Disseminati sul pavimento, i resti di una carneficina di camicie e gilč di seta ed il pugnale che li ha incisi. Ha tagliato, lacerato, infierito – una ferita per ogni lacrima, una cicatrice per ogni ricordo che non riesce a strappar via. Eliot non si muove, ma non ha smesso di respirare. Č questo che fa piů male: il mondo va avanti e a lui tocca ancora seguirlo, zoppicare su gambe che hanno smesso da un pezzo di reggere il peso della merda che lo sommerge e raccogliere il sangue della sua anima stracciata nelle bottiglie che svuota in gola. Seduto ai piedi del letto, con la testa riversa sul materasso, piange in silenzio. Tra i suoi capelli le dita di Quentin sono aria, non cureranno le ferite che Mike ha lasciato; contro la sua fronte i baci di Quentin sono nebbia, accarezzano la pelle senza lasciare segni. Non piů. |
Scritta per l'iniziativa Corsa delle 24 ore - III Edizione @Torre di carta Prompt: citazioni - “This is all wrong… this world is wrong.” - Mikasa; Shingeki no Kyojin |