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Autore: Meissa    22/05/2009    7 recensioni
“Sakura-chan ha un appuntamento!”
Sasuke sta zitto, indifferente, Naruto sgrana gli occhi e apre le braccia, esprimendo il proprio silenzioso sconcerto, e Sasuke sbuffa, irritato.
“E quindi?” domanda atono.
“E quindi?” vocia Naruto, incredulo. “Ma come, non ti interessa sapere con chi esca Sakura-chan?!”
“No,” risponde secco.
[...]“Che fai, vieni anche tu? Ero convinto non ti interessasse,” commenta sornione.
“Devo uscire a comprare da mangiare, la dispensa è vuota. Non ci sono molti negozi qui,” illustra superiore.

Quando Naruto ci mette lo zampino... SasuSaku e accenno NaruHina
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
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Rieccomi! Lo so, non vedevate l'ora XD Storia scritta perché mi andava, voelvo pubblicarla ieri, erano imiei due anni su EFP con questo nick, ma proprio nonc e l'ho fatto, indi per cui ve la propino oggi. Credo che stavolta sia al limite e i personaggi si avvicino all'OOC, ma a me sembrano sempre OOC o.O Ho raggiunto nuvoe vette di demenza, ma va bene lo stesso u.u Ah, c'è un piccolo riferimento a The sound of silence, ma non è necessario leggerla, si capisce benissimo, del resto il riferimento è talmento piccolo ^^
Ambientata nel solito futuro post-distruzione Konoha, il teme se ne è tornato a casa, sono passati un po' di mesi, infatti gli interrogatori sono finiti da un pezzo, ed è stato più o meno reintegrato all'interno del villaggio.
Uhm, ci vediamo alla fine gente, buona lettura!



Cupido



“Che c’è?”
“Oh, alleluia! Perché hai il kimono slacciato, eh?” domanda Naruto, sporgendosi in avanti, per osservarlo meglio.
Sasuke sbuffa, si sposta indietro per fare spazio e Naruto, cogliendo l’invito, entra in casa.
“Teme ma che stai facendo, tenti di demolire la casa?” domanda con la consueta energia mentre fa scorrere lo sguardo per il corridoio e alcune stanze con la porta aperta.
“Sei stato inviato per un interrogatorio?” si informa Sasuke aggrottando le sopracciglia. “Perché in caso mi sento obbligato a comunicarti che risulta sin troppo evidente, inoltre credevo che gli interrogatori fossero finiti mesi e mesi fa.”
“Sei davvero spiritoso teme,” risponde Naruto noncurante mentre entra in cucina e tuffa il viso nel frigorifero. “Ma fammi capire, perché non hai nulla da mangiare, a parte un pezzo di formaggio? E non mi hai ancora detto perché sei mezzo nudo e sembra che sia esplosa una bomba carta in casa, eh!”
Sasuke sbuffa e non sa nemmeno lui come riesce a non passarsi le mani sul viso e piangere dalla disperazione. Chiude lo sportello del frigorifero, infischiandosene della testa di Naruto, anzi se gliela stacca è meglio, e questi emette un urlo di dolore quando la pesante anta gli arriva sulla schiena.
“Sasuke!” ringhia Naruto riemergendo dal frigorifero e battendo l’anta con tanta forza da farla rimbalzare contro il muro.
Sasuke alza un sopracciglio, impassibile, accompagna il portello del frigo e lo guarda con aria critica. Poi si volge a guardare Naruto, che in quella posizione, sporto in avanti, sopracciglia corrugate, occhi sbarrati, labbra a scoprire i denti –ché è intento a ringhiare-, e pugno chiuso alzato verso di lui, sembra intenzionato a dare battaglia.
“A: vedi di non rompermi il frigorifero, grazie. B: casa mia, faccio ciò che voglio, se ho voglia di stare con il kimono slacciato, sto con il kimono slacciato, non ti devo spiegazioni. C: sto facendo ordine, quindi sto spostando i mobili. D…”
“Meno male che non mi dovevi spiegazioni, eh!” lo interrompe Naruto strafottente. Sasuke inarca ancora di più il sopracciglio, e Naruto alza le mani in segno di resa. “Prego, prosegui pure.”
“D- cosa c’è o non c’è nel mio frigorifero sono affari miei,” conclude Sasuke. “Ora che sei informato, mi faresti la cortesia di dirmi perché sei qui?”
“Oh, certo!” esclama, con ritrovata vispezza. “Sakura-chan ha un appuntamento!”
Sasuke sta zitto, indifferente, Naruto sgrana gli occhi e apre le braccia, esprimendo il proprio silenzioso sconcerto, e Sasuke sbuffa, irritato.
“E quindi?” domanda atono.
“E quindi?” vocia Naruto, incredulo. “Ma come, non ti interessa sapere con chi esca Sakura-chan?!”
“No,” risponde secco.
“Ma pensa se è pericoloso!” protesta vivacemente Naruto.
“Un appuntamento pericoloso?” ribatte Sasuke. “Parliamo di Sakura Haruno. Allieva di Tsunade-hime, violenta di natura, capace di sfondarti con due dita, hai presente?” dice sarcastico.
“Eh?”
“Anche l’appuntamento fosse in qualche modo rischioso, Sakura se la saprebbe cavare benissimo da sola,” esplica Sasuke, vagamente irritato dal dover sempre spiegare l’ovvio.
“Non sei nemmeno un po’ curioso?” tenta ancora Naruto.
“No?” gli risponde ironico.
“Oh, andiamo è nostro dovere preoccuparci per lei, è una nostra compagna di squadra! Pensa se si trattasse di Sai!” continua Naruto imperterrito.
“Sai? Che c’entra Sai?” domanda perplesso aggrottando la fronte.
“Sì! Pensa se uscisse con Sai!”
“Sai?!”
“Te lo devo sillabare teme?” sbuffa Naruto, incrociando le braccia.
“Non può uscire con Sai,” ragiona Sasuke. “È un idiota senza espressioni facciali,” borbotta, parlando più a se stesso che a Naruto.
“Chissà chi le ricorda…” mormora Naruto innocentemente.
“Prego?” chiede minaccioso. Non sa cosa il dobe abbia detto di preciso, ma è sicuro che fosse rivolto a lui.
“Niente, niente,” risponde Naruto conciliante. “Comunque… potrebbe non essere Sai,” ragiona Naruto. “Potrebbe anche trattarsi di Kiba!”
“Sakura ha troppo cervello per uscire con uno che è più animale che umano” confuta Sasuke, lo sguardo nel vuoto.
“Be’, magari le piace il ragazzo che cerca il contatto fisico,” contesta Naruto, sedendosi sul piano di marmo della cucina.
“Contatto fisico?” ripete Sasuke, ignorando che Naruto sia sul piano cucina.
“L’altro giorno ha tentato di palpare Ino, poi Shikamaru l’ha steso, e comunque è molto interessato sia al sedere che alle tette di Sakura,” afferma schietto. “L’altro giorno pensavo le avrebbe chiesto una foto per guardarle prima di andare a dormire.”
Sasuke lo guarda stralunato. “Se prova a toccarla, Sakura lo uccide,” fiata Sasuke, lo sguardo febbrile. A Naruto sembra quasi di vedere gli ingranaggi del suo cervello muoversi.
“Sì, e poi hai ragione, magari non le interessa… potrebbe essere Rock Lee!” esclama folgorato.
“Rock Lee?!” e qui Sasuke assume un’espressione disgustata.
“Sì, è una vita che le muore dietro, magari Sakura ha finalmente capito la profondità dei suoi sentimenti e gli ha dato una possibilità!”
“Lee?!” ripete Sasuke, più disgustato di prima.
“Uff, sì, ho detto Rock Lee!”
“Non può uscire con lui. Dai… siamo seri!” l’espressione sempre più buia mentre parla.
“Sasuke… ma che, mica sarai geloso? Sai, Kiba, Rock Lee… Non abbiamo considerato Neji, chissà che avresti da dire su di lui.”
“Neji… Neji Hyuuga? Ma scherzi?”
“Neji è un bel ragazzo, almeno a sentire Ino e Sakura-chan,” ribatte Naruto con un’alzata di spalle.
“Sì, ma è insopportabile, e vive in un modo suo, e spara un sacco di stronzate,” contesta Sasuke. “E, no, non sono geloso, sono semplicemente sconvolto dalle sue pessime scelte, dal basso quoziente intellettivo dei papabili prescelti e dalla totale mancanza di qualsiasi voglia senso estetico,” si giustifica, naso all’aria.
“Ho capito, io vado, l’appuntamento è tra mezz’ora, non vorrei fare tardi” mormora Naruto, rassegnato e dispiaciuto di non averlo convinto.
Scende dal ripiano della cucina e si avvia verso l’uscita, seguito da Sasuke. Il padrone di casa apre la porta, Naruto esce e Sasuke si lega in vita la casacca del kimono, prima di richiudere la porta dietro di sé.
“Che fai, vieni anche tu? Ero convinto non ti interessasse,” commenta sornione.
“Devo uscire a comprare da mangiare, la dispensa è vuota. Non ci sono molti negozi qui,” illustra superiore.
Naruto fa una smorfia insofferente, ma tace con una scrollata di spalle, sorridendo di nascosto.
Il teme è davvero un idiota.

“È qui?”
“Certo che è qui, sono sicuro, mica sono stupido che sbaglio luogo dell’appuntamento!”
“Ma tu sei stupido, Naruto” obietta Sasuke calmo. “Dovresti spostarti da qui, sei esposto,” comunica dopo una rapida osservazione.
“Andiamo lì,” propone Naruto indicando il terrazzo di uno dei palazzi.
Sasuke sbuffa, prima di scoccargli un’occhiata superiore. “Geniale: perché Sakura non è un ninja e non passa dai tetti, e nemmeno quello,” osserva ironico. “E comunque non andiamo da nessuna parte. Tu vai, io ti ho solo accompagnato e ora vado a comprare la frutta e la verdura,” specifica sdegnoso.
“Oh, ovvio, me ne ero dimenticato. Comunque trovami tu un posto, genio,” protesta Naruto offeso mentre incrocia le braccia, mento all’aria.
“Lì,” indica Sasuke levando il capo, e Naruto si gira seguendo la direzione e illuminandosi. “Una stradina secondaria! Geniale!” si esalta Naruto.
“È un’idea mia.”

“Fottiti,” sibila Naruto dirigendosi verso la stradina secondaria per poter spiare Sakura. Si infila dentro e si sistema rasente al muro, e sporge la testa fuori per poter vedere se arriva Sakura e il suo misterioso spasimante. Non nota nessuno e si ritira completamente nel vicolo, guardingo, la testa ancora verso la strada principale, e quando la gira per fissare davanti a sé…
“Aah!” urla e sobbalza spaventato. Sasuke alza un sopracciglio. “Teme, ma sei scemo?! Ho rischiato l’infarto per colpa tua!” lo rimprovera furioso.
Sasuke scrolla le spalle indifferente. “Se tu sei stupido che colpa posso avere io? E poi che gran ninja,” lo sfotte.
Naruto ringhia, poi sembra colto da un’illuminazione. “Ma tu non dovevi andare a far la spesa, tu?”
Sasuke abbassa lo sguardo, preso in contropiede. “I… Infatti” afferma dopo una lieve incertezza. “Posso fare il giro da dietro, così almeno non incontro gente,” continua altezzoso. Sono davvero un genio, si complimenta con se stesso. D’altro canto, ha trovato una soluzione plausibile senza perdere la faccia nel giro di pochi secondi.
“Oh, certo,” sogghigna Naruto divertito.
“Che diavol...”
“N-Naruto-kun, Sa-Sasukesan” balbetta una voce incerta dietro di loro.
Naruto si illumina, e quando parla sembra che la felicità si propaghi nell’aria, rapida e leggera.
“Hinata! Come mai sei in giro? Com’è andata l’ultima missione?” le domanda passandosi una mano tra i capelli, leggermente nervoso.
“A-ah, i-io… ero a fare la spesa, do-dovevo comprare alcune cose,” risponde con la consueta timidezza, un lieve rossore in volto, mostrando un cesto pieno di vivande. Sasuke sta per accendere un cero agli Dei, ché è evidente che lei è un caso disperato e Naruto è un idiota, ma lei è davvero così… così. Naruto continua a fissarla, spalanca appena di più gli occhi, invitandola a dire altro e Hinata resta a bocca aperta, folgorata. “Ehm… ah!” si illumina di comprensione. “La missione… be-bene, Shino-kun e Kiba-kun hanno a-avuto un breve litigio riguardo a… non ho c-capito bene, un ap-appuntamento, credo…” mormora lei, le guance vicine alla temperatura di ebollizione, e si fissa i piedi mentre parla. Sasuke per la prima volta da anni si ritrova a degnarla di attenzione.
“Ma davvero? Un appuntamento, eh?” commenta Naruto, braccia dietro la testa, con un sorriso saputo. “Sentito, Sasuke?”
“Certo che ho sentito, non sono sordo,” si stizzisce subito l’interpellato.
Hinata, che si era azzardata a guardarli in viso riabbassa lo sguardo, a disagio e intimorita.
“Oh, be’… io v-vado a casa,” sfiata, mentre osserva un Naruto particolarmente ridente e un Sasuke particolarmente truce. Inizia a muovere qualche passo, e Naruto, occupato a fissare sogghignando l’idiota -ché Sasuke è un idiota, checché ne dica lui stesso-, si risveglia quando non la vede lì vicino. Si guarda intorno rapido e una volta individuata inizia a correre verso di lei, chiamandola.
“Hinata! Hinata, aspettami!” urla a gran voce, lei si ferma e aspetta che lo raggiunga, ed ormai ha raggiunto tutte le varietà di rosso possibili. Sasuke pensa che ormai sia sul punto di scoppiare, e guarda male Naruto, che lo coinvolge in cose assurde e poi se ne va per rincorrere una gonnella qualsiasi, anzi, altro che qualsiasi, lei, la bella addormentata. Sbuffa, risentito, e per poco non tenta di uccidere il suo miglior amico quando gli urla dietro -facendosi sentire probabilmente da tutto il villaggio: “Sasuke, mi raccomando, controllala, eh!”
Meno male che la Hyuuga se l’è trascinato via che ancora si sbracciava e che non ha fatto nomi, altrimenti l’avrebbe fatto fuori subitaneamente. Che poi, lui non ha alcuna intenzione di controllare con chi esca Sakura, cosa gliene frega se qualcuno esce con Sakura, anzi, meglio, così se la leva definitivamente dai piedi, anche se, certo che uscire con Rock Lee o Kiba… Sente un brivido freddo lungo la schiena, come si fa ad avere così poco gusto? No, seriamente, non è che sia geloso, è che Sakura, almeno quando sta zitta, è sopportabile, ed è anche vagamente carina, e poi non è più un’oca petulante, e potrebbe avere molto di più di Mr. Sopracciglio o quel cane dell’Inuzuka, o di Sai… un sociale disadattato privo di qualsiasi mimica facciale che non sia quel sorrisino irritante che non gli riesci a strappare di dosso nemmeno a forza. Insomma, lui non è geloso, che sia chiaro, però è un suo dovere in quanto compagno di team controllare che lei non scelga soggetti così scadenti…

“Sasuke-kun? Che cosa stai facendo?” domanda una voce gentile, e Sasuke sobbalza sentendola da dietro e trovandosi davanti dopo nemmeno mezzo secondo il viso di Sakura. Si aspettava che arrivasse dall’altra parte, maledizione, non certo da quella!
“Io… Io… ero in giro,” mente spudoratamente e con poca credibilità lasciando sfrecciar intorno lo sguardo, frenetico.
Sakura ha le mani incrociate dietro la schiena, in volto un’espressione stupita, tra il sorpreso e l’adorante –ma non di un’adorazione svenevole-, gli occhi color di foglia grossi e speranzosi, mentre attende un qualcosa da lui, che però non capisce cosa. Forse una spiegazione del perché si trovava in una stradina, raso-muro, a spiare nella strada principale?
Sakura vedendo che tace riprende la parola, esitante. “Così… stai aspettando qualcuno Sasuke-kun?” domanda, e Sasuke coglie l’ansia nel tono di voce e nel dondolarsi sui piedi.
Scuote appena la testa, prima di rispondere. “No… dovevo fare la spesa, comprare qualcosa,” bofonchia vagamente imbarazzato.
“Oh…” mormora Sakura, incapace di mascherare la delusione. “Oh,” ripete con la stessa intonazione. Sasuke guarda con interesse l’intonaco dell’edificio, senza sapere bene cosa dire, a disagio per il silenzio pesante che si è venuto a creare.
“E… tu cosa ci fai qui? Aspetti qualcuno?” domanda, inquieto.
“Oh, no…” si riscuote Sakura, scoppiando in una risata leggera. “Ero… solo in giro, così, sai per prendere un po’ d’aria. Credo… credo tornerò a casa,” mormora con un’alzata di spalle.
Sasuke si schiarisce la voce, una sensazione di calore crescere in corpo. “Il negozio… è sulla strada di casa tua. Se vuoi ti accompagno,” lo butta fuori rapido, senza guardarla.
Sakura solleva il capo e lo guarda incredula, negli occhi una meraviglia tanto intensa da far male quasi, e Sasuke sente le viscere contorcersi e poi una sorta di leggerezza, come camminare sulle nuvole, quando lei annuisce e ride appena, soave, e che lo accompagna mentre camminano fianco a fianco per strada.


“Ah, grazie mille Hinata, non so cosa farei senza di te, sei davvero un tesoro!”
“Ah… Grazie, prego, non c’è di che,” farfuglia la ragazza, incoerente.
“No davvero, meno male che mi hai aiutato tu, quell’idiota del teme mica ci credeva sul serio che Sakura-chan doveva vedersi con qualcuno, il tuo intervento è stato provvidenziale!” continua lui, scatenando in lei la morte cerebrale dei pochi neuroni rimasti.
“Pe-pensi che funzionerà? Sasuke potrebbe capire che… si tratta di un qualcosa di organizzato,” lo interroga lei.
“Ma figurati!” risponde Naruto senza la minima incertezza. “Quell’idiota è talmente geloso che non ci ha neanche fatto caso, fidati!”
“Ce-certo, tu lo conosci certamente molto bene… Ehm, Naruto-kun, casa tua è dall’altra parte…” mormora piano.
“Ma Hinata, che discorsi fai? Ti riaccompagno a casa, è ovvio. Dammi qui quel cesto, ti ho fatto portare la spesa sino ad adesso… che vergogna!” ridacchia imbarazzato passandosi una mano tra i capelli.
“Ma no, Naruto-kun, non è pesante… po-posso portarlo io, e… non è ne-necessario che mi accompagni a casa, davvero,” farfuglia altrettanto imbarazzata.
“Ma che fastidio!” ribatte Naruto, prendendole il cesto dalle mani. “È un piacere, e poi metti che ti succeda qualcosa,” aggiunge pensoso. “Non me lo perdonerei mai”
“Io sono una kunoichi,” protesta vagamente risentita.
“Lo so bene,” assicura Naruto. “Ma se poi per difenderti il cibo cade a terra?” ingiunge con serietà.
Hinata scoppia a ridere, ed è una risata delicata, non sguaiata, timida ed elegante, e Naruto è incantato, perché non l’ha mai sentita prima.
“Allora… come mai tutto questo?” chiede sorridendo alzando il cesto.
“C’è una cena per l’incarico nuovo di Neji, è prestigioso, e lui ne è molto fiero, e Hanabi è diventata jonin… è molto felice anche lei,” asserisce vaga.
Naruto fischia, in segno di approvazione e comprensione. “Ah, però,” ghigna leggermente. “E bravo Neji! E anche Hanabi, ovvio,” si affretta a chiarire. Poi, memore di una vecchia conversazione si ferma e le domanda, colpito. “Ma cucini tu?”
“Ah… s-sì” annuisce Hinata, rossa in volto.
“Oh, ma allora sono sicuro che sarà tutto buonissimo! Mi piacerebbe molto mangiare qualcosa cucinato da te, devi essere una cuoca eccezionale!”
“Se vuoi puoi fermarti a cena!” butta fuori velocemente. Nel secondo successivo il tempo per lei sembra fermarsi, e spalanca di più le palpebre, incredula delle sue stesse parole.
“Eh, ma sei sicura? È una cosa di famiglia, non vorrei essere di troppo…”
“Assolutamente no!” lo interrompe immediatamente Hinata, stupita dalla sua stessa tenacia. “C-ci saranno anche Lee-san e Ten-Ten, e Gai-sensei… nessun disturbo!”
“Fantastico, allora accetto volentieri!” esclama Naruto allegro, le labbra stese in un sorriso radioso.
Hinata, questa volta, sorride con la stessa intensità, la felicità che esplode in petto.




Spazio autrice: Siete vivi? Non vi ho ucciso, vero? Nel caso mi spiacerebbe particolarmente u.u Chi lo ha trovato il riferimento? Come, nessuno! Il riferimento è proprio alla fine: “memore di una vecchia conversazione.” In quella conversazione Hinata sputa fuori, tra balbettii vari, che le piace cucinare, ed ecco che qui Naruto se ne ricorda. Non è del tutto scemo. Senza contare che monta un teatrino niente male per incastrare Sasuke. Sakura ovviamente non lo sapeva, lei ha solo ricevuto un biglietto con luogo e ora, ovviamente scritto da Naruto, che da bravo furbo ha fatto andare Sasuke per vie traverse. Hinata è provvidenziale, perché si porta via Naruto e perché dà a Sasuke la conferma finale. La giovane Hyuuga è stata ovviamente istruita dal nostro futuro Rokudaime Hogake, alias Naruto.

Dunque, vorrei ringraziare sentitamente chi ha commentato e messo tra i preferiti Foto di famiglia, a questa storia è stata data un'accoglienza davvero calorosa, e ne sono davvero felice. Era la prima storia yaoi della mia esistenza e personalmente come si evince dalle note non ne ero sicura nemmeno un po'. Le mie ragioni di paura dell'OOC credo siano date dalla mia inguaribile paranoia e dalle ripetute volte in cui Sasuke si è scusato, senza contare che chiede l'aiuto di Sakura, cosa che mi fa storcere abbastanza il naso, perché non so, non è che me lo veda tanto. Grazie quindi a ryanforever, KH4EVER, x Saretta x, miiky, Capitatapercaso, YUKO CHAN non so se vi farà piacer eo meno, ma credo che qualcun altra ce ne sarà, perché, ehm, ormai ogni volta che litigano mi sembrano una coppia di sposi. Credo sia colpa delle storie di Suni, mi ha contagiato. A furia di leggerle, mi hanno condizionato. Comunque, non è un problema l'aver cambiato la SasuSaku in una SasuNaru, anche perché la SasuSaku l'ho scritta, esattamente come avevo previsto. Anche perché fanno tutto loro, a me sembra di essere un burattino nelle mani dei pg, loro han deciso tutto, io mi sono limitata a seguire il corso delle loro azioni. =P

Grazie a chiunque è passato di qui, come sempre, opinioni gradite.
Alla prossima,
Meissa
   
 
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