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Autore: St Jimmy    20/05/2009    5 recensioni
Le fotografie portano a dei ricordi. Ricordi belli, brutti, dolorosi, tristi, eccitanti, divertenti, intriganti... 1-Il ricordo più bello (Vegeta) 2-Tornerà (Pan) 3-Ti amo(Bulma) 4-Come papà (Trunks) 5-L'unico ricordo in quest'orribile mondo (Mirai Trunks) 6-L'amo e basta (Goku) 7-Ti voglio bene, mamma (Chichi) 8-Great Saiyaman in arrivo! (Videl) 9-Odio e divertimento fraterno non cambiano mai (Trunks, Bra) 10-Colpa mia (Gohan) 11-Tornare bambino (Trunks)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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fff


Ave, miei cari lettori. Lo so, lo so, non sono degna di avere la vostra attenzione dopo il mio orrendo ritardo, sia per tutte le fic che non ho letto o recensito in questi giorni, che per la mia raccolta non pubblicata da un po'. Sono veramente dispiaciuta ç___ç (e a chi dispiace?! Si stava bene senza di te! Nd lettore casuale) (io sono ancora qui ç__ç! Nd me). Vi auguro buona lettura.


Odio e divertimento fraterno non cambiano mai


Una graziosa bambina di circa sette anni indossava un grosso cappellone di paglia, adornato con un nastro scarlatto, che annodato formava un fiocco davvero ben fatto. I sottili capelli azzurri e lucenti che fuoriuscivano dal copricapo le ricadevano sulle esili spalle e sulla schiena con una treccia fermata da un elastico per capelli peloso e colorato.

Un lungo e largo vestito di un pesca brillante con le spalline che le cadevano e la scollatura che insisteva nel scendere giù fino al piatto petto di bimba, mentre le larghe pieghe ai piedi della veste rovinavano la loro entrata in scena, purtroppo per la bassa statura della piccola che lo indossava, che camminando continuava a tirar su gli angoli dell'abito, il quale nonostante lo sforzo della turchina, sembrava voler fare molti capricci. Sembrava più un abito da sposa di un colore un po' troppo accecante.

Le poche volte che riusciva ad alzare la veste su cui ormai era costretta a camminare, si intravedevano delle alte scarpe col tacco a spillo di un lucido blu scuro, accompagnate da delle buffe calze colorate a strisce alte fino al ginocchio.

Il viso truccato pesantemente da una visibile mano infantile, notando il rossetto tutto sbavato e il mascara sparso qua e là per gli occhi.

Lo smalto per le unghie era assai esagerato per la sua età. Il suo papà non le avrebbe mai permesso di dipingersi le unghie a quel modo! Ma doveva approfittarne, ora che si stava allenando e, considerato il suo cattivo umore, era probabile che sarebbe rimasto nella spaziosa stanza gravitazionale ancora per un po' di tempo.

Rischiava comunque di essere beccata, dato che ogni tanto il suo papà usciva da quella camera infernale per bere qualcosa e per riposarsi qualche minuto, e non era molto bello farsi vedere da lui con le unghie rosa shocking, come lo aveva sentito dire dalla mamma, con i brillantini colorati!

Voleva finalmente far vedere alla mamma come in realtà era grande, e non piccolina come tutti dicevano! Che imbarazzo!

Quel modo irritante in cui le scompigliavano tutti i capelli, costretta poi a rifarsi le codine, la treccia o risistemarsi il cerchietto. Che rottura!

E insopportabile il modo con cui si chinavano alla sua altezza e lagnavano fintamente “ma che bella bimba che ha portato la mamma!”, oppure “ma come siamo carine oggi!” e varie frasette e complimenti sdolcinati per fare i lecchini ai genitori, specialmente alla mamma, considerando che la sua mammina era una bella donna e la presidentessa della ditta del suo nonnino e molti dei suoi colleghi le facevano il filo con queste stupide tattiche, o per loro fare questo era un semplice modo sottinteso per chiedere un aumento o qualcosa di simile. Che fastidio!


Continuò a camminare cautamente, facendo attenzione a non inciampare nel vestito ormai coperto da qualche orma della scarpa. Teneva lo sguardo fisso sui suoi piedi e a cosa potesse calpestare, piuttosto che dar retta a chi le potesse andar incontro.

Il tragitto continuò così senza imprevisti per la fortuna della piccola Bra, ma lei non si stava di certo tranquillizzando. Si stava avvicinando sempre di più alla scala che portava al piano inferiore...per la prima volta si pentì di non aver chiesto alla mamma il motivo per cui non avessero mai installato un ascensore in quel palazzone a sfera.

Continuò a camminare sempre più lentamente, fino ad arrivare all'inizio di quella così temuta scalinata di marmo coperta da un elegante tappeto rosso fuoco. Che dilemma!

Guardò in basso dove finivano gli scalini... perché in quel momento sembrava più alto del solito...?

Deglutì e si fece coraggio. Scese pian piano uno scalino per volta... prima un piede, poi l'altro... prima il destro, poi il sinistro... tenere sempre il vestito...tenere sempre il vestito...

Si fermò più o meno a metà scalinata con una faccia da ebete. Ma certo! Lei poteva volare, giusto? L'altro giorno Trunks le aveva azzeccato qualche trucco per imparare in fretta ed era riuscita a svolazzare un metro da terra qua e là.

Chiuse gli occhi e si concentrò al massimo, iniettando tutta la volontà e la forza fuori di sé. C'era quasi riuscita, mancava poco, giusto la goccia per far traboccare il vaso...

I ciuffi azzurri sulle spalle cominciarono a sollevarsi in aria, così come il lungo vestito che non aveva più bisogno del sostegno delle sue braccia.

Non sentì più necessario star in piedi...stava già volando una cinquantina di centimetri da terra...

Non si fermò a questo punto. Volle andare più in alto, non sapendo quanto in alto già fosse. Strizzò gli occhi in segno di pura e forte concentrazione, ce la stava facendo.

Pian piano che saliva lentamente poteva sentire il vestito riprendere la sua naturale forma e le scarpe abbandonare i suoi piedini riscaldati dalle calze colorate, finché una si lasciò cadere al suolo con un rumore che ricordava qualcosa che si era spezzato.

Probabilmente il tacco aveva ceduto. La mamma l'avrebbe sgridata parecchio.

Non fece caso a questo, ora le importava solo andare sempre più in alto. Strano del suo carattere che la pensasse così.

Aprì gli occhi spaventata quando sentì qualcuno cacciare un urlo soffocato sotto di lei.

Abbassò lo sguardo e vide il suo fratellone Trunks con le pupille ridotte a delle pietroline minuscole, la bocca aperta quanto il cofano di un'automobile e sudare come un asino dallo spavento.

Chi è questa?!?!” pensò lui, bianco come un fantasma mentre continuava a sudare freddo come un ghiacciolo lasciato fuori sotto il caldo sole d'estate.

Chi non avrebbe avuto questa reazione vedendo uno strano essere esageratamente vestito e truccato da donna in casa propria, sospeso in aria come un palloncino?

La bambina, appena lo vide sussultò spaventata e quindi perse la concentrazione, cadendo sempre più rapidamente in basso. Cominciò a piangere cacciando un urlo acuto, tipico della sua età. Si era capovolta per la velocità e teneva gli occhi sull'alto e ben pitturato soffitto della costruzione, con lo sguardo infastidito dall'enorme cappello col nastro che svolazzava lassù, cadutale poco prima.

Chiuse gli occhi per non guardare ciò che sarebbe successo, con sempre più paura di schiantarsi sul pavimento.

Stava perdendo la speranza...quando all'improvviso si sentì sostenuta da due forti braccia e con la testa appoggiata ad un petto muscoloso. Possibile che fosse...no, non era il suo papà...

Il coraggio tornò a prendere possesso di quel corpicino esile e socchiuse gli occhi, posandoli sul volto della persona che la stava tenendo stretta fra le braccia, facendo però attenzione a non stringerla troppo per non farle male. Era...Trunks...!

Lui non sembrava molto preoccupato, anzi, aveva una faccia piuttosto divertita, considerando in che situazione si sarebbe potuta cacciare la sorellina. Con grande sorpresa di quest'ultima, il fratello scoppiò in una fragorosa risata chiudendo gli occhi e spalancando la bocca.

La turchina era piuttosto irritata da questo...perché proprio ora si era messo a ridere?!

La sua faccia divenne imbronciata e arrabbiata. Cercò di scansare le braccia di lui e scendere, ma solo in quel momento si accorse di stare ancora sospesa in aria. Appena vide da così alto il pavimento del piano inferiore, tornò tra le sue braccia forti e muscolose, stringendo ancor di più il collo di lui.

Lui smise di ridere, tenendo però sul viso un sorriso sincero e affettuoso. Lentamente scese a terra, tornando a posare i piedi sul pavimento.

La bimba saltò giù, voltandosi dall'altra parte ancora tenendo il broncio e le braccia incrociate al petto.

-Andiamo, Bra, che ti ho fatto?- domandò, ancora in preda ad un risolino innocuo.

-Mi stavi ridendo in faccia!-

-E come potrei non farlo vedendo come diamine ti sei vestita e truccata? - chiese sarcastico, indicando l'abito ormai pieno di piegature e orme delle scarpe.

La bambina si sentì offesa da quell'affermazione. Stava ridendo per il suo gusto nel vestire?! L'avrebbe pagata cara, un giorno.

Nonostante ciò, sentì necessario non arrendersi così facilmente davanti al nemico e decise di ribattere con una delle sue.

-Ma senti un po' chi ha parlato, “Mr. Solo mutande e canottiere”!- duro colpo nell'orgoglio di un saiyan. Si sentì libera, come se si fosse liberata di un grosso peso di un quintale, leggera come una piuma.

Il ragazzo era davvero sorpreso. Possibile che persino una bambina di sette anni fosse capace di colpire così a fondo?

Non c'era molto da che stupirsi, infondo era la figlia del principe dei saiyan, sangue blu nelle vene.

Ma anche lui non era da meno. Era vero che quando in casa non c'era nessuno, tranne sua sorella, si svestiva volentieri e rimaneva solamente in canottiera, ma in boxer mai! Al massimo con pantaloncini!

-Beh, io almeno non somiglio a Pippi Calzelunghe!-

-E io non do l'impressione di indossare una parrucca orribile di un colore insignificante! E poi, ti ricordo che Pippi Calzelunghe indossa una calza verde e una arancione, non queste a strisce colorate!-

Sempre più sorprendente. Non trovò niente da dire. Bra non dava nessuna impressione di offesa e tanto meno di frustrazione. Al contrario sembrava divertirsi un mondo a litigare e prendere in giro il fratello. Un punto in meno per il maggiore.

La piccola, notando che non si era inventato nulla per rispondere, fece apparire un sorriso di sfida sulle labbra e gli fece la linguaccia, per poi continuare il suo tragitto faticosamente, alzando l'abito e scoprendo nuovamente le sue belle calze arcobaleno.

Trunks era sempre più stupito. Per essere una bimba di sette anni aveva molta tenacia. La sfida cominciava solo ora!


-Hey mamma, che guardi?- chiese un ragazzo dai capelli lilla e gli occhi azzurri allo stipite della porta che portava alla cucina che si avvicinava al salone con in mano una mela rossa morsicata e la bocca piena, vedendo la madre con lo sguardo sulle ginocchia, seduta sul divano.

Si poteva notare che stava tenendo qualcosa in mano. Era una specie di librone con una copertina in pelle rossa e il contorno esterno ricamato d'oro. Era un album di foto.

-Oh, ti sei messa a curiosare in giro, eh?- esclamò sedendosi accanto a lei e cominciando ad osservare le immagini in quella pagina. In viso gli si delineò un sorriso, così come alla madre.

-No, non mi dire! E quando l'avresti scattata questa?- domandò divertito, indicando alla madre una buffa foto che ritraeva lui e la sorellina anni fa, durante la loro prima vera litigata. Odio negli occhi, semplice odio fraterno. Oppure divertimento, non si distinguevano molto le due cose.

Erano stati beccati di profilo, mentre il fratello sembrava molto sorpreso e la minore aveva un'aria di sfida con le mani ai fianchi.

Risero entrambi sonoramente. Solo ora si erano accorti del modo strano di vestire della sorella. Lei era un tipo molto vanitoso e all'ultima moda, chissà che avrebbe detto vedendo quella fotografia!

-Perché state ridendo? Vi sento da camera mia!- li avvisò una ragazza molto simile alla donna sul divano, mentre scendeva le scale e si avvicinava sempre più a loro.

-Ehm...non è niente, tesoro! Vai a finire i compiti!- cercò di convincerla Bulma, agitando le mani davanti a sé.

-Li ho già finiti- rispose tranquillamente non sospettando di niente. -Mmh? Che cos'è?- chiese curiosa mentre si metteva dietro a loro, guardando l'album. La madre si affrettò a chiuderlo, sapeva che si sarebbe potuta arrabbiare parecchio e sfracellare quel pezzo di carta in poco. Insomma, era sicuramente imbarazzante vedersi da piccola vestita in tal modo!

-Ma dai, mamma, falle vedere quella famosa fotografia...- disse Trunks, prendendo l'album dalle mani della madre e aprendo alla pagina precedente, dove appunto si trovava quell'immagine delineata in tutto punto.

Bra sgranò gli occhi e cacciò un urlo acuto spaventato che arrivò fino al regno degli inferi e ruppe i timpani a Freezer e Cell, che in quel momento si pentirono di aver lasciato vivere Vegeta e la sua dannata consorte che portò al mondo quella ragazza.

La tirò bruscamente dal librone e se la mise a pochi centimetri dal viso col respiro appesantito. Per poco non sveniva!

Che razza di vestito era quello?! Di che colore era il trucco e lo smalto?!? Non si abbinavano per niente al vestito o a quell'orribile cappello da campagnola!!

-Questa non sono io, non è così...?-

-Oh sì, sorellina. Sei proprio tu-

-E tu che ne sai?!-

-Non lo vedi che nella foto ci sono anch'io?- puro sarcasmo.

-Come faccio a sapere che sei tu questo qua?!- urlò indicando, o meglio dire schiacciando, il viso del ragazzo nella foto, ovvero Trunks, suo fratello maggiore.

-Oh, ma questo è il colmo! E va bene, ti do un indizio, Pippi Calzelunghe!-

Improvvisamente il viso della ragazza si fece pallido e cominciò a sudare come se si stesse sciogliendo dalla vergogna e a balbettare parole indecifrabili.

-N-no, n-non è p-p-pos-s-sib-b-i-l-le...-

-Bello spettacolo, vero?- a quelle parole la ragazza non ce la fece più.

-Oh, sì, infatti, mi piacciono proprio i tuoi boxer coi robottini! E poi, non hai ancora imparato di che colore sono la calze di Pippi?-

E fu così che scoppiò la terza guerra mondiale, mentre Bulma li osservava divertita e intenerita. Infondo non erano cresciuti molto da allora, tranne fisicamente.

Quei due, non cambieranno mai!


Mah, siete voi a scegliere la sorte di questo capitolo. Non mi è venuto esattamente come volevo...chissà perché, inizialmente questo doveva essere il chappy di Yamcha e Bulma, ma si è trasformato in un altro argomento U_U. Beh, prima di tutto ringrazio tutti quelli che leggono soltanto, davvero, mi rendete veramente felice. Poi ringrazio chi l'ha messa tra i preferiti e chi ha recensito. Mi dispiace tantissimo non potervi nominare uno per uno, ma purtroppo ora nono sono io ad aggiornare il capitolo. È da circa un mese che non funziona il sito e ora sta gentilmente aggiornando una mia amica per me. Grazie mille, Luna_07 (Mary XD nd me).

Poi, volevo chiedere un piccolo aiuto per evolvere quello stupido chappy

di Yamcha, a tutti i lettori che vogliono immaginare una Bulma furiosa e completamente fuori di sé @.@. Aspetto pure richieste per il prossimo chappy^^! Alla prossima! Bye bye! tety

   
 
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