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Autore: alex di gemini    21/05/2009    1 recensioni
E se Gendo avesse considerato in maniera diversa le colpe di Ritsuko e la distruzione del dummy? E se anche Yui avesse da dire qualcosa a riguardo? Benvenuti nella mia nuova, più rivoluzionaria fiction, quarto elemento della quadrilogia
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lungo il viaggio in auto verso la villa di sua padre, Shinji ebbe modo di pensare a molte cose Si rese conto, con una certa vergogna, di non essersi mai chiesto dove il suo genitore abitasse o, meglio, di non aver mai nemmeno provato il minimo interesse a riguardo NON che potesse biasimarsi, dato il difficile rapporto con il genitore, ma si stupì nel constatare come fosse bastata la dimostrazione di un po’ di interesse nei suoi confronti per provocare in lui un simile cambiamento

Si sentiva anche molto in colpa verso Misato, dato che la stava abbandonando  NON mancava molto all’arrivo che l’auto si fermò  Misato, assumendo un aria non triste, ma nemmeno allegra come invece faceva spesso per mascherare la tristezza, gli disse: “Shinji, non devi avere rimpianti nei miei confronti  Ciò che abbiamo vissuto insieme è stato bellissimo, ma non puoi per lealtà  nei miei confronti e per starmi vicino data la situazione di Asuka e Kaji, abbandonare tuo padre e rinunciare a farti una vita  Te l’avevo già detto”

 

Shinji non disse nulla, si limitò a mugugnare  Misato capì: “Sarai sempre come un figlio per me, sai, in fondo credo di voler bene più a te che non ad Asuka, comunque promettimi che farai di tutto per essere un deglno figlio e per insegnare a Ritsuko ad essere madre, ora è lei che ne ha bisogno”

 

Shinji annuì  Misato rimase silenziosa per circa un minuto, pensando, intanto: “Anima dolce, con te posso fingere, mentre Asuka ha subito capito che in me c’era un’allegria forzata… eppure proprio l’aver potuto fingere ha finito con il rendere più bello il nostro rapporto…ti vorrò bene per sempre”

 

Shinji: “La ringrazio di cuore per tutto ciò che ha fatto per me”

Misato: “NON dirlo nemmeno per scherzo, sono io che ti devo ringraziare”

 

Shinji: “Perché?”

 

Misato: “Perché ho imparato tantissimo stando con te Il fatto di sorvegliare un ragazzo non è la stessa cosa che sorvegliare una ragazza, è diverso e, per certi versi, più bello anche se più difficile  O il fatto che tu mi abbia definitivamente dimostrato che in ogni donna c’è sempre un lato materno, anche se non ci sono figli o, addirittura, se si è sterili” 

Una breve pausa, poi Misato strinse Shinji con affetto, a lungo, sussurrandogli parole dolci e dolenti  La bella donna non piangeva, ma Shinji riusciva come a leggere nel di lei cuore e avrebbe potuto giurare  che stesse piangendo  IL ragazzo, all’inizio, avrebbe preferito ricevere cinque frustate, ma si rese subito conto che, in fondo, era giusto che finisse così, perché si erano voluti bene davvero e che non doveva piangere, per riguardo alla tutrice  MA sarebbe stato capace di voler bene a Ritsuko allo stesso modo? Gli insegnamenti di Misato avrebbero reso tutto più facile o più difficile?

 

Alla fine giunsero a destinazione La villa di Gendo lasciò entrambi a bocca aperta: era molto lussuosa, su tre piani, circondata da un bel giardino e da un alto muro  Il servizio di sicurezza era stretto, non era difficile capire che ci fossero delle guardie , anche se, in quel momento, dovevano essere state allontanate  La macchina entrò nel viale del giardino, fatto di pietra lastricata e il ragazzo scese dal veicolo a stento, tanto che Misato fu costretta ad appoggiarli la mano sulla spalla come segno d’incoraggiamento  Sulla porta li attendevano Gendo e Ritsuko  Il direttore era vestito elegantemente e aveva un sorriso sereno  Ritsuko, invece, era addirittura uno splendore  Vestita di bianco con un kimono tradizionale e, con al collo, una collana di perle e due orecchini di smeraldi, regali di nozze del marito Certo, gli orecchini avrebbero dovuto irritare shinji, dato che erano appartenuti a Yui, ma, invece, gli diedero gioia, perché gli fecero capire quanto quella fosse la sua nuova mamma 

Ritchan era così bella, così diversa da come l’aveva vista nel terminal dogma nemmeno dieci giorni prima Shinji ne era sconvolto e pensava: “Mi sento svenire, sembra la dea Amaterasu”   NON  si era nemmeno accorto che la dossa si stesse avvicinando a lui e, abbassatagli, gli prese le spalle e gli disse, dolcemente: “Ben venuto Shinji, questa è casa tua e, se lo vorrai, sarò onorata di essere la tua nuova mamma”

 

Il ragazzò annuì, imbarazzato al massimo per la situazione e per non essersi accorto di Ritsuko  Misato guardò l’amica e, dopo averle detto con lo sguardo che le affidava il suo bambino, aspettò che lo portassero dentro, per poter ripartire subito: non aveva senso che rimanesse

 

Inizialmente i rapporti con Ritsuko non furono male: la scienziata ce la metteva tutta pe r essere una buona tutrice, mentre Shinji, invece, si sentiva come tagliato in due, preso dalla necessità di stare accanto a Ritsuko e di non tradire Misato e Yui  Dopo circa una settimana, mentre Ritchan lo stava aiutando a mettere a posto la sua stanza provò come una stretta al cuore, si sentiva come soffocare Gli sembrò come di avvertire la voce di Yui che gli diceva qualcosa

 

Ritsuko: “Tutto bene Shinji? Sei così pallido”

 

Shinji non disse nulla e si sedette sul letto occidentale e Ritsuko gli si mise accanto appoggiando una mano sulla sua spalla  FU la goccia che fece traboccare il vaso: il ragazzo capì ciò che Yui stava cercando di dirgli Si sedette allora sulle ginocchia di Ritsuko e le chiese: “Vuoi essere la mia mamma?” era la prima volta che riusciva a dare del tu alla signorina Ritsuko

 

La dottoressa rispose: “Si”  e Shinji si sciolse finalmente e avvinghiato alle sue spalle, potè finalmente aprirle il cuore più di quanto avrebbe fatto ad un cardiochirurgo e pianse a dirotto, come aveva visto fare a lei nel terminal

Era come una statua di marmo che si scioglie

La dottoressa capì e alla fine gli sussurrò: “Grazie Shinji per avermi scelta come madre”

 

Madre   Shinji ripetè questa parola varie volte  Poi disse: “Temevo di tradire mamma Yui se avessi chiamato così qualcun'altra  Invece devo cedere e ammettere che è proprio questa la sua volontà, che io trovi una donna che mi faccia da madre, una donna cui lei mi affida  E ora sono tra le braccia di questa donna  Forse è inutile chiederlo ma.. posso darle del tu e chiamarla mamma?”

 

Ritsuko: “Certo che puoi  Sai, mi è bastato stare un poco con te per capire quanto stessi perdendo nel non voler essere madre, nel non capire quanto la maternità dia  a noi donne”

 

Shinji: “Provo dolore per aver lasciato la signorina MIsato e, ancor più, per non aver capito che lei voleva farmi da mamma, per non averle aperto il mio cuore”

 

Ritsuko: “Non devi sentirti in colpa, tutti noi abbiamo i nostri limiti e le nostre colpe in questa storia, anzi, tu sei stato fin troppo bravo”

 

Shinji: “Ma ora MIsato è sola”

 

Ritsuko: “Non soffrire  Sappi che a volte l’unico modo per mostrare il proprio amore ad una persona cara è proprio lasciarla andare  NON sentirti in colpa e, anzi, apprezza il sacrificio di MIsato”

 

Shinji non disse nulla, ma avvertiva che la dottoressa avesse detto la verità e, anzi, stesse soffrendo anche lei per l’amica  NON disse nulla, e non ebbe bisogno di sforzi per far intuire alla neomamma di quanto avesse bisogno del suo abbraccio e di essere tenuto stretto a lungo

 

Ma non erano soli in quella stanza: Gendo aveva ascoltato tutto, non perché fosse giunto a spiarli, ma perché, entrando, aveva avvertito le loro parole ed era rimasto in ascolto  NON fu facile nemmeno per lui rendersi conto di quanto Shinji stesse soffrendo, e tutto a causa di suo padre  NON che avesse pianto, perché nessuno vide lacrime scendergli dagli occhi, ma dentro di sé soffrì e si propose di rendere meno dolorosa la vita del figlio, di essere un buon padre

 

 

  
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