Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: lapotenza    09/12/2016    1 recensioni
"Gli esorcisti sono persone possedute da Dio. Essi esistono al fine di consegnare all'Oblio le sinistre creature che emergono dalle tenebre."
D.Gray-Man ~ Prima Notte, Vol.1
Yuki Hirai. Diciotto anni. La sua espressione, un vero e proprio capolavoro di falsità.
Ingenua o furba come la più infima ed astuta delle volpi?
Passionale o gelida e pacata?
Guerriera o spettro in fuga dal passato?
Yuki é divisa in due parti perfettamente... (A)simmetriche.
Non uno, ma ben due passati alle spalle, non uno, ma nessun futuro che si profila all'orizzonte, non uno, ma ben due marchi imposti da Dio.
Un' anima infranta o un cuore d'acciaio?
Ci sono così tante alternative da scegliere... Ma nessuna persona pronta a condividerle.
Come si sopravvive al ritorno nelle fitte spire dell'Ordine?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Allen/Lenalee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Questa invece é la mensa, di solito abbiamo l'abitudine di pranzare tutti allo stesso tavolo, vero Kanda?- Lenalee aveva le mani appoggiate sulle spalle di Moeve, sorridente. Aveva marcato il "vero", chiaro segno che il giapponese non aveva scelta se non quella che arrendersi e rassegnarsi ad una cena in compagnia.
Mugugnò una sorta di affermazione che la bella cinese era convinta fosse dovuta semplicemente al fatto che dire di no a lei quando proponeva di stare tutti insieme equivaleva ad un qualcosa che mai e poi mai si sarebbe azzardato a fare, per il terrore immenso di abbatterla più di quanto già non fosse, nonostante il gelido e scostante comportamento, ed al fatto che, in fondo, fare una simile scenata di fronte a quella povera ragazzina sperduta non sarebbe piaciuto nemmeno a lui.
Yuki sorrise.
-Oggi, in via del tutto eccezionale, cenerò con voi.- disse allegramente -Un angolino me lo concedete?-
-Per te certo che si.- rispose Lenalee.
-D... Di solito ceni da sola, Yuki-san?- chiese titubante Moeve, guardandola.
-Uhm? Beh... Di solito mangio alla fortuna mentre lavoro alla sezione scientifica...- l'inglesina si grattò la testa, a disagio.
-Non hai mai mangiato con noi, in effetti...-
-Non voglio ingombrar... Eh no, temo che questa sia la prima volta.- Lenalee inclinò la testa di lato, fissandola.
Si stava comportando in maniera strana.
-Cooomunque... Andiamo? Dai che sono tutti lì!- Yuki iniziò a correre verso  il tavolo, dove il manipolo in nero degli esorcisti ed i vari scienziati si erano accomodati con i rispettivi vassoi davanti, pronti ad assaporare la deliziosa cucina di Jerry.
-Io mi siedo vicino a Reever!- urlò quando li raggiunse, agitando la mano in segno di saluto.
Talvolta, pensò Lenalee, Yuki le ricordava Lavi, con quel continuo punzecchiare Kanda e quei modi espansivi che le prendevano ogni tanto, erano un po' i classici "cinque minuti" che tutte le persone si trovavano ad affrontare, anche se,  per il resto del tempo, era un mix indecifrabile di personalità diverse. 
Ricordare Lavi le fece vacillare il sorriso, ma resistette con tenacia. Ancora non sapevano che fine avessero fatto lui e Bookman.
-Andiamo, ti presento i nostri amici.- Lenalee condusse Moeve verso il tavolo, seguita a distanza dal fumante Kanda, che era stato beccato e trascinato in quel tour per il castello proprio mentre stava andando a consegnare la pila di fogli dei rapporti.
Appena si avvicinarono tutti gli occhi venero puntati su di loro, spingendo Moeve ad allontanarsi appena, cercando la rassicurazione di Lenalee e quella di Yuki con lo sguardo.
-Ragazzi!- Yuki si mise in piedi sulla panca, azzerando la condizione di inferiorità dovuta alla bassezza.
Gli occhi vennero puntati su di lei, compresi quelli di alcuni curiosi ai tavoli vicini.
-Lei é Moeve Marvin, ha tredici anni e da oggi é una vostra compagna, siete pregati di accoglierla.- detto questo con tono serio, scivolò a sedere e guardò con occhio attento le reazioni dei presenti.
Ci fu un attimo di stallo, prima che Timothy non corse ad abbracciare la nuova arrivata, felice come una pasqua. Tutti le sorrisero, mentre le orecchie di Moeve andarono in fiamme.
-É... É bello conoscerti, sai?- sorrise Miranda, un po' come una mamma.
-Sei la benvenuta.- Marie sorrise, senza girarsi, mentre Crowley e Chaoji le si presentarono l'uno con estrema educazione e l'altro con un gran sorriso stampato in volto.
Inizialmente, la ragazzina si guardò intorno come un piccolo cucciolo abbandonato, poi, a poco a poco, un gran sorriso le si stampò in volto, sempre più ampio ad ogni frase e battuta.
Lenalee la osservò, sentendo il cuore scaldarsi: avevano un nuovo membro in famiglia.
Un gridolino acuto e potentissimo li distolse dalle feste, facendoli voltare verso la finestrella dove Jerry distribuiva i suoi prodigi.
Videro il massiccio indonesiano sporgersi in loro direzione tenendosi il volto tra le mani, estasiato.
-Portatemi subitissimo, immediatamentissimo qui quel cucciolo di bambina!- urlò da lontano, smanettando.
Tutti si guardarono, i più scoppiarono a ridere.
-Lui é Jerry, il miglior cuoco che esista, chiedigli qualsiasi cosa, e lui te la preparerà.- Reever si rivolse a Moeve, con quel solito sorriso accennato, una mano distrattamente passata tra i capelli sparati.
-Perché parla così?- domandò Moeve, guardando lo scienziato -Non so se sia normale.- Reever trattenne una risata.
-Oh, beh... Lui... si sente donna dentro.- rispose solo, buttandosi sul suo piatto di spaghetti.

Quindici minuti dopo, tutti intorno al tavolo, guardavano stravolti le alte pile di piatti vuoti che non si vedevano da mesi a quella parte in quello specifico punto della mensa. 
Solo i poveretti della Scientifica parevano abituati alla visione di Yuki che, sebbene rispettasse alla perfezione il galateo e non sembrava buttarsi a capofitto sul pasto, era riuscita a spazzolarsi tutta quella roba in un esiguo arco di tempo.
Dopo l'ultima portata, la ragazza parve sazia. Si pulì la bocca con un tovagliolo e ringraziò per il pasto.
-Tu... Di solito non eri quella che non mangiava nulla?- domandò Kanda, fissandola con grande disappunto.
-Immagino che in missione non ci sia tempo per i pasti, quanto più che per svolgere i propri incarichi.- rispose la diciottenne, guardandolo gelida.
La tensione salì esponenzialmente.
-Stai tentando si insinuare qualcosa?-
-Assolutamente no.-
-Meglio così.-
I due tornarono alle rispettive attività, ovvero quella di ignorare tutti per l'uno e quella di chiacchierare allegra per l'altra. Tutti tirarono un sospiro di sollievo.
Forse non era stata una buona idea metterli vicini...
-Comunque, se tutto va bene, domani sera ti consegneremo una cosa, Moeve.- Reever sorrise alla ragazzina, mentre si alzava dal tavolo per andare a posare il suo vassoio.

La mattina dopo
Quartier Generale dell'Ordine Oscuro
Sala allenamenti

Yuki sospirò girando una pagina del suo taccuino, mentre un Finder volava per la palestra con un grido incoerente, sbattendo contro una parete e cadendo rovinosamente a terra.
Sbuffò.
-Fuori il diciassettesimo!- annunciò con voce atona, senza distogliere lo sguardo dagli appunti.
Era seduta da più di mezz'ora lì, la schiena contro il muro e le ginocchia alzate per sorreggere il taccuino colmo di formule ed annotazioni, mentre Kanda si divertiva a sterminare l'organico della Sezione Ricognitiva.
Moeve invece era tutta presa dagli esercizi che il giapponese le aveva spiegato e consecutivamente ordinato di fare. Al momento stava facendo interminabili serie di flessioni senza fiatare, nonostante fosse già pressoché sfinita.
Si era infilata una tenuta da allenamento nuova nuova fatta apposta per lei composta da una maglietta bianca che riprendeva le linee di un qipao* e dei pantaloni neri, i corti capelli biondi raccolti in un esiguo codino.
Guardò Kanda che continuava a sballottare in giro i disgraziati che gli capitavano sotto tiro, soddisfatto dei risultati che otteneva.
Non aveva nemmeno un capello fuori posto, lui, a differenza degli altri poveracci.
-Vacci piano, o qui finisce che rimarranno si e no dieci abitanti in questo castello del cavolo.- si raccomandò Yuki, prima di guardare qualche nota presa durante il colloquio avvenuto giusto due ore prima, in cui avevano discusso dell'Innocence di Moeve.
La Prima Divisione avrebbe dovuto lavorare senza sosta per tutta la giornata, per terminare l'arma entro sera ed avere finalmente un nuovo compatibile a rinforzare le schiere alleate.
Sbuffò sonoramente, chiudendo il taccuino con uno schiocco e scrutando gli esorcisti intenti nell'allenamento.
Li aveva conosciuti uno ad uno, in quel periodo, e se ne era fatta una vaga idea. In parole povere: li adorava.
Erano forti e determinati, combattevano con tutti se stessi sebbene quel mondo fosse ingiusto ed ingrato, e lei lo sapeva bene, condivideva quel loro desiderio di lottare più di ogni altra cosa, ma darlo a vedere le era proibito. Lei era lì solo per assistere Kanda, punto.
Però pensare a quanto li capisse e comprendesse nel profondo, sapere bene quanto dolore e fatica costassero lo stare in prima linea nel fronte, quello poteva rivendicarlo di diritto.
Forse però, un esorcista che per qualche motivo la infastidiva c'era (escluso ovviamente Kanda, lui era un caso a parte): Chaoji Han. 
Non che lo odiasse, chiaro, anzi, le stava simpatico e spesso ci aveva parlato, ma qualcosa in lui non la convinceva affondo. Semplicemente, c'era qualcosa che, guardandolo, le faceva ribollire l'anima in un moto di repulsione ed avversità, una pura ribellione verso ciò che leggeva nel suo sguardo ma ancora non sapeva decifrare.
Yuki aveva capito che la sensazione rabbiosa che la attanagliava aumentava con il cambiamento d'espressione dell'ex marinaio ogni qualvolta sentiva nominare Allen Walker.
Yuki ne era stata informata fin nei più piccoli particolari e, sebbene Lvellie avesse sottinteso che non avrebbe dovuto farlo, lei stimava quel ragazzo. 
Era un istinto, il suo, é quell'istinto la guidava verso la convinzione che Allen Walker fosse, se non sulla giusta via, sul cammino che lui stesso aveva scelto. 
Come poteva non condividere quella dolorosa scelta? Lei, che era così orgogliosa e testarda che quando imboccava una strada era quella e quella soltanto che si ostinava a seguire, lei che ferma non ci sapeva stare, fosse che per fuggire che per affrontare le conseguenze delle scelte non sue che l'afferravano dal passato, trascinandola sul fondo dell'abisso. 
Era forse quello?  L'ostinazione che Chaoji si ostinava a dimostrare nei confronti di chi, a costo di venir visto di cattivo occhio, emarginato e tradito, prendeva la strada che si trovava di fronte, pronto a camminare e camminare, finché le scarpe non si fossero consumate, le gambe rotte ed i polmoni svuotati?
Era davvero quello? Tradire perché ci si sente traditi? Quello forse non le piaceva, a giusta ragione. 
Chaoji che, seppur in buona fede, la metteva in guardia da una persona che Yuki non aveva mai visto e potuto conoscere, dandogli del traditore e dell'ipocrita. Ma lei lo sapeva, all'Ordine traditori ed ipocriti non esistevano. Non erano mai esistiti. 
Pensò con un groppo il gola a Suman Dark. 
"É diventato un caduto, mi dispiace, Yuki."
Era sempre così, per ogni pezzo che ritrovava, ne perdeva un altro.

Le esplosioni continuavano a catena, l'unico scopo di Yuki era fare da scudo a Junior, quando lui non riusciva a schivare i colpi. Tanto per lei non cambiava nulla. 
Il vecchietto era sparito, dopo aver intimato loro di far attenzione e di uscire il meno possibile allo scoperto. Aveva detto che sapeva dove trovare,  nella immediate vicinanze, qualcuno che li aiutasse. Non aveva mandato loro perché sulla via c'erano altri Akuma
Però i colpi erano davvero troppi, e Yuki ci metteva troppo a guarire. Junior tentava in tutti i modi di far reggere i nascondigli che trovavano, ma con scarsi risultati. 
Ormai erano vicini alla fine, l'Akuma incombeva su di loro e Yuki non aveva più le forze di proteggere il suo unico amico. Si dannò per questo.
L'esplosione ci fu, così forte da far male alle orecchie, ma nessun colpo venne rivolto loro. 
L'Akuma fu sbalzato via, poco prima di sparire in una colonna di ceneri e nere fiamme, iniziò anche a piovere. Una pioggia nera e malata. 
Sotto le prime gocce, che man mano che cadevano diventavano sempre più fitte, qualcuno poggiò un lungo soprabito nero e argento sulle teste di Yuki e Junior.
-Proteggetevi, questa é la pioggia del Diavolo.- disse loro una voce. 
Un uomo si accucciò, e dopo gli stivali neri, entrò nella loro visuale un volto. 
Gli scuri capelli riportati all'indietro scoprivano gli occhi seri ed il sorriso appena accennato. 
-Signore, morirà.- disse Yuki, nessuna inflessione nella voce, solo un dato di fatto.
L'uomo fece per ribattere, ma Junior lo batté sul tempo. 
-Guardagli il braccio, Fiocchetto mio, non credo proprio.- le fece, indicando l'arto, quello destro, per la precisione, dell'uomo. 
-Ah, un tipo parassita. Beh, buon per lei.- Yuki finalmente sorrise. 
-Grazie.- pronunciarono all'unisono i due piccini. 
L'uomo li guardò perplesso, poi quel sorriso sofferente ed appena accennato gli riapparì sul volto.
-Venite, vi porto da vostro nonno.- disse, facendoli alzare. 
-Tecnicamente é solo mio nonno.- constatò Junior. 
-Si, é tutta roba sua.- gli fece eco Yuki.
Suman rise.
-Sapete, ho una figlia a cui farebbe senz'altro piacere conoscere due tipetti come voi.- disse.
Si incamminarono per il sentiero, ridendo e scherzando, mentre l'alba dipingeva il cielo, in alto, laddove nemmeno gli uccelli riescono ad arrivare.

E diavolo no, Suman non era un traditore, era un uomo che non desiderava nulla, se non l'opportunità di poter riabbracciare la propria famiglia. 
Non c'era nulla in quel posto, le uniche gioie erano da trovare in mezzo al dolore, a furia di raschiare il fondo del barile. Una landa desolata. 
-Ehi.- una voce ruppe il solito e prepotente flusso di pensieri.
Yuki guardò Kanda, stufo del passatempo e, soprattutto, a corto di Finder da maciullare.
-Dimmi.- la voce le uscì come uno scocciato sospiro, mentre riapriva il taccuino e tentava di apparire meno turbata di quanto in realtà non fosse. 
Kanda però non disse nulla, si limitò a guardarla con espressione dura e severa, dall'alto, con l'aria di chi si aspetta che gli venga rivelato qualcosa, con o senza l'ausilio della forza.
-Beh, che c'è?- domandò.
Il taccuino cadde inesorabilmente a terra quando Kanda l'afferrò per il braccio e la tirò su, trascinandola fuori dalla palestra. 
-Vieni con me.- intimò. Alcuni li guardarono, Kanda fece un segno a Moeve poiché continuasse con i suoi esercizi.
La trascinò per i corridoi fino a giungere in un luogo abbastanza appartato. 
Se prima era serio, adesso sembrava sul punto di scoppiare dalla rabbia. 
-Mi sembravi una tipa intelligente, ma mi sbagliavo.- le sputò in faccia.
Yuki sgranò gli occhi. 
Kanda era sicuramente la persona più avvezza al litigio che lei avesse mai conosciuto, ma dubitava fortemente che, di punto in bianco, l'avesse portata in un luogo dove raramente passava qualcuno solo per inveirle contro.
Lo fissò con tanto d'occhi, cercando di capire se avesse semplicemente preso una botta in testa o se voleva davvero dirle qualcosa.
-Allora?- domandò, vedendo che ello ancora si ostinava a tacere.
-Allora mi sembrava di averti dato un consiglio, o sbaglio?- Kanda si appoggiò ad una colonna, a braccia conserte.
-Un cosa?-
-"Cambiare profumo".- disse lui, continuando a fissarla con quel cipiglio che, fortunatamente, si era un po' allentato. 
Di nuovo quella frase, Yuki lo guardò dritto negli occhi. Nessuno, a quanto aveva visto, soleva spesso osare un simile contatto con quel ragazzo. Non si perse affatto, come succedeva alle protagoniste di certi libri, in quel mare scuro e profondo, anzi, era impossibile affondare in quegli occhi d'ebano, perché erano schermati da una barriera dura e resistente come l'acciaio.
-Spiegami, perché proprio non riesco a capirti.- formulò, senza interrompere quel contatto visivo composto dai diversi sguardi di due selvagge fiere le quali erano i loro proprietari.
-Gli altri non lo sentono, ma puzzi di sangue.- disse Kanda, accettando quella che sembrava una vera e propria sfida a chi avrebbe distolto prima lo sguardo -Tutte le volte, ed è sempre recente.-
Yuki trasalì appena. 
Come diavolo era riuscito a...
-E dunque?-
-Dunque... Come mai? Ti assenti sempre ad orari davvero strani, i tuoi turni di lavoro sono insoliti, non stai mai nello stesso laboratorio, e, per giunta, vedo il bordo di una benda anche se hai le maniche piuttosto lunghe.- quell'ultimo commento la spinse a sussultare vistosamente e tirarsi giù la manica destra, coprendo la serie di fasciature e cerotti.
Anche se non sembrava, quello stupido era andato a studiarsi i suoi orari, e si era informato parecchio.
-Non credo di poterti dire nulla.- Yuki fece per tornare alla palestra, ma Kanda l'afferrò di nuovo. 
-È questo il problema, tappetta, tu puoi dirmi quello che sai, ma non vuoi. Non venirmi a dire che ti è stato vietato, perché se così fosse, adesso mi staresti fissando, dicendo "informazioni riservate" o qualche altra cazzata del genere.- quelle ultime parole l' agghiacciarono. Diamine, sa più roba lui che BakPensò.
Non aveva nemmeno voglia di mentire, per giunta. Sapeva benissimo di essere in grado di abbindolare chiunque, trovando le giuste parole, dopotutto, era di un'approfittatrice nata che si parlava, ma era troppo stanca per inventare balle di qualsiasi tipo sulla sua identità. Era stressante. 
Però non gli avrebbe detto tutto con così tanta facilità.
-Kanda... Io sono come te.- disse.
Strattonò il braccio e si liberò dalla presa, tornando da dove erano venuti.

*qipao: abito tradizionale cinese, conosciuto anche come Cheongsam.

Ciao bellissimi! 
Torno ancora con un capitolo nuovo, sperando che funzioni come dovrebbe. 
Per piccola informazione... Il disegno di Moeve è pronto, ma lo posto la prossima volta, dato che l'ho disegnata in divisa.
Bene, quindi Yuki ha detto a Kanda che sono uguali, ma avremo bisogno di una spintarella, tra un paio di capitoli, perché lui capisca che vuol dire... Tanto noi lo sappiamo già 😉...
Ebbene nel prossimo capitolo dovremo vedere come Moeve se la cava con la sua nuova arma, cosa è successo al povero Lavi e, soprattutto, avremo qualche piccola rivelazione riguardo una certa persona che Yuki sta cercando. E poi... Un tale Moyashi vaga in giro con un altro tipo biondo in cerca di una casa...
Riguardo Junior, il ragazzino insieme a Yuki quando viene salvata da Suman... Suvvia, avrete già capito chi è, dopotutto il nome parla chiaro, così come il presunto vecchietto... 😉😉
Un saluto grande grande!

Sara

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: lapotenza