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Autore: _MartyK_    14/12/2016    1 recensioni
Seoul, Corea del Sud. Anno 2110. Sei ragazzi alieni sbarcano sulla terra con un solo obbiettivo: uccidere gli ibridi nati da relazioni scandalose tra gli umani e i loro predecessori.
Alex e Jungkook sono studenti modello, i classici secchioni del liceo. Tormentati dai bulli, trovano conforto nella cultura e nelle materie scientifiche.
Come s'incroceranno i loro destini?
Dal capitolo 1:
Aveva fame, non di carne umana. Non stavolta.
Aveva fame di complimenti, di adorazione, gli sarebbe piaciuto avere una folla personale di fans. Perchè lui era il migliore, il più bello, il più tenace, possedeva quella marcia in più che nemmeno gli altri cinque messi insieme sarebbero riusciti a raggiungere.
Come avrebbe ucciso gli ibridi? Semplice, partendo dall'interno. No, non dal cuore, ma dai sentimenti.
Gli umani: esseri così patetici da rispondere a qualsiasi questione con cose del tipo 'segui il tuo cuore'. Lui i cuori li divorava.
E avrebbe divorato anche quello della ragazza che aveva appena sfiorato la sua spalla, probabilmente impegnata a dirigersi verso la sua classe. Gli bastò un'occhiata in volto per identificarla con nome e cognome.
Alex Park, la secchiona della 3C.
[Tipo di coppia: Het. Accenni di YoonKook]
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Dopo il bacio, Alex si alzò da terra un po' barcollante. Taehyung l'aveva abbandonata già da un pezzo.
Il ricordo dell'attimo prima le affiorò alla mente quasi con violenza.
I suoi occhi pungenti la scrutavano nonostante quello fosse un momento intimo. E le sue labbra. Dio, come adorava essere sfiorata, accarezzata da quelle labbra morbide e umide.
Portò la mano sulla sua bocca e si massaggiò il labbro inferiore, ancora incredula per ciò che era appena successo. Sì insomma, quello era stato il suo primo bacio.
E mai si sarebbe immaginata che sarebbe dovuto succedere in un luogo noioso e inadatto come la scuola. Non che avesse voluto essere in un parco o in un ristorante di lusso, sia chiaro! E poi a lei non piaceva Taehyung, la cotta era riservata per qualcun'altro.
Si schiaffeggiò mentalmente e scosse la testa, raggiungendo l'uscita scolastica e varcando finalmente la soglia, ritrovandosi all'aria aperta con un cielo che prometteva tutto fuorchè bel tempo. Non si accorse però di aver lasciato nell'ombra Jungkook, fregandosene del perchè se ne stava accovacciato a terra tutto assorto nei propri pensieri.
Non poteva pensare a lui, non doveva pensarci.
Un attimo e cambiò tutto, si ritrovò senza emozioni. O meglio, provava ancora qualcosa, ma quel qualcosa non era più per il corvino, ma per il suo angelo dagli occhi di ghiaccio.
Sorrise come un'ebete nel ricordare le poche volte in cui Tae le aveva sorriso; le poche volte in cui le rivolgeva la sua classica espressione strafottente.
Si era innamorata e non se ne rendeva conto. Avrebbe fatto di tutto pur di dimostrargli il suo amore.

Anche cadere in basso e non rialzarsi più.









* * *












Quando tornò a casa non spiegò nulla ai suoi genitori, si limitò a borbottare un 'vado in camera mia' per poi sparire letteralmente.
Non ci avrebbe dormito la notte, ne era consapevole, così per ammazzare il tempo prese il telefono e si sintonizzò su KakaoTalk.
Aveva intenzione di discutere con Tae, ma a quanto pare l'aveva preceduta.

Non spaventarti, tra un paio di secondi sarò qui.

L'aveva contattata tramite il pensiero.
Storse il naso nel sentire quelle strane sensazioni, non sapeva che si potesse leggere la mente di una persona anche quando questa era lontana.
In meno di un nanosecondo si ritrovò faccia a faccia con il castano. Egli poggiò la schiena contro l'armadio di lei e mise le mani nelle tasche del suo solito cappotto in pelle, squadrandola da capo a piedi con un sorrisetto ironico stampato in faccia.

- Ti avevo detto di non spaventarti- ridacchiò. Alex dal canto suo deglutì e abbassò lo sguardo, sentendo improvvisamente le gote arrossate.

- S-se i miei scoprono che sei qui ti ammazzano- bofonchiò sperando di non balbettare e fare la figura dell'imbranata.
Il moro le si avvicinò, si sedette sul letto e le prese il mento, incrociando nuovamente il suo sguardo.

- Non succederà, lo sai chi sono- disse con fermezza.
Nella mente di Alex regnava il caos totale, cosa intendeva per 'lo sai chi sono'?
Il manipolatore della ragione l'aveva voltata e rivoltata come un calzino alla perfezione, il suo piano stava andando alla grande.
Si avvicinò al suo viso, inclinando di poco il suo e facendo per chiudere - per la prima volta, tra l'altro - gli occhi, quando la ragazza lo bloccò poggiando l'indice sulle sue labbra.

- Era di questo che volevo parlarti- mormorò.

- Avanti, dimmi-

- Non ho mai baciato nessuno oltre te, e quindi...- Taehyung sorrise.
Non era il suo sorriso forzato, era solare. E ai suoi occhi splendeva più di ogni altra cosa al mondo, più di tutte le stelle presenti nell'universo.
Era mostruosamente magico.
Ripresero ad avvicinarsi, stavolta senza interruzioni. Il ragazzo l'attirò a sè unendo le loro labbra.
Portò la mano sinistra verso la guancia di lei, sfiorandogliela appena e provocandole dolci brividi lungo la schiena.
Brividi che percepiva benissimo in quanto le loro menti erano come collegate, una cosa sola.
Pian piano si fece largo al suo interno, inserendo la lingua e facendola scontrare con la sua in una danza sensuale. Alex non resse per molto quel tripudio di emozioni e si lasciò andare, distendendosi sul letto e permettendo all'altro di fare la stessa cosa sopra di lei.
La mano scese dalla guancia fino al collo, percorrendo con lentezza straziante tutto il suo lato destro, fin quando non s'infiltrò dentro la sua maglia, accarezzandole l'addome. Alex si lasciò sfuggire un gemito di piacere e circondò il bacino di Tae con una gamba.

- Chi è che ami quindi?- domandò con fare da presuntuoso. La ragazza mise il broncio.

- Amare è una parola grossa- Taehyung annuì e alzò lo sguardo al cielo.

- Allora chi è che ti piace?-

- Mi piaci tu, ovvio- Alex sorrise e tirò un buffetto alla guancia del moro.
Successivamente i due si distesero sul materasso e si scambiarono coccole e carezze, aspettando l'arrivo della notte.
I loro sguardi erano costantemente fissi l'uno nell'altro, quasi a volersi sfidare a chi lo distoglie per prima.
Taehyung rimpianse solo una cosa: nonostante le avesse cancellato la memoria, nonostante non sapesse di ritrovarsi di fronte ad un essere spregevole, la sua anima era così profonda da non avere limiti.

Se solo non fossi un ibrido...

Sospirò e prese ad accarezzarle i capelli, Alex si sorbiva in silenzio la sua tenerezza.

- Promettimi una cosa- esordì lui, la voce era bassa e roca. La ragazza fece un cenno del capo.

- Promettimi che sarai disposta a tutto pur di amarmi-
Il discorso era serio, non stava affatto scherzando.

- Tipo cosa?-
Il castano tentò in tutti i modi di reprimere un sorriso malvagio.

- A partire dalla superficialità, ad esempio rischiare di rovinarti la reputazione e cose del genere, fino ad arrivare in profondità. Saresti disposta a dannarti l'anima, a dare la tua stessa vita per me?-

Quello era un test. Voleva vedere fino a che punto arrivavano i sentimenti di Alex. Non si meravigliò di ricevere una risposta positiva senza neanche un ripensamento.

- Questo è amore, lo sai vero?- smosse la tensione e ridacchiò.
La ragazza allungò una mano verso di lui e gli accarezzò il viso. Per un attimo, un solo attimo sembrò di vedere Jungkook nei suoi occhi.
Ritrasse la mano e se la guardò con gli occhi sgranati.

- E tu cosa rischieresti per me?- voltò la domanda al ragazzo. Egli rise forte per ciò che aveva pensato.

La vita se non ti uccido in tempo.

- Qualsiasi cosa- rispose vago, ma Alex non sembrò farci caso. A lei bastava come risposta.

- Ci sarai sempre per me?- gli chiese ancora. Taehyung si sporse e le baciò la punta del naso.

- Sempre- mentì.
Il sole calò tra le montagne e al suo posto si mise in bella mostra la luna piena. Quella sera il cielo era scuro, le stelle erano invisibili.
Alex si era addormentata quasi subito, le carezze di Tae erano così rilassanti che una volta chiusi gli occhi cadde in un sonno profondo.
Il moro, dal canto suo, non smetteva di osservarla e toccarla neanche un istante.
In tutte quelle volte in cui l'aveva osservata, le aveva parlato, ci aveva litigato, potè notare il luccichio degli occhi, la scintilla che gli fece capire che era stata da sempre invaghita di lui. Fin dall'inizio del loro incontro/scontro.
Poi si ricordò della sua domanda e della risposta incompleta che le aveva dato. Pensò che quello era il momento perfetto per rivelarle la verità.

Non ho specificato cosa farò quando sarò con te nel momento del bisogno. Non credere che ti aiuti o che ti difenda, anzi.
Al contrario, starò a guardare, a gustarmi la macabra scena in cui tutti ti giudicheranno, ti punteranno il dito contro. Perchè è questo il mio ruolo, l'osservatore.
Ci sarò per te, ma solo come presenza, nulla di più. Arrenditi al tuo triste destino, Park Alex.
La tua fine è segnata.










* * *










La mattina era uggiosa e a scuola non andava di certo meglio. Alex si era ritrovata delle scritte poco educate e decisamente indesiderate sul suo armadietto, e a complicare le cose ci si metteva il fatto che Taehyung era scomparso.
Non si faceva vivo dalla sera scorsa, si disse che svegliarsi senza di lui era pure troppo.
Camminò a passo svelto verso la sua aula, sperando di non fare ritardo. Era così presa dai suoi problemi che non si accorse di essere andata addosso ad una sconosciuta, facendole cadere i libri a terra.
Sussultò e ripetè a raffica mianhae, inchinandosi più volte e aiutandola a raccogliere i mattoni che stava portando.
Questa sembrò non accettare le scuse di Alex e non ci pensò due volte a tirarle un ceffone e borbottare un 'vaffanculo'.
Osservò la sua figura allontanarsi da lei e si massaggiò la guancia colpita, aggrottando le sopracciglia. Si era svegliata con la luna storta, l'unica spiegazione plausibile.


Mise lo zaino in spalla e proseguì sorbendosi lo sguardo di tutti i presenti sulla propria figura. Ma che avevano tutti?!
Abbassò il capo, lasciando che i lunghi capelli le coprissero la visuale. Odiava essere fissata come fosse un fenomeno da baraccone.
Poi delle risate.
Prima deboli, poi sempre più forti, come se tra di loro si facessero coraggio.
Alzò lo sguardo e alcuni ragazzi le puntarono il dito contro, ridendo sempre più forte. Perchè si comportavano in quel modo se nemmeno la conoscevano?
Un gruppetto di ragazze della sua classe le passò accanto, e si beccò uno spintone da parte di ognuna di loro. Nessuna esclusa.
A quel punto sbottò.

- Che volete da me? Cosa vi ho fatto? Perchè ridete?- urlò come se non ci fosse un domani.
La porta del bagno dei maschi si aprì di poco, tanto bastava per beccarsi un'altra occhiata. Era Jimin e sembrava stesse controllando la situazione.
Forse l'avrebbero salvata. Forse lui l'avrebbe salvata.



- La mia missione è completa!- esordì Taehyung, una volta finito in bagno assieme a tutti i Bangtan Sonyeondan. I compagni sgranarono gli occhi.

- Cosa?!-

- Avete capito bene, tra non molto assisteremo all'autodistruzione di Park Alex- sorrise malvagio.
I ragazzi si complimentarono con lui, chi con pacche affettuose alla schiena, chi esultando con gioia e cercando di non attirare l'attenzione.
Yoongi invece non era soddisfatto del suo lavoro, era incredibilmente serio.

- Yah, che ti succede?- domandò Jin, allacciandogli un braccio al collo e tendendolo stretto a sè. La testa azzurra roteò gli occhi al cielo e fece una smorfia.

- Sapete perchè non ho baciato Jungkook?- domandò a tutti.

- Per fargli dannare l'anima- ridacchiò Namjoon. Yoongi scosse la testa.

- Non era per quello. Contrariamente a quanto si pensi, Jungkook ha un animo molto forte. Così forte che nell'esatto momento in cui mi sono avvicinato ho percepito come una forza sovrannaturale che mi imponesse di stargli lontano, e così ho fatto. Jungkook è forte anche se viene tormentato dai bulli. E' forte perchè ha sempre fatto tutto da solo- mormorò con lo sguardo perso nel vuoto.
Il sorriso a trecentocinquanta denti di Taehyung scemò in un batter d'occhio.
Prese per le spalle il ragazzo e cominciò a scuoterlo leggermente.

- Mi stai dicendo che è lui la vera minaccia?!- alterò di poco il tono di voce, tanto bastava a scatenare le risatine isteriche di Jimin per quanto sembrasse effemminata.

- Non sto dicendo questo, sto soltando dicendo che tra i due ibridi lui è quello più forte-
Hoseok lanciò una breve occhiata paurosa a Jin, il quale gli sventolò una mano davanti agli occhi, con fare disinvolto.

- In ogni caso ce la caveremo!- il più grande sorrise e tirò un pugno in aria, facendo trapelare tutto l'ottimismo che aveva in corpo.
Delle urla strazianti risuonarono per tutto l'istituto. I ragazzi si precipitarono fuori dal bagno e corsero verso il capannello di persone che circondava Alex.

- Se credi che Kim Taehyung si sia messo con te per amore ti sbagli di grosso- fece una tizia dai capelli biondo cenere.

- Guardati: sei così sciatta che fatico a credere che tu stia meglio con un po' di fondotinta- a lei si unì un ragazzo che scatenò le risate del suo gruppo di amici.

- Pensa a studiare ed evita di intrometterti nella vita di un ragazzo popolare come Taehyung-

- Sta' lontana dal nostro oppa!-
La mente di Alex era un casino inimmaginabile: risate, urla, critiche, pensieri. Il tutto elevato all'ennesima potenza.
Era accaldata, la rabbia si stava facendo sentire. Aveva voglia di urlare, di importunare quegli idioti, ma la sua testa girava vorticosamente e senza mai fermarsi.
Le ritornò in mente la prima volta in cui la presero in giro - silenziosamente però - per colpa di Tae.
Poi vide lui. Lui e la sua combriccola.
L'aveva promesso, ci sarebbe stato per lei nel momento del bisogno, ma non aveva specificato se avesse fatto qualcosa.
Il castano le si avvicinò, poggiando il palmo della mano sulla guancia della ragazza.

- Visto? Io ci sono per te, ma come osservatore- le sussurrò strafottente.
Intanto la gente continuava ad insultarla, chi limitandosi a dire parole leggere come 'idiota' e simili, chi alzando il tono di voce e urlando addirittura 'puttana'.

- Park Alex è una nullità!- disse un tizio.
La ragazza cadde a terra in ginocchio, l'ultima cosa che vide fu Taehyung che mimava con le labbra la stessa frase del tizio in questione, prima di crollare a terra e non sentire più nulla.
Finalmente la sua anima aveva trovato un po' di pietà.
La pace dei sensi.


***
Annyeong gente!! Chiedo umilmente scusa per il tremendo ritardo, ma questa è una settimana piena zeppa di compiti e interrogazioni, proprio oggi ho fatto quello di matematica T.T e niente, ho un po' di tempo libero e ne ho approfittato per aggiornare :) spero come al solito che vi piaccia, baciiii _MartyK_ <3 ps: il prossimo sarà l'ultimo capitolo ;D
   
 
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