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Autore: EllyBeth    11/12/2016    1 recensioni
Salve popolo di EFP! Qui Kiry-chan che ha deciso di pubblicare questa raccolta di OS puramente NaLu! Spero vi possano piacere!
Capitolo 1. Mai dire mai: "Datemi una L! Datemi una U! Datemi una C! Datemi una Y!"
Capitolo 2. Autobus: "-...Non preoccupatevi per me! Mi piace un altro!-
Capitolo 3. Amici: "-...Mi fa: “ormai è tempo che tu diventi donna”, poi mi dà in mano una busta e scappa via. Io rimango lì basita e quando la apro che ci trovo?"
Capitolo 4. Solo mia: "-Natsu! I tuoi capelli!-"
Capitolo 5. Fatti...: "-Bè, io sono fatta, anche se per colpa tua, ma per me lo sei anche tu, lo sembri sempre.-"
Capitolo 6. Biblioteca: "-Oh Luce, davvero non lo riesci a immaginare? Davvero non riesci a immaginare il motivo per cui io venivo ogni giorno in un posto che odiavo solo per fissarti? Non lo immagini, Luce?-"
Capitolo 7. Graffiti.
Capitolo 8. Bambola: "-Quindi hai sentito tutto...-;-Tutto. Tutto quanto...-"
Capitolo 9. Battiti.
Capitolo 10. Vischio.
Capitolo 11. Child: "Già, com'era piccola. Forse troppo."
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Battiti

 




-Il signorino Dragneel?-
 -Sì, sono io.-
 -La sua presenza è urgentemente richiesta all'ospedale.-
 -Che è successo?-
 -Una ragazza ha appena subito un incidente e non sapendo chi fosse abbiamo cercato nel suo telefono, dove l'unico numero presente era il suo.-
 -Arrivo subito.-


Aveva deciso di confessare i suoi sentimenti a Lucy, una volta per tutte.
 Non gli importava come, non gli importava dove.
 Voleva solo rivelarle quel sentimento che, fin dal primo momento in cui aveva posato gli occhi su di lei, si era impossessato di lui, crescendo pian piano fino a togliergli il respiro.
 Non gli importava più se lei lo vedeva come un amico e avrebbe quindi potuto rifiutarlo, non gli importava più un suo rifiuto.
 Semplicemente non ce l'avrebbe più fatta a tenersi dentro quel sentimento che solo un'altra volta aveva provato in vita sua.
 Fu quella prima volta a dargli la carica per confessarsi.
 Difatti, colei a cui desiderava confessarsi, Lisanna Strauss, era morta prematuramente per un incidente.
 E lui aveva vissuto nel rimpianto, nel dolore, finché non era arrivata lei.

-Arigatou ne!-

Lei, con il suo sorriso, era riuscita a dissipare tutte le ombre venutesi a creare, in quei due anni, nel suo cuore.
 Lei, con il suo "grazie", era riuscita a farlo sorridere per la prima volta dopo l'incidente.
 Lei, con il suo sguardo, era riuscita a colmare di gioia la sua anima, dilaniata dalla morte della persona che amava.
 Persona che aveva lasciato dentro di lui un segno che non sarebbe mai scomparso ma che stava pian piano venendo sostituita da lei.
 Semplicemente lei.

-Natsu...-

Il modo in cui le sue labbra accarezzavano il suo nome, in cui la sua gola tremava leggermente quando era agitata, in cui il suo naso si arricciava quando qualcosa non le andava a genio, in cui le sue mani gli accarezzavano i capelli quando stava male, erano tutti preziosi tesori che non voleva perdere e che avrebbe custodito gelosamente per sempre.
 Ma che lui non volesse non voleva dire che lui potesse.
 Già con Lisanna avrebbe dovuto capirlo, avrebbe dovuto: le cose che ami non resteranno per sempre al tuo fianco.
 E stava per succedere, di nuovo.
 Stava di nuovo per perdere la persona che amava.

-Sai... Ho una malattia al cuore che mi porterà la vita in breve tempo e non è più possibie un trapianto, per questo ho intenzione di vivere appieno, Natsu!-

Come avrebbe fatto ad andare avanti senza di lei, come avrebbe fatto dopo che la sua anima era stata di nuovo strappata?

-Ed è per questo che non ho amici. Gli amici sono persone che ti vogliono bene e se tu muori loro ci resterebbero male. Eppure...-

Eppure lui sapeva benissimo che sarebbe successo, prima o poi. Ma nonostante questo aveva voluto restare comunque al suo fianco.

-Eppure non riesco ad allontanarmi da te.-

Fu in quel momento che si rese realmente conto di essersi innamorato di lei.
 Perché in fondo, lo era sempre stato.

-E la sai un'altra cosa? Io a vivere appieno non ce la farò mai. Figurati se fossi stata da sola.-

Gli era sembrata così incerta dopo quella frase, come se volesse dire qualcos'altro.
 Ma si era fermata e non aveva più detto niente.
 Solo il rumore di un forte abbraccio ruppe quel silenzio.
 Non un singhiozzo, non un verso straziato. Solo calde lacrime che gli impregnarono la sciarpa.
 E lui avrebbe tanto voluto che si mettesse ad urlare. Perché non sopportava di vedere come lei cercasse in tutti i modi di nascondergli il suo dolore.
 Non erano stati insieme per molto tempo, questo era vero, ma non poteva fare a meno di soffrire per lei.

-Posso farti una domanda, Lu?-
 -Sì.-
 -Perché sei venuta da me?-


Doveva ringraziarla, ancora, per essere andata da lui.
 Perché lui non l'avrebbe mai fatto.
 Dal nulla, un giorno, era andata da lui, ringraziandolo.
 E da lì aveva sempre trovato una scusa per stare con lui che cercava invece di evitarla.
 Perché lui, all'inizio, era disgustato da lei.
 Una ragazza chiusa, piatta, indolente, vuota.
 Ne era disgustato perché gli ricordava tremendamente se stesso.
 Allontanava tutti da lei e, sebbene all'inizio la trovasse una grandissima stronza, capì solo più tardi che il suo era altruismo.
 Però, era andata da lui.
 Aveva iniziato a frequentarlo e lui si era lasciato trasportare da quello che sembrava un treno in corsa ma che ogni giorno gli rivelava un lato di sè che nessun altro conosceva.
 Fino a quando non scoprì quello.
 Ciò che però lo lasciava stupito era il fatto che lei fosse andata da lui sapendo che sarebbe morta di lì a poco.
 E quando aveva tentato di chiederglielo lei aveva sorriso dolcemente, senza guardarlo mai negli occhi, e aveva cambiato discorso.
 Ora però aveva intenzione di riporle la domanda e aveva tutta l'intenzione di ottenere una risposta.

-Arigatou...-

Spalancò la porta e velocemente se la rischiuse alle spalle, come se avesse paura che lei scappasse.
 Si avvicinò al letto dove lei inerme giaceva, sedendosi accanto a lei.
 Puntò i suoi occhi sul suo viso pallido, mentre la macchinetta continuava ad emettere  quel fastidioso ma al contempo rassicurante rumore.

Tic...Tic...Tic...Tic...Tic...

Era rassicurante, perché voleva dire che lei era viva.
 Fastidioso, perché era orribilmente lento.
 Tra un battito e l'altro provava ogni volta la terribile sensazione che non ce ne sarebbe stato un altro dopo.
 -Lucy...- sussurrò piano accarezzandole i capelli, cercando di svegliarla da quel sonno che, a breve, sarebbe diventato eterno. Le afferrò la mano, i battiti rallentarono e la prima lacrima fece capolino sul suo viso. -Ti amo...- tra i denti, bagnati da quelle gocce che impetuose avevano preso a bagnarli il viso il materasso dove lo aveva appoggiato, ringhiò quella frase che si era tenuto dentro fino ad allora. -Ti amo, ti amo, ti amo!!!-
 ...
 -Svegliati, ti prego... Ti prego...-

TicTic...TicTic...TicTic...TicTic...

Il suono era cambiato, si stava velocizzando.
 -Lucy...- la voce rotta, Natsu riportò lo sguardo sull'amata che si stava svegliando.
 -Na...tsu...- mormorò con una voce che non le apparteneva, seguita poi da un colpo di tosse. -Come..stai?- chiese, come se lei non fosse stata su quel letto d'ospedale, come se lei non stesse morendo.

Tic...Tic...Tic...Tic...

 -Come...sto? Come vuoi che stia, Lucy, se la persona che amo sta morendo qui davanti ai miei occhi?!- urlò con poco fiato che aveva in gola. -Come vuoi che stia, Lucy?-
 -Mi dispiace...-
 Incrociò i loro sguardi, disperato nel felice. -Lucy...?-

Tic......Tic......Tic......Tic......

 -Ti amo tanto anche io, Natsu.-

Tic.....................Tic...................

-Lucy?-

Tic............................................

-LUUUUUCYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!!-

 

 



 


Mio amato Natsu,
 Come stai?

Io ora non mi sento tanto bene, ma tra poco sì, ne sono sicura.
 L'unico problema è che tu non sarai lassù in cielo con me.

Ma prima o poi arriverai e starai con me e Lisanna.
 Sai, secondo me ti sta aspettando anche lei.
 Allora potrai rivelarle tutto ciò che ti tieni dentro, da due anni ormai.

Non sai quanto mi faccia male scrivertelo.
 Perché vorrei tanto essere io la persona che occupa il posto speciale nel tuo cuore.

Ogni volta che mi parlavi di lei, mi mancava un battito.
 Un battito al mio povero cuore.

Il mio cuore, il motivo per cui sono sempre stata sola.

I miei genitori, morti.
 La mia famiglia, morta.
Allontanavo tutti.

 Me lo hai chiesto una volta, vero?
 "Perché sei venuta da me?"

Non ti ho risposto Natsu, perché ero, anzi sono sicura che nel tuo cuore ci fosse ancora Lisanna.
 Non che ora non ci sia.

 Ma ormai non ho niente da perdere, dico bene?

Quando sono arrivata nella vostra scuola, in prima superiore, mi è fin da subito saltato all'occhio un ragazzo bizzarro, dal bizzarro colore di capelli e dal comportamento bizzarro.
 E lo sai perché ti trovavo bizzarro?
 Perché riuscivo a percepire la tua tristezza dietro a tutti quei gesti, a quei sorrisi così falsi.
 Ho iniziato ad osservarti, fino ad innamorarmi di te.
 Non del tuo sorriso falso, non del tuo sguardo falso, ma di te.
 Ho deciso di parlarti perché avevo sentito delle voci per cui tu avevi perso la persona che amavi.

Mi disprezzavi all'inizio, lo vedevo.
 Cercavi di evitarmi, lo sapevo.
 Ma non mi faceva male, potevo capirlo.
 Per questo ho continuato ad assillarti, a venirti dietro.

 Alla fine ho avuto i miei risultati no?
 E anche buoni devo dire.

Ricordi quando ti dissi che non avrei mai potuto vivere appieno?
 Perché non potevo confessarmi a te.
 Non volevo.
 Non a poco tempo dalla mia morte.

 Ma allo stesso tempo ero felice di passare gli ultimi mesi di vita con te, la persona che amo.

Già.

Te l'ho detto e te lo ripeto,
 ti amo Natsu.

Non so se quando arriverà il momento tu sarai lì,
 non so se riuscirò a dirtelo, ed è per questo che te lo scrivo qui.

Ti amo, ti amo e te lo ripeterei all'infinito, se solo non sapessi che non li leggeresti tutti.

Grazie per avermi donato gli ultimi mesi più belli di tutta la mia vita.

Con affetto,
                La tua Lucy

 














 

 

 

 

 

E' la prima storia deprimente che scrivo.
 Ed è stata un parto.
 Stavo per mettermi a piangere pure io mentre la scrivevo.
 Ma non so se sono riuscita a rendere ciò che volevo.
 Era abbastanza complicato.
Bè, l'idea mi è venuta oggi, mentre parlavo con la mia famiglia.
In pratica c'è questa amica di famiglia, che ha una figlia, che ha il cancro e non le resta molto da vivere.
 Ora, dovete sapere che mio papà ha il diabete, e se ne è uscito dicendo "mi fa pensare che non viviamo per sempre".
E mi è venuta in mente questa shot dal sapore amaro.
 Non so, a me lascia qualcosa in bocca, a voi no?
E ho pensato:
"L'anno sta finendo. Lasciamoci dietro tutti i rimpianti e i rimorsi, e nell'anno nuovo rinasciamo, nuovi e pronti ad affrontare la vita. Come Natsu, che è riuscito a confessarsi e che dovrà ricominciare, anche se per la seconda volta. Già una volta ce l'ha fatta."
Niente di che sia mai.
 Ma volevo farvi capire perché una shot così deprimente in periodo natalizio.
A proposito...
C'è qualcuno che "fa" Santa Lucia? Fatemelo sapere, un bacio,
 Kiry-chan<3

   
 
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