Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: DanShade98    09/12/2016    0 recensioni
La mia storia riprende l'anime dei pokèmon, che più del gioco mi ha fatto emozionare con i suoi personaggi meravigliosi e le sue eccezionali avventure. Con pokèmon D-Burning mostrerò il mondo dei pokèmon visto con i miei occhi e con gli occhi dei miei personaggi
Dan Foster, il protagonista, si troverà immerso nelle avventure che ogni allenatore deve affrontare nel suo viaggio di crescita incontrando nuovi amici, nuovi rivali, nemici terribili e sopratutto tanti pokèmon.
Che l'avventura cominci!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

UN RUGGITO DALL’ALTICHITA’
 

Nella stanza del centro pokèmon c’era un silenzio profondo, i due allenatori nei loro rispettivi letti erano ancora nel mondo dei sogni. La sveglia però suonò e svelta Nelly la fermò prima che potesse sconvolgerle i timpani.
«Ahhhg,… che ore sono? Le nove?!», era ancora molto assonnata e i suoi occhi non erano ancora sicuri se aprirsi o no.
La ragazza scese dal letto e si diresse verso quello di fronte a lei. Dan sembrava non aver sentito l'apparecchio a vedere come dormiva profondamente, accanto a lui anche Vulpix se ne stava beato tra le lenzuola.
Nelly cominciò a scuoterlo:
«Dan?! Ehi, Dan! Svegliati!» 
Il ragazzo cominciò ad aprire gli occhi pian piano.
«Hmmh, che succede?», disse più assonnato che mai.
«Su, svegliati! E ora di alzarsi!»,  lo informò molto gentilmente, mentre lo faceva ancora traballare tra le federe.
Foster ritrovò un po’ di lucidità, pose gli occhi su Nelly che intanto lo scuoteva ancora.
«Ah, Nelly sei tu?! …», rimase per qualche attimo imbambolato a fissare l’amica.
«Che hai perché mi fissi?», domandò curiosa e un po' stranita.
«Beh, perché … Te l’ha mai detto nessuno che con i capelli spettinati sei davvero carina?», rispose con un sorriso grande come il volto stesso.
«Eh? C-cosa? C-carina? …», si portò la mani al viso che era diventato tutto rosso, «Grazie, io…».
Intanto Dan scese dal letto mentre Vulpix si stiracchiava briosamente.
«Oggi continueremo il nostro viaggio, la prossima meta sarà Celestopoli, se non sbaglio?!», propose cambiandosi d'abito. Ma Nelly fece no con la mano prima di controbattere con la voce.
«No, mio caro! Approfitteremo dell’occasione e andremo a visitare il museo delle Scienze!... Forza Campioncino, cambiati in fretta che andiamo!».
I due finirono di cambiarsi e prepararsi e nel caso di Nelly anche pettinarsi.
Poi, dopo averla riordinata, uscirono dalla stanza che ormai non li avrebbe più ospitati, fecero colazione al bar del centro pokèmon e nel bel mezzo della mangiata Dan chiese a Nelly che posto fosse quel museo.
Lei parlò molto bene di quel luogo, descrivendolo come un posto pieno di invenzioni straordinarie, reperti rarissimi e campioni di rocce provenienti da tutto il mondo.
«Ma la cosa più bella di tutte in quel museo è il Resuscita Fossili!», aggiunse euforica.
«Resuscita Fossili? Si può fare davvero?», domandò sbalordito Dan addentando un cornetto alla crema.
«Per davvero! Sfrutta una qualche formula chimica che influisce sul poco DNA rimasto sui residui rocciosi.», spiegò l'interessata ragazza, dimostrando di saperne molto.
«Wow, chissà … chissà se riuscirò a vedere un Tirannosauro vivo?», si chiese il Biancavillese con gli occhi luccicanti dall’eccitazione.
«Certo che no, funziona solo sui fossili di pokèmon!» 
«Ahhn,..», Dan sembrò un po’ deluso dalla risposta. 

Finito di cibarsi e di cibare i loro pokèmon i due allenatori ringraziarono per l’ospitalità a si diressero verso il fantomatico Museo. A Biancavilla non c’erano musei, perciò il ragazzo dai capelli bicolore era molto interessato a sapere come era fatto uno di quegli edifici. Ripercorsero molte strade fatte per arrivare a casa di Forrest ma poi, finalmente arrivarono al museo. Era un palazzo molto grande con una statua di un uomo vestito da minatore sul tetto. C’erano molti turisti all’entrata, ma Nelly riuscì a sgattaiolare tra la folla ed acquistare due biglietti, uno per lei e uno per Dan. Sempre sgattaiolando i due riuscirono a entrare e a obliterare il biglietto per la visita. Il primo salone era immenso, era ricoperto di teche ovunque e rocce di ogni tipo e dimensione erano esposte su degli appositi piedistalli. La stanza sarebbe apparsa maestosa anche se fosse stata vuota. Era altra molti metri e conteneva ben due piani. Quello superiore si affacciava su quello terreno, circondandolo dall'alto. Degli scheletri di qualche creatura antica abbellivano il soffitto, e alcuni, calati sostenuti da delle corde arrivavano fino a qualche metro da terra. Il color rosso acceso rendeva il tutto regale e la placcatura oro per le illustrazioni e i dettagli architettonici trasmetteva ancora più calore al visitatore. 

«Caspita! Quanti sassi!» commentò stupito Dan. 

Nelly non badò alle continue osservazioni dal compagno e puntò dritta all’area prestabilita ai fossili, Dan impegnato come era a guardare i reperti non se ne accorse nemmeno.
Attraversò di corsa un lungo corridoio pieno di picconi, trivelle e strumenti usati nell’estrazione mineraria. Ad un certo punto poté giurare di avere visto sulla parete una fotografia con un Graveler color senape. Si fermò davanti a un tavolino dove era esposto un elmetto da minatore.
«Ahah! Forte! Ho sempre desiderato indossare quei cappelli con le torce! … Anche se il lavoro nel quale sono impiegati è mostruoso.»
Poi schivando altri visitatori raggiunse la sala dei fossili. Uno stanzone enorme piano di ritrovamenti di ogni tipo, forma e dimensione. Al contrario di quelli esposti nel salone d'entrata, che altro non erano che riproduzioni, nella stanza in cui si trovava c'erano solo fossili autentici. Infatti essi non erano nulla di più di semplici frammenti o piccoli pezzi di ossa ormai fusi nella roccia. Trovare un fossile intero era quasi impossibile, anche con le più moderne tecnologie di rilevazione, almeno così diceva una targhetta appesa.
I reperti provenivano da ogni parte del mondo, persino dalla lontana regione di Hoenn.
«Wow, non ci credo! Questo è un Fossilunghia.. ahah .. e questo invece un Radifossile!»
La ragazza era estasiata di vedere tante testimonianze antiche così preziose in una volta sola.
«Quella invece è un’Ambra Antica! Fantastico! Dan vieni a ved… Dan?!»
Nelly notò che il ragazzo non la aveva seguita ma senza farsi troppi problemi continuò ad ammirare la stanza.
Nel frattempo anche il giovane e il suo Vulpix erano intenti ad osservare le pietre esposte in un’altra sala.
Erano pietre evolutive, sul cartello sotto ogni reperto c’era una condita descrizione del cimelio. Il pokèmon volpe era attaccato da minuti a una teca contenente una pietra rossa con delle fiamme incise sopra.
Dan se ne accorse subito e leggendo la descrizione capì all’istante in motivo dell’interessamento di Vulpix: la pietra in questione era una Pietrafocaia. Essa infatti permetteva l’evoluzione di Vulpix in Ninetales, ma l'allenatore era contrario all’idea del suo amico evoluto perciò lo prese in braccio e lo portò in un’altra sala.
In quel momento Nelly stava ancora ammirando un fossile con il brillio che illuminava le sue pupille, quando un signore le si avvicinò.
«Scusi, signorina! Lei non sarà mica Nelly Shade?», le domandò cortesemente.
La ragazza si girò insospettita ma subito riconobbe il suo interlocutore. Era un uomo sulla cinquantina, aveva dei bei capelli grigi molto forti e un abito del tutto rispettabile.
«Ah, buongiorno signor Direttore! Si è ricordato di me! Che piacere rivederla!», rispose altrettanto educatamente.
«Come potrei dimenticarti? Sai, è raro trovare una ragazza, per di più così giovane, che si interessi a questa vecchia roba! Di solito questo posto pullula di ricercatori ma è bello sapere che anche i giovani ci vengono di tanto in tanto.», continuò il signore.
«Ma cosa dice? E’ così affascinate scoprire quanto il nostro mondo sia cambiato da allora, sapere che questo mondo una volta fosse diverso mi riempie di curiosità! E perciò queste pietre e questi macigni, anche se vecchi e polverosi all’apparenza sono in realtà testimoni di un mondo scomparso!» dichiarò decisa la ragazza.
Il direttore sembrava commosso, ma qualcuno interruppe la conversazione.
«Ehi, Nelly, sei qui!», Dan apparve dal corridoio un po’ arrabbiato. ,
«Potresti anche avvisare quando ti allontanarti, pensavo di averti persa!» la rimproverò.
«Oh, Dan! Si, scusami non mi allontanerò più senza avvisarti!», si scusò la ragazza.
«Scuse accettate! Ehi, chi è questo signore?», chiese Dan rivolto a Nelly.
La ragazza con un segno della mano presentò il signore di fianco a lei. «Questo è il direttore del museo! E come se non bastasse è a capo del progetto “Resuscita fossili”!». Dan rimase stupido dalle parole di presentazione: resuscita fossili? Che cosa mai poteva voler dire?
«Buon giorno signore!», si espose Dan con un mezzo inchino.
«Buon giorno a te, figliolo! Dimmi, anche tu sei un amante delle pietre antiche?».
«A dire il vero a me sembrano comuni sassi, ma trovo davvero molto istruttivo questo museo e i suoi reperti.», rispose sinceramente. «Scusi, cosa significa “Resuscita Fossili”?».
Il signore rise per un istante quasi soddisfatto.
«Aspettavo questa domanda! Venite con me! In via del tutto eccezionale vi farò assistere al momento cruciale del progetto. Signorina Nelly lo consideri un ringraziamento da parte del museo.»
La ragazza annuì felice e preso Dan per una manica cominciò a trascinarlo nella stessa direzione in cui stava andando il direttore.
«Ehi, ferma! Ma che fai?»
«Non voglio perdermi il momento quindi cammina!» lo zittì immediatamente Nelly.
«Scusa Nelly, non capisco! Ha detto che questo è un ringraziamento, ma per cosa?»
«Te l’ho detto che ero già stata qua un’altra volta no? Poi … beh, diciamo solo che è una storia lunga!».
I tre dopo un lungo e scuro corridoio arrivarono in un salone ancora più grande di quello di prima.
Era priva di finestre, l’unica fonte di luce erano dei neon sul soffitto altissimo ,ma la cosa che sorprendeva di più erano dei giganteschi tubi grigi alti come la stanza. Questi tubi, quattro in tutto, erano molto larghi e una “porta” era situata proprio davanti ad essi come se fossero dei meccanismi per il teletrasporto che se vedono nei film di fantascienza. Uno di loro però non era rivestito da una corazza metallica come gli altri, e per via di questa assenza si potevano vedere i componenti: erano un sacco di cavi e fili elettrici collegati a installazioni e impianti comunicanti tra loro.
«Bene, bene ragazzi vi presento il laboratorio dove noi riportiamo in vita i pokèmon fossile!», esclamò a gran voce il direttore.
«Ri-riportare in vita i pokèmon? Si può fare? E tutto questo dentro un museo? N-Nelly non mi sembri sorpresa?», balbettò Dan sbalordito. 
«Certo che lo sono, ma io qui ci sono già stata quindi non è una sorpresa del tutto nuova!», rispose fiera.
«Certo, deve sapere che la signorina Nelly venne qui con la famiglia ed è solo grazie a lei e ai suoi famigliari se abbiamo potuto ultimare la prima macchina resuscita pokèmon di Kanto.», spiegò il signor Direttore.
«Davvero!? Allora è stato un duplice onore ospitarti a casa mai!», sostenne una voce intervenuta prima che il biancavillesse potesse parlare. Quando i due ragazzi si girarono per vedere chi fosse stato a parlare trovarono una vecchia conoscenza: «Flith?!», lo riconobbero all’unisono.
«Vedo che vi conoscete già!», notò il direttore.
«Si, signore deve sapere che questi due allenatori hanno partecipato al torneo D’Oltre Mare. E come se non bastasse il ragazzo ha pure portato a casa la vittoria. Io ho avuto l’onore di ospitarli a pranzo a casa mia!» spiegò Flith.
«Oh, non lo sapevo. Signorina Nelly complimenti per aver partecipato a un torneo così difficile e complimenti anche a te per averlo vinto!».
I ragazzi fatta una smorfia felice per i complimenti si rivolsero ancora a Flith.
«Dimmi cosa ci fai qui?», lo interpellò Dan. «Io ci lavoro..», Flith indicò alle sue spalle un folto gruppo di scienziati e ricercatori che stavano lavorando su grandi computer e macchinari di ogni genere. «Vedete Flith oltre che exCapopalestra…», intervenne il Direttore, «… è pure uno dei nostri massimi esperti di speleologia! Anche se molte volte i cocci che trova li vende, perché dovete sapere che lui è un venditore ambulante di sassi, ma quelli più rari li da a noi del museo per le dovute analisi.», finì. 
«Davvero? Wow!» 
Nelly invece era euforica e si dovette contenere per non mettersi a saltare. «Direttore, allora? Possiamo vederlo adesso?», domandò impazientemente sul punto di scoppiare.
«Certo, certo signorina! Abbiamo un esperimento in programma per le 14:30, quindi tra dieci minuti dovremmo riuscire a farvi assistere al miracolo!»
Dan intanto domandò a Flith cosa si intendesse per miracolo. «Vedi Dan questa macchina riesce a rigenerale il DNA, in poche parole ricrea il filamento biologico che consente a un essere di vivere. E grazie a quel poco di DNA rimasto su un fossile è possibile ricreare un intera bio catena, ergo far riviere un pokèmon!», spiegò professionalmente l’uomo.
«Davvero impressionate! Non sapevo che nella regione di Kanto esistesse una tale tecnologia!».
«In effetti è stata la Devon S.P.A. di Ferruggipoli a Hoenn a mandarci questi macchinari! A Kanto solo nell’isola Cannella questa tecnologia si era evoluta tanto come a Ferrugipoli, ma la Devon ha dei mezzi di trasporto migliori così un anno fa gli abbiamo chiesto di mandarci i pezzi delle macchine! Certo erano costosi ma uno studioso del settore dalle grosse finanze ci fece da benefattore: pagò sia il trasporto che il lavoro di montaggio e tuttora i lavori procedono grazie ai suoi finanziamenti.»
Nel frattempo una miriade di scienziati si era accumulata davanti al macchinario, molti di essi stavano davanti a delle console per controllare alcuni parametri della macchina, altri invece stavano accanto ad essa per accenderla. Poi come se fosse stata accesa una comune automobile la macchina emise dei rumori secchi ma poi cominciò ad emettere un ritmico e rilassante suono. «Signori state indietro! Prego attivare l’alimentatore, ora portate qui il fossile!», il ricercatore più esperto stava dando istruzioni al gruppo a finche tutto andasse per il meglio. Il fossile venne posizionato dentro il grande tubo che subito si richiuse. «Forza, fate confluire l’energia dei vasi comunicanti! Il rigeneratore di DNA nella valvola primaria, bene e ora spingete la leva di avvio!», il comando venne dato e subito venne eseguito. La leva fu tirata dando inizio al processo di rigenerazione ma tra la commozione generale, lo stupore di Dan e l’eccitazione di Nelly qualcosa andò storto. Le luci andarono via per poi tornare dopo pochi istanti. «Che è successo?», il direttore si rivolgeva ai suoi collaboratori, che si erano già messi all'opera. Tutti guardavano i monitor per vedere dove stava il problema fino a quando un ricercatore notò due figure incappucciate e due pokèmon gialli in mezzo alla stanza. 

«Ehi, voi chi siete?» 

Dan e Nelly riconobbero immediatamente quei mantelli e quei cappucci. «No, non mi direte che siete …», Dan non fece in tempo a parlare che la figura ordinò un attacco al suo pokèmon. «Hypno, usa ipnosi!».
«Oh, No! Nelly, Vulpix chiudette gli occhi!», il ragazzo si accorse del pericolo e prontamente serrò gli occhi evitando di vedere la luce che emise il pokèmon con il pendolo, al contrario di tutti gli altri cadendo in un sonno profondo. Quando i due ragazzi e Vulpix riaprirono gli occhi capirono che erano rimasti gli unici ancora coscienti. «Direttore?!»
«Flith?!»
Entrambi preoccupati cercarono di svegliare chi era loro vicino ma l’uomo incappucciato intervenne.
«Tranquilli, stanno solo dormendo! Spero non ci costringiate a fare di peggio!»
«Vi riconosco, voi siete il Team Despair!», urlò Dan contro di loro.
«Ah, capisco! Tu e la tua ragazza dovete essere quelli che hanno affrontato Còrser e Loriel!», dedusse la seconda figura incappucciata. I due pokèmon con loro erano molto strani; uno portata un pendolo, aveva una criniera bianca sul collo ed era quasi un umanoide tranne che per il nasone. L’altro invece sembrava un elefante bipede con un corpo che diventava marrone dalla vita in giù, aveva anche una piccola proboscide.
«Sappi che noi siamo del tutto diversi da loro…», disse il primo.
«… perché il nostro potere è più grande!», concluse il secondo.
Dan fece uscire anche Charmander e Spearow, mente Nelly chiamò Bulbasaur e Jigglypuff.
«Non mi interessa chi siate perché io vi sconfiggerò comunque! Vulpix e Charmander usate il Lanciafiamme, Spearow vai di Ventagliente!»
«Siamo con te! Bulbasaur usa Foglielama, Jigglypuff invece utilizza il Granvoce!» I pokèmon di Dan e Nelly scatenarono i loro attacchi conto Hypno e l’altro pokèmon.
«Ehehe Errore! Hypno Usa Psichico!» Il pokèmon ipnotico con la sola forza del pensiero fermò gli attacchi a mezz’aria per rispedirli ai mittenti. Tutti i pokèmon di Dan e Nelly ricevettero i loro attacchi indietro ma pur troppo non era finita. «Ora usa Ipnosi di nuovo!», l’incappucciato era in netto vantaggio. Hypno fece ondeggiare il suo pendolo creando onde psichiche che solo Charmander e Jigglypuff riuscirono ad evitare, tutti gli altri pokèmon vennero colpiti.
«No, svegliatevi su!», Nelly gridava ma i suoi pokèmon non la sentivano.
Il secondo criminale con il pokèmon elefantino entrò in azione. «Drowzee usa Magiasogni!», Drowzee creò un fantasma di se stesso che si diresse verso i pokèmon dormienti inghiottendoli. Dei lievi brontolamenti si udirono dai pokèmon colpiti ma poi caddero a terra esausti.
«Vulpix! Spearow! Oh, no! Tre in un colpo solo!», Dan era sbalorditoe spaventato da quella tecnica. «Charmander usa Graffio!». Il pokèmon lucertola partì verso Hypno con le unghie acuminate ma il pokèmon giallo fu più veloce! Con un TuonoPugno lo colpì in pieno stomaco eliminandolo dalla battaglia. «No! Charmander!». «Tocca a noi! Jigglypuff usa Granvoce!»
Hypno scansò le onde soniche e con un attacco Breccia colpì in pieno il pokèmon rosa che cadde esausto.
«Anche tu Jigglypuff?!», Nelly prese in braccio il pokèmon pallone e cominciò a cullarlo.
I due individui cominciarono a ridere,
«Ma lo sapete chi siamo?», chiese il primo.
«Credo di no, altrimenti vi sareste arresi!», continuò il secondo.
«Noi siamo Gemi!», affermò l’allenatore di Hypno.
«E Niss!», si presentò l’allenatore di Drowzee.
«Gli imbattibili Gemelli Magici!», gridarono insieme assumendo una posa da esibizione.
Dan si adirò ancora di più visti i loro comportamenti infantili. «Basta fare i buffoni! Vi farò vedere!> 
Foster parti a correre contro i due tipi con i pugni alzati cercando lo scontro in prima persona. Ma appena il suo pugno stava per colpire Gemi, la forza Psichica di Hypno lo immobilizzò all’istante. Venne poi sollevato da terra di circa tre o quattro metri.
«Dan …. No! Vi prego non fategli del male!», supplicò Nelly.
Hypno invece scaraventò Dan a terra con forza, Nelly corse subito da lui mettendogli una mano sotto il collo e alzandogli la testa.
«Dan! Dan! Stai bene?»
«Un po’ dolorante ma per il resto sono intero…!» rispose sorridente. «Quei tipi non sono da prendere sotto gamba!...coff… Mi dispiace non poterti più aiutare!»  «Non preoccuparti! Ora ci penso io! Tra poco quei maledetti conosceranno il vero terrore!», promise l'azzurrina con il volto colmo di rabbia. Prese dalla sua borsa una pokèball, poi mise la stessa borsa sotto la nuca di Dan come fosse un cuscino. In quell’istante il direttore si svegliò dal suo sonno e capì cosa era successo. «S-signorina! Cosa vuole fare?».
Nelly fece dei passi verso nemici che reagirono ridendo.
«Ohoh, ma chi  abbiamo qui? Una principessa guerriera o una matta che vuole solo farsi male?» 
Nelly si fermò alzò la mano con la pokèball e la lanciò in aria 

 

«Esci e aiutami! Aerodactyl!» 

Dalla sfera si liberò un fascio lucente gigantesco da cui ne uscì una bestia mastodontica.Un grosso dinosauro grigio alato stava lì, dove era stata lanciata la sfera. Aveva delle grandissime ali e delle mascelle che incutevano ancor più timore. Lo sguardo era molto incisivo e prometteva danni a chi si fosse messo contro di lui. Aveva poi una coda che terminava acuminata con una punta di freccia.
«Cosa? E quello cos’è?», chiesero insieme i due gemelli.
Dan rimase a bocca aperta alla vista di un pokèmon così maestoso.
«Signorina, non mi dica che è …»
«Si, signore, è L’Aerodactyl di quel giorno! Nato dall’Ambra antica del mio ciondolo.»
Hypno e Drowzee furono messi a disagio dalla presenza del pokèmon alato.
«Nuovo pokèmon o meno…» 
«Non ci faremo sconfiggere!».
Nelly alzò il braccio per mettere in allerta il suo pokèmon, poi lo abbassò di scatto. «Usa Iperraggio!!» Il pokèmon antico emise un ruggito assordante, che svegliò tutti i presenti. Dopo di che in raggio viola con sfumature di nero e blu si scateno dalla sua bocca su Drowzee colpendolo in pieno. Il contatto con il raggio spedì Drowzee ormai esausto a schiantarsi contro il suo stesso allenatore.
«Oh, no! Niss!».
Nelly non perse altro tempo.
«Fossi in te non mi distrarrei! Usa Frana!»
«Hypno usa Tuonopugno!»
Aerodactyl fu più veloce, e fece piovere rocce su Hypno immobilizzandolo. «Finiscilo con Dragartigli!». Il pokèmon dinosauro fece brillare i suoi arti inferiori a due dita, e se piccole erano le zampe, grande era la potenza perché distrusse tutte le rocce accumulatesi su Hypno eliminando anch’esso. «No, ma come è possibile? Noi siamo “Gli invincibili Gemelli magici”!», si chiese disperato Gemi. «Ora non più! Ora siete solo dei gran Buffoni!», chiarì Shade freddamente.
Tutti i presenti furono sbalorditi.
«Quello è l’Aerodactyl che resuscitammo nel nostro primo esperimento! Lo riconosco!», disse sorpreso Flith.
«C-Cosa?» chiese Dan cercando di non sforzarsi troppo.
«Te lo spiego io», gli riferì Nelly, «Nella mia prima visita qui al museo era appena nato il progetto “Resuscita fossili”, e io avevo un ciondolo fatto di Ambra Antica, così, sapendo che l’ambra antica non è altro che un fossile, lo prestai al museo per farci i dovuti esperimenti e, non ci crederai, al posto del ciondolo mi sono ritrovata questo gigante! E’ stata una sorpresa meravigliosa! Lui è stato il mio primo pokèmon!».
Intanto nel raccontare la storia si era avvicinata a Dan per metterlo a sedere, poi gli accarezzò la testa delicatamente passando la mano tra i capelli. «Ehi, va meglio adesso?», gli chiese dolcemente.
«Molto meglio ora che la mia principessa combattiva è qui!» le rispose con tanta soavità. Nelly arrossì un po’. «La tua principessa … oh, beh mi piace come soprannome.».
Ad interrompere quel profondo scambio di sguardi fu Gemi, l’unico dei due ladri ancora in piedi.
«Hypno usa Ripresa! Svelto!»
Il pokèmon dopo essersi illuminato recuperò tutte le energie.Tutti vennero presi di sorpresa pure il grande Aerodactyl che intanto si era appollaiato su un macchinario. «Ora usa Psichico sulla macchina in costruzione ed esporta i componenti!». Il pokèmon indirizzò i suoi poteri sulla macchina incompleta ed strappò da esso molto violentemente dei pezzi alla vista importati. «No, quello è il “Generatore di DNA”! Fermi senza di lui non abbiamo la macchina!», gridò il Direttore. Ma il pokèmon continuò e in men che non si dica con un gioco di prestigio lo fece sparire nel nulla.
«Cosa?»
«Oh No! Dov’è?»
Il ladro rise.«Hypno ha spedito tutto al nostro nascondiglio! E ora lo farà anche con noi! Teletrasporto!».
«No, non cè la farai! Aerodactyl usa Dragartigli!». Il Pokemon Pterodattilo piombò su Hypno colpendolo all’addome sconfiggendolo per la seconda volta. «No, Niss tocca a te!!». Il gemello si alzò pronto a ordinare la mossa ma una fune lo legò prima che potesse farlo.
«Cosa?».
Una donna poliziotto era apparsa dalla porta che conduceva al salone.
«Fermi tutti! Vi dichiaro in arresto!»
Un’altra dozzina di agenti accompagnati dai loro pokèmon entrarono nella sala bloccando i due ladri.
I due pokèmon di tipi Psico vennero rinchiusi in delle gabbie che poi vennero coperte da dei Terropanni per rendere nulli i loro poteri. I poliziotti riportarono l'ordine e si scusarono pure per il ritardo nell'intervenire.
Nelly accarezzò il suo pokèmon volante prima di farlo tornare nella sfera. Poi fece passare il braccio di Dan sopra la sua spalla per aiutarlo a reggersi in piedi.
«Sai ho sempre pensato che in questo viaggio io avrei dovuto essere la tua guardai del corpo! E invece ora penso che dovrei essere io quello protetto», ammise scherzosamente, «Ma perché non lo hai fatto combattere al torneo?»
Nelly stette in silenzio alcuni secondi.
«Vedi, il ciondolo da cui lui è rinato, era della mia defunta nonna. Quindi è come se Aerodactyl me la ricordasse in un certo senso. Per questo cerco di farlo combattere il meno possibile, perché non si faccia del male… è difficile da comprendere!»
«No, per niente! Ti capisco sai! Io..... Beh, sembra che non lasceremo mai questa città, andiamo ancora al centro pokèmon! Sono distrutto!».
«Signorina!», il direttore e Flith li raggiunsero poco prima dell’uscita del museo «Grazie infinite! Il museo sarà sempre in debito con lei!».
«Buona fortuna per il futuro ragazzi e tornate a trovarci! La prossima volta avremo così tanti fossili da sommergervi!», disse sorridente Flith.
«Lo faremo!», promise l'ammaccato ragazzo dai capelli rossi e neri.
«Prendetevi cura del museo mi raccomando!» 

I due uscirono dal museo diretti verso il Centro pokèmon della città. Era stata per loro una giornata ricca di scoperte ed azione, ma tutto si era concluso nei migliore dei modi. E con un nuovo bel bernoccolo nella testa di Dan, il viaggio continua.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: DanShade98