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Autore: Averyn    09/12/2016    2 recensioni
Harry tamburellò le dita sul letto, aspettando che lei dicesse qualcosa.
“Sai, mi è piaciuto” disse Luna, buttandola lì.
“Come?”
“Mi è piaciuto baciarti. Ho scoperto che ti trovo carino.(...) Mi sono sentita speciale”.
Poi fece una cosa che non si sarebbe mai aspettato: si alzò, avanzò verso di lui e si chinò a baciarlo sulle labbra.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Luna, Harry/Luna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Harry
 
Harry non pensava che potesse essere così…bella.
Semplicemente, tutto a un tratto, l’aveva trovava meravigliosa.
Durante il cambio dell’ora lei l’era passata accanto. I libri le erano scivolati dalla borsa e le erano caduti a terra. Aveva apprezzato molto il suo gesto quando Harry gliel’aveva raccolti e restituiti.
Il suo sguardo le era rimasto impresso, così gentile e così soave, e non poté fare a meno di continuare a pensarci durante la lezione successiva.
Hermione l’aveva ripreso per la sua distrazione, prima che trasformasse i capelli di Calì in tanti rospi, anche perché stavano svolgendo Incantesimi e non Trasfigurazione. L’aveva anche rimproverato di comportarsi peggio di Ron.
Non si ricordava neanche cosa le avesse risposto. Non gli importava un fico secco neanche di cosa stesse facendo con la sua bacchetta. Semplicemente, nel suo cuore e nella sua mente, c’era lei.
Non seppe come accadde, ma si ritrovò nel corridoio vuoto, diretto all’aula dove sicuramente l’avrebbe aspettata fuori dalla porta, paziente, per dichiararle il suo amore inespresso.
Più si avvicinava, però, più dentro di sé s’agitava: come gliel’avrebbe detto? Come avrebbe confessato il suo amore eterno e passionale?
Mentre svoltava l’angolo, s’affacciò per un attimo alla finestra: il cielo era di un grigio perlaceo, eppure quello gli sembrava il più luminoso dei giorni.
Tutto era più bello, da quando nei suoi pensieri c’era lei. Si sentiva così strano: era felice e leggero come una piuma.
Non gli importava se le armature fossero piene di topi, se spesso il castello fosse buio e illuminato da torce, se i sotterranei puzzavano di lercio: tutto era bello, colorato, nuovo.
Scese al piano inferiore, con il cuore che gli martellava nel petto terribilmente e le gambe che gli si facevano sempre più pesanti, come se stesse camminando nella neve alta.
Controllò l’orologio che gli aveva prestato…ah, già chi gliel’aveva dato?
Aaaaah, sospirò, non appena si trovò davanti alla porta dell’aula dove l’avrebbe attesa. Non aveva importanza. Fra poco avrebbe visto lei.
Si accasciò lungo la nuda parete, proprio accanto all’armatura poco distante della classe.
Le fiaccole illuminavano debolmente quella parte di corridoio, sempre così buio. Eppure Harry sapeva che le ombre non avrebbero scalfito nemmeno un tratto del viso della sua bella.
Le gambe gli si fecero sempre più molli, avvertì lo stomaco contorcersi dal nervoso e i cattivi pensieri tornarono a trovarlo: e se lei non l’avesse voluto? Se non avesse corrisposto il suo amore?
Se, per meglio dire, avesse scelto qualcun altro? Harry l’avrebbe sicuramente messo al suo posto: non poteva certo condividerla con un altro. Non l’avrebbe accettato.
Decise di calmarsi e fissò determinato la distanza fra la parete e l’elmo dell’armatura, dove un piccolo ragnetto stava tessendo la sua tela; se Harry fosse stato minuscolo quanto quell’insetto, avrebbe costruito quella tela per la sua amata, così da stare per sempre insieme.
Quando la porta si spalancò, gli sembrò passata un’eternità e quell’agitazione che sembrava essersi persa improvvisamente ritornò.
Tanti studenti e studentesse cominciarono a uscire dall’aula.
Subito Harry si mise in piedi, si spolverò le lenti con la manica della veste, si appiattì i capelli e cercò di trovare il sorriso più bello che potesse esprimere.
Ginny lo salutò, ma lui la ignorò.
Eccola: la chioma biondo scuro che gli adornava il dolce volto, con quei bellissimi occhi sporgenti che osservavano incuriositi il mondo. Aveva quell’andamento così elegante, quasi a ritmo con gli enormi orecchini a rapanello che le ondeggiavano intorno alle guance.
Avrebbe voluto farla sua, comprarle una casa, andare a vivere subito insieme e fare tanti piccoli Potter con lei: avrebbe voluto farsi bocciare a tutti i corsi per poter stare insieme a lei in modo da potersi aiutare a vicenda. Anzi, avrebbe cambiato Casata! Sarebbe diventato un corvonero, così da poterle stare sempre accanto…perché non poteva sopportare il solo fatto che lei dormisse in un’altra Torre rispetto alla sua.
Non seppe contare la velocità del suo cuore quando Luna posò l’enorme sguardo allucinato
( e, al contempo, bellissimo) su di lui.
Eccola, Luna! Ora erano proprio l’uno di fronte all’altra, e lo fissava senza sbattere le ciglia, come al solito. Harry adorava semplicemente tutto questo. Beh, non sapeva esattamente da quanto, però lo adorava.
 
 
 
Draco
Draco non era sicuro di sapere cosa fosse successo nell’arco di quelle ventiquattro ore, e forse neanche gli importava.
Si era alzato dalla colazione con un disperato bisogno di esprimere il suo amore per Luna Lovegood. Non appena l’ebbe individuata, dall’altra parte della Sala Grande, non la mollò per un secondo.
Aveva cacciato persino Tiger e Goyle, perché voleva stare da solo. Pansy Parkinson aveva cominciato a fare domande perché pensava non stesse proprio bene con la testa, con l’unica risposta di essere stata brutalmente allontanata.
Draco aveva preso a seguire Luna per i corridoi, a spiarla durante la pausa a metà mattinata, così intenta a studiare una pianta. Avrebbe voluto avvicinarla, ma come avrebbe potuto? Si vergognava così tanto….
Fino ad allora non le aveva prestato molta attenzione: le aveva sempre riso dietro quando gli passava davanti, ma era talmente stramba che neanche provava ad accanirsi direttamente contro di lei.
Forse quello era amore?
Colse l’occasione di parlarle poco prima di pranzo; lei e i grifondoro del quinto anno erano appena usciti dalle serre di Erbologia.
Stava camminando al fianco della Weasley, quella traditrice del….L’amica di Luna.
Era emozionatissimo; il cuore gli batteva forte. Più le veniva incontro, più avvertiva le gambe pesanti e una vocina nella sua testa continuava a ripetergli: Torna indietro, Torna indietro, tanto è tutto inutile
La Weasley gli aveva scoccato un’occhiata feroce quando si era parato davanti a loro in quel modo.
Faceva freddo, riusciva a sentirlo solo in quel momento. Ma lo sguardo stralunato di lei lo confortava.
La Weasley si parò davanti a Luna come per difenderla, ma Draco la scansò con una spintonata.
La ragazza dei suoi sogni non si mosse ma continuava a studiarlo con interesse, come se fosse stato uno spettacolo piuttosto interessante.
Draco adorava tutto questo. Più avanzava verso di lei, più ogni inibizione lo abbandonava.
Strinse forte il suo corpo contro il suo, i loro visi si sfiorarono e la baciò.
Lei rimase ferma, immobile, finché non rispose sorprendentemente aprendo leggermente le labbra.
Fu un momento di pura gioia; Draco si sentì quasi trasportato da un’altra parte, in un’altra dimensione. Sarebbe rimasto lì per sempre, se non fosse stato che…
“Va bene, ora basta!” gridò la Weasley e, afferrata Luna per il colletto, la trascinò via allontanandola bruscamente da lui.  
Draco si sentì montare sempre più alla rabbia: stava per inseguirla, ma qualcuno goffamente gli aveva fatto lo sgambetto ed era finito faccia a terra.
Purtroppo non riuscì a prendersela con nessuno, perché appena alzò il capo, non c’era alcuno da incolpare.
Aveva però giurato che sarebbe tornata sua. Avrebbe messo al suo posto chiunque si fosse messo sulla sua strada.
Per questo ora aveva abbandonato la lezione e si dirigeva da Luna Lovegood.
Ma proprio quando giunse alla meta, vide una cosa che lo fece tremare dalla gelosia.
 
Harry
 
Harry stava baciando Luna Lovegood. Davvero. Dopo aver tentato di improvvisare una conversazione decente, l’aveva stretta a sé e baciata con tutta la passione che riusciva a darle.
“Potter!”
Qualcuno lo risvegliò dai suoi pensieri: figuriamoci, quel carciofo di Malfoy!
“Che vuoi?” s’impettì Harry, cercando di dimostrarsi più baldanzoso di quanto non fosse.
“Sono venuto a riprendermi la mia donna!” gli ringhiò contro quell’altro, tirando fuori la bacchetta.
“Stai scherzando? E’ la mia donna!” rispose a tono Harry.
“Non ci provare!”
Tutti e  due si rivolsero a lei.
“Allora, chi preferisci? Un mezzo sfigato o un tipo tosto come me?” le domandò Malfoy.
Non ci fu mai risposta: Lo scegli me catartico nella testa di Harry si spense, risucchiato in un vortice in cui tutto era buio.
 
Si risvegliò disteso su qualcosa di morbido,  soffice e caldo; fu solo dopo qualche secondo che si accorse di non essere tornato al dormitorio e, inforcati gli occhiali, ne ebbe conferma: si trovava in Infermeria. Spalancando lo sguardo per poco non balzò dallo spavento per via della troppa vicinanza dei volti dei suoi amici.
Ron, Hermione, Luna, Ginny e Neville lo guardavano apprensivi, in attesa di qualche segno di vita da parte sua.
“Oh, meno male che ti sei ripreso” sospirò Ron sollevato, ancora pallido sotto le lentiggini. “A un certo punto pensavamo che non ti risvegliassi più. Quella Romilda Vane ha fatto il lavoro proprio per bene, stavolta”.
“Cosa…cosa è successo?” tentò di chiedere Harry, cercando di mettersi seduto sul letto.
 Si accorse che era tutta fatica inutile: aveva troppo mal di testa, e presto il capo si scontrò nuovamente sui cuscini.
“Hai bevuto un filtro d’amore…Abbiamo scoperto che te l’ha preparato la Vane dopo che l’hai rifiutata per l’ennesima volta…e poi ti sei messo insieme a Ginny” spiegò brevemente Ron. “Dopo colazione eri, insomma, non del tutto apposto. Abbiamo deciso di tenerti d’occhio per tutta la giornata, ma continuavi a essere distratto e alla fine ti sei alzato e te ne sei andato in giro”.
Harry passò in rassegna con lo sguardo tutte le facce preoccupate dei suoi amici e si preparò psicologicamente al peggio.
“Spero di non aver combinato dei guai”.
Ron, Hermione e Neville si scambiarono un’occhiata poco rassicurante.
“Beh, ehm…” fece Hermione, esitante “non esattamente, Harry…ecco vedi…”
“Mi hai baciata” completò Luna per loro con il suo tono semplice e sognante. Lo guardava tranquilla (anche se sempre in quel modo un po’ inquietante) come se fosse stata la cosa più semplice di tutto il mondo e accadesse ogni giorno.
“Io ho fatto cosa?”
“Non è stata colpa tua, Harry” intervenne subito Neville, “eri sotto effetto della pozione. A quanto pare, la Vane l’ ha fatta bere anche a Malfoy scambiandola con il suo succo di zucca mattutino. Ovviamente l’ha fatto per mettervi l’uno contro l’altro….per vendicarsi, sai.
E’ stato molto faticoso trasferirvi in infermeria, perché non vi svegliavate più.
Allora Madama Chips si è fatta aiutare da Lumacorno e insieme vi hanno fornito l’antidoto e abbiamo aspettato che ti svegliassi”.
“L’avremmo lasciato anche lì, Malfoy, a fare la figura del fesso. Peccato che la professoressa Sinistra ci abbia costretto a soccorrere anche lui”.
Harry scostò leggermente la tendina che separava il suo letto da quello successivo e ci spiò dietro: Malfoy era completamente addormentato con una strana espressione; assomigliava molto alla puzza sotto il naso tipica di sua madre. Represse una risatina al pensiero di come Ron e gli altri l’avessero messo  K.O.
“La Vane ha pagato per quello che ha fatto. Quando la McGrannitt l’ha saputo le ha confiscato tutte le pozioni e sosterrà una settimana di punizioni a ripulire i trofei al terzo piano”.
“In effetti non è la prima volta che lo fa” commentò Ron, rabbuiandosi “se penso a quello che ha fatto a me….anche se voleva darli a te…mi vengono i brividi”.
Harry ricordava fin troppo bene le conseguenze del piccolo incidente di Ron: l’amico era stato dimesso da quello stesso letto appena due settimane prima.
“Immagino che Ginny sia arrabbiata con me” sentenziò poi, cambiando argomento e sentendosi ancora più sotto terra di prima.
“Beh, sì, ma non preoccuparti, le passerà” lo rassicurò Hermione. “Non è una stupida…ha visto personalmente Malfoy venire incontro a Luna e baciarla di fronte a tutti, quindi credo che se ne farà una ragione. Ha solo bisogno di una pausa. Una cosa non mi è chiara in tutto questo: come ha fatto Romilda Vane a ottenere anche solo una tua ciocca di capelli?”
domandò poi rivolta a Luna.
Quella ci mise qualche secondo a rispondere: gli occhi sporgenti si erano incantati in un punto indeterminato della parete.
“Oh, è stato facile; mi ha chiesto di prestarle un libro quando l’ho incrociata in biblioteca qualche tempo fa”.
Così era tutto ben studiato da tempo, constatò Harry. Più l’osservava, più si interrogava su come avesse potuto trovare interessante una come Luna dal punto di vista amoroso.
Era innamorato di Ginny, ma anche se non lo fosse stato, non riusciva proprio a immaginare un’alternativa con lei.
“Beh, si è fatto tardi, Ron. Devo aiutarti a correggere quel saggio di Pozioni. Ti dimettono domani mattina, Harry, però ora dormi, va bene? Andiamo, Neville. Luna?”
“Arrivo subito” informò la compagna e i due rimasero soli. Harry non poté fare a meno di sentirsi ancora più imbarazzato.
Per quelli che percepì nervosamente come minuti, i due non parlarono.
Harry tamburellò le dita sul letto, aspettando che lei dicesse qualcosa.
“Sai, mi è piaciuto” disse Luna, buttandola lì.
“Come?”
“Mi è piaciuto baciarti. Certo, non me lo sarei mai aspettato, né forse ti avrei mai scelto o fatto niente perché sei di Ginny…ma ho scoperto che ti trovo carino. E anche Malfoy non è poi tanto male. Lo so che è stato solo per via della pozione, ma mi è piaciuto essere al centro dell’attenzione almeno per un po’. Mi sono sentita speciale”.
Harry ebbe un tuffo al cuore per via di quell’improvvisa confessione e lo stomaco gli si strinse per la tristezza. Una cosa era certa: non poteva fare a meno di volerle bene.
“Sai, ho proprio voglia di budino” disse all’improvviso Luna, dopo qualche secondo di silenzio.
Poi fece una cosa che non si sarebbe mai aspettato: si alzò, avanzò verso di lui e si chinò a baciarlo sulle labbra; non sapeva che sensazione provasse sotto effetto del filtro, ma si sentì proprio strano. La lasciò fare e quando lei lo salutò allegra e tranquilla come se non fosse accaduto nulla, non poté fare a meno di provare confusione.
“Ma quanto siete romantici” biascicò Malfoy, che si era appena svegliato. “Veramente un bel quadretto”.
Harry si ricordò di essere in cattiva compagnia.
“Non dirmi che sei geloso, Malfoy” rispose Harry ironico.
Malfoy tacque per qualche istante, e poi rise in maniera amara.
“Io, Potter? Figurati se mi piace quella tipa stralunata”.
Ma dal tono che aveva usato, capì che per lui aveva tutta l’importanza del mondo.
 
 
 

 Note dell'Autrice: Eccoci di nuovo qui! Ogni tanto mi faccio viva con qualche One- Shot! Scusate ma non potevo resistere a pubblicare questa...l'ho trovata sempre spassosa! Ora come avrete capito io sono una spassionata Canonista, e tutte le cose Non Canon se le scrivo finiscono malissimo....Ma in alternativa a Ginny, Luna ce la vedevo benissimo e voi? ^^ Spero che vi sia piaciuta! Se volete lasciate un commento! 

 
 
 
 
  
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