Celebrity
Don’t say that
word
1. Tutta colpa del gossip.
Sfogliavo lentamente le
pagine patinate di un’altra rivista di gossip. Contavo oziosamente le pagine
che mancavano alla fine, mentre già pregustavo la mia vittoria. Almeno per quella
volta i giornali avevano deciso di concedermi un giorno di tregua. La giornata
era cominciata decisamente bene.
A Phoenix, in Arizona,
quella mattina c’erano ventidue gradi all’ombra, perfettamente nella media
stagionale. Il sole splendeva nel cielo sgombro di nubi e persino quelle che di
solito incombevano sulla mia testa sembravano essersi diradate. Rimescolavo con
calma i cereali nella mia tazza di latte - rigorosamente freddo - e mi sentivo
tranquilla, come se nulla potesse scalfirmi. Il fatto di aver superato indenne
una settimana, senza nemmeno una citazione sui giornali scandalistici, era un
evento da festeggiare.
Voltai un’altra pagina.
Fui catturata da un miniabito verde acqua, senza spalline. La ragazza che lo
indossava reggeva una bottiglia d’alcool in mano e nell’altra una sigaretta.
Strano, pensai. Quell’abito è identico al mio. Commisi il grave errore di non
guardarle il viso. Nella foto comparivano altri ragazzi, tutti sui diciassette
anni. Mi sembrava stranamente di riconoscerne alcuni. I miei occhi schizzarono
verso la ragazza col vestito verde. Miseriaccia, ero io! Mi affrettai a leggere
il trafiletto sottostante.
Pare
proprio che la giovane Swan abbia deciso di non frenare la sua vita fatta di
feste e trasgressioni. Dopo una settimana di assenze sui giornali
scandalistici, eccola riapparire e dar bella mostra della sua sregolatezza.
Isabella Swan ci mancava tanto, vero? E allora ha ben pensato di regalarci
un’altra delle sue tante notizie. Eccola qui mentre bacia un giovane sconosciuto
ad una festa. E non solo: beve e fuma come se niente fosse. Eh no, cara miss
Swan, così non va. Voto: due.
Non riuscivo a
crederci. Ero finita nella pagina dei voti. E poi chi cavolo era quello? Della
sera precedente ricordavo solo di essere entrata in un locale e di essermi poi
svegliata in una camera d’albergo, mezza nuda e con i postumi dell’alcool,
senza sapere come. Sperai vivamente di non esserci andata a letto.
Strappai la pagina e
l’appallottolai. Mia madre Renée non doveva assolutamente saperne niente.
L’ultima volta aveva minacciato ripetutamente di spedirmi da mio padre e quella
volta, benché non l’avrebbe mai fatto, avevo rischiato davvero. Lanciai la
pallina di carta nel cestino, che entrò in un solo colpo. Un istante dopo
comparve Lauren, la nostra domestica, pronta a cominciare la sue faccende
domestiche.
«Lauren, potresti
bruciare il contenuto del cestino?», chiesi, con fare indifferente.
«Come mai, miss Swan?».
«E’ meglio così,
fidati».
Non ebbi il tempo di
finire la frase che mia madre fece capolino in cucina. Che tempismo! Infilò una
mano nel cestino ed estrasse il foglio di giornale, ancora ben accartocciato.
Ma come faceva a saperlo? Aveva letto la rivista prima di me?
«Isabella Marie Swan,
tu sei morta! Te ne vai da tuo padre, ora!».
Non osai ribattere, non
aveva senso. Tutta colpa di quel maledettissimo gossip.
-
Note dell’autrice -
Ok, il primo capitolo è
corto, anzi è inesistente. Ma prometto, giuro, che i prossimi saranno così
lunghi che vi stancherete. E’ un capitolo introduttivo e non dice nulla ma
spero piaccia lo stesso. Prometto sorprese a non finire…
E chissà che la mia serata con Robert, Kristen e Catherine Hardwicke
(in dvd ovvio XD) non sia di aiuto! Lasciate un commentino ^^
MarieCullen.
P.S:
Don’t say that word non ha a che vedere con celebrity,
lo scoprirete!