure del passato…
Questa storia partecipa al contest "Regalo di Natale" di Matilde di Shabran.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Thomas, Ginny Weasley | Coppie: Dean/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Ombra
 
 
Nome utente EFPsito/EFPforum: bruna_mars
Titolo: Ombra
Rating: Arancione
Genere: Romantico
Tipo/i di coppia: Het
Coppia/e: Ginny/Dean
Avvertimenti/note: Una Ginny debole, sola, abbandonata. Nei momenti di disperazione si fa di tutto, anche rivedere vecchi personaggi del passato…
Pacchetto utilizzato (basta numero del pacchetto): Offenbach
 
 
Mi prende tra le sue braccia, mi culla, mi ama. Sento il suo profumo di spezie inebriarmi dolcemente, mentre mi fa sua e mi rende parte integrante della sua anima. Dolce amore, coltivato ma sfiorito, in un cuore che ormai appartiene a qualcun altro. Appartiene ad Harry. Ad Harry, Harry Potter.
Appartiene a lui che non è qui con me, che non mi ama più, che torna a casa dopo aver reso sue altre donne, che a volte non torna affatto. Anche se io lo aspetto. Lo aspetto tutti i giorni, davanti la finestra, mentre osservo la pioggia infittirsi e la nebbia oscurarmi la vista. E quando mi illudo di vederlo, sento dentro di me il desiderio di farmi abbracciare dalle sue forti braccia, ma lui non c’è e non lo fa.
Ne ho parlato con Hermione. Non mi ha mai visto così, disperata e sconsolata. I miei figli non ci sono ed io torno dal lavoro senza avere alcuna consolazione. Harry invece non torna e alcune notti le passa da Ron, altre chissà dove, nelle mani di altre donne che fanno di lui ciò che vogliono. Mentre io lo amo. Lo amo, lo rispetto e lo lego a me nel cuore e nell’anima. Non nel corpo. Non nella mente.
Dean mi bacia dolcemente le tempie, poi passa alle guance e poi sulle labbra, con delicatezza, poi con foga. Non so come mi sono ritrovata qui, corpo a corpo, stretti nell’anima. Non so come sia arrivato qui a casa mia così rapidamente, sotto una tempesta ed un cielo buio e tenebroso che nasconde la luce che questa dimora ha perso da anni. Non so come mi sia lasciata andare alle sue lusinghe, dopo tanti anni insieme ad Harry.
Una volta lo lasciai per Harry, quando la mia mente era talmente presa da una figura che forse aveva preso forma soltanto nella mia mente. Lo abbandonai perché sentivo che la passione profonda che provavo per Harry avrebbe sempre preso il sopravvento, mi avrebbe sempre fatto tornare al punto di partenza, a quel giorno in cui gli rivolsi per la prima volta la parola. Non so cosa avesse di tanto speciale quel ragazzino di soli undici anni, ma vedevo in lui ciò che mancava a mio padre, ai miei fratelli. Era il mio eroe.
Ed ora sono qui, con Dean. Cosa ci faccio con Dean?
Mentre mi spoglia lentamente, mi tornano alla mente le vicende degli ultimi tempi. La squadra che alleno da quando l’età mi ha costretto ad abbandonare il campo di Quidditch aveva battuto la sua e, riconoscendomi, mi aveva invitato a cena. Ero a Vienna, in piena solitudine. Harry non mi aveva voluto accompagnare perché aveva da fare al Ministero. Perciò, a malincuore avevo accettato. Mi raccontò del figlio nato da un errore che era diventato la luce dei suoi occhi e di quelle amicizie nate ad Hogwarts che ancora coltivava dopo più di vent’anni. Sorrideva alla vita e si dedicava al suo bambino più di quanto avesse fatto Harry negli ultimi dieci anni. Lily Luna era cresciuta senza un ricordo paterno e lo vedeva solamente come un coinquilino che tornava a dormire a casa solamente la sera tardi, dopo ore ed ore di lavoro. James Sirius sentiva la sua assenza totale, ma lo ignorava. L’unico che ancora gli dava una possibilità era il mio secondogenito, non che figlio preferito di Harry, Albus Severus. Ora non sono più sicura di nulla. Dalle lettere che ricevo non so quanto ancora sia legato a suo padre. Io ripeto ai miei bambini che il padre chiede sempre di loro, ma il padre non c’è. Non c’è mai.
Dean ntra dentro di me prima piano, poi, lasciandosi prendere dalla foga del momento, mi accompagna in una danza a cui non sono più abituata. Affonda il suo capo nel mio seno, stringo nella mia mano i suoi capelli ricci che tanto adoravo e che ora ho qui con me. Lo accarezzo, lo stringo a me e rispondo a baci che mi aspetto da qualcun altro. Qui c’è Dean. Non c’è Harry. C’è solo Dean.
Forse Dean se ne andrà come Harry, forse l’affetto che mi dimostra ora non è nulla, forse è proprio come lui. Ma Dean è arrivato a darmi amore e pazienza in così poco, mentre invece Harry lo ha fatto all’inizio, per poco. Non ho paura che la porta venga aperta e non ho il timore di ritrovarmi un Harry Potter davanti, ferito ed umiliato. So che non accadrebbe mai. So solamente che Dean è qui, mi accarezza e mi desidera. Harry no. Addio, Harry.
  
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