Anime & Manga > Yuri on Ice
Segui la storia  |       
Autore: yo_ki_min    09/12/2016    1 recensioni
Katsuki Yuri è un ansioso cronico. Victor Nikiforov non prova più la stessa passione che provava prima nel pattinare. Scoprono di poter risolvere i loro problemi lavorandci su, assieme.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti, Victor Nikiforov, Yuri Plisetsky, Yuuri Katsuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Solo.
Sono solo.
Non riesco a sentire niente. Cioè, sento. Ma è solo confusione, solo un vociare indistinto. Gli applausi del pubblico, gli altoparlanti. Le voci festanti o amareggiate degli atleti in corridoio. Le sento, e non voglio sentirle. La voce di mia madre, che riecheggia nella mia testa, il tono sempre più deluso, sempre più freddo, sempre più lontano. Io sempre più colpevole.
 
Colpa mia. È colpa mia. È colpa mia. Devo far smettere le voci. La gente. Le voci – mia madre- la testa. Fate smettere tutto. Tutto. Ho bisogno di silenzio, deve smettere, smettere SMETT-
 
THUD
 
La prima reazione è lo stupore. Mi balena sul volto per pochi secondi, e non c'è posto per altre emozioni. Poi lo spavento. Il piccolo biondino che mi minaccia con parole che non riesco ad ascoltare è Plistesky. Il Punk Russo. È più basso ed esile di me ma fa paura.
 
Sul suo volto leggo il disprezzo. La rabbia. È furioso, furioso e imbestialito. E mi ha beccato a piangere in un bagno pubblico. Patetico, sono patetico. Il quindicenne più talentuoso della storia del pattinaggio artistico che si diverte a intimidire lo zimbello che si è coperto di ridicolo davanti a pubblico e telecamere, il più incapace di tutti, l'ultimo in classifica. E probabilmente lo andrà a dire in giro, ehi sapete che quel fesso che ha passato più tempo della sua esibizione con il culo sul ghiaccio che in piedi era chiuso nel bagno a piangere come un bambino?
 
Sarà divertente, per lui e i suoi amici. Rideranno, e mi disprezzeranno. Se c'è una cosa che temo, è il disprezzo da parte di gente che nemmeno conosco, a cui non posso dimostrare che sono più di un nome alla fine della lista. Qualcuno che mi becca a piangere in un bagno pubblico.
 
Non sento le sue parole. Sento la sua irritazione, sento la sua aggressività, sento che si muove verso di me e sento il suo urlo.
 
"SCHIAPPA"
 
Adesso di sicuro qualcuno ci avrà sentito ma naturalmente peggio per me, giusto? Lui se ne va, sbattendo la porta. Io, il deficiente, l'idiota, l'umiliazione vivente, resto nel piccolo bagno silenzioso.
 
Solo.
________
 
La vittoria, che un tempo aveva il potere di muovere ogni singola fibra del mio essere, per perseguire la quale sarei stato disposto a superare mille fatiche e mille sventure, la vittoria che mi ispirava, mi spronava, mi elettrizzava, la vittoria che desideravo, amavo e veneravo.
 
La vittoria ha perso il suo sapore. È ormai una preda stanca che si concede a me senza resistere più.
 
Nessuna gioia resta nell'ammirare lo stupore sui volti del pubblico, nessun entusiasmo nel toccare nuovamente il ghiaccio con la lama dopo un salto eseguito con straordinario successo. Tutto è diventato una banale routine, da seguire per inerzia. Niente più soddisfazione nell'aver conquistato il podio.
Invidio Yuri. Ha quindici anni, ed è un fenomeno. Mi ricorda me stesso, pieno di voglia di fare, e determinazione, e impazienza. E le sento l'intraprendenza, la paura, la rabbia. Le sento in lui, e lo invidio. Vorrei provare ciò che prova. Vorrei avere ancora una battaglia da combattere.
Invece mi limito a dargli consigli, di cui si frega altamente, come d'altronde non si cura del nostro allenatore che gli sbraita contro mentre usciamo dal palazzo sportivo in cui si è appena tenuto il Gran Prix.
 
Proprio allora sento uno sguardo fisso su di me e mi volto sfoderando il mio classico Sorriso da Telecamera™.
 
È Katsuki, il giapponese ultimo in classifica. Ho assistito solo al pezzo finale della sua performance. Il poveretto era divorato dall'ansia.
 
"Vuoi fare una foto?" gli chiedo, in maniera affabile.
 
Lui resta immobile, sorpreso. Ci sono abituato.
Poi si gira, senza rivolgermi la parola, e se ne va. Ok, a questo non sono abituato.
 
Si allontana così mesto e afflitto che mi ritrovo a pensare a quanto dovesse essere importante per lui trovarsi qui. Grande ansia è indice di profondo impegno, e intensa motivazione.
 
È quella motivazione che rivorrei indietro.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yuri on Ice / Vai alla pagina dell'autore: yo_ki_min