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Autore: Nameless17    11/12/2016    0 recensioni
Viviamo la nostra vita come gocce in un fiume spinte dalla corrente,dove, ci confondiamo alle altre così simili e così diverse da noi fino a perdere la nostra identità. Ma,ecco, che nell'incessante scorrere del fiume di anime una goccia riesce a liberarsi dalle catene che l'imprigionano e dopo la gioia iniziale,come in un incubo, viene avvolta da angoscia e disperazione.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornò a casa e si fermò davanti la porta della sua stanza c'era scritto il suo nome con grandi lettere colorate, Laide, lo guardò a lungo e pensò se questo era il suo vero nome, quella scritta lì poteva averla messa chiunque poi entrò e osservò tutto quello che si trovava lì: nel disordine generale si vedevano chiaramente dei capi d'intimo lasciati di gran fretta, una sveglia molto usurata ma quello che più di tutti prestò l'attenzione di Laide fu una foto, una vecchia foto, c'era lei e un ragazzo sorridevano mentre si stringevano forte le mani.
Prese la foto e si mise a piangere senza urlare questa volta, tutto in silenzio fece,mentre le lacrime scendevano copiose dal suo volto corrucciato e ancor più bello di prima, strinse la foto nelle sue mani e poi nel suo petto quasi volesse fargli sentire ancora il battito del suo cuore.

"Perché non mi ama più?Perché ho smesso di amarlo? La mia vita era così bella con lui al mio fianco." pensò fra sé e sé

Aprì la finestra della sua stanza, era pronta a fare il passo più lungo della sua gamba, questa volta per sempre. Sul ciglio in lacrime osservava il terreno sotto di lei così lontano così vicino, voleva buttarsi porre fine al suo dolore e questo sentimento era così forte da dimenticarsi del dolore degli altri. Un passo e poi l'oblio.

"Non avrai possibilità di riamarlo lì dove stai andando" disse una voce nella sua testa.

"Non ho più intenzione d'amarlo, tutto questo lo sto facendo solo per me stessa. Oggi non sai quale raccapricciante immagine ho visto, il mondo pieno di dolore e marciume scorreva come un fiume di fango completamente pieno di melma. E io ne facevo parte." rispose lei.

"Il mondo è dolore, il mondo è sofferenza, noi possiamo solo fare due cose: immergerci anche noi in questa spirale o combatterla, come spetta a te"

Fu in quel momento che il sole sbucò di nuovo fuori dalle nuvole e illuminò il volto opaco e freddo della giovane che rientrò a casa più impaurita di prima, spaventata del domani che sarà,dal suo io di domani diverso da quello di oggi e di ieri , costruito attorno gli altri per sentirsi accettata da un mondo che rifiuta quelli che non sono come lui.
Addossare tutte le colpe su un mondo innocente che trascina a fatica fiumi di fango le dava l'impressione di scaricare la responsabilità che ognuno di loro aveva nei confronti del mondo intero, il suo senso di rigetto non era rispetto al mondo ma al mare di fango che l'umanità aveva creato per poi tuffarvi senza ricordarsi più perché; odiava dover far parte di uno schema imposto dagli altri, e mal tollerava che qualcun'altro le dicesse cosa era più giusto di altro. Anche quella volta quando scelse lui e non un altro,quella volta dove si pentì di aver scelto e decise di immergersi nel fiume di fango.
   
 
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