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Autore: Ciuffettina    15/12/2016    8 recensioni
Seguito di "Le sorprese dell'amore". Sam e Gabe vanno a vivere insieme ma parecchi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.
Genere: Angst, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Walking on air'
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Adesso che Dean era in macchina (una Lincoln Continental Mark, neanche da paragonare alla sua Chevy Impala) con Castiel, stava cominciando a pentirsi della sua offerta di guardare insieme qualche film, proprio quel giorno. Continuava a sentirsi nelle orecchie l’esortazione (l’ordine?) del padre di tornare subito a casa ma se avesse fatto così, sarebbe parso che le sue scuse fossero state dettate solo dall’esigenza di recuperare la sua Baby.
«Se non hai niente in contrario, accenderei la radio» disse Castiel.
«Sì, fai pure» rispose Dean, curioso di scoprire che genere piacesse al suo nuovo amico.
Dalla radio uscì una tiritera senza alcun ritmo ma la cosa peggiore fu che Cas non solo non cambiò stazione, come avrebbe fatto qualunque essere normale, no! Si mise ad ascoltarla!
«Che è ‘sta lagna?» domandò Dean disgustato.
«Minuetto in fa maggiore di Mo…»
«Ma è uno strazio! Posso?» e senza aspettar risposta, cominciò a girare la manopola.
Se Sam l’avesse visto, gli avrebbe ricordato che stava infrangendo una delle sacre regole che Dean stesso aveva stilato sull’uso dell’autoradio: chi guida sceglie la musica.
Quasi volesse giustificarsi disse: «I veri amici hanno l’obbligo di dare dei buoni consigli, quando necessario e tu ne hai un serio bisogno, credimi!» Finalmente trovò una stazione decente. «Eyes of the Tiger! Questa è musica!»
«Lo era anche l’altra, aveva soltanto un ritmo diverso.»
«Non l’aveva affatto!» Dean cominciò a cantarla, tamburellando con le mani il portaoggetti a tempo di musica.
Castiel si girò a guardarlo sorridendo, poi riportò gli occhi sulla strada e, inconsciamente, dopo qualche secondo stava ondeggiando impercettibilmente la testa al ritmo di quella canzone.

Quando Dean strinse le mani intorno al volante della sua Baby, per un attimo ebbe la tentazione di sgommare verso il Kansas e di lasciarsi alle spalle le minacce di Gabriel, gli atteggiamenti ingenuamente sexy di Castiel e gli strani pensieri che gli facevano venire. Se non fosse stato per Sam, l’avrebbe fatto davvero. “Devi solo vedere un film e stare lontano dall’alcol quando lui è nei paraggi. Quanto sarà difficile?” pensò per farsi coraggio.

Mentre Castiel s’iscriveva al servizio Block Buster, Dean si aggirava per la videoteca, guardando i titoli. Con quale opera cinematografica si poteva iniziare con uno che guardava solo Malattie imbarazzanti e l’unico film che avesse visto era un porno e non l’aveva neanche capito? Sapeva solo che cosa non avrebbero noleggiato: i film romantici o strappalacrime li lasciava volentieri a Samantha.
Oh ecco! Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta! Era avventuroso, non sdolcinato e c’era quella scena divertentissima dell’arabo che fa volteggiare una scimitarra e tutti si aspettano un duello frusta contro spada ma Indy, che non ha tempo da perdere ed è più intelligente, lo fredda con la pistola. Dean ridacchiò fra sé. Sì era proprio il film giusto!

Quanto mai ho scelto questo film!” pensò Dean, solo dopo un quarto d’ora dall’inizio.
Castiel non aveva smesso un attimo di far domande che, se da un lato denotavano interesse, dall’altro erano veramente esasperanti.
«Se il suo nome è Henry Jones Junior, perché lo chiamano Indiana?... A un archeologo che cosa serve la frusta?... Com’è possibile che sulla mappa ci sia scritto Thailandia, se nel 1936 quello Stato si chiamava ancora Siam?... Hai notato che…?»
«Senti, Cas, goditi il film in pace. Se c’è qualcosa che non hai capito, chiedimelo alla fine.»
E per il resto del film stette zitto limitandosi a mangiare le mini apple pie ma, guardandolo di sottecchi, Dean lo vide spesso aggrottare la fronte con aria perplessa e persino inclinare la testa.
Ma che cosa c’è di così complicato? I cattivoni vogliono mettere le mani su quello che potrebbe essere una superarma, i buoni glielo devono impedire, fine della storia!
Comparvero Indiana e Marion a bordo di una nave… Oh porca miseria! Si era dimenticato di quella scena in cui lui continua a lamentarsi e lei gli chiede dove non gli facesse male e comincia a baciarlo prima sul gomito, poi sulla fronte, sulle labbra…
Senza volerlo, si girò a guardare Cas che stava fissando lo schermo, succhiandosi le dita come un’attrice porno.
Merda! Già aveva delle labbra troppo indecenti per un uomo, vederle chiudersi intorno a un dito e immaginare… «La smetti di ciucciarti le dita? Mi dai fastidio!»
«Scusami, Dean, se ti do fastidio, non lo farò più e userò un tovagliolo ma la marmellata è così buona…»
“E tu sei così dannatamente sexy… Basta con questi pensieri! Una sbandata in famiglia basta e avanza!”

Finito il film, Castiel cominciò a tempestare Dean di domande, per lo più concernenti macchie di sangue che apparivano e sparivano, pistole che cambiavano modello da una scena all’altra, finestrini prima sporchi poi puliti… Sembrava uno di quegli psicopatici che si divertono a trovare i bloopers, andando avanti e indietro con il videoregistratore.
«Senti…» biascicò Dean, sommerso da quella fiumana. «Il regista non l’ha girato in un giorno solo, perciò ci sono delle incongruenze.»
«Beh, doveva stare più attento. Come ha fatto Indiana Jones a non accorgersi che quella non era l’Arca originale?»
«Dai, Cas!» scoppiò a ridere Dean. «È ovvio che per girare il film, hanno dovuto costruirne una finta!»
Castiel sospirò. «So che quella del film non avrebbe potuto essere quella autentica ma se Indiana Jones fosse stato un vero archeologo, si sarebbe subito accorto che era una copia malfatta: intanto era più piccola di quella che doveva essere l’originale, inoltre la corona d’oro avrebbe dovuto trovarsi nel bordo superiore dell’arca, non nel coperchio, infine i cherubini sul coperchio erano in stile barocco e fatti a stampo mentre dovevano essere di lamina battuta col martello.»
Dean si mise a ridere: «Da come ne parli, sembra che tu l’abbia vista di recente.»
«C’è la sua descrizione nella Bibbia» rispose come se avesse detto che il sole sorge a est.
«Boh, sai… Avevo cominciato a leggerla ma me la sono rovinata saltando subito al finale. Mi dispiace che il film non ti sia piaciuto…»
«Non ho detto questo, anzi mi sono divertito.»
Vedendo la sua espressione perplessa, era pressoché impossibile abbinargli l’aggettivo “divertito”.
«C’è un’altra cosa che non capisco…»
«Sul film?»
«Beh anche… ma anche su di te…»
Oh no! Non di nuovo!
«Quando eravamo al Luna Park, mi avevi detto che saresti ripartito lunedì mattina, invece ti ho trovato fuori da un bar in preda all’ebbrezza. Durante il tragitto ti è successo qualcosa che ti ha spinto a ottenebrarti i sensi con l’alcol?»
Per un attimo Dean fu tentato di dirgli che non erano affari suoi ma Castiel sembrava sinceramente interessato e, sì, anche preoccupato. «Niente di che. Mi era venuta voglia di bere…» buttò lì «e ho perso la nozione del tempo.»
Castiel scosse la testa. «Dean, il tuo colorito indica che non sei un alcolizzato. Questo è un chiaro sintomo di malessere e vorrei poterti aiutare» replicò fissandolo. Che occhi indagatori! Sembravano che riuscissero a guardargli direttamente l’anima.
«C’è una ragazza… Lisa…» si decise a dire Dean, «e mio padre si aspetta che la sposi… Solo che non la amo… Intendiamoci, il sesso con lei è fantastico… Però guardando i nostri fratelli insieme, mi sono reso conto che fra me e lei non c’è lo stesso sentimento.»
«Non può obbligarti…»
«Questo no ma non voglio deluderlo. Abbiamo un’officina, prima era di mio nonno e prima ancora di suo padre… Papà ne è molto orgoglioso e avrebbe voluto che sia io che Sam la portassimo avanti e che avessimo dei figli cui lasciarla. Quando Sam ha preferito fare l’avvocato, mio padre si è arrabbiato ma comunque c’ero io a portare avanti gli affari di famiglia e il fatto che io non avessi una ragazza fissa lo inquietava ma comunque c’era Sam fidanzato con Jessica e deciso a riempire il mondo di tanti piccoli Winchester… Ma questa storia con Gabriel, ha mandato mio padre completamente fuori di testa…»
«E tu ti senti obbligato a metter su famiglia con Lisa, perché Sam al momento non può farlo.»
Dean pensò che Castiel volesse dire che la storia tra i loro fratelli non sarebbe durata ma poi capì che intendeva che erano solo le rate del mutuo (piuttosto pesante a quanto pareva) a impedire loro di adottare qualche moccioso.
«Non può più farlo» ribadì con forza. «Mio padre vuole dei Winchester purosangue… Ma ti proibisco di farne parola con Sam! Lui deve continuare a pensare che Lisa sia la ragazza giusta per me.»
«Perché se non lo è?» domandò Castiel perplesso.
«Perché lo conosco e farebbe qualcosa d’incredibilmente stupido.»
«La farai anche tu, se sposerai una ragazza che non ami.»
«Per me è diverso: io non ho trovato la mia anima gemella.»

*****

Che dite? Secondo voi Dean si è sbottonato troppo e troppo presto con Castiel? Fatemi sapere che cosa ne pensate!
   
 
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